Ade/Persefone
Modern!AU - ambientata nell'universo di
Caffè Nero e Semi di Melograno 527 parole
Scritta per M2 - Week 3 - CoWT 10
Anno bisestile
«CAPO! CAPO!» la voce riecheggia nei corridoi scuri, Ade la ignora, nascondendosi meglio dietro il giornale.
Sprofonda nella sua poltrona, contando i secondi che mancano prima che quell’imbecille che lavora per lui entri nella porta del suo studio: sono troppo pochi. Ha pensato più volte di nascondersi al bar, come era solito fare qualche anno prima, ma ora che non ci lavora più Persefone non riesce a vederne il senso, in fondo i mortali sono noiosi e lui si annoia già abbastanza da solo.
«Capo!» le porte si spalancano e nel mezzo vi appare un Thanatos tutto trafelato «Capo, ma cosa fai qui?»
«Prima che tu mi interrompessi? Leggevo il giornale in quegli unici dieci minuti di pace che mi dai nella mia giornata prima di venire a sfracellarmi le scatole».
«Ma Capo!» Thanatos si avvicina e senza pensarci due volte tira una manata al giornale, che si accartoccia tra le mani di Ade «È il primo giorno d’autunno, deficiente!»
C’è da dire, a difesa di Thanatos, che non insulta mai il suo datore di lavoro, anzi, normalmente accetta stoicamente di essere lui quello a cui Ade urla addosso, e la maggior parte delle volte se lo merita anche. Quest’oggi tuttavia, non riesce proprio a trattenersi, in fondo è il giorno del ritorno di Persefone dopo mesi di assenza, e non si capacita di come Ade non sia ad aspettarla in piedi all’ingresso. Di solito è così che fa, si piazza lì la mattina con aria disinvolta, cercando di fare il vago, tiene il giornale in mano, cerca di non sciogliersi in una pozza di emozioni che non sa assolutamente gestire e aspetta finché sua moglie non torna, è capace di aspettare per ore, senza mai stancarsi - ma in fondo è un dio e non ha davvero bisogno di riposarsi, quando lo fa è solo perché ama stare nel letto, tra le sottili lenzuola di seta ad ammirare il corpo nudo e delicato di Persefone che sporge appena.
«Come prego? Guarda che è domani, imbecille» sbotta Ade avvicinando pericolosamente il suo viso a quello di Thanatos che schiocca prontamente la lingua e scuote il capo.
«Capo, è un anno bisestile...»
Silenzio.
«Merda!»
Si alza dalla sedia di scatto, travolgendo il dio della morte nella foga, quindi si precipita verso l'esterno, si volta proprio sull'uscio:
«Lei non è ancora arrivata, vero?»
«Nope, ma non so tra quanto arriverà, però oh, Cerbero mi sembrava tranquillo e di solito di agita tutto».
Non ha finito di parlare che Ade è già sparito oltre la porta, sente l'eco dei suoi passi accellerati svanire e tornare indietro subito dopo.
«Sì, ma non ho preparato niente...» borbotta appena.
«Ha fatto tutto Ecate» Thanatos agita una mano con disinvoltura, come a signifigicare che è tutto a posto e Ade svanisce di nuovo.
Il dio della morte sogghigna, contando tra sé e sé i secondi, i suoi occhi rossi si illuminano appena nella penombra, nascosti dagli spessi occhiali da sole, quando il suo capo torna nuovamente nella stanza.
«Detto tra me e te» inizia ancora una volta un Ade pieno di ansia «e con molta onestà. Come sto?»
«Una favola capo, stai una favola».
Era/Zeus
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Caffè Nero e Semi di Melograno703 parole
Scritta per M2 - Week 3 - CoWT 10
Giallo Limone
Le dita candide tamburellano nervosamente sul tavolo, mentre la Dea fissa con aria apparentemente persa il muro color limone di fronte a sé.
A cosa diamine stava pensando quando aveva scelto quel tono così forte per quella parete non lo sa nemmeno lei e forse col senno di poi un pochino se ne pente, come se poi fosse il giallo limone il problema. Le sue unghie perfette, smaltate di rosa, ticchettano sempre più forte sul cristallo importato e il rumore riecheggia per tutto il salotto, sta iniziando a perdere la pazienza e non è mai bene quando succede.
«Allora?» domanda innervosita, sollevando lo sguardo verso l'uomo seduto di fronte a lei «Zeus, hai intenzione di ignorarmi ancora a lungo?»
Suo marito la guarda di sottecchi da dietro il giornale, ha imparato da suo fratello Ade che il giornale crea un'aura di rispettabile impegno sociale che gli altri sono sempre molto restii a infrangere, il che è quasi sempre vero, ma Zeus dimentica due fondamentali dettagli: nessuno ha davvero tanta stima di lui quanta ne hanno di suo fratello, e soprattutto con sua moglie non funziona.
A sua discolpa, sono dieci minuti buoni che la fissa da dietro la pagina di Olimpo Economia e che si chiede come sopravvivere all'inevitabile scontro con sua moglie. Questa volta incredibilmente non si tratta di qualcosa che ha fatto, o meglio sì, è qualcosa che ha fatto, ma non ha infilato il suo pene da nessuna parte.
«Era, tesoro, sai che ti ascolto sempre» azzarda con voce stentorea.
Era alza gli occhi al cielo. Certo, sempre.
«Non ci pensare nemmeno a chiamarmi tesoro, brutto infame» sibila sporgendosi dalla poltrona ricoperta di velluto verde «Dove le hai nascoste? Forza. Dimmelo».
Zeus deglutisce appena, è il capo della baracca, sta in cima al cazzo di Olimpo, può gestirsela quella situazione, basta che respiri. Almeno così si riprete abbassando il giornale e piegandolo con aria apparentemente tranquilla.
«Era non so di cosa stai parlando».
«Come prego?»
«Ho detto che non ho la benché minima idea di quale sia il problema».
Era si passa le mani sulle tempie con fare irritato.
«Zeus, dove hai nascosto i miei tranquillanti?»
«Ma chi, io? Ma ti sembra, moglie, che potrei mai fare una cosa così empia? E comunque non so nemmeno dove tieni tutti i tuoi medicinali, figurati se te li ho nascosti, ma a che pro poi?!»
«Senti, brutto imbecille, so benissimo che le hai nascoste tu, ora le tirerai fuori e mi spiegherai perché prima che perda del tutto la pazienza. Ti ricordo che l'ultima volta che è successo abbiamo dovuto ridecorare il palazzo e - oh, è colpa tua se quella parete è giallo limone!» conclude, la voce più alta del dovuto.
Zeus sospira appena e scuote le spalle.
«Non so cosa c'entri la parete della sala del té, ma senti, Era, ultimamente con queste medicine passi tutto il giorno a dormire... L'altro giorno hai dormito per trentasei ore filate, pensavamo fosse passato Ipnos a lasciarti una delle sue pozioni strane. Ora, io lo so che sono un pessimo marito, che ti spingo sempre sull'orlo dell'esaurimento nervoso e tutto quello che vuoi, ma sono un pochino preoccupato».
«Oh» Era torna a sedersi, leggermente interdetta «Sei preoccupato... davvero?»
«Beh sì, sei mia moglie».
«Anche se mi sembra che te ne ricordi solo quando ti fa comodo».
«In questo momento non lo dico perché mi fa comodo, lo dico perché mi manchi, anche se passiamo il tempo a litigare, sei sempre tu. Mi piace litigare con te».
La Dea lo fissa con aria stupida, erano almeno tre secoli che Zeus non era così diretto, ma deve anche ammettere che da quando Ade e Persefone si sono sposati - rigorosamente per amore - suo marito ha iniziato ad avere degli atteggiamenti un po' diversi, come se provasse nostalgia per quello che avevano avuto in passato.
«Ok» risponde, senza sapere bene cosa dire «Ma tutti?»
«In che senso?» chiede perplesso Zeus, senza capire bene come sia riuscito a scampare alla furia di sua moglie.
«Rivoglio il mio Xanax» inizia Era «E questa stanza deve essere ridipinta, niente giallo solo rosa cipria».
Suo marito sbatte le ciglia, ma annuisce confuso.
«E domani mi porti a cena fuori».
Ade/Persefone
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652 parole
Scritta per M2 - Week 3 - CoWT 10
Nota: Enosìctono è uno degli epiteti di Poseidone.
Raid
How can you miss someone you have never met? How to explain that longing, that pain in your chest when your heart is aching for more? Persefone was young - at least in terms of god years - and never before she had experienced such an unusual feeling.
When she started playing that game, the infamous “Factions of Olympus”, she thought it would just be a sporadic thing; the only reasons she had installed it, was it free and mostly because her friend Eros has insisted so much she had found herself unable to say no.
Now not only she was addicted to it, but also she had developed an awkward crush for her game friend.
Of course she had never seen him before in her life, but their in game conversations had been so long and compelling that Persephone was sure they had established a connection, she was just to shy to actually ask him to meet.
"Hei, Kore, are you getting online soon? The new raid is out and the team wanted to try it"
She blushed as Aidoneus name appeared on the ingame chat.
"Yes, am I healing?"
"As usual, I'll be tanking"
"Oh, does this mean that..."
"Yep, absolutely. Enosìctono will be leading"
"Oh, well, then probably I'll need some extra food"
"Ahahah, don't mention him I said this, but knowing him we'll never manage"
"I won't, but it doesn't matter really, I always have fun with you guys"
What she really meant was: I always have fun if you are there. But of course that she couldn't write. Persephone groaned softly, she moved her legs over her pink chair and hugged them, moving them close to her chest.
"Shall I come to voice chat?"
"Ye, it would be best, but I won't be able to talk, I have someone over"
"And you are playing? Isn't that rude?"
"Don't worry, he's way ruded than this, he deserves it"
«Why the fuck did you write her that, you asshat?!»
«Oh shut up, Zeus, you know you are rude, why did you even invite yourself here by the way? Was there something you need, other than annoy me to death with your love life?»
«No, not really» his brother laughed, and pointed at the screen «Besides Poseidon mentioned you have met this Kore girl online and that he thinks you are developing a crush on her».
«Oh fuck off, both of you».
His brother smirked again, he opened the fridge and grabbed a beer.
«Ye, ye. I fuck enough. Can't say the same about you tho» he took a quick sip from the bottle and looked at his brother as he was fixing his headset, Ade looked unamused «Aren't you a bit old to look for girls on online games?»
«I didn't "look for her", ok? I just met her, and she's very cute and kind».
«And how would you know that she is cute?»
«Her discord picture is the same as her instagram profile» muttered his brother.
«Wait what? Those are really some pro stalker abilities you have there!»
«It was Ecate who found out, ok, not me!»
«Ye, I see, you are just the sore loser who hasn't asked her out yet. Puny immortal, let me tell you that».
Ade rolled his eyes and fixed his chair, getting ready to play.
«You can stay if you shut up».
«Why is that? You need silence to flirt?»
«For fuck's sake, I need silence to raid!»
«Yes. Of course. TO. RAID».
A few minutes later.
Game chat.
"Guys, you'll never believe who showed up at my place"
"Who, Enosìctono?"
"My other brother, apparently Aidoneus kicked him out of the house"
"I did, tell him to eat shit and die"
"He says the coffee shop next to the old cinema is a nice spot and that you'll know what he means..."
Aidoneus groaned, both his brothers were so exhausting.
"I hate him"