[Original] Inclinazioni

Jan 09, 2014 18:52

Vediamo se mi ricordo come si fa...
Titolo: Inclinazioni
Fandom: Original
Rating: arancione
Avvisi: slash, M/M, handjob
Note: come ogni anno, mi sento di dover onorare il p0rnfest con qualche stupidaggine. Il prompt era stupendo:
ORIGINAL, American!accent/British!accent, "Sei orribile." "E tu sei snob." "Sì, ma vuoi mettere?"


L’americano era grezzo e rozzo sotto ogni punto di vista, e non c’era nulla - proprio nulla - che l’inglese tollerasse in lui. Quel ragazzone grande e grosso non possedeva nemmeno lontanamente l’eleganza e la classe di uno come lui, non aveva la sensualità dello Spagnolo, la melodiosità dell’Italiano, e neppure l’intrigante vena maliziosa del Francese.
L’Americano era solamente rumoroso, caotico e irragionevole, e davvero, prima o poi l’inglese lo avrebbe messo a tacere. Anche con la forza, se fosse stato necessario.
Proprio mentre lo pensava, l’Americano si esibì in un rutto così portentoso da far tremare i vetri e i timpani dell’Inglese. Quest’ultimo chiuse per un attimo gli occhi, inspirando profondamente, e provò a fingere di non aver sentito.
« Questo era bello grosso, vero?» gli fece notare l’Americano scoppiandogli poi a ridere in faccia.
Ecco cosa davvero l’inglese non sopportava di lui: era rozzo e volgare, eppure non faceva nulla per nasconderlo. Anzi, ne andava fiero.
L’inglese cercò inutilmente di fulminarlo con lo sguardo, ma il sorriso enorme dell’americano era imperturbabile. Aveva un sorriso davvero gigantesco, e nonostante producesse decisamente più rumore del necessario quando rideva, aveva anche una bella risata, allegra e solare. Metteva di buon umore, anche se l’inglese non lo avrebbe mai ammesso.
« Era proprio necessario?» domandò l’inglese arricciando provocatoriamente il naso.
« Oh, non fare lo schizzinoso, ‘bro. Come se tu non facessi mai niente di simile…».
« Infatti io non lo faccio» lo corresse immediatamente l’altro « Io sono civile, al contrario di te. Ho classe, io. Ed educazione. Tutte cose che ti mancano, evidentemente».
L’americano alzò gli occhi al cielo. Ne avevano parlato centinaia di volte, e la cosa si era sempre e solo risolta in due modi: o litigavano furiosamente fino a quando uno dei due non se ne andava sbattendo la porta, oppure litigavano furiosamente finché non si saltavano addosso a vicenda.
L’americano si sgranchì sinuosamente le spalle e le braccia, e sorrise provocatorio.
« Scusa, avevo dimenticato che sei un piccolo lord viziato. Perdonami, come potrò mai farmi perdonare per la mia immensa maleducazione?» gli soffiò ad un palmo dal naso imitando il suo modo di parlare formale e articolato.
L’inglese ringhiò sommessamente, fingendo di non notare i muscoli gonfi e tesi dell’altro, il leggero sudore che gli copriva il collo e il suo respiro bollente  ad un palmo dal viso.
« Sei orribile» gli fece notare, anche se al  momento stava pensando tutto il contrario.
« E tu sei snob».
« Sì, ma vuoi mettere?» ridacchiò l’inglese ergendosi in tutta la sua longilinea altezza e mettendosi alla mercè dell’altro, che non perse l’occasione per osservarlo completamente, scavargli nel corpo con gli occhi e mangiarselo vivo con lo sguardo.
« Allora? Ti piace quello che hai davanti?» insinuò l’inglese calcando volontariamente sulle vocali.
La risposta arrivò sotto forma di dita che si intrecciavano dolorosamente ai suoi capelli e gli spingevano bruscamente la testa all’indietro. In un attimo la sua bocca fu invasa da quella dell’americano, ricca e prepotente, piena di sapori e contaminazioni, di vibrazione differenti e rumori molesti. La lingua gli si annodò praticamente da sola, come accadeva tutte le volte che stava in presenza dell’americano troppo a lungo. Si lasciò baciare come piaceva all’altro, con forza e un pizzico di cattiveria, senza opporre troppa resistenza.  Tra le mani dell’americano, l’inglese divenne morbido e malleabile, lasciando che l’altro facesse di lui cosa volesse.
E per un attimo, quando le loro erezioni durissime e bollenti entrarono in contatto tra loro, frizionando e pulsando, l’inglese pensò che in fondo l’americano non fosse poi così male. Irruento e rumoroso, ma anche selvatico e duro. Decisamente duro.
Così duro che quando si sfregarono l’uno contro l’altro, l’inglese non poté fare a meno di gemere e piagnucolare come una ragazzina.  E per fortuna che l’americano era un tipo tutto muscoli e azione, perché se fosse stato per lui la situazione sarebbe rimasta in bilico ancora a lungo. L’americano afferrò con una mano entrambe le loro erezioni e le masturbò contemporaneamente con forza e nessuna grazia, ma andava bene così. Se avesse voluto dolcezza e tenerezze sarebbe andato dal Canadese , invece a lui piacevano le maniere forti, i modi bruschi e la lingua che gli si annodava sul palato.
Venne con un gridolino alto e petulante, subito seguito da quello roco e gutturale dell’americano, che non lo lasciò andare fino a quando entrambi i loro respiri non si stabilizzarono.
« Allora, mio lord, sono forse riuscito a farmi perdonare per la mia disgraziata maleducazione?» lo sbeffeggiò l’americano, ridacchiandogli in faccia.
L’inglese sbuffò storcendo il naso troppo dritto « Smettila. Quando cerchi di imitarmi diventi ridicolo e grottesco».
« Oh, davvero?».
Ed ecco che si ricomincia.

original, p0rn, fanfiction

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