Ho sempre trovato affascinante l'idea che mettendo insieme i libri che ci hanno segnato - sviscerandone le ragioni, magari, ripercorrendo le diverse riletture, confrontandole - fosse possibile costruire una immagine fedele di noi: dei nostri gusti, dei pensieri. Anche delle cose che ci spaventano, forse, di quelle che vorremmo non dovessero mai
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Poi tu sei sempre maledettamente convincente. ^^^^^^
In effetti è assurdo, sì. ^^
Spero che non ti deluda, perché davvero non so se sarebbe diverso, con gli occhi dei vent'anni. ^^
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Dicevo.
Il Barone Rampante, perché è stato il mio primo eroe quando ero ragazzina.
Perché era ribelle e selvaggio e *libero*, qualcosa tra la follia e il genio.
L'ho letto in un periodo in cui mi sentivo esattamente come lui, sarà che avevo quattordici anni e l'adolescenza è sempre l'adolescenza... ma era un periodo in cui stare a tavola insieme significava automaticamente discutere o litigare per qualsiasi cosa.
Me lo sono ricordato perché la prima frase sottolineata è questa:
Si capisce quindi come fosse la tavola il luogo dove venivano alla luce tutti gli antagonismi, le incompatibilità tra noi, e anche tutte le nostre follie e ipocrisie.Allora Cosimo sale sugli alberi e non scende mai più ( ... )
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