Ok, le parti sono diventate tre. Sta diventando più lunga del previsto e per non far passare troppo tempo, ho deciso di postare la seconda parte^^ Come già detto, dedicata ad
hanachan85 , la mia musa*
Buona lettura!
Titolo: Torn. [part 2/3]
Fandom: Naruto
Pairing: SasuNaruSasu
Rating: ehm, arancione? Rosso?
Warning: Parolacce e...ANGST.
Summary: dove i nostri due eroi si angosciano per un legame che non ha nome.
SECONDA PARTE: Drowning.
Era ubriaca. E il fatto che lo fosse, non era mai una buona cosa. Per cui, stanca di fare i conti con la propria bruciante inutilità, si trascinò verso il telefono e digitò un numero.
“Ino?”
I legami veri, non si spezzano così facilmente. Questo fu ciò che Sakura prese a ripetersi poche ore più tardi, mentre piangeva sulla spalla dell’amica.
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“Sasuke”
“Hn?”
“Tu mi ami?”
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“-Questa cosa li distruggerà. Ed io mi odierò per il fatto di non aver avuto la forza di rimanere accanto a loro a fare da mediatore”
“Sakura, non puoi rimproverarti di questo. Per te quei due sono tutto”
“E’ proprio perché sono tutto che non mi perdonerò, Ino”
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L’espressione di Sasuke si era fatta feroce.
“Fai sul serio, Naruto?” Pensi davvero che si tratti di questo?
Naruto non permise al dolore di mostrarsi sul suo viso. Con espressione vuota, guardava un punto oltre le spalle del ragazzo.
Certo che no. Lo aveva capito, non si trattava di amore, Sasuke non era innamorato di lui.
“A me interessa solo… essere apprezzata da te”
“Tu non hai bisogno della mia approvazione”
Perché era lui, ad essersi innamorato.
Non aveva mai avuto bisogno della sua approvazione. L’unica approvazione, l’unico riconoscimento, lui lo aveva desiderato sempre e solo da Sasuke. Sakura era preziosa perchè gli aveva insegnato ad amare, ma lui, nonostante tutto, aveva scelto altrimenti.
“Tu hai qualcuno di importante?”
La sua persona più preziosa. Che ironia della sorte.
Naruto gli diede le spalle ma non riuscì a raggiungere la porta, perchè Sasuke gli afferrò un braccio.
“Non ti permetterò di uscire di qui e non tornare mai più.”
“Perché, Sasuke?”
Naruto aveva parlato con voce bassa, atona. Non lo guardava nemmeno più negli occhi. Sasuke, stringendo quel polso inerte nella propria mano e sentendo tutta la fragilità che quella persona emanava, si permise solo per quella volta di essere sincero.
“Tu sei il mio…” esitò, in cerca della parola giusta. Che non esisteva. Per cui scosse dolorosamente la testa e si limitò a sussurrargli in un orecchio “Tu sei mio”, scendendo poi a baciargli la linea del volto e il collo, mentre Naruto sentiva il proprio corpo iniziare a reagire.
No, Sasuke. Ognuno appartiene solo a se stesso. Ma pur essendo il suo non-amico, non-rivale, non-fratello, amante-non amato, non riuscì a dirglielo. Percepì solo l’affanno, i gemiti, le urla crescenti. E mentre il movimento ritmico dei loro corpi aumentava il calore, la mente sprofondò in abissi che al culmine vennero tinti di bianco; e la coscienza ne venne annegata.
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“Naruto. Qualunque cosa stia succedendo tra te e quel nukenin, deve finire. Ora”
Naruto si girò a guardare Gaara spaesato.
“Che?!”
“Tsunade è preoccupata. E non le do torto”
Aveva pensato che la missione che lo aveva portato a Sunagakure, lo avrebbe aiutato a distrarsi. Ma qualunque cosa spingesse Gaara a farsi gli affari altrui, significava un fallimento su quel fronte.
“…Non è così semplice”
“Naruto, il mio consiglio è sempre lo stesso”
Cerca di comportarti nei suoi confronti come farebbe un vero amico.
Naruto ebbe un attimo di confusione, come se avesse realizzato qualcosa. Poi sorrise.
“Grazie, Gaara”
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Sakura si recò da Kakashi. Se proprio doveva essere inutile, se proprio doveva fare la parte della cattiva, almeno non avrebbe fatto a se stessa un torto più grande di quello che si meritasse. Non avrebbe più guardato solo le loro schiene. Davanti a sé, avrebbe visto soltanto il cielo azzurro.
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“Finiamola qui, Sasuke”
L’amico, seduto sul divano a leggere un libro, si voltò a guardarlo disorientato.
“Pensavo che quel giorno tutto si fosse risolto. Ma è evidente che tu mi stai usando ancora per qualcosa che non ho ben capito”
“Questo perché sei un idiota e pretendi di capire cose che non sai” disse, il tono, cattivo.
“Allora spiegami, dannazione! Pretendi sempre che qualcuno ti legga nel cervello, ma non è che ogni volta che ti gira qualcosa storto, devo arrivare al punto di ammazzarti quasi per capire!”
Sasuke tacque un attimo. Appoggiò il libro su un tavolinetto e si tirò su a sedere.
“Sei tu che non ascolti”
Che intendeva, dannazione!
“Sasuke, guardami” e così dicendo, si tirò vicino all’amico “non hai bisogno di fare… certe cose, per tenermi accanto a te. Non rimarrai solo. Nessuno andrà da nessuna parte”
“Tu non comprendi”
“Sasuke, perchè hai deviato il colpo di Madara?”
Rimase zitto, a guardare il nulla davanti a sé.
“Sasuke… Perché quella volta mi hai protetto da lui?”
Ancora silenzio.
“Perché lo hai tradito proprio in quel momento-”
Naruto sentì la voce morirgli in gola. Quindi prese a spogliarsi.
Se era inutile parlare con Sasuke, se con lui si trattava di agire, di strappargli una reazione, lo avrebbe fatto. Avrebbe infranto anche la loro piccola “regola”. Prima la maglietta, poi i pantaloni… Sasuke, che aveva preso a fissarlo sorpreso, distolse lo sguardo.
“Smettila” sibilò.
“Rispondi”
“Non c’è bisogno di fare tutto questo” e allungandosi verso di lui, gli bloccò le mani prima che potesse liberarsi anche dei boxer.
“Rispondi Sasuke”
“Non è ovvio?”
Stavi per morire.
“No, non lo è. Dimmelo”
Il mio corpo si è mosso da solo.
Sasuke aprì la bocca, poi la richiuse.
Neanche lui era sicuro di quello che era accaduto in quel momento. Forse era perché non gli era sembrato giusto. O forse, era perché vedere il cadavere di Naruto avrebbe ucciso un’altra parte di sé, complementare a quella che viveva in funzione di Itachi. Sasuke non sapeva che sentimento fosse, quello. Non era nemmeno sicuro che non fosse una strana forma di egoismo.
“Perché tu…”
“-Io?”
Sasuke imprecò, poi lasciò la presa su di lui. E alzandosi per guardare fuori dalla finestra, gli diede le spalle.
“…Non ti dirò quello che vuoi sapere”
Naruto, io- Non puoi capirlo da solo?
“Allora non mi lasci molta scelta” sussurrò, sorridendogli tristemente “finiamola, ok?”
Se Sasuke non riusciva nemmeno ad ammettere a se stesso di volergli bene, era meglio finirla. Se non riusciva nemmeno a reggere la vista del suo corpo maschile nudo, era meglio lasciar stare. Se dopo tutto quello che era successo, ancora aveva delle remore ad aprirgli il suo cuore, forse non ne valeva la pena.
E dato che lui lo amava, questo legame era solo squallido.
Cerca di comportarti nei suoi confronti come farebbe un vero amico.
Almeno, avrebbe potuto fare questo.
“Sasuke, ricorda che io non andrò da nessuna parte. Mai. Io sono tuo”
Tu sei mio.
“Te ne stai andando”
“No. Semplicemente smetteremo di distruggerci a vicenda”
“Io non ho mai-” sbottò, arrabbiato.
“Io si, Sasuke”
E Naruto sorrise ancora vedendo la sua espressione perdersi, per un attimo, per ricomporsi subito dopo.
“Esci di qui”
Naruto annuì, iniziando a rivestirsi. Quando fu sulla porta, sussurrò un “Ci vediamo domani”, ma l’incontro promesso non venne mai. Il giorno dopo Naruto trovò la porta dell’appartamento sigillata.
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