[Haikyuu!!] Inevitabile

Jul 18, 2015 00:33

Titolo: Inevitabile
Fandom: Haikyuu!!
Rating: verde
Personaggi: Hajime Iwaizumi, Tooru Oikawa
Pairings: Iwaizumi/Oikawa
Disclaimer: Haikyuu!! e tutti i suoi personaggi appartengono a Furudate Haruichi.
Note: Piccolo spin off di Influenza estiva, la dichiarazione di Oikawa dal punto di vista di Iwaizumi.
Beta: Adrienne e Wren
Word count: 1207 (fdp)

« La squadra più forte è comunque quella in cui mi trovo. »

« La tua fiducia in te stesso è ridicola come sempre. »

« Un “insignificante orgoglio”? Potrebbe essere. Ascoltami bene, Ushijima. Neanche una volta ho considerato la mia scelta sbagliata. La mia carriera sportiva è ben lontano dal finire. Questo mio insignificante orgoglio, faresti bene a ricordatelo. »

Iwaizumi era stato mandato dal coach a recuperare Oikawa che tardava. Il capitano era rientrato nel palazzetto per sollecitare alcuni compagni ritardatari, ma quelli erano arrivati al pullman prima di lui affermando di non averlo incrociato. L'allenatore si preoccupava che fosse stato fermato da qualche giornalista o da alcune ammirarici, Iwaizumi invece temeva che si fosse rintanato in qualche angolo a piangere lacrime di frustrazione. Dopotutto lui stesso era un agglomerato di rabbia e tristezza e si addossava la colpa di quella sconfitta da parte di un gruppetto di corvi appena usciti dal guscio.
Ebbene, avevano avuto torto entrambi.
A quanto sembrava, il capitano della Seijou si era ritrovato a sostenere l'ennesima conversazione non richiesta con il rivale di sempre, Ushijima della Shiratorizawa, e Iwaizumi, assistendo suo malgrado a quelle ultime battute, non poté fare a meno di sentirsi orgoglioso di lui. In tempi meno maturi, un Oikawa più impulsivo avrebbe di certo dato in escandescenze, ma quelle poche parole mostravano quanto fosse cresciuto in quei mesi e quanto avesse realizzato che la vittoria ad un torneo interliceale non era lo scopo di una vita: c'era altro ed altri traguardi potevano essere raggiunti.
Riflettendo su questo, Iwaizumi non si rese conto che l'altro si era lasciato alle spalle il rivale, svoltando l'angolo e trovandoselo di fronte. Aprì la bocca per dire qualcosa, ma negli occhi di Oikawa era ancora accesa quella luce di eccitazione e di orgoglio, i pugni stretti lungo i fianchi che fremevano leggermente.
« Iwa-chan... Posso baciarti? »
Quella frase, anzi quelle due semplici parole, così inaspettate, così fuori posto e apparentemente senza senso lo gelarono sul posto. Sembrava che le avesse esclamate d'impulso, come se non fosse più riuscito a frenare un desiderio cresciuto e celato dentro di lui per troppo tempo.
Oikawa avanzò di un passo e sollevò una mano, con l'intendo di sfiorarlo, o di afferrarlo, non ne era certo. Iwaizumi indietreggiò d'istinto e capì che era stata la mossa sbagliata nel momento in cui vide Tooru bloccarsi, spalancare gli occhi nella realizzazione di quello che aveva appena detto e subito distoglierli. Poteva intuire chiaramente cosa gli passasse per la testa in quel momento: “Cos'ho detto? Perché l'ho fatto? Sono un idiota! Buttare all'aria così l'amicizia di una vita. Iwa-chan mi odierà, non vorrà più vedermi, gli farò schifo...”
Tutti pensieri leggibili nelle espressioni che si susseguirono velocemente sul suo volto, prima che chinasse la testa e tentasse di scansarlo per allontanarsi.
Di nuovo Iwaizumi si mosse d'istinto, ma questa volta non si allontanò, anzi afferrò il compagno per un braccio e lo trattenne, attirandolo più vicino a sé.
« Ok. » fu tutto quello che uscì dalla sue labbra, ma fu sufficiente a sciogliere il nodo che gli aveva stretto lo stomaco fino a quel momento.
In quelle due semplici lettere sembrava celarsi la soluzione universale a tutte le sensazioni negative che lo tormentavano ormai da troppo tempo ogni volta che Oikawa parlava di Ushijima, quando assisteva alle loro discussioni, quando lo vedeva fare lo stupido con le ragazze o atteggiarsi a playboy impenitente. Il numero di situazioni che gli erano diventate insopportabili era cresciuto al punto che non sapeva più come gestire le proprie reazioni finendo per essere, a volte, più brusco del necessario. Invece la soluzione era tutta lì, in quella semplice domanda che gli sembrava di aver aspettato per tutta la vita, in quell'ancora più semplice risposta che probabilmente gliel'avrebbe cambiata per sempre. Eppure Iwaizumi, che non era mai stato un tipo particolarmente avvezzo alle novità, in quel momento non era spaventato dal cambiamento. Mentre vedeva lo sguardo di Oikawa tornare ad alzarsi e i suoi occhi cercare i propri con un'espressione totalmente incredula, si sentì pervadere da un senso di inevitabilità e capì che non c'era via di fuga, non c'era mai stata. Era così che doveva andare, era giusto, e non era mai stato più felice di essere in trappola.
Iwaizumi non disse una parola, non aggiunse altro, non ne aveva bisogno, ma seguì con lo sguardo la mano libera di Oikawa che tornava a sollevarsi per sfiorargli la guancia. Sentì caldo dove le sue dita lo sfiorarono e allo stesso tempo se ne stupì: non era mai arrossito quando quello scemo del suo amico d'infanzia lo aveva toccato. Improvvisamente, con la violenza di un tornado, lo investì la consapevolezza che quello che aveva di fronte non era più soltanto il suo amico d'infanzia, non lo era più da talmente tanto tempo che neanche ricordava quando quella definizione aveva perso significato nella sua testa.  Tooru era solamente Tooru e, con una semplicità terrificante, la persona più importante della sua vita.
Finalmente trovò la forza di alzare lo sguardo a sua volta e in quegli occhi scuri vide rispecchiati tutto il trasporto e il sentimento che lui stesso aveva fatto di tutto per negare.
Poi, all'improvviso, non vi fu più il tempo di pensare a nulla. Le labbra di Oikawa toccarono le sue, le sue ciglia gli sfiorarono lo zigomo e, quando i loro respiri si mescolarono, Iwaizumi trattenne istintivamente il proprio. Iniziò come un contatto esitante, dal quale traspariva tutta l'insicurezza che provavano, ma presto si trasformò in qualcosa di più esigente, maldestro e frenetico, dettato dalla frustrazione e dall'impazienza. Oikawa mosse un passo avanti e Iwaizumi si ritrovò con la schiena contro la parete del corridoio. Per tutta risposta gli cinse la vita con un braccio, mentre la mano libera affondava tra i ricci castani, a rivendicare un malcelato senso di possesso.
Quando si separarono, i respiri affannosi e le guance arrossate, lo sguardo di Tooru sfuggì il suo voltandosi verso destra e rendendolo bruscamente consapevole del luogo in cui si trovavano. Di riflesso controllò nella direzione opposta ma il corridoio era deserto e, quando i loro occhi tornarono ad incontrarsi, sulle labbra di entrambi aleggiò una risata complice che spazzò via quello che restava dell'imbarazzo.
Iwaizumi si sentiva come se fossero stati due bambini che avevano appena scampato la punizione per la marachella del secolo e, a giudicare dall'espressione ridente di Oikawa, anche lui la pensava più o meno allo stesso modo.
Con i pensieri e l'umore decisamente alleggeriti, l'ormai ex asso dell'Aoba Johsai prese per mano il capitano ed intrecciò le dita con le sue, camuffando quel gesto tenero dietro lo strattone che gli diede per intimargli di sbrigarsi.
Quella mano non smise mai di stringere la sua per tutto il tragitto verso casa e Iwaizumi si trovò a pensare che, dopotutto, nulla accadeva per caso e ogni azione aveva delle conseguenze. Se questo era ciò a cui aveva portato quel pallone sfuggito dalle mani del suo capitano, allora anche la sconfitta diventava più sopportabile. Ma in fondo, se così non fosse stato, al posto di un bacio mezzo disperato in un corridoio deserto, ce ne sarebbe stato uno euforico nel bel mezzo del campo.
Se lo sentiva, sarebbe stato inevitabile.

pg_hajime iwaizumi, fandom_haikyuu!!, pair_iwaizumi/oikawa, pg_tooru oikawa

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