Titolo: Dead soul
Generi: Introspettivo
Avvertimenti: Flash-fic
Personaggi: Sherlock Holmes, Jim Moriarty
Wordcount: 368
Rating: Verde
Note: Scritta per la challenge "Not my division" del gruppo Fandom Challenges per il prompt: " Sherlock - Sheriarty - "I tuoi occhi sono morti"
Il mondo di Jim Moriarty era un mondo distorto, violento, sottosopra. Era un mondo che a Sherlock non piaceva, un mondo di cui non gli interessava fare parte. Allo stesso tempo, tuttavia, era un mondo da studiare. Un mondo che Sherlock avrebbe voluto analizzare, comprendere, dissezionare. Perché Sherlock capiva il perché delle azioni di Moriarty - incapacità di provare empatia, narcisismo, desiderio di controllo - ma non capiva il fascino che il mondo contorto di Moriarty esercitava sulla gente. Perché era un mondo perverso e folle, ma in qualche modo intrigante.
Lo stesso Moriarty era esattamente così, intrigante e perverso.
E Sherlock lo guardava, fissava il suo sguardo in quegli occhi morti che nascondevano un’anima morta, osservandoli da vicino. Si allontanavano, si inseguivano, giocavano l’uno con la mente dell’altro perché potevano farlo. Erano disgustati l’uno dall’altro per le scelte di vita che avevano preso e allo stesso tempo intrigati l’uno dal mondo dell’altro, così opposto al proprio, così lontano dalla propria realtà, e allo stesso tempo così simile.
Ma negli occhi di Moriarty non c’era niente di quel fascino sensuale che Sherlock si aspettava, niente di quella violenza ammaliatrice che Moriarty aveva creato attorno alla sua figura per essere rispettato e temuto. I suoi occhi erano già morti, come se la sua mente fosse marcita prima del tempo.
***
E alla fine i suoi occhi erano morti davvero. Spalancati sul nulla, fissi su di lui che si avvicinava al bordo del tetto.
Aveva giocato bene, Moriarty. Era stato un avversario degno di questo nome, e aveva giocato bene la sua partita. Ma non avrebbe dovuto minacciare i suoi amici, non avrebbe dovuto sfidarlo fino a questo punto. Se si fosse fermato prima di scegliere le persone che gli erano care come obiettivi, Sherlock avrebbe anche potuto rimpiangere la sua scomparsa. Dopotutto, era il migliore avversario che avesse affrontato fino a quel momento, e c’era senza dubbio qualcosa di affascinante nella sua follia perversa e pericolosa.
Sherlock non si era mai domandato se esistesse un inferno: non gli importava. Non aveva senso occupare tempo prezioso per porsi delle domande su qualcosa su cui non aveva il controllo. Ma se l’Inferno esisteva, lui e Moriarty si sarebbero incontrati ancora, quando gli occhi di entrambi sarebbero stati morti.