Titolo: Il silenzio è una salvezza
Serie TV: Merlin
Personaggi: Gwen, Morgana
Set: 1
Prompt: 17:00 Il silenzio è una salvezza
Conteggio parole: 518 @
fiumidiparoleRating: G
Genere: Generale, Introspettivo
Avvertimenti: Missing Moment, SPOILER (5x06)
Disclaimer: Merlin e i suoi personaggi non mi appartengono, sono proprietà della BBC e chi per essi. Da questa storia non ci ricavo niente.
Tabella:
HereNote: Storia scritta per la community 24ore con il prompt "Il silenzio è una salvezza". SPOILER 5x06
Le sentiva nella sua testa, quelle voci.
Le sentiva attorno al suo corpo, penetrargli nella carne fino a farle male.
Le sentiva ovunque e non aveva modo di mandarle via. Semplicemente, non ci sarebbe riuscita.
Urla, grida disperate di donne… di bambini.
Ed erano tutte lì, dentro di lei, assieme a lei.
Non la lasciavano più andare.
E diventavano sempre più dolorose, finendo per farle sempre più male.
Gwen cercava di tenere gli occhi chiusi, di convincersi che tutto ciò non fosse vero, che fosse solo opera della magia di Morgana.
Ma quelle voci, quelle grida, erano così vere, che non ce la faceva più.
Avrebbe voluto aiutare quelle persone, ma non le vedeva.
Avrebbe voluto poter fare qualcosa, ma non c’era nessuno attorno a lei.
Ma quelle voci sì, c’erano.
Più volte, quando aveva visto Morgana entrare nella stanza di quella torre, aveva pensato a lei come a una sua salvatrice.
Ma no, ogni volta aveva desistito, convincendosi del fatto che era per colpa dell’altra se lei si trovava lì in quel momento.
O forse no?
Forse non era colpa di Morgana, ma era colpa del regno che si era ritrovata a governare, assieme al suo Re e marito.
Quel marito che adesso era davanti ai suoi occhi, che la derideva per la situazione in cui si trovava. Proprio come aveva fatto poco prima suo fratello.
Li aveva visti con i suoi occhi, ridere sguaiatamente di lei, senza freno.
E aveva visto Merlin prendersi gioco di lei, farle paura, in un momento come quello, in cui avrebbe avuto bisogno del suo aiuto.
Che fine aveva fatto quell’amico che le era sempre stato accanto nei momenti peggiori?
Perché rideva di lei?
Perché suo marito e suo fratello l’avevano abbandonata lì?
Era sola, totalmente sola, con quelle voci dentro la sua testa.
E rimbombavano senza tregua, senza lasciarle un attimo di respiro.
Erano troppo, troppo per lei.
Sentiva di stare per scoppiare, di non potercela fare più, quando la porta si aprì nuovamente.
Poi vide gli occhi dolci di Morgana, sentì le sue parole gentili.
Ed improvvisamente il silenzio.
E lo comprese.
Quelle voci, quelle grida nella sua testa, erano sparite.
Finalmente si sentiva serena.
Il silenzio è una salvezza…
Le parve di vedere una luce avvolgere Morgana, renderla meravigliosa ai suoi occhi.
Le sorrideva, l’abbracciava.
Era l’unica che le voleva veramente bene, che non l’aveva abbandonata.
Anzi. Era l’unica persona che le era rimasta vicina in un momento come quello.
Le sorrise e ascoltò attentamente le sue parole, di come Arthur e i suoi cavalieri sarebbero venuti a riprenderla, di come lei avrebbe dovuto far credere loro che non aspettava altro che essere salvata, che avrebbe dovuto piangere la morte di qualcuno, in modo convincente, reale.
E Gwen l’ascoltò in silenzio, felice che quelle voci nella sua testa se ne fossero andate, felice di poter aiutare Morgana, di poter fare qualcosa per lei, per vederla sorridere.
Avrebbe fatto di tutto per lei.
Erano stati momenti terribili, quelli passati con suo marito e i suoi cavalieri.
Non avrebbe voluto stare con loro, ma con Morgana.
Si sentì rinascere quando quella notte, dopo essere scivolata fuori dalle coperte che divideva con quell’uomo che tanto odiava, quando trovò Morgana nel bosco, ad attenderla.
L’abbraccio di lei le diede conforto.
Non era più sola.
Non lo sarebbe più stata.
Morgana era con lei.
Lei era con Morgana.