Hurricane Years: The Storytellers - part II

Oct 14, 2011 01:23



Ismael McFarland nasce il 20 giugno 1964 a Long Beach, California. Come già detto in precedenza, la sua è una famiglia di musicisti: il padre compone jingle per spot televisivi, la mamma è una cantante lirica. Niente da meravigliarsi, quindi, se il piccolo Ismael impara fin da subito a suonare. Capelli rossicci sempre troppo tirati indietro con quintali di brillantina, occhiali stile topo di biblioteca dalla montatura enorme e nerissima, due genitori che lo coccolano e lo proteggono più che possono: per buona parte del vicinato, Izzy è il classico “bravo ragazzo”. Per i suoi coetanei, il termine più utilizzato è in genere “sfigato”.

A scuola, Izzy non se la cava granchè bene. Ha un ottimo successo al laboratorio di musica, ma per il resto cerca di dileguarsi tra i banchi e non farsi notare troppo. E’ spesso vittima del bullismo, ma preferirebbe morire piuttosto che far sapere ai suoi dei guai che sta passando. Ci manca solo che la mamma o il papà intervengano per rovinargli definitivamente la reputazione.

E’ solo alle medie che per la prima volta tenta di ribellarsi. Tira un cazzotto in faccia ad uno dei suoi aggressori, ma finisce col sbagliare la mira e gli centra un occhio, spedendolo dritto in infermeria. La scuola vorrebbe espellerlo, ma i genitori di Izzy si oppongono con tutte le loro forze. La storia della “scazzottata” fa presto a fare il giro della scuola e il ragazzino, per un certo periodo, diventa una specie di eroe. Momento di gloria che dura solo pochi giorni: al ritorno del suo compagno, infatti, Ismael viene preso da parte e ridotto ad un rottame da lui e i suoi scagnozzi. Decisosi finalmente a parlare con i suoi, il ragazzino prova a farsi cambiare scuola… ma le cose non vanno granchè bene. Izzy arriva a metà anno, il nuovi programmi si rivelano decisamente più avanzati, lui non ha il tempo di recuperare… e così finisce col perdere l’anno.



Izzy a... uhm... qualcosa come 11/12 anni °°

Nel frattempo, scopre la musica rock e ci si butta con tutto sè stesso. Decide di trovarsi un lavoretto part time e inizia a mettere da parte i soldi per comprare la sua prima chitarra. Di chiederli ai suoi non se ne parla: per quanto Izzy sappia che i suoi sarebbero disposti a dargli qualsiasi cosa, vuole imparare a cavarsela da solo. Un aiuto insperato arriva grazie alle scommesse: durante una pausa in cortile, a scuola, trova dei ragazzi intenti a giocare a poker. Si fa spiegare le regole del gioco, e prova a partecipare anche lui. Dopo un paio di giri, riesce ad arraffare tutto l’arraffabile. Quella che all’inizio sembra essere semplice “fortuna da principiante” si rivela una vera e propria “dote”. Izzy si diverte un mondo a puntare piccole somme e a farle lievitare con le vincite. A diciotto anni, decide di fare la scommessa più grande della sua vita: mollare tutto e andarsene a vivere a Los Angeles da solo.

Sono mesi, ormai, che sogna di sfondare in una rock band e di prendersi una rivincita sulla vita scialba e banale che ha vissuto fino a quel momento, ed è convinto che la città degli angeli sia la puntata migliore che possa fare.




Nasce il 19 gennaio 1955 a Los Angeles. Genitori separati, un padre mai conosciuto, una madre alcolizzata e un fratello morto per overdose, fin da piccolo ha dovuto fare del suo meglio per mantenere l’equilibrio in casa. Non ha mai avuto modo di prendersi un diploma: con una famiglia da mantenere, non c’era tempo da perdere sui libri.

Inizia a suonare la chitarra a diciassette anni, decisamente tardi rispetto ai suoi coetanei, e non senza qualche problema: quasi subito, infatti, si rende conto che gli assoli non fanno per lui e che preferisce mantenersi sulla parte ritmica. Una volta, mentre aiuta un vicino a liberarsi di un po’ di roba vecchia in modo da guadagnare qualche spicciolo, ripesca alcuni vinili dei Who: l’altro gli dice che può tenerseli, visto che a lui non piacciono. Steve li porta con sé a casa ed inizia ad ascoltarli: gli si apre un mondo. Si innamora dello stile di John Entwistle e si convince di aver finalmente trovato la sua strada. Mese dopo mese, mette da parte i soldi per comprare il suo primo basso.



Steve a 17 anni. Sì, non è mai stato il massimo della figosità °°

Conosce Johnny per caso nel 1978, al Rainbow. Johnny, disperato perché ha finito le sigarette, chiede a Steve se per caso ne ha una da passargli. Steve si complimenta con lui per la maglietta (dei Who, guardacaso) e i due iniziano a chiacchierare di musica. Salta fuori che Johnny ha una sottospecie di band con suo fratello Fran: fanno cover di Kiss ed Alice Cooper, anche se stanno iniziando a buttare giù qualche pezzo loro. Tuttavia, pare che Fran non sia granchè entusiasta dell’idea di conciarsi “come un imbecille” per suonare sul palco, e Johnny confessa di non sapere quanto la band potrà ancora tirare avanti. Steve lascia a Johnny il suo numero di telefono: non ha idea di chi siano Kiss ed Alice Cooper, tuttavia l’idea di entrare a far parte di una band gli interessa parecchio, anche se si tratta di “vestirsi da imbecille”. I progetti dei due ragazzi, tuttavia, non vedranno la luce fino ad un paio di anni dopo: a causa di un incidente sul lavoro, Steve si ritrova impossibilitato a suonare per diversi mesi, durante i quali si convince di non avere più speranze di realizzare il suo sogno musicale. Fortunatamente, ci pensa Johnny a tirargli su il morale durante la convalescenza (invitandolo addirittura a stare a casa da lui quando Steve riceve un avviso di sfratto) e, successivamente, ad incoraggiarlo a riprendere col basso.

Nel 1981, quando il ragazzo si è ormai ripreso del tutto e la band di Johnny e Fran si è definitivamente sciolta, prendono vita gli Starstruck.

Nota/confessione: in realtà, ci sarebbero state anche altre due voci che mi sarebbe piaciuto particolarmente trattare per questo prequel, ovvero quelle di Dave ed Andy, che avete visto nell'ultima intervista. Tuttavia, il progetto che ho per la storia è già abbastanza incasinato così com'è (se dico "scaletta da 45 capitoli" rendo l'idea? °°), quindi ho dovuto lasciarli fuori per forza di cose XD ciò non toglie che ho intenzione di renderli comunque dei personaggi "presenti" nella storia :D

personaggi, hurricane years

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