Scritta per
Corsa di Natale - Edizione I @
La torre di carta Rossa è la stanza che le abita la testa, pareti di ghiaccio e una pioggia di proiettili a coprire finestre murate.
Rosa è la stanza che le trincera il cuore, una bambina volteggia e tra le mani un coltello d’argento e un ordine in russo. Ubey ikh[1].
Rossa è la stanza che le invade i sogni - fuori una vita nuova e un’identità di facciata, lì dentro occhi di ragno e catene strette ai polsi.
Natasha si sveglia nel buio di una cabina di legno; nel camino un fuoco che muore - il rosso che si spegne, come l’incubo che si ritira nelle ombre e scheletri che tornano ammassati negli armadi.
Rossa è la stanza in cui mai più tornerà.
[1] uccidili