E' esattamente una settimana da che sono arrivata.
Dopo tutti i post che parlavano di cose orribili e tristi, vorrei avere qualche post della mia vita qui alla domus.
Il mio momento preferito è prepararsi da mangiare nel cucinino. E' casinaro, caotico, disordinato, non ci sono mai le pentole o i piatti che ti servono, smonti il frigo prima di trovare dove sono finite le tue cose, sfidi le piastre elettriche a non bruciarti la roba, corri dalla cucina al tuo scomparto alla credenza per recuperare tutti i pezzi, poi c'è la coda per lavare i piatti e gli strofinacci per asciugarli sono sempre umidi... a volte arrivo alla fine che sono semplicemente esausta. ma mi sono divertita un sacco.
A volte passo il pasto in silenzio, godendomi la confusione e le scenette delle altre, a volte, come oggi, riesco a chiacchierare.
Attaccare bottone mentre si gioca a tetris tra le piastre mi riesce molto più facile che farlo una volta seduta a tavola. C'è sempre qualcuno che cucina qualcosa di interessante.
Sembra che anch'io qui abbia una piccola fama di essere una "che sa cucinare". Non è che io so cucinare, al massimo posso dire che me la cavo discretamente, è che la maggior parte delle ragazze qui lo sta facendo per la prima volta.
Oggi la ragazza di roma (non la otaku) ha motlo apprezzato il profumino che veniva dalla mia padella (fagioli in scatola saltati con pancetta e una carota grattuggiata, varie erbe aromatiche e un pizzico di pepe, con riso bianco come accompagnamento). e ha proposto di arruolarmi come cuoca. Alchè io le ho risposto che se voleva cucinare qualcosa insieme ero ben felice. E un'altra (la sua compare) voleva imparare a fare il riso bianco, perchè lei sapeva fare solo risotti (ok, la cosa non mi è chiara nemmeno adesso). E poi abbiamo pranzato insieme e riso e alla fine ho fatto il mio primo caffè per più di una persona. ed è stato proprio carino.
La cosa più carina è successa dopo.
Col caffè volevo mangiare uno dei finti abbracci che mi sono comprata stamattina, e ho pensato di offrirne anche alle altre due ragazze. così ne ho presi 6 e li stavo disponendo su un tovagliolino a mo' di fiore. Dalla fine della tavolata la ragazza del canto fa "non è possibile! guarda che cosa carina che ha fatto! la stavo guardando e non avevo capito subito! ma che bello! ha fatto il fiore in mezzo alle tre tazzine!"
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Qualcuno mi stava guardando. E stava trovando bello quello che facevo.
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LEI (per la quale io dalla sera del coro nutro un'ammirazione grande così) mi stava guardando, e stava trovando bello quello che facevo.
...
Io, parecchio presa in contropiede, ho risposto che mi piacevano "queste cose inutili ma tanto carine" (... perchè disporre le fette di prosciutto su un piatto è inutile, il cartone buttato sul tavolo davanti agli ospiti é più che sufficiente...). Lei e la sua compagna di stanza sono state d'accordo che, ad avere la colazione servita così, ma sai quanto bene si sarebbero svegliate!
Mi sono commossa un casino. Lo so che è solo una battuta, ma anche per questo mi sono commossa. Perchè a me piacerebbe tanto bere il caffè con qualcuno-tachi così da poter disporre per noi-tachi i biscotti a forma di fiore sul tovagliolo, sapendo che questo viene apprezzato.
E poi un paio di minuti dopo, mentre sia io che lei stavamo girando per la cucina a mettere a posto i nostri utensili, lei invece di schivarmi mi abbraccia. e non mi ricordo più cosa mi ha detto, ma il succo era che le era venuta voglia di abbracciarmi così per un momento. E io ho risposto che ero contenta.
Dio, quanto avevo bisogno di un contatto umano di questo tipo. Di sentire che vado bene, che vengo persino apprezzata un po'.
C'è sempre la mia autostima che soprattutto in campo amicizia è scesa sottozero, ma ormai la ignoro abbastanza bene. L'ansia di "restare l'esclusa della classe" l'ho provata spesso da quando sono qui, ma l'ho lasciata spesso anche cadere. Un pranzo da sola, il fatto che nessuna mi rivolga la parola, non li prendo più come la prova che ho fallito a rendermi simpatica, ma me ne sto tranquilla per conto mio. Mi sento tranquilla per conto mio.
Ma c'è anche il mio bisogno enorme di sentirmi al sicuro. Che un po' mi fa paura, perchè è davvero enorme.
Ma ha le sue ragioni di esistere.
La ragazza del canto fa sentire tutte quante al sicuro. E le fa ridere tutte quante. Crea un'atmosfera, insieme alle sue amiche, che ti fa sentire perfettamente in compagnia anche se non stai parlando con nessuno, anche se osservi soltanto. Ed è l'atmosfera che gli organizzatori del convitto ci tengono proprio a creare, ce l'hanno come politica. E' molto più che venderti una stanza, una cucina, un bagno, e basta lì.
Sto facendo il pieno di quest'atmosfera. Io non ce l'ho più e non riesco a darla (devi averne parecchio dentro, devi averla vissuta parecchio, per darla agli altri) e non voglio dare niente, perchè di tutto quello che ho dato non mi è rimasto più niente.
Per cui ricevere qualcosa, una risata, un abbraccio, un po' di simpatia così gratuitamente mi fa un bene dell'anima.
Qualche volta riesco a dare qualcosa anch'io di questo tipo. Non ho capito perchè, ma quando chiacchiero con la ragazza austriaca lei ride un sacco per le espressioni che uso. Ma ride proprio di gusto. Io invece quando parla lei rimango attonita di fronte alla sua competenza nell'usare l'italiano. I tempi verbali sono tutti suoi senza ombra di errore o rallentamenti.
Anche qui c'è il gruppetto delle otaku. Oddio, contando che l'80 per cento delle ragazze qui dentro inizia a studiare o sta studiando giapponese, forse è meglio dire che c'è una caratteristica otakujjante che serpeggia un po' ovunque. Una cosa estremamente rilassante, perchè posso scherzare sentendomi su un terreno comune. Però ci sono quelle più otaku delle altre, che parlano solo di anime e di cosplay, e dopo un po' risultano un po' pesanti. Quando le vedo sono combattuta: da una parte vorrei prenderle pesantemente a randellate, dall'altra so quanto è divertente fangirlizzare e quindi non me la sento di condividere le critiche che si attirano, anche se un po' se le meritano.... se solo non parlassero SEMPRE di quello, ma dessero l'impressione di notare la gente intorno a loro. Giusto un pochino.
Con loro ho deciso che non voglio stringere più di tanto, perchè mi sento stufa di questo tipo di compagnia. La prima sera avevo pensato che mi sarei trovata bene con loro, ma poi pian piano ho iniziato a pensare "Ma non c'è altro? E' sempre la solita storia in cui si inneggia lo yaoi come un mondo paradisiaco in cui tutti sono tanto tanto pucchi e ti sorridono, dove si scambiano delle cose per trovate geniali quando invece sono clichè e scelte di mercato posizionate ad arte? Bellissima, per carità, sul serio, ma io ora ne voglio un'altra".
Questo non mi impedisce di avere cmq i miei interessi in merito, e di lanciare degli ami così di tanto in tanto alle altre ragazze otakujjanti, tipo le due che parlavano di un gruppo di idol.
Una all'altra "...che il mio ragazzo li ha visti e ha detto "ah! ma quello in fondo è un ragazzo!" e io "...veramente sono TUTTI dei ragazzi..." ".
Io rimestando la mia minestra "...ma che gruppo è?"
Loro "no, no, un gruppo giapponese..."
io "AppuntoXD, chi sono?"
Loro "i..."
io con l'evil grin stampato sulla faccia "non li conosco, cmq un gruppo in cui tutte passano per donne è un bel punto di partenzaXD"
Una delle due è venuta più tardi a chiedermi con fare cospiratrice se anch'io studiavo giapponese.
Penso che sia l'eccesso a darmi fastidio, non il fangirlismo otakujjante di per sè.
Però ecco, il gruppetto di otaku, almeno finchè non mettono l'adsl diffusa in tutto il convitto, per quanto ci provi (intenzionalmente o meno) non riesce ad isolarsi completamente. Deve comunque mangiare, uscire, parlare con le altre non-otaku, e fare e avere compagnia non concentrata sulla propria ossessione. e qui è compagnia bella, varia, simpatica e intelligente, è una compagnia di gente "normale" ma non la compagnia "normale" nel senso di GrandeFratello, moda stereotipata, creatività zero e modi di spendere (tanti) soldi uno più deprimente dell'altro. E' una compagnia che per divertimento regge tranquillamente il confronto con il fangirlismo, che non ti fa sentire esclusa perchè fangirlizzi.
Chissà il TheWe come sarebbe uscito se fosse stato qui, invece che in un appartamento diventato isolato e ben disposto verso il buco nero autofagocitante. Un centro del mondo in cui il mondo non esisteva, e nemmeno più le persone che ci stavano dentro.
E' una domanda inutile, ma mi trovo a pormela spesso anche se non voglio.
Spero veramente che l'ADSL diffuso ovunque non distrugga tutto quanto qui.
Magari qui ci sono persone meno disposte a farsi incantare.
Non ho mai scritto così tanto per la tesi come in questa settimana.
E non ho mai mangiato così tanto pasta e pane come in questa settimana, ma fisicamente mi sento strabene.