Julieth Ginny 08 - 09

Jun 18, 2008 15:57

TITOLO: Julieth Ginny
CAPITOLO: 08 appuntamento
FANDOM: Harry Potter
PAIRING: Draco/Ginny
RAITING: pg
GENERE: sentimentale/romantico, introspettivo
AVVERTIMENTI: leggermente ooc
RIASSUNTO DELLA STORIA: Harry si è finalmente dichiarato a Ginny... ma se lei amasse un altro?
COMPLETA?: no
DATA PUBBLICAZIONE SU EFP: dal 14/03/2005 al 08/11/2005 i primi 9 capitoli
NOTE DELL'AUTRICE: ATTENZIONE: QUESTA FANFICTION E' INTERROTTA, E NON SO SE E QUANDO RIPRENDERO' A SCRIVERLA

Disclaimer: I personaggi sono tutti di J. K. Rowling e degli aventi diritto. Scrivendo di loro io non ci guadagno nulla.



Juliet Ginny

Cap 8 - Appuntamento

Ginny p.o.v.

Dolce. Non c’era un modo più adatto per descrivere il suo carattere.

Era semplicemente ed irrimediabilmente dolce.

Il giorno dopo esserci messi assieme era stata programmata una gita ad Hogsmeade. Naturalmente, ci andai con alcune compagne della mia casa, ma fortunatamente anche gli alunni del sesto anno ebbero il permesso di recarsi lì.

Così, grazie anche all’aiuto di Hermione che provvide a tenere a bada Ron ed Harry, riuscii ad incontrarlo.

Ci vedemmo in un locale vicino al piede di Porco, aperto da poco e praticamente senza clienti. Il locale aveva più sale, così Draco mi disse di raggiungerlo in una delle salette sul retro.

E quello che vidi mi lasciò di stucco.

Le luci soffuse puntate su un unico tavolo al centro della sala, e qualche candela qua e là la cui luminescenza dorata avvolgeva la figura magra e perfetta di Draco. Lui mi venne incontro, con un mazzo di rose in mano il cui profumo si espandeva per tutta la stanza cullandoci nel soffice tepore di quest’ultima, ed il suo sorriso mi irradiò di luce.

Era tutto straordinariamente magico e speciale.

Ed io mi sentivo come la protagonista di una favola.

Draco mi porse il mazzo di fiori, e non appena io lo presi mi condusse mano nella mano fino alla sedia, facendomi sedere per poi prendere posto di fronte a me.

- Non dici niente?

Mi chiese dolcemente.

Già, era stata tale la sorpresa che non avevo aperto bocca da quando ero entrata… che scema!

- È… è stupendo, Draco! io… oddio, non me l’aspettavo, davvero!

- Sono contento di essere riuscito a stupirti

Ridacchiò.

“Non sai neanche quanto, amore mio…”

- Hai fatto tutto questo per me? Chiesi in un sussurro.

Fra tutte le cose che potevo dire, questa forse era la più idiota…

Lui mi prese la mano, accarezzandone dolcemente il dorso con il pollice per poi baciarla delicatamente.

- E per chi, sennò?

Arrossii.

E molto.

- Grazie. Draco, io…

Ma non feci in tempo a dire nulla, che una musica lenta e romantica cominciò ad avvolgere la stanza.

Draco si alzò, e inchinandosi al mio fianco mi chiese

- Posso avere l’onore di questo ballo?

Sentii il cuore battermi all’impazzata

- Io… non posso… non so…

Ma lui mi tirò dolcemente a sé, impedendomi di dire altro, e cominciò a muoversi a tempo di musica, costringendomi a fare altrettanto.

Più di una volta gli ho pestato il piede, in effetti, o ho io stessa rischiato di cadere…

Ma lui ogni volta riusciva a riprendere in mano la situazione, ed incredibilmente alla fine riuscii a ballare quasi bene. senza che ce ne rendessimo conto, erano trascorse più di due ore.

Dovevo andare, maledizione, o qualcuno avrebbe notato la mia assenza.

Draco sembrò accorgersene.

- Devi andare ora, vero?

Io annuii.

- Allora ci rivediamo a lezione. Spero che ti sia piaciuto questo pomeriggio.

- È stato fantastico… grazie Draco

Bisbigliai.

Lui allora mi alzò il volto con le dita e mi baciò delicatamente.

Il tempo sembrò essersi fermato, e tutto intorno a noi non aveva più importanza. Al diavolo Harry, al diavolo Ron, al diavolo tutti… sarei rimasta un’altra ora lì solo per poter sentire ancora il suo tocco lieve su di me.

- Ciao, Draco. E grazie.

Corsi via.

Se non l’avessi fatto, non sarei mai riuscita a separarmi da lui. era così difficile dover nascondere tutto l’amore che provavo per Draco… e, pensai, era incredibile come gli amori che più ci sconvolgono, sono quelli inaspettati che arrivano all’improvviso e ti entrano dentro in breve tempo.

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Harry p.o.v.

Ero andato a cercare Ginny per cercare di parlarle un’ultima volta, quando capii di non avere speranze.

La vidi chiaramente allontanarsi dalle sue compagne grifondoro, per poi far ritorno due e passa ore più tardi senza nessuna spiegazione sull’argomento.

Nonostante Hermione avesse fatto di tutto per non farcelo notare, sapevo benissimo che era andata da lui.

Facevo ancora fatica a crederlo, ma leggevo nei suoi occhi un’emozione nuova, diversa.

E potevo riconoscerla, l’avevo già vista in Cho Chang nel periodo in cui stava con Cedric… era quell’espressione che con me non aveva MAI avuto.

E mi faceva rabbia, una rabbia immensa.

Naturalmente non potevo essere certo del fatto che stessero insieme, almeno prima di quel giorno, ma quando se ne andò e tornò con aria circospetta di chi aveva appena commesso un crimine, allora ebbi la conferma che aspettavo.

Ed io, che da perfetto idiota, avevo ceduto la mia parte a Malfoy nella speranza che conoscendone i lati negativi si scordasse di lui, e magari arrivasse perfino ad odiarlo!

Invece ora avevano un pretesto per poter stare assieme tutto il tempo che volevano.

D’altra parte, chi poteva immaginare che anche lui si fosse innamorato… a meno che non la stesse solo usando e prendendo in giro… ma sì, non poteva esserci altra spiegazione. Come potevo credere che davvero l’amasse?

Prima di tutto però, dovevo fare in modo di separarli.

Ero con Ron ed Hermione, quando mi venne un’idea.

Stavamo parlando del più e del meno, quando buttai lì in tono quasi casuale

- Ah, ho visto Ginny tornare ora… Hermy, non sai mica che cosa ha fatto queste ultime due ore? C’era una sua compagna che la cercava, prima…

Hermione sembrò quasi spaventata dalla mia domanda.

- No, Harry… non saprei.

Ma Ron reagì come aspettavo.

- DUE ORE?! NON DITEMI CHE HA UN ALTRO RAGAZZO!!!

- Ma non credo… sarà andata con qualche amica a fare shopping…

La protesse Hermione.

Ma Ron sembrava piuttosto irato.

- BENE. ME LO DIRÀ STASERA COS’HA FATTO TUTTO QUESTO TEMPO… E SE MI DOVESSE MENTIRE, GIURO CHE LO SCOPRIRÒ CON CHI È CHE ESCE ORA!

Perfetto…

TITOLO: Julieth Ginny
CAPITOLO: 09 la casa stregata parte 1
FANDOM: Harry Potter
PAIRING: Draco/Ginny



Juliet Ginny

Cap 9 - La casa stregata parte I

Ginny p.o.v.

Quando tornammo ad Hogwarts, mio fratello mi fece letteralmente il terzo grado.
Per fortuna che Hermione, che era dalla mia parte, alla fine lo costrinse a desistere convincendolo che osa avevo fatto in fondo non lo riguardava e che ero abbastanza grande da badare a me stessa.
Con un sospiro di sollievo tornai al mio dormitorio, pregando che non avesse capito qualcosa.

La mattina dopo non riuscii a vedere Draco: fra pozioni, dada e trasfigurazione ero stata molto impegnata, e sapevo che anche che non sarei riuscita ad incontrarlo neppure nel pomeriggio, dato che non avevo babbanologia quel giorno e le materie che avevo non mi consentivano di allontanarmi dalla classe.
Così fu una vera sorpresa per me quando i partecipanti al progetto teatrale vennero convocati dalla professoressa Malfoy (Dio, quanto mi faceva strano chiamarla così!!!) per andare a visitare un posto di cui al momento non sentii nemmeno il nome.
Non riuscivo a credere a tanta fortuna: ero felicissima!

Così uscii saltellando - ed ora che me ne rendo conto, come un’idiota - dalla classe.

I miei compagni credevano fossi felice perché avrei saltato storia della magia (un vero tedio) e divinazione (cominciavo ad odiare la Cooman, soprattutto dopo che aveva previsto la mia morte per parto al tredicesimo figlio e mi aveva costretto a svolgere un tema sull’argomento lungo minimo trenta pergamene).
Fortunatamente nessuno di loro conosceva la verità.

Quando arrivai salutai con un cenno della mano Harry e Ron per poi avvicinarmi con noncuranza al MIO Draco.

- Buongiorno Gin. Com’è andata stamattina?
Mi bisbigliò

- Abbastanza bene. sono così felice che la proff ci abbia fatti venire qui…

Risposi arrossendo leggermente.

- Anch’io.

Sussurrò prima di stringermi la mano, per poi ascoltare quello che diceva la professoressa.

- …e vi ho chiamati qui per questo motivo. Il ministro ci ha dato finalmente il permesso di usare questa casa… o meglio, il suo giardino, per la nostra rappresentazione. E visto che mi piacerebbe sapere la vostra opinione prima di prendere una decisione definitiva, eccovi qui. Tantopiù che molti di voi avevano materie abbastanza pesanti oggi… per cui non credo vi dispiaccia molto la cosa.

Si levò un mormorio di consenso generale, mentre la donna sorrideva compiaciuta.

- Allora credo che ora possiamo anche andare, no?

E detto ciò, ci fece strada fino… al suo ombrello!

- Questa è una passaporta. Credo che molti di voi sappiano come si usa. In realtà Silente non era molto d’accordo, ma io non credo che sia una cosa poi molto pericolosa. È il vecchio che vede rischi dappertutto… comunque, per chi non lo sapesse, vi basterà toccare il mio ombrello per ritrovarvi all’ingresso della casa. State fermi, intanto che non arrivano i vostri compagni, mi raccomando. Io arriverò per ultima, per accertarmi che tutti vengano. Ora, chi vuole essere il primo?

Blaise Zabini, che aveva da poco ottenuto il ruolo del padre di Romeo, si fece avanti, seguito dalla Bullstrode, la sua compagna nella tragedia, e dalla Pakinson, a cui avevano dato il ruolo di Tebaldo.

A quel punto anche Draco li seguì, lasciando la mia mano con un sorriso dolcissimo, sillabando con le labbra

- A dopo.

Dopo di lui andarono Tiger e Goyle, seguiti poi dai grifondoro: Harry e Ron, Hermione ed infine io. Quando arrivai mi ritrovai seduta sull’erba bagnata.
Hermione mi aiutò a sollevarmi, bisbigliandomi poi in un orecchio

- Draco è con i suoi compagni di casa… stai attenta, Ron sospetta qualcosa. E anche Harry ha un’aria strana.

Io annuii, grata per avermi avvisata.
Anche se dopo la sfuriata di mio fratello del giorno precedente, avevo immaginato ci fosse qualcosa che non andava.
La casa non era male, anzi.
Il portone in legno di mogano molto lavorato secondo uno stile tardo-barocco sfoggiava sé stesso in tutta la sua imponenza sulle pareti esterne di un pallido rosa salmone.
Quando arrivò, la proff. ci fece entrare in un ampio atrio dal pavimento in marmo bianco, fiancheggiato da elaborati mobili in legno laccato di nero. Ci spiegò la storia di quella casa, sempre abitata da babbani finché nel ‘700 non venne acquistata da un potente mago alchimista. Si dice che quel mago sia morto ai primi del ‘900, senza lasciare eredi, e da allora nessuno aveva più abitato lì. Così la casa era stata acquisita dal ministero che l’aveva usata per alcune riunioni all’inizio del secolo fino agli anni ’50. dopodiché non era più stata utilizzata in alcun modo.

- E allora come fa ad esere così pulita? Non c’è un solo granello di polvere in giro!
Notai io.

La Malfoy ridacchiò

- No, infatti. È opera del mago che vi abitò. Occupato tutto il giorno nelle sue ricerche, non aveva mai il tempo di pulire. Ovviamente non poteva prendersi una colf… era rischioso per la segretezza degli esperimenti che compiva. Così fece un incantesimo di pulizia… che dura tutt’oggi.

Eppure per me c’era qualcosa che non andava. Perché portarci lì, in una casa ancora coperta da un incantesimo? Chissà quanti altri ce n’erano ancora in giro…
Sembrava che Draco avesse avuto la mia stessa idea, infatti chiese

- E così noi siamo in una casa dove c’è un incantesimo fatto più di 200 anni fa, probabilmente. E non sappiamo se ce ne sono altri contro gli intrusi o roba del genere.

- Non ce ne sono.
Rispose secca l’insegnante

- E allora perché il ministero ha interrotto le sue riunioni qui così presto? E perché nessuno ci ha più abitato?

- Sono SOLO COINCIDENZE.
Ribatté lei, piuttosto spazientita.

Draco sbuffò, ma non disse nulla.
Così continuammo ad andare avanti, fino a trovarci in un ampio salone.

- Qui è dove allestiremo il rinfresco dopo lo spettacolo.
Disse la professoressa entusiasta.

- E lì - continuò, indicando una porticina a destra - Vi cambierete. Quella stanza da accesso sia al giardino che al balcone sul retro, per cui è perfetta. Ora non è sistemata, ma appena lo sarà visiteremo anche quella. Allora, che ne dite?

La Parkinson, la Bullstrod, Zabini Tigher e Goyle sembravano unanimi nel acconsentire allegramente.
Solo noi di grifondoro e Draco sembravamo perplessi, ma la donna sembrò non farci caso.
O non volerlo fare.

hp: draco/ginny, long fic: julieth ginny

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