La seguente shot ha partecipato al
Patt Contest - Che mondo sarebbe senza i papà? indetto da
Roby_Maradeur97 sul forum di EFP, gudagnandosi la seconda posizione. <3 *ancora non ci crede *___**
Potete trovare il giudizio scorrendo
questa pagina. C=
Oramai sto praticamente donando un passato a Nick-Quasi-Senza-Testa. XDD
Ma, d'altronde, come si fa a non amarlo e a non desiderare di regalargli una storia decente? Meritava più che qualche comparsa, accidenti. ;w;
Un grazie particolare (e immenso) alla
miki_tr che è stata così gentile da betarmi la storia nonostante lei stessa partecipasse a questo contest. Grazie! *abbraccia stretto stretto <3*
Warning: Malinconino. Introspettivo.
La tua bella Giselle aveva ragione: i neonati sono le creature più strane e meravigliose che esistano.
È obbiettivamente brutto il fagottino tutto pelle e stoffa pregiata che la giovane lady stringe amorevolmente al seno, eppure tu sei certo di non aver mai visto niente di più bello in vita tua.
Fingi di tornare ad ascoltare le chiacchiere del tuo migliore amico, quando una coppia di anziane streghe che saluti con un educato cenno della testa vi passa accanto, per poi tornare ad osservare da lontano la tua amata allattare la tua bambina, stretta nell’abbraccio di suo marito.
Per fortuna gli occhi color noce sono una caratteristica quasi tipica del vostro villaggio e la piccola sembra aver ereditato la splendida chioma dorata di sua madre; con un pizzico di fortuna in più nessuno scoprirà mai la verità e la tua amata Giselle potrà continuare a vivere la vita ricca e tranquilla che ha sempre sognato.
Suo marito è convinto di star accarezzando i capelli di sua figlia, in questo momento - come dargli torto, in fondo; nonostante il villaggio sia piccolo, nessuno sospetta niente della vostra relazione - e nei suoi gesti rudi e un po’ impacciati trovi la certezza che la crescerà con orgoglio e rispetto.
La tua bambina sarà amata e questo ti basta, anche se fa male.
Lady Giselle solleva un attimo gli occhi dalla neonata ancora attaccata al suo seno ed incrocia il tuo sguardo, che non ha abbandonato per un secondo la sua persona, e mai lo farà. La saluti con un profondo inchino, togliendoti addirittura il cappello dalla testa, e senti tutto il dolore e il senso di colpa che le hai letto nei bellissimi occhi chiari sciogliersi nella sua solita risata gentile.
Quando ti risollevi, suo marito ti invita con un sorriso ad avvicinarti, per vedere meglio la bambina.
Ti congedi per qualche minuto dal tuo amico e li raggiungi.
Vista da vicino è ancora più bella, tanto che per un manciata d’istanti senti le lacrime pungerti gli occhi.
Sorridi a Giselle fingendo una gioia che non ti appartiene - non ora, non più. Constati con piacere quanto la neonata le somigli e stringi la mano a suo marito, complimentandoti della bellezza di sua figlia.
L’uomo ride imbarazzato e ti batte una mano callosa sulla spalla.
Chissà se saresti potuto essere un padre migliore di lui.
Ti propone di prenderla in braccio, se te la senti, anche solo per poco tempo, per ringraziarti di tutte quelle volte che hai fatto da scorta a sua moglie.
Rifiuti con un sorriso di circostanza, certo che non riusciresti più a separatene, altrimenti.
Ti accontenti di sfiorare appena con la punta delle nocche il dorso di uno dei due minuscoli pugnetti che la bambina tiene stretti lungo i fianchi; un accenno di carezza un po’ tremante ed emozionata.
La ami - l’amavi già quando non era altro che un vago sospetto che iniziava a crescere nel ventre di Giselle - e l’amerai per sempre incondizionatamente, come solo un padre può fare, anche se lei non lo saprà mai.