Gift for:
kuroi_nezuTitle: Un tesoro nascosto
Author: Secret Santa
Beta-Reader:
Fandom: Harry Potter
Pairing/Characters: Neville Paciock, Severus Piton, OC, Hannah Abbott
Rating: G
“Raccontami di quella volta in cui il professor Piton ti ha chiuso nel suo ufficio!” strilla Augustine eccitata, tirando la manica della camicia del padre. Un accaldato Neville Paciock, seduto comodamente in poltrona, prende in braccio la figlia maggiore e l’appoggia sulle ginocchia. Nella cucina adiacente al salotto si sente il rumore di pentole che vengono sciacquate con rapidi colpi di bacchetta.
“Tesoro, hai già sentito questa storia mille milioni di volte, per Merlino.”
Hannah ride raggiungendo rapidamente la piccola Augustine.
“Non vuoi sentirne un’altra?”
“Ma questa è quella che mi piace di più,” sbuffa la piccola, che avrebbe continuato a infastidire scherzosamente i genitori fino a quando non avrebbe ottenuto ciò che davvero desiderava.
“E va bene. Allora,” inizia Neville, “un po’ di atmosfera! Nox!”
Spegne le luci e a bassa voce inizia la sua storia.
“Erano tempi molto duri. Harry era in giro per il paese a fare il suo non-so-cosa per il professor Silente e a Hogwarts eravamo rimasti soltanto noi, della vecchia guardia. Piton era il preside ma erano i Carrow a dominare l’intera scuola, facendoci vivere nel terrore.”
Un brivido percorre il viso di Augustine: i due fratelli sono morti ben prima della sua nascita, ma riescono a incuterle timore come se fossero dinanzi a lei.
“Quando qualcuno non rigava dritto veniva sottoposto alla Maledizione Cruciatus, o altre punizioni così terribili che non riusciresti nemmeno a immaginarle.”
Neville si asciuga il sudore sulla fronte con il palmo della mano. Nonostante siano passati anni, è un argomento che continua a causargli dolore, come un coltello che incide la carne piano piano.
“Il professor Piton non ha mai imposto Maledizioni su nessuno, che io sappia. Anzi, potrei giurarci su Merlino. Lui era… lui poteva sembrare cattivo, ma sotto sotto sapevo che non lo era. Però faceva paura. Mi faceva tanta paura. Quando entrava nell’aula di Pozioni io iniziavo a tremare e non riuscivo a concludere niente di quello che cominciavo. Con il professor Lumacorno qualcosa è migliorato, ma… mi mancavano le basi. Mi mancava tutto. Riuscivo solo a vedere i Mangiamorte che invadevano il castello pur essendo lontani e i loro figli che lo contaminavano dall’interno.
Ricordo un giorno in cui avevo risposto male ad Alecto durante Babbanologia; era peggio del solito, avevo davvero paura di averla fatta grossa, così ho iniziato a correre e… mi sono nascosto in un armadio.”
“Un armadio?” domanda Augustine a bocca aperta. È sempre la parte che la sorprende e diverte di più.
“Sì, piccolina. Rimango lì per una, due, mille ore fino a quando sento i passi di un uomo che si avvicinano. Credo di essere finito, sono sicuro di esserlo...quando la porta si apre e appare l'ultima persona che voglio vedere, Piton. Non ho mai pensato che sarei potuto morire quanto in quel momento, nemmeno durante la Battaglia Finale.
Non ricordo bene quello che mi ha detto, mi ricordo solo che mi ha tirato un calcio facendomi cenno di fare silenzio, poi mi ha trascinato nel suo ufficio - nell’ufficio di Silente - e siamo rimasti a fissarci per molto tempo, non so quanto.”
“E poi?” Augustine sa cosa succedeva a quel punto, ma non può fare a meno di chiederlo.
“E poi, subito dopo la faccia di Amycus Carrow apparve nel camino, chiedendo di me e urlando che mi avrebbe fatto divorare vivo da Greyback.”
“E Piton cosa risponde?”
“Il preside Piton gli dice che mi ha già punito lui a sufficienza. Gli fa vedere la mia schiena, piena di lividi e cicatrici, al che quell’idiota sembra contento e sparisce. Appena se ne va, Piton mi dice soltanto di andarmene; ho troppa paura persino per ringraziarlo e quindi scappo via, cercando di raggiungere la sala comune di Grifondoro il prima possibile.
Quel giorno ho imparato tante cose, sai? Ho imparato che ci si può fidare di un professore. Ho imparato che molti uomini mostrano una corazza di crudeltà e insensibilità per non essere feriti, ma in realtà sanno essere buoni. A dirla tutta, forse solo chi nasconde la sua vera identità riesce a essere così forte. E il professor Piton lo era davvero, Augustine: una forza della natura! È riuscito a vivere per così tanti anni facendo il doppio gioco, rischiando l’inenarrabile per salvare le nostre vite… Noi non saremmo qui senza di lui. Io non sarei qui, e non potrei raccontarti questa e mille altre storie. E sai perché ha fatto tutto questo, stellina? Per amore. Lui era un eroe, e ha fatto tutto per la donna di cui era innamorato, anche se lei se n’era andata tanto tempo prima e lui non era riuscito a salvarla.”
“Che bella storia, papà,” sussurra Augustine, mentre al suo fianco la madre si asciuga qualche lacrima.
“Mi piace raccontartela. Il professor Piton mi faceva così paura… sai, quando vedevo un Molliccio, questo prendeva le sue forme! Alla fine, però, mi sono reso conto di quanto aveva nascosto dentro di sé, sono stato felice di scoprirlo e lo riscoprirò con te tutte le volte che lo vorrai.”