Rogue One - Pacific Rim!AU

Feb 29, 2020 19:25

Fandom: Rogue One
Titolo: Tornare a casa
Prompt: Mecha
Parole: 1.000
Warning: linguaggio scurrile, Pacific Rim!AU
Note: scritta per la week 4, missione 1 del CoW-T 10.


La terra tremò sotto i suoi piedi e Cassian sussultò appena.
Non era più abituato a non sentire la terra sotto i piedi, certo, non che fosse strano, negli ultimi cinque anni non era certo capitato che qualcuno venisse a prenderlo in elicottero. A dire la verità, negli ultimi anni era stato nessuno, aveva finto di non avere un passato, di non avere una famiglia o un luogo dove tornare; in parte era vero, era stato così, perché lui indietro sentiva - o meglio, aveva sentito a lungo - di non poterci tornare. L’arrivo di Saw aveva cambiato tutto.
Lo guarda di sottecchi, senza formulare ad alta voce il pensiero che da qualche tempo gli frulla in testa, sa che probabilmente anche il Generale stia pensando la stessa cosa. Se Davros fosse stato ancora vivo sarebbe stato lui a venire a cercarlo, lo avrebbe preso per il colletto sporco del gilet che indossava lavorando e gli avrebbe detto molto chiaramente di muovere il culo. Forse per lui Cassian lo avrebbe fatto, non avrebbe esitato e non avrebbe lasciato passare cinque anni, ma Davros era morto e la prova era che Saw Guerrera non pilotava più uno Jeager da anni.
«Siamo quasi arrivati capitano» la voce nota del generale lo richiama all’ordine e Cassian si sente mancare il respiro. Non è certo di essere pronto, non al cento per cento.
L’elicottero atterra sulla pesante portaerei con un tonfo, le eliche girano ancora troppo rapide, mentre i due uomini scendo dall’abitacolo stringendosi addosso qualsiasi cosa possa venire trascinata via dalla forza del vento e delle pale.
Non esiste una struttura come quella da nessun’altra parte al mondo; il metallo si estende per centinaia di metri in ogni direzione, creando un complesso reticolo di tubi, stanze, piani e hangar. Chi lavora nello Shutterdome, vive nello Shutterdome.

Ad aspettarli c’è una ragazza che non ha mai visto - non che debba per forza conoscere tutti, sa bene che molte delle persone con cui lavorava cinque anni prima oramai sono morte e se ne è fatto una ragione. È in piedi sotto la pioggia, protetta da un ombrello molto più grande di lei, ha la stessa aria scocciata di qualcuno a cui hanno detto che deve piantarla di chiedere ogni cinque minuti tra quanto arriva l’elicottero.
«Questa è Jyn Erso, il mio braccio destro. Ha riorganizzato lei l’intera operazione di ripristino degli Jeager, ha curato personalmente ogni dettaglio. Jyn, questo è Cassian Andor».
«Lo immaginavo diverso» borbotta solo, passandogli un ombrello chiuso e fissandolo dall’alto in basso.
Cassian ride.
«Diverso come?»
«Più alto, più largo, più brutto».
Cassian lancia un’occhiata di sottecchi a Saw che si limita a scrollare le spalle.
«Farai meglio a farci l’abitudine Andor, anche perché Jyn si è occupata personalmente di selezionare tutte le persone che potrebbero essere compatibili per il drift. Con te, ovviamente».
Cassian annuisce appena, cercando di non pensarci troppo.
Li segue dentro il gigantesco ascensore, tra enormi vasche ripiene di liquido per la conservazione degli organi dei Kajiu. È un deja-vu per Cassian, ma non saprebbe dire se in senso positivo o negativo. Così tanti pensieri si accavallano nella sua testa che percepisce a malapena le parole che gli vengono rivolte dal generale. Sta raccontando qualcosa a proposito del suo Jeager, ma Cassian non riesce a seguirlo, nelle sue orecchie riecheggia la voce apatica di Kay, rivede immagini della loro vecchia cabina, delle giornate trascorse in mese, ad allenarsi, a provarci con le ragazze in qualche bar sperduto a Pechino, a New York, od ovunque ci fosse un avvistamento.
Quando le porte
 Dell’ascensore si riaprono e lo Shutterdome si estende in tutta la sua vera bellezza di fronte ai suoi occhi, Cassian si accorge di avere trattenuto il respiro per cinque lunghi anni e di essere finalmente tornato a casa.

Ci vuole un secondo perché il suo debole cuore riesca a riprendersi. Come se fosse possibile.
È questione di meno di un minuto e qualcuno urla il suo nome.
«Cassian! Cassian sei davvero tu?»
Riconosce quella voce leggera all’istante e dentro di sé percepisce qualcosa spezzarsi, è la diga delle emozioni che ha costruito nel corso degli ultimi cinque anni. Non fa in tempo a voltarsi che Leia gli è già volata tra le braccia, lo stringe con un po’ troppa forza, ma all’uomo non importa. Non avrebbe mai immaginato che quel momento sarebbe arrivato.
Quando Cassian è scappato si è lasciato ogni cosa alle spalle, il suo ruolo di capitano, il suo stupido Jeager, i suoi amici, persino la sua famiglia. Sa che hanno provato a cercarlo, ma lui è sempre stato più bravo a non farsi trovare.
«Leia» mormora.
Le passa le braccia oltre la schiena, respirando il profumo dei suoi capelli.
Quando la lascia andare gli arriva un ceffone, non se la prende. Sa bene di esserselo meritato.
«Cinque anni, Cassian» sussurra piano la donna fissandolo, in preda a sentimenti contrastanti «Cinque anni senza una parola, senza sapere se fossi vivo o morto, senza idea di cosa ti fosse successo. Papà era disperato, io ero disperata».
«Organa, hai finito di dare spettacolo?» le domanda un tizio che Cassian non ha mai visto prima.
«Fatti i cazzi tuoi, Solo».
Ora ricorda, lo ha visto una volta, in televisione, è il co-pilota di Leia; improvvisamente capisce il perché dello sguardo gelido che gli sta rivolgendo, non sente di poter dar torto nemmeno a lui.
È Jyn, alzando gli occhi al cielo con aria plateale che interrompe l’idillica - si fa per dire - riunione.
«Organa, tutto molto bello, ma io starei lavorando qui, puoi girare a dare schiaffi più tardi?»
«Vaffanculo, Erso» borbotta Leia, voltandosi «Fammi sapere dove lo molli».
«In fondo all’oceano, magari» aggiunge il suo copilota, allontanandosi e gesticolando appena.
«Simpatico» commenta solo Cassian, per nulla impressionato.
«In realtà sì, è solo che ti odia» Jyn gli fa cenno di seguirla «Dai muoviti, che a Saw non piace aspettare e ci tiene a farti una panoramica della situazione».
«E com’è la situazione?»
«Una merda».

character: cassian andor, cow-t, rebelcaptain, character: jyn erso, fanfiction: star wars

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