Titolo: Distrazione n.6: Sopravvivenza
Raccolta: Distrazioni
Fandom: Heroes
Beta:
iosonosaraPostata il: 20/11/2007
Prompt: #6: there’s still rage inside @
syllablesoftimePersonaggi: Claude Rains, Peter Petrelli; nominato Noah Bennet
Rating: Pg
Conteggio Parole: 393 (W)
Avvertimenti: Linguaggio scurrile
Disclaimer: I personaggi della storia appartengono ai rispettivi proprietari e creatori, che ne detengono i diritti. Nulla di ciò è scritto a scopo di lucro.
Tabella:
qui.Note:
Ambientata durante la puntata 1x16.
Distrazione n.6: Sopravvivenza
Non appena riprende conoscenza nell’appartamento di Peter, Claude si rende conto di dover rivedere drasticamente le proprie priorità.
Con gli eventi degli ultimi giorni, ha lasciato che il proprio istinto di sopravvivenza passasse in secondo piano, si è lasciato prendere troppo la mano, e, adesso, è necessario un cambio di direzione.
Claude vuole sopravvivere, prima di tutto. E sa benissimo che, se la Compagnia dovesse mettergli le mani addosso, le possibilità di uscirne vivo sarebbero molto poche.
È per questo che deve andarsene, immediatamente, lasciandosi alle spalle quel ragazzo da cui si è fatto influenzare come lo sciocco idealista che non è, dimenticandosi la bomba nucleare, abbandonando Peter e New York al loro destino. Tornando a fregarsene di tutto.
Si muove a scatti, nervoso, urla, tentando di scaricare la rabbia sul ragazzo, tentando di attribuirgli la colpa; ma è solo sua, quella colpa, perché la collera che prova in questo momento è la stessa, identica, avvertita sette anni prima, sul ponte con Bennet. Quella collera dettata dalla delusione, dal vedersi sbattere una porta in faccia dopo aver faticato per fare qualcosa di buono. È la collera verso il mondo intero data dal trovarsi in pericolo di vita dopo aver cercato di salvare questa cazzo di società.
Claude ha tentato di seppellirla sotto l’indifferenza, fingendo di averla dimenticata, di non poter più essere scalfito da nulla. E ha fallito, miserabilmente, perché la rabbia è rimasta lì dentro di lui per tutto quel tempo, e adesso è esplosa senza dargli scampo.
Ora deve andarsene, deve lasciare indietro Peter perché non può permettersi di essere vulnerabile, perché lui non deve avere distrazioni; le distrazioni lo indeboliscono, ecco perché ha bisogno di vivere solo. E tutto questo è stato uno sbaglio, ogni singola fottuta azione degli ultimi giorni è stata uno sbaglio colossale.
Tu guardati le spalle, io farò quello che ho sempre fatto: scomparirò.
E poi lo fa.
Sparisce, si sbatte la porta alle spalle senza nemmeno dirgli addio, mentre l’unica domanda che si pone è dove andare, dove nascondersi per non essere trovato dalla Compagnia. È quello che ha bisogno di fare, ora: correre e non voltarsi indietro, finché non sarà certo di essere al sicuro.
Seguirà il suo stesso consiglio, si libererà dalle distrazioni e non penserà ancora a Peter, non ci penserà più, perché la sua priorità è di nuovo sopravvivere. E nient’altro.