not that i want to go there ANYWAY...

Jun 20, 2007 09:58

WHY??????
(never mind that the Italian article calls Beijing Pechino.)


La Cina mette l'asfalto sul tetto del mondo
Un'autostrada per la torcia olimpica
dal nostro corrispondente FEDERICO RAMPINI

PECHINO - Per il viaggio della torcia olimpica il governo cinese non bada a spese. Lunedì comincerà a costruire appositamente un'autostrada sull'Everest, la montagna più alta del mondo, per la quale Pechino pianifica un futuro di "affluenza turistica di massa". Per la prima volta nella storia un tracciato di asfalto nuovo fiammante, con tanto di corsia di sorpasso e guard rail di sicurezza, violerà i pendii del mitico Qomolangma (il nome dell'Everest in tibetano) la cui cima fu espugnata da sir Edmund Hillary e Tenzing Norgay. Come sempre le maestranze cinesi finiranno i lavori in tempi record. Fra quattro mesi l'autostrada sarà già aperta, con largo anticipo perché possa usarla l'atleta che porterà la torcia olimpica nella sua tappa di massima altitudine. Dopo questa inaugurazione spettacolare legata ai Giochi di Pechino del 2008, la vetta più alta dell'Himalaya sarà sempre più accessibile. Se già da anni il boom dell'alpinismo le ha inflitto un visibile degrado ambientale (montagne di rifiuti non degradabili), il futuro le riserva torpedoni e comitive.

All'Everest si può accedere sia dal Nepal, sia dal Tibet sotto controllo cinese. Negli ultimi anni è stato quest'ultimo il versante più frequentato. Dalla cittadina tibetana di Tingri per raggiungere il Campo Base a 5.200 metri di altezza, finora c'è solo una stradina angusta e dissestata. È lungo questo tracciato di 108 chilometri che le ruspe e le betoniere cinesi da lunedì avanzeranno implacabili, segnando il trionfo del cemento e del bitume sulla montagna. La notizia dell'avvio dei lavori autostradali è stata lanciata con orgoglio dall'agenzia stampa del governo, Nuova Cina: "Una volta completata - recita il comunicato ufficiale - l'autostrada diventerà l'itinerario preferito per turisti e scalatori, che affolleranno l'Everest in quantità crescenti".

Il governo ha già stanziato 15 milioni di euro per i lavori ma sono spiccioli per le ambizioni di Pechino. Tutto l'itinerario della torcia olimpica (137.000 km, 130 giorni di percorso a staffetta) è stato disegnato dal regime con scopi politici.
L'isola di Taiwan, per esempio, si è dovuta ribellare al passaggio della torcia che la trattava alla stregua di una provincia cinese.

La tappa sull'Everest è l'atto più simbolico per sottolineare l'inclusione del Tibet nella Repubblica popolare: un'appartenenza che nei manuali cinesi viene considerata come antichissima e incontestabile. In realtà la civiltà tibetana ha avuto una storia originale e distinta, con lunghe fasi di indipendenza e perfino dei periodi in cui l'alleanza fra dinastie tibetane e mongole ebbe la meglio sui cinesi. Fu Mao Zedong, il Grande Timoniere del comunismo, a lanciare l'Esercito popolare di liberazione nell'invasione di Lhasa e di tutto il Tibet nel 1950. L'attuale leader spirituale dei tibetani, il premio Nobel per la pace Dalai Lama, fu costretto all'esilio nel 1959 mentre la repressione cinese diventava sempre più violenta. Proprio vicino al Campo Base dell'Everest, nella contea di Shigatse, la repressione cinese ha colpito ancora nel 1995, quando i monaci buddisti della lamaseria di Tashilhunpo manifestarono in favore del Dalai Lama e furono repressi brutalmente.

L'avvio della costruzione dell'autostrada sull'Everest coincide quasi giorno per giorno con l'anniversario dell'inaugurazione di un'altra grande opera: il primo luglio 2006 diventava operativa la ferrovia da Pechino a Lhasa, il primo treno nella storia che collegava la capitale tibetana con quella cinese e rompeva un isolamento ancestrale. All'approssimarsi del compleanno la stampa ufficiale moltiplica le celebrazioni elogiative. Ecco alcuni titoli di quotidiani in questi giorni: "La ferrovia per il Tibet ha vinto la sua sfida contro l'inverno", "I benefici economici del treno: crescita record per il Tibet", "Per gli scienziati la ferrovia non ha prodotto danni all'ambiente".

All'unisono i mass media controllati dal governo recitano una sola versione: la Cina porta alle regioni arretrate come il Tibet i benefici della modernità, l'aumento dei consumi e il miglioramento del tenore di vita. Pechino va fiera delle sue prodezze tecnologiche come la costruzione della ferrovia più alta del mondo che ha dovuto superare problemi come l'instabilità del permafrost, il terreno ghiacciato in profondità e soggetto a movimenti nelle stagioni calde. Ora anche l'autostrada si aggiungerà all'elenco delle meraviglie tecniche con cui la Cina procede nella sua "conquista del West". L'altra faccia del miracolo è quella che preoccupa il Dalai Lama e molti tibetani.

Insieme con il boom economico innegabile (un record di tre milioni di turisti nel 2007, altri sei milioni attesi nel 2010, il commercio estero in crescita del 41%) lo sviluppo delle infrastrutture accelera l'immigrazione degli Han - il ceppo etnico dominante della Cina - e quindi la sinizzazione del Tibet che minaccia la sua identità culturale. In quanto al dissesto ambientale, il fatto che la Cina abbia superato gli Stati Uniti nelle emissioni di CO2 ha effetti ben visibili in Tibet: il disgelo accelerato dei ghiacciai himalayani, la siccità e la desertificazione.

Ma per Pechino le ragioni del Progresso devono avere la meglio. Zhang Mingxing, il funzionario governativo cinese che controlla le attività sull'Everest, ha dichiarato: "L'autostrada è una manna per lo sviluppo locale. La vecchia strada era in pessimo stato. Ci voleva una giornata per arrivare dai piedi della montagna al Campo Base. Ora gli scalatori potranno risparmiare energie. Così verranno sempre più numerosi". A seguire, chissà, potrebbero esserci gli autogrill con parking per torpedoni, e infine una bella cabinovia ad aria pressurizzata.

(20 giugno 2007)

http://www.repubblica.it/2007/06/sezioni/esteri/everest-autostrada/everest-autostrada/everest-autostrada.html

appunto...un autogrill ci andrebbe benissimo, e grazie!


China plans highway on Everest for torch relay
2008 host to build 67-mile highway from foot of mountain to base camp
The Associated Press
Updated: 3:55 p.m. ET June 19, 2007

BEIJING - China plans to build a highway on the side of Mount Everest to ease the Olympic torch’s journey to the peak of the world’s tallest mountain before the 2008 Beijing Games, state media reported Tuesday.

Construction of the road, budgeted at $19.7 million would turn a 67-mile rough path from the foot of the mountain to a base camp at 17,060 feet “into a blacktop highway fenced by undulating guardrails,” the Xinhua News Agency said.

Xinhua said construction, which would start next week, would take about four months. The new highway would become a major route for tourists and mountaineers, it said.

An official from the Secretariat of the Tibetan government, who declined to give his name, confirmed the project was planned, but refused to give any details. Tibet and Nepal are the most commonly used routes up the mountain.

In April, organizers for the Beijing Summer Olympics announced ambitious plans for the longest torch relay in Olympic history - an 85,000-mile, 130-day route that would cross five continents and reach the 29,035-foot summit of Everest.

Taking the Olympic torch to the top of the mountain, seen by some as a way for Beijing to underscore its claims to Tibet, is expected to be one of the relay’s highlights.

China says it has ruled Tibet for centuries, although many Tibetans say their homeland was essentially an independent state for most of that time. Chinese communist troops occupied Tibet in 1951, and Beijing continues to rule the region with a heavy hand.

The day before the route of the torch relay was announced by the Beijing organizers of the Olympics, five Americans unfurled banners at a base camp calling for an independent Tibet.

The five, from the Students for a Free Tibet group, were briefly held and then expelled from China.

Officials from the Beijing organizing committee did not immediately return phone calls asking for comment.

Ed Viesturs, one of the most accomplished American climbers, said he thought a paved road, as opposed to the current dirt one, might make access to base camp easier for tour groups, but he did not think it would affect climbers significantly.

“It’s not going to matter to a climber whether it’s paved or not,” he said. “Big deal.”

Viesturs, who has summitted Everest six times, noted that no matter how well maintained the road is, climbers must ascend slowly to give them time to acclimatize to the steadily dropping oxygen levels.

Although he acknowledged that the bumpy, dusty ride up to base camp on the north face of the mountain helps to make “you feel like you’re in the middle of nowhere,” he was reluctant to criticize the plan.

“I can’t make a decision to say it’s good for me to be alone. That’s hypocritical,” Viesturs said. “I know it would be nice to have less people there, but that’s selfish.”

Viesturs added that climbers who prefer trekking to base camp already choose to approach the mountain from the Nepalese side, where there is no road.

Mark Bain, the director of Cornell University’s Center for the Environment, said the environmental impact of new roads in relatively pristine areas is more severe than in places where similar infrastructure already exists.

Roads, in general, are a minor source of pollutants, he said, like tire dust, oil and the pavement itself.

The most significant concerns in such projects, however, is that they create “the opportunity for further development,” Bain said, like the need for a parking lot at the end of the road and then perhaps a restaurant.

Phil Powers, executive director of the American Alpine Club, said he also was concerned the road would be going into an “arid and fragile environment.”

“Any time the margins of the wildernesses of the world get encroached upon, we get concerned,” Powers said.

Matt Schonwald, the North America program director for MountainMadness.com, said Everest, at least on the Tibetan side, is no longer the pristine environment many imagine.

“The sanctity left that mountain a long time ago,” he said. “The north side is already being exploited by poorly equipped people. That’s the tragedy - not the road.”

A local climbing official praised the plan.

“It is a good thing for the local development and the local people, because more tourists and mountain climbers will be attracted to the region,” said Zhang Mingxing, general-secretary of the Tibetan Mountaineering Association.

“The road now is a very shabby. People have to spend one day to get the base from the foot of the mountain. Mountain climbers will be able to save their energy for climbing,” Zhang said.

© 2007 The Associated Press. All rights reserved. This material may not be published, broadcast, rewritten or redistributed.

URL: http://www.msnbc.msn.com/id/19299429/

idiocy

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