Titolo: Okaeri, Tooru-san!
Fandom: Haikyuu!!
Rating: verde
Personaggi: Oikawa Tooru, Hinata Shoyou
Pairings: Oikawa/Hinata
Disclaimer: Haikyuu!! e tutti i suoi personaggi appartengono a Furudate Haruichi.
Note: Questa storia partecipa al contest “Christmas Game - Puzzle Time” a cura di Fanwriter.it. Prompt: A lavora fino a tardi anche la sera della Vigilia. B gli fa una sorpresa.
Beta:
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La serata al caffè era stata a dir poco devastante e Oikawa a stento si reggeva in piedi quando si era trascinato fuori dalla porta sul retro. Strano a dirsi per qualcuno con un fisico allenato come il suo, ma a tutto c'era un limite. Quel giorno non c'erano stati allenamenti per via della festività imminente, ma proprio per quello il proprietario del caffè dove lavorava part-time gli aveva piazzato un doppio turno. La scusa era sempre la stessa, quando lui era presente l'affluenza saliva vertiginosamente: il capo sosteneva che fosse perché il suo bel faccino attirava le signore e le ragazze, Tooru riteneva che con quel clima glaciale qualunque luogo offrisse riparo e qualcosa di caldo da bere sarebbe stato preso d'assalto. Senza contare che, dopo dieci ore filate a correre da un tavolo all'altro, del suo bel faccino non restava che un vago ricordo.
Mentre accostava la porta e soffiava una nuvoletta di vapore sulle mani già intirizzite, lanciò uno sguardo al cielo scuro: vista la temperatura non si sarebbe stupito se da lì a poco avrebbe iniziato a nevicare. Una mano si mosse automaticamente a scostare il ciuffo che gli ricadeva sugli occhi, ormai floscio e senza forma. Si sentiva davvero a pezzi, non era nemmeno certo che le gambe lo avrebbero retto fino a casa ma, la cosa che lo faceva sentire più demoralizzato era che, quel giorno, avrebbe dovuto incontrare Hinata. Quando, a metà pomeriggio lo aveva chiamato per dirgli che non sarebbe riuscito a liberarsi, il ragazzo era parso parecchio deluso, ma subito aveva risposto che non era un problema e che il lavoro era più importante. Oikawa avrebbe voluto aggiungere che niente era più importante del suo ragazzo, ma uno strillo del capo lo aveva costretto a chiudere velocemente la conversazione. Ora, mentre camminava per una strada semi deserta, con una mano in tasca e l'altra che si congelava nel tenere il sacchetto con una torta avanzata, si chiedeva se sarebbe riuscito a vederlo l'indomani o se Hinata fosse offeso al punto da non farsi vivo.
Quando raggiunse la porta del proprio appartamento, almeno mezz'ora di metro dopo, era decisamente tardi. Tutto quello che desiderava era crollare sul letto e rimanerci per almeno dieci ore di fila, visto che di chiamare di nuovo il rossino a quell'orario proibitivo non se ne parlava. Tuttavia la chiave girò a vuoto nella serratura e la porta si aprì sotto la sua mano, allarmandolo: che fosse entrato un ladro? Ci mancava solo quella come degna conclusione della serata.
Il timore però scivolò via non appena sentì alcuni passetti veloci e un'arruffata capigliatura color carota si affacciò all'angolo del corridoio.
« Tooru-san! Bentornato! »
« Sono a casa. Ma... Sho-chan, cosa ci fai qui? Dovresti essere a casa, è tardi. » obiettò Oikawa mentre un sorriso spuntava suo malgrado sulle sue labbra.
A quanto sembrava la sua preoccupazione era stata del tutto infondata anche se, considerato il suo livello di stanchezza attuale, non era certo di reggere la carica di energia e i progetti per la serata del suo piccolo sole.
« Lo so. » rispose Hinata mettendo un piccolo broncio. « Ma è la sera della vigilia di Natale e non esisteva proprio che me ne andassi a letto senza vederti, lasciandoti da solo dopo una giornata intera di lavoro. »
Lo prese quindi per mano e lo guidò all'interno, verso la cucina.
« Non sapevo se potessi avere fame, se fossi riuscito a mangiare al caffè, quindi ho preparato delle cose che possono essere scaldate. » iniziò a spiegare indicando alcuni piatti sul tavolo. « C'è il riso, del pesce alla griglia e lì ci sono le verdure. Ti ho anche tenuto in caldo dei panini al latte nel caso avessi solo voglia di stuzzicare qualcosa. Avrei voluto prepararti qualcosa di più elaborato ma non sono granché in cucina, scusami. Mi sono fatto spiegare da Suga-san come fare. »
Hinata ridacchiò leggermente e lo aiutò a sfilarsi il cappotto.
« Sei tutto gelato! » commentò nel mentre. « Se vuoi scaldarti un po' prima di mangiare... ah, se ti va di mangiare, ovviamente... è pronto anche il bagno. Mi sono permesso di aggiungere un piccolo tocco personale, spero non ti dia fastidio. »
Oikawa si affacciò alla porta del bagno e trovò la stanza immersa nella luce soffusa di alcune piccole candele sparse qua e là sui mobili, che diffondevano nell'aria un lieve aroma di lavanda.
« Mi hanno detto che la lavanda aiuta a rilassarsi e che passare un po' di tempo in un posto non troppo luminoso dopo una giornata stressante può distendere i nervi. » si affrettò a spiegare Hinata, chiaramente preoccupato che quell'iniziativa venisse interpretata come violazione della sua privacy. « Ma se sei troppo stanco e vuoi andare a letto, va bene lo stesso. Ho messo qualche candela anche in camera, per aiutarti a riposare meglio. »
L'atmosfera della camera da letto era ancora più intima e suggestiva di quella del bagno: Hinata aveva sistemato il caos di vestiti che Tooru aveva lasciato quella mattina nella fretta di uscire per il lavoro, il letto era sistemato, anche se non con perfezione impeccabile, la scrivania era in ordine e le candele sistemate in modo discreto negli angoli più appartati. Sul comodino accanto al letto spiccava una tazza fumante che emanava un leggero profumo speziato, nel quale Oikawa riconobbe all'istante la propria tisana preferita.
« Ah, io... non ero sicuro di cosa avresti preferito fare, quindi ho preparato tutto. Forse ho esagerato, mi dispiace... O magari avresti preferito qualcosa di più sexy... accidenti, sono davvero imbranato in queste cose!»
Oikawa era letteralmente senza parole: suo ragazzo - da così poco tempo, poi! - a cui aveva dato buca, aveva passato il pomeriggio a sistemargli la casa e a preparargli la cena e ora si stava scusando di averlo fatto. Come se lui potesse desiderare qualcosa di diverso da quel piccolo sole che gli correva incontro nell'ingresso, con addosso il suo grembiule da cucina, per accoglierlo al rientro da una giornata impossibile. Come se non sapesse che animo allegro e confusionario avesse e quindi quanto avesse dovuto impegnarsi per fargli trovare tutto pronto e in ordine. Oh, certo che avrebbe preferito qualcosa di più sexy, come no?
« Non sei affatto imbranato, sei la persona più adorabile che abbia mai conosciuto! » esclamò Oikawa abbracciandolo di slancio. « Cosa potrei desiderare di diverso? »
Hinata ridacchiò mentre arrossiva fino alla punta delle orecchie.
« Magari un fidanzato che sappia cucinare l'oden, come era nelle mie intenzioni iniziali. Quello nemmeno con le spiegazioni di Suga-san mi sarebbe riuscito! »
« Oh, chi se ne importa dell'oden! Lo mangeremo comunque domani a pranzo durante l'uscita di gruppo. Quello che voglio fare adesso è cenare con te, fare il bagno con te e dormire con te, non ti salti in mente nemmeno per sbaglio di tornare a casa prima di domattina. Mi dispiace ma su questo sarò irremovibile. In cambio posso darti una fetta di torta. »
Hinata lo squadrò con uno sguardo esageratamente sospettoso, poi scoppiò a ridere.
« Ho sempre adorato le fette di torta! »
Oikawa stampò un bacio su quelle labbra deliziose e si sentì la persona più fortunata del mondo: il ragazzo che amava, colui che fino a pochi mesi prima non avrebbe pensato di frequentare nemmeno ne suoi sogni più sfrenati, gli stava mostrando un lato tenero e premuroso che mai avrebbe potuto immaginare. Hinata aveva sempre avuto una personalità entusiasta e probabilmente anche questo buttarsi anima e corpo in qualcosa di cui sapeva poco solo per far piacere alla sua persona del cuore, ne era un tratto distintivo. Era davvero un piccolo raggio di sole che illuminava la sua vita.
Un paio d'ore più tardi, quando finalmente si coricarono, Hinata si raggomitolò contro di lui, appoggiando la testa sulla sua spalla.
« Credo sia la prima volta che dormiamo insieme, sai? » mormorò. « Eccetto ai ritiri, ma lì c'è un sacco di gente, non siamo mai davvero da soli. »
Il suo tono era solo leggermente esitante e Tooru aprì gli occhi, che aveva chiuso di riflesso non appena toccato il cuscino. Per un attimo si chiese se quel discorso e quello fatto in precedenza sul preferire “cose sexy” non avessero in realtà anche un altro significato. Forse Chibi-chan stava tentando di dirgli qualcosa... o forse la sua mente stanca stava lavorando troppo di fantasia.
« Ti è venuta paura del lupo cattivo? » gli sussurrò quindi all'orecchio con voce suadente ma palesemente scherzosa.
Hinata rise, a dimostrazione che i doppi sensi erano tutti nella testa del suo ragazzo.
« Smettila, scemo, non potrei mai avere paura di te! Volevo solo dire che sono felice di essere qui e che tu mi permetta di starti vicino. »
Quelle parole lasciarono Oikawa letteralmente di stucco, nessuno lo aveva mai ringraziato per una cosa del genere, anzi solitamente veniva rimproverato perché era lui stesso quello troppo appiccicoso e che non conosceva il concetto di spazio personale.
Rotolò su un fianco ed affondò il volto tra i capelli color fiamma di Hinata.
« Chi è lo scemo qui, eh? » brontolò. « Ora dormiamo, o domani al ristorante rischieremo di crollate con la faccia nella ciotola dell'oden e Iwa-chan ci sgriderà di nuovo. »
Hinata sorrise e gli mormorò all'orecchio: « Buonanotte e buon Natale, Tooru-san. »
Mentre chiudeva gli occhi, Oikawa ringraziò che la luce delle candele fosse sufficientemente tenue da confondere il rossore delle sue guance con le ombre della stanza.