Quando una visita di routine si trasforma in un ricovero di quasi 3 settimane non è che ti puoi meravigliare se la convalescenza dura 3 mesi, e infatti nessuno si meraviglia, anzi! Solo tre mesi?! No, aspetta sono meno... 75 giorni.
E' una bella mattina di sole. La mia Frenny (la bici nuova) è pronta in garage che aspetta di guidarmi alla tana del bianconiglio.
E' il 75^ giorno dall'operazione e mio padre risale sulla sua Paletti.
Per fare il giro della mutua, per fare in una mattina quello che prima faceva in un'ora, per tenersi in movimento senza quasi nemmeno sudare, per prendere finalmente un po' di sole e togliersi quel colorito grigio-reparto-di-cardiologia, ma soprattutto, risale sulla Paletti per insegnare a me ad andare in bicicletta.
Il mondo delle meraviglie si spalanca.
Lo so che state pensando “E che ci vorrà mai per andare in bicicletta!” e lo so perché l'ho sempre pensato anch'io: la bici è il mio principale mezzo di locomozione da quando ho 13 anni e non ho mai fatto un incidente, che altro ci sarà da sapere? Ce n'è, ce n'è...
Ci sono 21 rapporti da gestire per adeguarsi alla strada.
Ci sono 30 anni d'esperienza di differenza.
Ci sono buche da evitare perché le gomme, soprattutto al ritorno quando cominciano ad essere più sgonfie, magari non si bucano ma si usurano, e al giro successivo ti lasciano a piedi.
C'è un mondo fatto d'invasati, pensionati, professionisti, amatori, donne, uomini, santi ed eroi che si muove su due ruote.
C'è il pedale da tenere in alto a seconda della curva e un modo corretto di sfilare la borraccia, aprirla, bere e riporla senza mai togliere lo sguardo dalla strada.
C'è un abbigliamento consono e uno che chi se ne frega... Ma se non vuoi finire tutte le tue giornate a Tantum Rosa è meglio quello consono.
C'era una volta una bambina che voleva andare in bicicletta, ma che poi si perdeva a fare qualcosaltro e per la bici serve dedizione.
C'è il momento giusto di mettere il marsupio e quello giusto per prendere la pioggia.
Ci sono segni concordati del capo squadra per evitare di farsi male.
C'è un caposquadra che non vuole che tu ti faccia male.
Mio papà è un caposquadra e io nemmeno lo sapevo.
Il primo è diventato raggiungibile e io non sono più l'ultima.
Da qui si riparte insieme.
[Fine]