WEEK 01 : Epilogo.
Black lega i capelli neri stretti.
Black in cucina si passa una mano sul viso ancora bagnato.
Acqua gelida che scorre ancora per un po'.
Black confusa cerca di sciogliere i lacci degli stivali.
Rimette a posto la bottiglia di vino nel frigo e sale barcollando le scale.
Finalmente dorme, ma prima singhiozza ancora qualche secondo.
WEEK 02 : Esilio volontario.
Sono sicura che avessi visto Barcellona in altre condizioni l'avrei apprezzata, ma questa gita me l'ha solo presentata come una meta turistica girata in fretta, disordinatamente.
Senza amore.
Mi è sembrata una città priva del fascino straniero di un altro Stato, una grande Roma senza la magia della Urbs italiana. Tutto qua.
GIORNO 01
Tanti occhi lucidi alla partenza. Ma tanti tanti.
Sono solo sei giorni, no?
Allora perchè non sono la sola ad avere il magone?
Quando il pullman si stacca dall'asfalto e inizia a muoversi ci sono 12 ore e 3 autogrill dai
cessi sporchi davanti a noi.
Voliamo via da casa, Mare attendici che torniamo presto.
Gli autisti che ci parlano di miracoli e ragazzi morti,
io mi accorgo che il rosario attaccato allo specchietto non ha il Cristo.
La sera io e Ippolito [che è
una Lei] in una squallida doppia,
ancora con la fame rimasta dopo la pasta scotta col sugo finto [+ patate fritte].
I
corridoi erano scenici però.
GIORNO 02
Colazione senza latte. Un controsenso.
Partiamo di nuovo presto per arrivare a Nimes.
Gli autisti si perdono e perdono tanto tempo.
Non vediamo la città e dopo pranzo [con patate fritte] si scappa di nuovo.
La Francia però la riconosci subito: le strade sono precise e belle,
i semafori molto sexy, alla frontiera hanno i mitra.
Le sigarette vengono 5 Euro.
Si arriva più che stanchi dopo un'altra giornata piena di bus,
stavolta si è anche litigato un po'. Compagnia pessima.
Lloret de Mar: la Riccione spagnola.
Casinò e discoteche dappertutto, colori e neon in sovrabbondanza,
troppo casino in ogni angolo.
L'
Hotel ci fa cenare con UN piatto freddo e ci nega l'acqua.
Se la vogliamo dobbiamo comprarla. Altro assurdo.
La sera non ci fanno uscire. Restiamo sul letto a
chiacchierare di noia.
GIORNO 03
Con tutti i ritardi del caso vediamo
BARCELLONA: la meta!
A parte la calca insopportabile, vediamo qualcosa e ci piace:
Sagrada Familia [impressionantemente stupenda]
Cattedrale gotica [bellissima]
Monumento a Colombo [quello coi leoni, no?]
Santa Maria del Mar [ho dimenticato di fotografarla per quanto la guardavo]
e saltiamo tante altre mete purtroppo.
Inframezzo : pranzo tipico con Paella [+ patate fritte].
Lo stadio famoso però i miei amici non se lo perdono, vaccaboia..
Nemmeno il negozio famoso
100% blu-granada, cribbio.
Becchiamo i giocatori del Celtic e c'è chi si fa fare autografi -> ancora ritardi.
[Almeno ci spieghiamo tutti gli sbronzi bianco-verdi delle 10 di mattina]
Niente cena che l'Hotel decide che siamo tornati troppo tardi.
La notte ci facciamo beffe del guardiano de la noche [dei miei cojones] e usciamo alla faccia sua,
un po' per procurarci da mangiare, un po' a sfregio.
Non ci becca, ci muoviamo da un piano all'altro per le scale antincendio per vedere l'alba all'aperto.
Notizia del giorno: come rientro in stanza trovo una cortina di fumo pazzesca e quattro persone che sniffano coca sullo specchio staccato del bagno. Ovviamente altri litigi pazzeschi e dopo 5 minuti in stanza ero sola che cercavo di tirare via il fumo. Che cazzo.
GIORNO 04
Di nuovo ritardi immensi e poi MontSerrat.
Non guardo nè il santuario, nè la madonna, nè i bimbi che cantano -> FAME.
Mangiamo ad un
self service schifoso, ma almeno lì MANGIAMO diobono.
[le patate fritte c'erano anche qua]
Della
fauna locale una piccola gioia decide di venire con me: faccio a Pedrito una
foto ricordo con lo sfondo della sua casa, un panorama mozzafiato, e lo adotto.
Sorridetegli =]
Saltano tutte le altre mete: niente museo Picasso, niente casa di Dalì.
Di pomeriggio ci concedono due orette libere:
GRANDINA.
Ci chiudiamo in un piccolo bar sotterraneo gestito da spagnoli che ci servivano solo durante la pubblicità durante il loro sceneggiato preferito. Scriviamo tutti tante cartoline e affanculo lo shopping.
Aspettiamo
2 ore l'autobus al luogo stabilito, una manifestazione lo blocca. Si fa
notte davanti a noi.
Niente Barcellona by night come da programma, rimaniamo a Lloret de Mar e esploriamo il paesino. Non narro le
sfighe notturne, fatto sta che il guardiano de la noche [dei miei cojones] per poco non ci chiude fuori.
GIORNO 05
Prima colazione alle 7 di mattina, ma lo stesso per colpa dei soliti dementi non si è puntuali e salta la visita a Carcassonne [città militare [?] ].
Siamo uccise.
Si parte senza soste e si fa Lloret - Juan les pins che è vicino Nizza. Senza nemmeno il pranzo.
L'Hotel francese è a sole
2 stelle, ma almeno nessuno ci punta torce in faccia di notte e ci dice "apre la puerta! zitti italiani! esta claro!? esta claro!?" come il guardiano de la noche [dei miei sopracitati cojones]. Il francesino biondo poi mi fa l'occhiolino quando vede che so il francese. Anche il cameriere quando mi lancio in un "est-ce que tu peut me porter de la mayonaise?" [da mettere sulle patate fritte].
Mi sento phiga. Il camieriere ama me e non la povera Ippolito che finisce per non avere nessun piatto portato dato che si rifiuta di dire "Viva Marsiglia, Abbasso Inter".. "Jamais!" urla, solo "Jamais". E io la stimo.
Ci voleva un po' di sano calore umano, anche se francese.
Di sera si va a Nizza, e si vede la
Promenade des Anglais di notte: gran bella cosa, davvero.
Due passi su
Place Massena [spero di ricordare bene], un giro per i lussuosi hotel e
casinò lì vicini e si riparte ignorando i giovani francesini che ci provano con le straniere italiane.
Rubo
due viole nere come la notte e le nascondo per farle seccare nel libro di Peter Pan.
GIORNO 06
Mi sveglio e trovo che non sono sola a letto.
Giovha era sotto le mie stesse coperte. Non mi spiego come ci sia finito.
Vabè.
12 ore di pullman e
autogrill e poi Pescara, finalmente.
Riabbraccio Arael e questa lunga settimana di litigi, stress, pullman e patatine fritte non c'è mai stata.
Questa cronacuccia contiene tante brutte foto,
ma che volete da un cellulare?
La macchinetta ancora la sviluppo.. datemi tempo e vedrete anche le foto belle.
Inoltre: molti dei soggetti ritratti sono miei amici più o meno stretti,
piano coi commenti =]
Io ci sono solo in una foto dato che sono sempre stata dietro l'obbiettivo.