Scritta per
Corsa delle 24 ore - XV Edizione @
La torre di carta “Some people, they think that he's in a secret base on the moon looking down over us."
"Yeah. Well, I can assure you, those people, you don't have to take seriously."
"But you didn't, like... fly him to the moon?"
- The Falcon and The Winter Soldier
Anni per capire che farsi da parte non è arrendersi, eppure nulla sembra davvero cambiato.
Sveglia alle sei, jogging intorno all’isolato (“Alla tua sinistra” di chi non sa tenere il suo passo), doccia alle sette, sette e mezzo colazione, e poi più tempo di quanto ne abbia mai chiesto.
Ti abituerai, gli hanno detto.
Sulla prima pagina del giornale, sotto al grido in Times New Romans di “HIP-HIP-HURRà PER CAPITAN AMERICA”, c’è piazzato un profilo tutto naso e poco cuore - un soldato sbagliato, che respira guerra e non sa che farsene della pace.
Ti mancherà? Gli ha chiesto lui.
Steve ripiega il giornale, porta una mano tra quelle di Bucky e le fedi gemelle s’incontrano e vibrano.
Nessuno scudo vale una vita al tuo fianco. È stata la risposta.
*
«Hai sentito i nuovi rumors, Cap? Si dice te ne vada a spasso sulla luna!»
Sam entra senza bussare e questo è il suo primo errore. Il secondo è quello di aver ignorato gli scarponi all’ingresso e la giacca dalla manica strappata.
«Non dovrei essere io a chiamare te Cap?»
Steve, però, risponde - ché al suo posto una porta sul grugno sarebbe stato più adeguato, e non invece l’invito a continuare quel discorso, quando ne ha un altro già iniziato. Sotto di sé. Nudo. Con i muscoli tesi, i denti affondati nella maglia arrotolata a scoprirgli pettorali da copertina di Harmony, e i glutei spalancati da un’erezione - penetra così in profondità che può sentirne in bocca il sapore.
Sam si blocca a metà di qualcosa che era partito come una frase, finché le parole non gli sono andate di traverso.
«Ohmiodioimieiocchi! Quando dicevo goditi la pensione, non intendevo “fai godere anche Barnes”!»
«Umpf, come se lo spettacolo non ti fosse piaciuto.»
Una sculacciata si stampa in rosso sulla natica e Bucky geme.
«Occhi su di me, Buck. E, Sam, ti dispiace uscire? Ne avrò per un po’.»
«Adesso mi sanguinano anche le orecchie…»
Sam chiude la porta a occhi chiusi; senza vergogna, strizza anche le chiappe, ché con certe misure da superdotato la gente normale rischia la morte.
*
Zemo allunga dita eleganti sul taccuino di Bucky. Rimpiazza impronte passate, e quando l’ex Soldato lo affronta con una mano al collo (“Sempre così brutale, James”) respira violenza di ghiaccio e brividi d’estasi.
«Apparteneva a Steve, vero?» ha sentito Wilson domandare.
I denti di James si snudano feroci.
«Toccalo ancora e ti ammazzo» gli ringhia il lupo.
A Zemo non serve altro per capire: bello, James, lo è sempre stato, ma con il cuore spezzato è maestoso come un dio.
Non sa che a parlare non è un Soldato senza più cuore, ma un uomo innamorato con un segreto grande quanto l’America e scintillante quanto il sole.
Come Zemo torna a sedere, Bucky stringe il taccuino al petto e sorride.
Sull’ultimo rigo, dell’ultima pagina: ‘till the end of the line.