Fandom: Frozen
Prompt: Storia ciclica/Political marriage
Parole: 1652
Note: evil!Anna, canon divergent, what if!, Hans/Anna - week 6, M4
«Sei sicura di voler accettare?»
«Tu piuttosto, sei sicuro che non te ne pentirai?»
«Credimi, mia regina, sono certo che questa nostra unione sarà un successo...»
«Non sono ancora una regina, Hans».
«Oh, ma lo sarai presto, Anna. Lo sarai presto».
Osserva l’uomo seduto al tavolo di fronte a lei e sorride appena, porgendogli la mano. Il tredicesimo principe delle isole del sud la afferra con aria lusinghiera e vi depone sopra un bacio leggero, come a suggellare quel patto appena stretto, fatto di parole sussurrate, sguardi lanciati di sbieco e che profuma di sangue, morte e tradimento.
Le dita sottili di Anna si stringono intorno alla piuma, mentre va a firmare quel patto che sancisce la loro unione, l’unione di due stati e due persone con l’intento di conquistare una nazione che già dovrebbe essere sua.
Si aspettava molte cose quando è arrivato ad Arendelle con l’intento di conquistarsi un posto a palazzo, ma non di trovare qualcuno come Anna, qualcuno così simile a lui e al contempo così diverso da spingerlo ad accettare l’idea di poter condividere qualcosa con un’altra persona, di poter condividere il suo sogno con un’altra persona.
Il castello è silenzioso e le sue sale vuote riecheggiano del rumore dei suoi passi; non sa bene cosa stia cercando o chi, o meglio ne ha un’idea, ma la principessa l’ha vista solo una volta di sfuggita quella mattine e teoricamente non dovrebbe nemmeno essere lì visto che il castello non ha ancora aperto i cancelli per gli ospiti.
Anna gli arriva quasi addosso, scivolando verso di lui con una forza inaspettata dal corrimano dell’immenso scalone.
«Ops, perdonami, pensavo non ci fosse nessuno» gli dice, sorridendo e aiutandolo a rialzarsi «Non ci dovrebbe essere nessuno».
Si blocca un secondo, fissandolo da capo a piedi.
«Oh, ma io ti conosco, ci siamo visti questa mattina e… oddio! OH NO. Perdonami, sei finito in acqua per colpa mia!»
Hans scoppia a ridere e abbozza un piccolo inchino, quindi con grazia le afferra la mano e le bacia il dorso.
«Sono Hans Westergaard, tredicesimo principe delle isole del sud».
«Io sono...»
«La principessa Anna, lo so. Mi sono intrufolato qui per vederti prima che iniziassero i festeggiamenti, non volevo rischiare di non incontrarti».
Anna ridacchia lusingata.
«Non dovresti essere qui, se ti dovessero trovare -» mentre lo dice percepisce delle voci avvicinarsi e impallidisce, lo afferra per una manica e se lo trascina su per la scala, senza tante cerimonie «Seguimi, forza».
La porta si chiude con un tonfo alle loro spalle e Hans realizza che il suo piano sta prendendo forma molto meglio di quanto avesse preventivato: non è lì da nemmeno due giorni ed è già nelle stanze private della principessa.
«Anna, non dovresti rischiare per me, non dovrei nemmeno essere qui».
La principessa ride e agita una mano davanti ai suoi occhi.
«Figurati, e poi finalmente succede qualcosa, ho trascorso tutta la mia vita da sola in queste sale immense» borbotta chinandosi per sincerarsi che la porta sia chiusa e nessuno possa entrare «Ci pensi Hans Westergaard delle Isole del Sud? Abbiamo una sala da ballo e non ho mai visto nessuno ballarci in vita mia; una galleria intera di dipinti e solo io a vederli; non abbiamo mai avuto ospiti».
«Puoi chiamarmi solo Hans, principessa» sorride, sedendosi sul bordo dell’enorme baldacchino «Come mai tutta questa reclusione, ci aspetterebbe molta più vita sociale da parte della famiglia reale».
Anna gli si siede di fianco, fissandolo con aria rapita, è davvero bello, pensa tra sé, perdendosi in parte in quegli occhi da sogno.
«Beh, dopo la morte dei miei, quando ero appena bambina, Elsa che è la primogenita ha scelto di mantenere il castello chiuso per tutti, nessuno poteva entrare e a me non era concesso uscire».
«Deve essere stato molto difficile per te, mi sembri una persona estremamente estroversa».
«Ci sono stati momenti in cui ho temuto sarei morta di noia» ammette Anna.
«Ma almeno tua sorella… Tua sorella ti è stata vicina, che è più di quanto si possa dire dei miei tredici fratelli» commenta ridendo, nel tentativo di muoverla a compassione. Non si aspetta la risposta di Anna.
«Elsa… Non vedo mia sorella da anni, non esce mai dalla sua stanza, non mi parla, la mia esistenza a volta sembra quasi un peso per lei».
Non sa nemmeno perché gli stia dicendo tutto quello, forse perché è la prima volta che vede qualcuno in anni, forse perché ha sempre aspettato di poterne parlare con qualcuno e Hans un po’ le piace.
In fondo, è entrato a palazzo solo per vedere lei, e la cosa ha un che di romantico, almeno agli occhi della principessa.
«Mi dispiace Anna» Hans le accarezza i capelli, sorridendole, e Anna arrossisce appena, lui capisce di averla in pugno «Deve essere stato difficile, tutti questi anni da sola, abbandonata a te stessa. E tua sorella… non so come sia possibile che non ti rivolga la parola, non riesco a immaginare di odiare qualcuno così tanto da non rivolgergli la parola per anni, costringendolo a vivere in una prigione dorata senza via di uscita».
Anna abbassa lo sguardo, ferita. È la prima volta che qualcuno pronuncia questa verità ad alta voce e una parte di lei gli crede perché sono tutte cose che ha sempre pensato nella sua vita, ma che nessuno ha mai osato dire, che lei non ha mai osato ammettere a se stessa.
Quando Hans scivola fuori dalla finestra le dà un bacio sulla guancia e le promette che si rivedranno quella sera, le dice che le cose saranno diverse da quel momento in poi e Anna gli crede. Inspiegabilmente gli crede.
Anna non pensa di essere stupida, sebbene appaia come un’ingenua di fronte al prossimo - e forse in parte ha imparato che questo ruolo le si addice e si sposa bene con l’immagine che gli altri hanno di lei. Quando si getta all’inseguimento di sua sorella lo fa lasciando Hans a capo del castello, ma non si illude - nemmeno per un secondo - che la sua scelta sia stata saggia, anzi, sa che Hans ancora in parte uno sconosciuto, nonostante l’immensa attrazione che prova nei suoi confronti. Ma sa anche che questa volta ci deve provare.
«È la sua chance di dimostrarmi che conto ancora qualcosa, Hans»
«Anna… non puoi sapere cosa farà».
La principessa annuisce piano, e gli prende la mano - ha pensato a lungo alle parole di Hans, ha riscoperto emozioni che pensava di non poter provare, emozioni che ha seppellito per anni in un pozzo in fondo al suo cuore.
Con delicatezza conduce la mano di Hans sotto il suo mantello, all’altezza della vita e l’uomo percepisce il fodero di un pugnale. Improvvisamente sente per Anna un’attrazione che non pensava avrebbe mai provato per nessuna donna, si china a baciarla.
«Farò quello che è necessario per riportarla indietro» mormora Anna piano «O per salvare Arendelle».
Quando la vede nuovamente i suoi capelli si stanno tingendo di bianco e nei suoi occhi brilla una scintilla che fa battere il cuore di Hans più di quanto non avrebbe creduto possibile. Per la prima volta desidera aiutarla davvero, desidera alimentare quel fuoco che vede nei suoi occhi, desidera fare in modo che quell’odio si riversi sul mondo. Con la rabbia che entrambi hanno dentro potrebbero conquistare il mondo, o almeno questo è quello che si ripete.
LA scelta è meno difficile di quello che si aspetta, in fondo, pensa, non ha niente da perdere a baciare Anna, anche se è solo per scongelarle il cuore.
Non ci crede davvero a quelle stronzate sul vero amore, non ci ha mai creduto, ma pensa anche che quando Anna si accorgerà che non succede niente e che lui è l’unico che ha avuto la forza di starle vicino e di spostare le montagne per lei, farà in modo che tutti si rivoltino contro. E chissà fosse farà in tempo a farsi nominare reggente prima che Anna si trasformi in una statua di ghiaccio.
E comunque, si ripete prima di baciarla, non gli dispiacerebbe condividere il suo sogno di gloria insieme a lei, per Anna sarebbe disposto a farsi da parte e condividere con qualcuno quel trono.
Così la bacia, anche se non ci crede davvero e quando Anna si stringe a lui, passandogli le braccia oltre le spalle e Hans sente il gelo dissiparsi, capisce che quell’incontro è stato molto più di un caso.
«Sapevo che era vero amore» sussurra Anna, accarezzandogli il viso.
«Non avrei mai lasciato che ti accadesse qualcosa» Hans sta che sta mentendo, ma sa anche che con quel bacio Anna è diventata la persona più importante del suo universo, insieme a lui stesso.
Quando inizia a pianificare l’omicidio di Elsa, questa volta Anna è con lui. La sua ingenuità si alterna a uno sguardo carico di odio, rabbia e frustrazione. Hans si china a baciarla e la chiama “mia regina”.
«Il piano è rischioso» le dice scostandole delicatamente i capelli dal viso «E per tutti risulterebbe un matrimonio a fini politici, di facciata, perché Arendelle da sola non potrebbe gestire la minaccia posta dalla regina dei ghiacci».
«Meglio un matrimonio a fini politici con te, Hans, che con chiunque altro. Se dobbiamo arrivare al trono, è meglio farlo con il tuo piano».
«Il tuo popolo ti odierà, e tua sorella sarà la prima a morire»
Anna annuisce, sorridendogli - e non è un sorriso vero, c’è affetto per lui e poi qualcosa di sinistro, qualcosa di terribilmente sinistro e Hans sente l’impulso di prenderla lì, baciarla, alzarle la gonna e prenderla contro la parete. Non lo fa, si limita a sorriderle a sua volta.
«Sei sicura di voler accettare?»
«Tu piuttosto, sei sicuro che non te ne pentirai?»
«Credimi, mia regina, sono certo che questa nostra unione sarà un successo...»
«Non sono ancora una regina, Hans».
«Oh, ma lo sarai presto, Anna. Lo sarai presto».