Dopo una lunga lotta all'ultimo voto le piante allucinogene vincono per una sola tacca! Eccole qui in tutto il loro delirante oblio.
PREMESSA
Questo tramite di cultura non vuole assolutamente incoraggiare l'uso di sostanze stupefacenti. Io stessa non ne faccio uso (per convinzioni personali e per motivi spirituali).
Le piante allucinogene vengono usate da migliaia di anni dall'uomo, probabilmente da quando ha incominciato a raccogliere piante per cibarsi. Gli allucinogeni hanno poi continuato a ricevere attenzioni attraverso i secoli; questa tendenza portebbe essere destinata a continuare. Perciò, è importante per noi, apprendere il più possibile a riguardo.
Non importa se crediamo che l'assunzione degli allucinogeni (e il facile rischio di dipendenza) sia giusto o meno, ma penso che una comprensione chiara dovrebbe fare parte dell'educazione generale umana.
In questa scheda vi parlerò delle più importanti.
AMANITA MUSCARIA. Potrebbe essere uno dei più vecchi allucinogeni conosciuti dall'uomo. Con i suoi strani effetti, hanno contribuito, probabilmente, all'idea primitiva di divinità.
L'uso di questo fungo come inebriante orgiastico e sciamanico fu scoperto in Siberia nel 1730. In seguito il suo utilizzo è stato notato fra diversi gruppi isolati di persone Finno-Ungariche nella Siberia Occidentale, e fra le tribù primitive nel Nord-est della Siberia. Queste tribù non possedevano altri inebrianti fino a che non conobbero l'alcool.
Questi siberiani, mangiano il fungo da solo, o seccato al sole o tostato lentamente sul fuoco, o lo prendono col latte di renna o con il succo di qualche pianta selvatica, come una specie di Vaccinium ed una specie di Epilobium. Quando lo mangiano da solo, il fungo Una pratica molto antica e curiosa di questi uomini è la bevuta rituale dell'urina dell'uomo che si è intossicato col fungo. I principi attivi passano attraverso il corpo e vengono scartati senza mutamenti o con ancora i derivati attivi. Di coneguenza, poco fungo inebria molte persone.
L'agarico muscario viene chiamato così perchè il suo antico compito in Europa era di uccidere le mosche. Il fungo veniva lasciato in un piatto scoperto. Le mosche venivano attratte e si posavano su di esso, e venivano tramortite, soccombendo alle proprietà insetticide del fungo.
BELLADONNA (Atropa belladonna) ben conosciuta per la sua alta velenosità, è capace di indurre vari tipi di allucinazioni. E' nella mitologia e nel folklore delle persone di tutta Europa, che temono il suo potere mortale. Era uno degli ingredienti degli intrugli e delle pomate allucinogene preparati dalle cosìddette streghe medievali Europee. La bacca lucente ed attraente della pianta viene ancora ingerita accidentalmente, con conseguente avvelenamento.
Il nome belladonna deriva da un curioso costume praticato dalle donne italiane della nobiltà medievale. mettevano la linfa della pianta negli occhi per dilatare le pupille, creando una specie di sguardo cristallino, che in quel periodo era considerato bello e sensuale, ed aumentava la femminilità.
Il principio attivo della Belladonna è l'alcaloide hyoscyamina, ma è presente anche la scopolamina, molto più psicoattiva. E' stata anche trovata atropina, ma non è chiaro se sia presente nella pianta viva, o si forma durante l'estrazione. La Belladonna è la fonte di atropina, un alcaloide con una miriade di usi nella medicina moderna, specialmente come antispasmodico, antisecretorico, e stimolatore cardiaco e midriatico. Gli alcaloidi sono in tutta la pianta ma sono concentrati soprattutto nelle foglie e nelle radici.
Ci sono quattro speci di Atropa in Europa e dall'Asia centrale fino all'Himalaya. Atropa appartiene alla famiglia delle belle di notte, Solanaceae. La Belladonna è originaria dell'Europa e dell'Asia minore. Fino al XIX secolo, si trovava solo selvatica, ma da allora si è iniziata a coltivare ance negli stati Uniti ed in India, dove è un'importante fonte medica.
DATURA (Datura) un genere di circa 20 specie della famiglia della belladonna, Solanaceae. Sono utilizzate di solito come allucinogeno in entrambi gli emisferi. La droga viene solitamente preparata mettendo i semi polverizzati in una bevanda fermentata o lasciando le foglie ed i rami a mollo in acqua.
L'inebriamento causato dalla droga è inizialmente caratterizzato da effetti così violenti che la stabilità fisica deve venire imposta finchè il partecipante passa ad uno stadio di sonno ed allucinogenazioni.
DATURA e DUTRA (Datura metel) sono i nomi comuni in India per un'importante specie di Datura del vecchio mondo. Le proprietà narcotiche di questo fiore porpora, sono conosciute e stimate in India dalla preistoria. In molte parti dell'Asia, perfino oggi, i semi della Datura vengono spesso mischiati con il cibo ed il tabacco, per un uso illecito, specialmente dai ladri per instupidire le vittime, che potrebbero rimanere seriamente intossicate per diversi giorni. In Asia la Datura metel viene comunemente mischiata con la cannabis e fumata.
La pianta contiene alcaloidi altamente tossici, il principale è la scopolamina. Questo allucinogeno è presente in grosse concentrazioni, nelle foglie e nei semi. Datura ferox, un'altra specie, non è molto estesa in Asia, e possiede anch'essa proprietà medicinali e narcotiche.
(La Datura comune si trova facilmente nei vivai o nei giardini)
FAGIOLO MESCAL (Saphora secundiflora), è un un piccolo albero con bacelli argentati contenenti sei o sette fagioli rossi o semi. Prima che la religione del Peyote si espandesse a Nord del Rio Grande, almeno 12 tribù di indiani nel Messico settentrionale, New Mexico, e Texas praticavano la danza del fagiolo rosso centrata attorno all'ingestione di una bevanda preparata da questi semi. Conosciuto anche come la Wichita, Cervo, o Danza sibilante, la cerimonia utilizzava i fagioli come un medium oracolare, divinatorio, ed allucinogeno.
Data l'alta tossicità dei fagioli rossi, e la morte di overdose molto frequente, l'arrivo del più spettacolare e salutare allucinogeno conosciuto come Peyote portò i nativi ad abbandonare la danza del fagiolo rosso.
Nei fagioli è presente l'alcaloide citisina. Causa nausea, convulsioni, e morte per asfissia attraverso la sua azione depressiva sul diaframma.
Una specie, S. japonica, è importante come medicinale come una buona fonte di rutina, usata dalla medicina moderna per curare la fragilità capillare.
FUNGHI di diverse specie vengono usati come allucinogeni dagli indiani Aztechi, che li chiamano teonanacatl, che significa "carne degli dei" nella lingua degli indiani Nahuatl. Questi funghi, tutti della famiglia delle Agaricaceae, sono tuttora molto in voga per i riti magici e religiosi. Appartengono a quattro speci: Conocybe e Panaeolus, quasi cosmopoliti nel loro ambito; Psilocybe, ritrovato nell'America del Nord e del Sud, Europa, ed Asia; e Stropharia, utilizzato nel Nord America, nelle Indie occidentali, ed in Europa.
IL CULTO DEL FUNGO sembra avere radici in secoli di tradizione popolare. Sono stati trovati funghi nei dipinti messicani, risalenti al 300 d.C. I maufatti più straordinari e significativi sono le mushroom stones (pietre di fungo), ritrovati per la maggior parte sugli altipiani Maya del Guatemala e attribuiti agli indiani del 1000 a.C. Consistono in un gambo con facce umane o animali e sormontati da cappelle; hanno perplesso gli archeologi per lungo tempo. Oggi sono interpretati come una sorta di icone associate ai rituali religiosi, ed indicano che 3,000 anni fa, una sofisticata religione circondava l'uso sacramentale di questi funghi.
Tipiche icone, associate al culto dei funghi, vecchie di 3000 anni, in Guatemala.
IL PIU' ANTICO USO DEI FUNGHI SACRI è cnosciuto soprattutto grazie all'ampia descrizione data dagli ecclesiastici spagnoli. Dobbiamo essergli debitori per questo.
Un cronista, che visse nella metà del 1500, dopo la conquista del Messico, parlò spesso di questi funghi "che erano dannosi ed inebrianti come il vino, "cosìcché quelli che ne mangiavano, "avevano visioni, si sentivano deboli di cuore e gli aumentava la libido."; i nativi "quando iniziano ad essere eccitati dai funghi, iniziavano a danzare, cantare, piangere. Alcuni non volevano mangiarli ma si sedevano... e vedevano in una visione sé stessi morenti; altri si vedevano mangiati da bestie selvagge; alrti catturati come prigionieri di guerra, che erano ricchi, che possedevano molti schiavi, che commettevano adulterio e sbattevano la testa per la vergogna..."
Un'opera di medicina Azteca menziona tre tipi di funghi intossicanti. Uno, teyhuintli causa "pazzia che ogni tanto è duratura, i cui sintomi sono una risata incontrollabile; ci sono altri che ... portano agli occhi tutti i tipi di cose, come guerre e somiglianze di demoni. Eppure altri non sono meno desiderati dai prìncipi per i loro banchetti e le loro feste, e questi hanno un grande prezzo. Vengono usati per le lunghe notti di veglia, spaventose e terrificanti."
I TIPI DI FUNGHI USATI dai diversi sciamani vengono scelti secondo l'esperienza personale ed, in parte, in base allo scopo del loro uso. La scelta viene anche influenzata dalla disponibilità stagionale e regionale. Normalmente, possono essere utilizzati Stropharia cubensis e Psilocybe messicana, ma sono importanti anche altre speci di Psilocybe come Conocybe siliginoides e Panaeolus sphinctrinus.
GLI EFFETTI DEI FUNGHI comprendono rilassamento muscolare o mollezza, dilatamento delle pupille, ilarità, e difficoltà nella concentrazione. Il fungo causa sia allucinazioni visive che sonore. Le visioni sono incredibilmente realistiche, nei colori, ed in costante movimento. Sono seguiti da stanchezza, depressione mentale e fisica, e altera la percezione del tempo e dello spazio. L'utilizzatore, sembra venire isolato dal mondo intorno a lui; senza perdere la coscienza, diventa del tutto indifferente all'ambiente circostantere, e il suo stato sognante diventa realtà. Questa caratteristica dell'inebriamento li rende interressanti alla psichiatria.
HENBANE (Hyoscyamus niger) spesso utilizzata negli infusi delle streghe medievali ed in altre preparazioni tossiche dell'Europa medievale per causare allucinazioni visive e sensazioni di volo. Originaria dell'Europa, pianta annuale o biennale, è stata usata per molto tempo come medicina pregiata, a scopo sedativo e calmante, per indurre sonno.
L'alkaloide principale dell'henbane è la hyoscyamina, ma ci sono anche grosse quantità di scopalomina, insieme a diversi alcaloidi con minore concentrazione.
L'Henbane è una delle 20 specie di Hyoscyamus, della famiglia delle Solanaceae. Nativa dell'Europa, Africa settentrionale, e dell'Asia centrale e occidentale.
Streghe medievali che cucinano intrugli magici con rospi ed henbane.
JUREMA (Mimosa hostilis) è un arbusto scarsamente considerato, le cui radici forniscono il "miracoloso jurema drink," conosciuto nel Brasile orientale come ajuca o vinho de jurema. Anche altre speci di Mimosa vengono chiamate jurema. Diverse tribù in Pernambuco -i Kariri, Pankarurù, Tusha, e Fulnio - consumano questa bevanda nelle cerimonie. Solitamente connesso alle battaglie, l'allucinogeno fu utilizzato da una tribù ormai estinta della zona, per passare la notte senza cadere in preda al sonno, appena prima di partire per la guerra. Poco si sa riguardo alle proprietà allucinogene della pianta, che fu scoperta più di 150 anni fa. I primi studi chimici trovarono un alcaloide attivo che fu chiamato nigerina, ma più tardi è stato dimostrato essere identico al N. N-dimethyltryphmine. Poichè le triptamine non sono attive se prese oralmente a meno che in presenza d'un inibitore delle monoamminossidasi, è ovvio che la pozione di jurema deve contenere alrti ingredienti oltre che la M. hostilis o che la pianta stessa continene un inibitore nei suoi tessuti.
MANDRAGORA (Mandragora officinarum), un allucinogeno con una storia fantastica, da lungo conosciuto e temuto per la sua tossicità. La sua complessa storia come magico ipnotico nel folklore dell'Europa non è paragonabile a nessun altra specie. La Mandragora fu una panacea. Il suo utilizzo popolare nell'Europa medioevale fu legato inestricabilmente con la "Dottrina della segnatura," una vecchia teoria secondo cui l'apparizione di un oggetto indica le sue speciali proprietà. Le radici della mandragora erano paragonate alla forma di un uomo o donna; da qui la sua magia. Se una mandragora veniva strappata dalla terra, secondo le superstizioni, il suo grido soprannaturale poteva condurre il suo raccoglitore alla pazzia. In molte regioni, si sosteneva che la mandragora era fortemente afrodisiaca. Le superstizioni intorno a questa pianta perdurarono per secoli in Europa.
Intaglio su legno da Hortus sanitatis, prima edizione Mayence, 1485
La Mandragora, con il propano, gli alcaloidi hyoscyamina, scopolamina, ed altri, fu un ingrediente allucinogeno usato da molte streghe Europee. Infatti, era indubbiamente uno dei più potenti ingredienti in quelle complesse preparazioni. La mandragora ed altre cinque speci di mandragore, appartengono alla famiglia delle solanacee, e crescono tra l'area mediterranea e l' Himalaya.
MARIHUANA, HASHISH, o CANAPA (specie del genere Cannabis), anche chaimate Kif, Bhang, o Charas (questi sono i nomi delle diverse lavorazioni della resina), è una delle più vecchie piante coltivate. E' anche una delle erbe più ampiamente disseminate, cresce spontanea dovunque, fatta eccezione per le regioni polari e nelle umide foreste tropicali.
La Cannabis è la fonte della fibra di canapa, di un frutto commestibile, un olio industriale, una medicina, ed un narcotico. Nonostante la sua veneranda età, e la sua importanza economica, la pianta è ancora scarsamente studiata ed accettata.
La Cannabis è una rigogliosa pianta annuale che è estremamente variabile e può raggiungere un'altezza di 3 metri. Fiorisce meglio in cattività, ricca di azoto, vicino alle abitazioni umane, viene anche chiamata "camp follower,"(seguace dei campi) spostandosi con l'uomo nelle nuove aree.
Normalmente è dioica - cioè, il maschio e la femmina sono piante differenti. Il maschio, o la pianta staminea è solitamnete più debole della femmina o delle painte pistillate. I fiori femminili, portanti il seme, sono composti da un calice contenete un ovulo pendulo e da uno o due pistilli. E' nel calice che si trova la più alta concentrazione di resina ed è lì che, in caso di fertilizzazione, comincia a formarsi il seme.
Si pensava esistere una sola specie, Cannabis sativa, dalla quale, derivavano diverse razze o varietà, a causa della selezione dell'uomo, che l'ha impiegata in modi diversi: per fibre migliori, per un contenuto maggiore di olio, o per un più alto contenuto narcotico. La selezione per le sue proprietà narcotiche, è stata notata soprattutto in certe aree, come in India, dove le proprietà inebrianti hanno un significato religioso... Le condizioni ambientali hanno anche caratterizzato, probabilmente, questa varietà di speci, specialmente per l'eccellenza delle fibre e attività narcotiche. Ricerche attuali indicano che ci sono altre speci: C. indica e C. ruderalis.
LA STORIA DELL'USO DELLA CANNABIS è antica. Sono stati trovati tessuti di canapa del tardo VII secolo a.C. in Turchia. Esemplari sono stati trovati in uno scavo egizziano di 4,000 anni fa. Nell'antica Thebes, la pianta veniva usata per una bevanda con gli effetti simili all'oppio. The Scythians, che lanciavano semi e foglie di cannabis in vasche di pietra calda per produrre vapore inebriante, coltivavano la pianta lungo il Volga 3,000 anni fa.
La tradizione Cinese posiziona l'uso della pianta prima di 4,800 anni fa. Scritture mediche indiane, stese prima del 1000 a.C., riportano l'uso terapeutico della cannabis. Nel XIII secolo, in Asia Minore, assassini organizzati, pagati con hashish venivano chiamati hashashins origine della parola Europea assassini.
IL VALORE MEDICINALE DELLA CANNABIS è conosciuto da secoli. La lunga storia del suo uso nella medicina popolare è significativa, e comprende anche gli studi più recenti della faramcopeia occidentale. Fu elencata nella Farmacopoeia statunitense fin dal 1930 come fondamentale, soprattuto nelle cure dell'isterismo. I progressi ottenuti dalla ricerca moderna incoraggiano la credenza che una sostanza così producente come la Cannabis potrebbe aprire le frontiere della medicina moderna.
GLI EFFETTI DELLA CANAPA, ancor più degli altri alllucinogeni, sono molto soggettivi e cambiano di persona in persona e di pianta in pianta. Questa differenza deriva principalmente dalle caratteristiche instabili di alcuni suoi costituenti. In un determinato periodo di tempo, per esempio, l'acido cannabidiolico inattivo, si converte nel tetraidrocannabinolo attivo e finalmente in cannabinolo attivo, certi processi chimici avvengono più rapidamente nelle zone tropicali, piuttosto che nei paesi freddi. Le sostanze di piante di differenti età, possono avere differenti effetti narcotici.
L'effetto principale è euforia. La pianta, a volte, non viene classificata come allucinogeno, ed è vero che le sue caratteristiche non sono tipicamente psicotomimetiche. Ognicosa dà una sensazione delicata di semplicità e di benessere, fino a riscontrare fantastici sogni e allucinazioni visie e auditive. Le belle visioni, la musica meravigliosa, e le aberrazioni del suono spesso incantano la mente; bizzare avventure che riempirebbero un secolo avvengono in pochi minuti.
Presto, dopo l'assunzione della droga, il soggetto può trovarsi in uno stato di alterazione simile al sogno. I pensieri normali vengono interrotti, e le idee vengono a volte abbandonate o comunque confuse. Una sensazione di esltazione e di gioia interna può alternarsi, spesso pericolosamente, con stati di depressione, sbalzi di umore, paura incontrollabile, e panico. La percezione del tempo viene quasi inevitabilmente alterata. Un esagerazione dei suoni, al di là di tutte le relazioni con la reale forza del suono emesso, può essere accompagnata da un curioso ipnotico senso di ritmo. Benchè le occasinoali visioni vivide potrebbero avere tinte sexy, le proprietà afrodisiache spesso riportate non sono state convalidate.
Se la cannabis dovrebbe essere classificata principalmente come stimolante o depressivo o entrambi non è mai stato stabilito. Le attività della droga sul sistma nervoso centrale sembrano essere secondarie. Consistono in un aumento delle pulsazioni e della pressione sanguigna, tremiti, vertigini, difficoltà nelle coordinazioni muscolari, aumento della sensitività tattile, e dilatazione delle pupille.
Benché la cannabis non crei assuefazione, si verifica però una dipendenza psicologica dall'uso continuato.
MENTA DEL TURKESTAN (Lagochilus inebrians) è un piccolo arbusto delle secche steppe del Turkestan. Per secoli è stata utilizzata come base di un inebriante tra le tribù dei Tajiki, Tartari, Turchi, ed Uzbeki. Le foglie, raccolte in Ottobre, vengono tostate, a volte mischiate con gli steli, frutti, e fiori. Essicati ed immagazzinati, aumentano la loro fragranza aromatica. Di solito si aggiungono zucchero e miele per ridurre la loro intensa amarezza.
Stimata come medicina popolare ed inclusa nell'ottava edizione della Farmacopea russa, viene utilizzata per curare malattie della pelle, per frenare le emorragie, e per calmare disordini nervosi. Un composto cristallino isolato della pianta e chiamato lagochilina è stato provato essere un aditerpene. Se produce o meno gli effetti psicoattivi dell'intera painta non si sa. Ci sono 34 altre speci di Lagochilus.
I componenti della famiglia della menta, Labiatae, sono nativi dell'Asia centrale dell'Iran e dell'Afghanistan.
PEYOTE (lophophora williamsii), un cactus che cresce nei deserti rocciosi, è la più spettacolare pianta allucinogena del nuovo mondo. E' anche uno di quelli conosciuti prima. Gli aztechi lo usavano, chiamandolo peyotl.
Peyote è piccolo, carnoso, senza spine con con la parte superiore grigio-verde arrotondata, ciuffi di peli bianchi, ed una lunga radici tipo carota.
GLI EFFETTI DEL PEYOTE sulla mente e sul corpo sono così totalmente spirituali e fantastici che è facile capire le credenze popolari che nel cactus siano presenti forze spiritiche o divine. Il più spettacolare di tutti gli effetti sono i giochi caleidoscopici di ricchezza indescrivibile, visoni colorate. Sono spesso presenti allucinazioni uditive, tattili, e gustative.
L'inebriamento potrebbe essere diviso in due momenti: uno di appagamento e extrasensitività, seguito da una calma artificiale e lentezza muscolare dove l'individuo comincia a prestare meno attenzione ai suoi dintorni ed ad aumentare la sua " meditazione introspettiva." Le prime visioni appaiono, circa dopo tre ore dall'ingestione, ci sono flash e colori scintillanti, la loro profondità e pienezza sfidano la descrizione. Le visioni spesso seguono una sequenza di figure geometriche, di oggetti grotteschi e sconosciuti che variano per ogni individuo.
Benché le allucinazioni visive colorate siano alla base della veloce diffusione dell'uso del peyote, specialmente in queste culture indiane dove la ricerca di significati nelle visioni è sempre stata fondamentale, molti nativi affermano che le visioni non siano buone e diminuiscano l'importanza religiosa. La reputazione del peyote come una panacea ed una potente medicina - entrambi in senso fisico e psichico - possono essere resposnabile per la sua diffusione.
SALVIA DIVINORUM nome scientifico che deriva dal termine salvus = "sicuro"; il nome specifico divinorum, che significa "del veggente", si riferisce al curioso utilizzo che viene fatto della pianta dagli Indiani Mazatechi, cioè come inebriante o enteogeno sciamanico nella divinazione, specialmente delle cause delle malattie. La S. D. è un potente psicoattivo.
GLI EFFETTI. L’effetto principale che viene solitamente descritto è quello di una separazione totale tra il corpo e la coscienza. Ovviamente le percezioni sono molto soggettive ma sembrano esserci alcuni temi ricorrenti, tra i quali:
- diventare un oggetto inanimato o una pianta.
- visioni di superfici bidimensionali o/e membrane.
- rivivere momenti del passato, soprattutto dell’infanzia.
- perdita della percezione corporea o/e dell’identità.
- sentirsi tirati o attorcigliati da una forza esterna.
- sensazione di trovarsi contemporaneamente in due o più posti (realtà/dimensioni) diversi.
- vedere se stessi dal fuori (specialmente dall’alto).
Gli effetti vengono generalmente descritti come particolarmente affascinanti ma non vengono quasi mai considerati piacevoli vista la loro intensità e stranezza. Il significato di queste esperienze è spesso di difficile comprensione ma è interessante notare le notevoli similitudini con esperienze “extracorporee” ottenute senza l’utilizzo di sostanze psicoattive. Quello che lascia specialmente perplessi è l’apparente realtà delle sensazioni sperimentate sotto l’influenza di questa pianta. Normalmente l’effetto dura meno di dieci minuti ma in casi rari può durare per 30-60 minuti. I soggetti che hanno sperimentato la Salvia divinorum raramente hanno voglia di riprovarla ma molti ritengono di aver imparato qualcosa di importante. In alcuni casi può anche succedere che dei problemi psicologici persistenti da parecchio tempo si risolvono completamente nel corso di un’unica esperienza. Nonostante la sua intensità, non sono stati riportati incidenti legati all’uso di Salvia. La sua azione a dir poco sconvolgente, la rende chiaramente inadatta a qualsiasi uso ludico. E’ piuttosto sorprendente che nonostante ciò, la pianta si sia recentemente diffusa ampiamente nei cosidetti Smart Shop.
SHANIN (Petunia violacea) è uno delgi allucinogeni più recentemente segnalati. Viene usato dagli indios dell'Ecuador per indurre sensazioni di volo. Dato che sono stati ritrovati alcaloidi d'identità sconosciuta, sono necessarie investigazioni fitochimiche urgentemente.
In Sud America e nelle zone calde del Nord America, crescono circa 40 speci di petunia. Membro della famiglia della belladonna, Solanaceae, è strettamente legata al genere della Nicotiana (tabacco). La Petunia violacea come le altre specie sono importanti ortoculturalmente. Le varietà coltivate, con i loro attraenti fiori a forma d'imbuto, sono comuni fiori da giardino nei mesi estivi.
VESCICA DI LUPO (Puffballs, è un tipo di fungo Lycoperdon mixtecorum e L. marginotum) Vengono usati dagli indigeni mixtechi di Oaxaca, in Messico come allucinogeni uditivi. Dopo aver mangiato questi funghi, un indigeno sente voci ed echi. A quanto pare non ci sono cerimonie annesse con le vesciche di lupo, e non c'è nemmeno un luogo sacro dove consumarli. L. mixtecorum è il più potente dei due. E' chiamato gi-i- wa, che significa "fungo di prima qualità." L. marginatum, che ha un forte odore di escrementi è conosciuto come gi-i-sa-wa, che significa "fungo di seconda qualità".
Sebbene non siano state trovate sostanze intossicanti nelle vesciche di lupo, ci sono diversi resoconti scritti che affermano che alcuni di essi hanno effetti narcotici quando vengono ingeriti. Esistono da 50 a 100 speci di Lycoperdon nelle foreste muschiose delle zone temperate. Essi appartengono alle Lycoperdaceae, una famiglia dei Gasteromiceti.
VIROLAS (Virola calophylla, V. colophylloidea, e V. theiodora) sono le piante allucinogene scoperte più recentemente. Questi alberi della giungla di medie dimensioni hanno foglie lucide, verde scuro con grappoli di minuscoli fiori gialli che emettono un aroma pungente. I principi inebrianti sono nella resina gelatinosa color rosso sangue, della corteccia, che si polverizza e si sniffa.
Gli alberi Virola sono nativi dei tropici del Nuovo Mondo. Fanno parte della famiglia della noce moscata, Myristicaceae, che comprende altre 300 speci di alberi in 18 generi. La più conosciuta è la Myristica fragrans, un albero Asiatico che è la fonte della noce moscata.
In Colombia, le speci più usate per scopi allucinatori sono Virola calophylla e V. calophylloidea, mentre in Brasile e Venezuela gli Indiani preferiscono V. theiodora, che sembra produrre una resina più potente.
UNA POLVERE INEBRIANTE si ricava dalla corteccia della Virola dagli Indiani del Nord Ovest dell'Amazzonia e delle sorgenti dell'Orinoco.
LA PREPARAZIONE DELLA POLVERE DELLA VIROLA varia tra le diverse tribù. Alcuni raschiano lo strato interno morbido della corteccia ed asciugano i trucioli delicatamente sopra un fuoco. I trucioli vengono tenuti da parte per un uso successivo. Quando c'è bisogno della polvere, le schegge vengono polverizzate con un pestello fatto da un guscio di frutta del Brasile - una noce. La polvere ottenuta viene finemente setaccaita, in una polvere pungente marrone. Possono venire aggiunte foglie polverizzate di una piccola erba dal profumo delizioso, Justicia, e delle ceneri del amasita, la corteccia di uno splendido albero, Elizabetha princeps. La mistura è pronta per l'uso.
GLI EFFETTI DELLA POLVERE DI VIROLA iniziano pochi minuti dopo l'assuzione. In primo luogo si ha una sensazione di aumento di eccitazione. Seguito da un intorpidimento degli arti, un tiramento della faccia, macanza di coordinazione muscolare, scaricamenti nasali, nausea, e, frequentemente, vomito. Macropsia - la sensazione di vedere le cose molto ingrandite - è caratteristica e prende posto nelle credenze Waikà sugli hekulas, le forze spiritiche che dimorano nella Virola e gestiscono gli affari dell'uomo. Durante l'inebriamento, gli sciamani spesso gesticolano selvaggiamente, comabttendo questi hekulas giganteschi.
LE CAUSE DEGLI EFFETTI NARCOTICI della Virola sono state dimostrate in recenti studi, essere un'alta concentrazione di alcaloidi tripataminici nella resina. La mistura dei Waikà viene preparata esclusivamente dalla resina di Virola theiodora, che contiene quasi l'8% di triptamine, in particolare gli 5-methoxy- N, N-dimethyltryptamine. Due nuovi alcaloidi di tipo differente,ß- carboline sono stati anche scoperti nella resina; agiscono come inibitori delle monoammineossidasi e rendono efficace l'assunzione orale della resina.
YOPO o PARICA (Anadenanthera peregrina o Piptadenia peregrina) è un'albero sud Americano della famiglia del fagiolo, Leguminosae. Una potente polvere allucinogena viene ottenuta dai semi di questa pianta.
Delucidazioni sulla composizione chimica dei semi di yopo sono state compiute solo recentemente. Studi futuri possono aumentare le nostre conoscenze dei loro principi attivi.
LA PREPARAZIONE DELLA POLVERE DI YOPO varia da tribù a tribù. I bacelli, che vengono prodotti abbondantemente dall'albero, sono piatti e molto pressati nel seme. Grigi neri una volta maturi, i semi si aprono, mostrando da 3 a 10 bacelli piatti. Vengono colti durante Gennaio e Febbraio, solitamente cerimonialmente in grandi quantità. Vengono prima pestati finemente fino a creare un'impasto, che viene tostato lentamente a fuoco lento finchè i semi sono secchi e tostati del tutto. A volte, i fagioli cengono fatti fermentare prima di essere impasstati. Dopo la tostatura, la pasta indurita può essere tenuta per usi successivi. Alcuni indiani tostano i fagioli e li macinano senza impastarli, su una piastra in legno duro fatta apposta per lo scopo.