[DCU] Insonnia ~ Allan/Mary

Apr 19, 2009 16:31

Titolo: Insonnia
Fandom: DC Comics
Beta: namidayume
Postata il: 13/02/2009
Personaggi: Mary Grayson, (OC) Allan Wilson [ Scheda personaggio]; nominati Ibn Al Xu'ffasch(*) e Lian Harper.
Pairing: Allan/Mary; accenni a Ibn/Mary
Rating: Pg
Conteggio Parole: 498 (W)
Disclaimer: Mary Grayson appartiene ai rispettivi proprietari e creatori, che ne detengono i diritti, Allan Wilson appartiene a namidayume, che ne detiene anche lei i diritti - ma è costretta a prestarmelo spesso, ormai è_é. Nulla di ciò è scritto a scopo di lucro.
Note:
Dedicata tutta-tutta a namidayume. ♥
Tutto ciò mi è venuto in mente leggendo la scheda che proprio Namida ha preparato su Allan. In particolare, mi ha ispirata quel particolare sui suoi incubi durante l’infanzia e la conseguente insonnia. Nella scheda linkata, comunque, trovate tutte le informazioni necessarie.
(*) Ibn (non la banca), invece, non ha ancora una scheda. È il secondo figlio di Bruce Wayne e Talia Al Ghul, fratello di Damian e fidanzato cornuto di Mary. Anche lui è opera di Namida, ovviamente.


Insonnia

La stanza è ancora buia quando Mary apre gli occhi. Batte le palpebre un paio di volte, per lasciarli abituare, e poi lancia uno sguardo all’altro lato del letto, quello che dovrebbe essere occupato da Allan. Ma lui, come al solito, non è lì.

Solleva la testa dal cuscino il necessario per guardarsi intorno, e lo scorge al posto consueto - seduto sul davanzale della finestra, le braccia incrociate al petto e l’attenzione fissa sul paesaggio esterno.

Ci sono molti comportamenti di Allan che, tuttora, Mary non comprende, eppure questo resta il più assurdo. Dovrebbe essere lei a non dormire, ad avere il sonno disturbato da svariati problemi di coscienza - il fatto che ormai tradisca regolarmente Ibn, per dirne una -; invece, dopo il sesso, finisce puntualmente con l’addormentarsi serena come una bambina, mentre lui trascorre intere notti insonni.

In casi del genere, a Mary torna in mente la voce di Lian che, con un sorriso di scherno, le rimprovera di non avere una coscienza. In casi del genere, Mary quasi le crede.

Si tira silenziosamente a sedere, incurante del lenzuolo che scivola e la scopre, e, sistemandosi una ciocca di capelli dietro l’orecchio, sospira. «A che pensi?» domanda, portandosi le ginocchia al petto e posandovi sopra le braccia conserte.

Allan si gira lentamente, sorridendo appena i loro occhi si incrociano. «Oh, sei sveglia,» constata.

La ragazza annuisce sbrigativa e lo incalza, «C’è qualche problema?»

«No, nessuno,» ribatte lui, scuotendo la testa. Si riavvicina al letto e le si siede al fianco; la sua mano raggiunge il viso di lei, la accarezza lievemente e Mary ha l’istinto di abbandonarsi al tocco.

Se ne sottrae, invece, puntandogli gli occhi in volto. Allan la rende tranquilla, riflette, troppo tranquilla, in un modo che nemmeno riesce a spiegarsi, ma questo non è il momento adatto.

«Perché non dormi mai?» riprende, quindi, decisa ad ottenere, almeno per quello, una spiegazione esauriente. All’aggrottarsi delle sopracciglia del ragazzo, continua, «Sembra sempre che tu abbia chissà quali cose per la testa. Voglio saperle.»

Allan si lascia andare ad una risatina sottile. «No, niente del genere,» risponde infine. «Solo… abitudine.»

«Abitudine?» ripete lei, scettica, e lui annuisce.

«Una brutta abitudine appresa da bambino.»

Mary continua a fissarlo attentamente e intuisce subito che si tratta di qualcosa che, senza ombra di dubbio, riguarda la sua famiglia. È unicamente in questi casi, ha imparato a notare, che lo sguardo del ragazzo assume quella particolare colorazione, che diventa apertamente malinconico.

Prima che possa parlare, però, Allan percepisce la sua preoccupazione e le sorride affabile. «Non è nulla di grave,» spiega, chinandosi a baciarle una spalla nuda.

Quando risolleva lo sguardo su di lei, tuttavia, è chiaro che quella semplice ammissione non le basta. Sente la sua determinazione - e non avrebbe neppure bisogno di sentirla, visto che ormai la conosce - e sa che non mollerà presto.

Così la abbraccia, permettendole di appoggiare la schiena al suo torace, e inizia a raccontare.
Con Mary, in fondo, non prova il bisogno di nascondere nulla.

[2009], dcu - lovvoverse

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