Quel meme sarà la mia rovina, lo sò. *si asciuga il sudore dalla fronte*
Il prompt di questa volta era baby-fic, personaggi: Ariana Silente e Remus J. Lupin. E' stato un vero parto, ve l'assicuro, mai mi sarei immaginata che Ariana potesse essere tanto difficile da gestire. Ma mi piace!*I* E ho deciso che mi impegnerò al massimo per imparare a muoverla al meglio. <3
All'inizio volevo scrivere una fiction What if... in cui erano entrambi bambini, ma ho optato per un'altra soluzione perchè... non lo sò nemmeno io perchè, mi piace di più così, immagino, anche se è un po' banalotta. C=
A voi!<3
Warning: Flashfic. What if...
Betata dalla
zia_chu. =3
Il fratellone Albus è il ragazzo più gentile che esista al mondo ed ha lunghi capelli rossi come la tazza di ceramica che quello strano uomo dall’aria stanca ti ha appena regalato.
Odi il rosso, è un colore troppo acceso e ti bruciano sempre gli occhi se lo fissi a lungo, ma ti piacciono i capelli del fratellone Albus; sono lisci e morbidi, più di quelli del fratellone Abe - lo sai perché una volta ti sei intrufolata di nascosto nella loro camera e hai passato tutta la notte a far scorrere le dita tra quelle ciocche color del sangue, estasiata.
Anche la tazza che adesso stringi tra le mani è morbida e liscia sotto i polpastrelli, per cui decidi che da questo momento in poi diventerà la tua preferita. Sarà come accarezzare i suoi capelli ogni mattina.
La stringi di più al petto, felice, senza mai smettere di fissare l’uomo dall’aspetto stanco che te l’ha donata con un sorriso.
Devi ringraziarlo, vuoi ringraziarlo - è davvero un regalo bellissimo! - e per farlo ti avvicini di un passo alla sua bancarella tremolante, ti specchi più a lungo del normale nei suoi occhi color nocciola.
Ma l’uomo invece che risponderti ‘prego’ come il fratellone Albus ti ha insegnato bisogna fare in queste situazioni, fa una cosa che non capisci e si gratta la testa. Si lancia una rapida occhiata intorno, poi forza il solito sorriso strano che hai visto tante volte fiorire sul volto delle persone che ti guardano e che non conosci.
- È tua, puoi portarla a casa, se vuoi, - dice, e il suo sorriso diventa anche un po’ gentile.
Allunga un braccio come fa sempre il fratellone Albus quando vuole accarezzarti la testa.
- Te la regalo.
Scuoti la testa, arrabbiata.
Lo sai, lo sai, hai capito che è un regalo, non sei stupida. Lo hai appena ringraziato, perché non capisce? Non è giusto.
Continui ad agitare la testa con forza, sempre più arrabbiata, ed all’improvviso alcune delle tazze sistemate sulla bancarella esplodono sotto gli occhi del venditore.
Tempo un secondo ed il fratellone Albus è già accorso: ti passa un braccio attorno alle spalle e ti stringe leggermente a sé, come a volerti allontanare dalla bancarella.
- Mi dispiace tanto, - comincia, visibilmente agitato.
- Non preoccuparti, ragazzo: sono solo tazze, - lo tranquillizza l’uomo con un sorriso. Un veloce colpo di bacchetta e le stoviglie sono tornate tutte integre e al loro posto.
Inclini di poco la testa di lato, tornando a fissare l’uomo negli occhi.
- Avanti, Ariana, restituisci la tazza al signore.
- No no, non è necessario, quella potete tenerla.
Si china leggermente verso di te e tu indietreggi d’istinto, mantenendo lo sguardo fisso nel suo.
- Sembra piacerti proprio tanto.
- È sicuro? Non vorremmo…
- Tranquillo, tranquillo. E’ solo una tazza, - ripete, sorridendo gentile.
- La ringrazio.
- Prego, non è niente.
Lo guardi ancora per qualche secondo, poi ti aggrappi al braccio del fratellone Albus e raggiungi assieme a lui vostra madre dall’altra parte della strada.
Non è giusto. Anche tu lo hai ringraziato, perché a te non ha risposto? Perché nessuno lo fa mai? Non è giusto.
Il fratellone Albus è davvero la persona più gentile del mondo, lui ti risponde sempre.