Titolo: The ghost of you lingers
Fandom: Harry Potter
Beta:
iosonosaraPostata il: 24/06/2008
Prompt: #42: Fuga + #14: Primo Bacio @
mezzadozzinaficPersonaggi: Fred e George Weasley, Angelina Johnson
Pairing: Fred/Angelina, Fred/George, George/Angelina
Rating: Pg
Conteggio Parole: due double-drabble da 200 (W)
Avvertimenti: Riferimenti a slash e a rapporti tra consanguinei.
Disclaimer: I personaggi della storia appartengono ai rispettivi proprietari e creatori, che ne detengono i diritti. Nulla di ciò è scritto a scopo di lucro.
Tabella:
qui.Note:
#1: Il titolo viene dall’omonima canzone degli Spoon.
#2: Per l’idea di base di questa fic devo ringraziare
vedova_nera, perché mi è venuta in soccorso quando non avevo spunti per il prompt #Fuga. xD
Poi, alla fine, il progetto ha subito ulteriori variazioni, fino a giungere qui: due doppi-drabble, il primo ambientato durante il settimo libro e l’altro dopo la battaglia finale.
#3: E, sììììì! Ho finito il claim, sììììì! *festeggia*
(Ci ho messo duecento anni, lo so. Lo so.)
The ghost of you lingers
# fuga
La morbidezza di Angelina è insieme piacevole e spaventosa.
Fred è andato lì di propria volontà, ha bussato alla sua porta chiedendole una pausa dal mondo, lontano dalla Tana, dove sembra che la guerra non dia nessuna tregua, riempiendo ogni frazione delle loro vite, senza concedere un attimo di respiro.
Lei non lo aspettava. Eppure, nella tensione del momento, ha piegato le labbra in un sorriso di zucchero e l’ha lasciato entrare in casa. Ed è tra quelle labbra piene che Fred ha creduto di trovare la propria pace - sperando che non fosse troppo debole, troppo precaria -, di spegnere ogni traccia di pensiero e concentrarsi sul suo corpo delicato, sulla pelle scura e liscia al tocco delle proprie mani.
Ma quella sensazione non dura davvero a lungo.
Ad un tratto, i lineamenti della ragazza sfumano, tramutandosi - ai suoi occhi stanchi - in quelli dell’unico viso che può dargli un concreto conforto.
Fred se ne rende conto all’istante, capisce, e si allontana da lei - mettendo tra loro spazio, e poi pareti, strade, miglia. Fugge finché, nell’affanno della corsa, il peso dell’errore non si dissipa e si ferma solo quando il volto che si trova davanti non è finalmente quello di George.
# primo bacio
La scopa è veloce sui tetti della città, ma non basta - lui la spinge al massimo, fino a che il vento non sembra tagliargli impietosamente la pelle.
Si ferma infine solo quando scorge il tetto dell’appartamento. E atterra con foga, incespicando, perché ha fretta, ha bisogno di sapere.
E, nel momento in cui la porta si apre al suo incessante bussare, George si rende conto di aver avuto ragione: per la prima volta dalla battaglia, il viso che ha di fronte ha una sua consistenza e un suo significato e non si scioglie nei lineamenti di Fred.
Gli occhi di Angelina sono tristi, ma lei gli riserva un sorriso, invitandolo ad entrare in casa. E, quando parla, la sua voce suona venata di dolore, eppure dolce.
George si perde per interi minuti, in quel suono, ascoltandola scherzare, raccontare, interrompersi, singhiozzare.
E, quando scivola in avanti, verso di lei, verso quel viso che - tra tutti - resta fisso nella sua memoria, in quel bacio scambiato per la prima volta, ritrova un po’ di coraggio, un po’ di se stesso.
Decide di restare, allora, per altri sorrisi, per altre parole, per altri baci.
E la morbidezza di Angelina è insieme piacevole e dolorosa.