Titolo: Under the shining stars
Fandom: Haikyuu!!
Rating: rosso
Personaggi: Iwaizumi Hajime, Oikawa Tooru
Pairings: Iwaizumi/Oikawa
Disclaimer: Haikyuu!! e tutti i suoi personaggi appartengono a Furudate Haruichi.
Note: Questa fic doveva essere originariamente scritta per il compleanno di Oikawa, il 20 luglio, ma ha finito per vedere la luce ad ottobre e per rimanere a languire fin adesso in attesa di essere riveduta e corretta. Facciamo finta che sia per San Valentino.
Storia che fa parte delle "avventure a Tokyo" della serie
crossover Free!/Haikyuu!!, seguito diretto di
Influenza estiva.
Beta:
lillabullero e
mystofthestarsWord count: 5690 (fdp)
Era un afoso pomeriggio di metà luglio quando Iwaizumi varcò l'ingresso dell'aula e andò a sedersi al posto che era solito occupare. Quelle erano le ultime lezioni prima della pausa estiva e prestare attenzione era sempre più difficile. Per il caldo, sì, per la voglia di vacanze, ma anche per un chiodo fisso che puntualmente ogni anno, in quei giorni, occupava la sua mente: il compleanno di Oikawa.
Non che, di fatto, fosse un grosso problema. Ma quel ragazzo era una drama queen e se Iwaizumi avesse anche solo finto di dimenticarsene, ne avrebbe pagato le conseguenze sulla propria pelle e sulla propria pazienza. A maggior ragione, ora che abitavano insieme, non avrebbe avuto modo di sfuggire alle sue lagne interminabili.
L'anno precedente, per un problema famigliare, era dovuto rientrare da Tokyo a Miyagi, perdendosi proprio quel giorno e tornando appena in tempo per fare da infermiere ad un Oikawa influenzato. Era poi venuto a sapere che il suo stupido ragazzo aveva infastidito per tutto il tempo Sugawara e Sawamura e quest'anno voleva assolutamente evitare che altri innocenti venissero coinvolti.
« Stai pensando al regalo di compleanno per il tuo fidanzatino? » esclamò una vocetta falsamente soave alla sua destra.
Voltandosi si trovò faccia a faccia con Hanamaki, ex compagno di scuola e di squadra alla Seijou che, per qualche motivo, aveva deciso a sua volta, insieme all'inseparabile Matsukawa, di tentare l'ingresso in un'università di Tokyo. I due non frequentavano i suoi stessi corsi - e ringraziava il cielo che Oikawa fosse addirittura in un altro ateneo - ma a volte si divertivano ad infiltrarsi alle sue lezioni al solo scopo di dargli fastidio.
« Perché non gli regali un bel bidone della spazzatura? É sempre utile, no? » suggerì Matsukawa con espressione noncurante, spegnendo una sigaretta sul bordo del tavolo nonostante il divieto ferreo di fumare nelle aule.
Iwaizumi lanciò ad entrambi un'occhiataccia.
« Non siete affatto d'aiuto e non dovreste nemmeno essere qui, men che meno con una sigaretta in mano. »
« Oh, andiamo, Iwa-chan, non essere così rigido! » continuò Hanamaki facendogli l'occhiolino.
Sentire il nomignolo che l'amico di sempre e ora compagno era solito usare cinguettato in quel modo, se possibile peggiorò ulteriormente il suo umore.
« Smettetela subito! » sbottò incrociando le braccia. « So già cosa regalargli, l'unico dubbio che ho è... »
Mentre parlava il suo sguardo deviò casualmente sulla rivista che Matsukawa aveva in mano, negligentemente ripiegata a metà su una pagina pubblicitaria: l'inserzione riportava, in caratteri colorati e contornati da cuoricini, la promozione di un nuovo love hotel piuttosto particolare. Il tutto era corredato da una serie di fotografie che fecero accendere una lampadina nella mente di Iwaizumi: eccola, l'idea che cercava!
Fingendo indignazione - senza nemmeno doversi troppo sforzare - additò quindi la rivista con cipiglio severo.
« Non dovreste portare nemmeno questa roba a lezione! Cosa siete, adolescenti che devono fare i trasgressivi a tutti i costi? »
Così dicendo, tolse di mano a Matsukawa la rivista e la infilò nel proprio zaino.
« Questa la sequestro, prima che vi venga voglia di leggerla in aula! E adesso andate via, sta arrivando il professore. »
I due si scambiarono un'occhiata per nulla intimorita dai rimproveri e si alzarono ostentando espressioni affrante.
« E ora come faremo? Ci tenevo tanto a portarti in quell'hotel, Taka-chan! Ma questo mostro cattivo si è preso la mia rivista e ha infranto il mio sogno d'amore! »
« Non temere, Issei-chan, ne ho una copia a casa! Nulla è perduto! »
Iwaizumi rimase a fissarli con le mani piantate sui fianchi, sperando che nulla di quello che stava pensando trasparisse dalla sua espressione davanti a quella scenetta.
« Fatela finita e filate via! » esclamò burbero.
I due finalmente si avviarono verso l'uscita dell'aula ma sulla porta si voltarono entrambi strizzandogli l'occhio.
« Fanne buon uso, Iwa-chan! »
Sopportare Hanamaki e Matsukawa nei loro momenti peggiori era estenuante, ma a volte poteva portare buoni frutti. La conquista di quella sera, per Iwaizumi, era rappresentata proprio dalla pagina pubblicitaria su quella rivista di dubbio gusto. Era bastata una breve ricerca online per rendersi conto che si trattava di qualcosa di più interessante di quanto si aspettasse e che faceva proprio al caso suo. Ora doveva solo fare una telefonata e sbarazzarsi della rivista prima che Oikawa - notoriamente impiccione - la trovasse “per caso” tra le sue cose.
Il 20 luglio, fortunatamente, era un mercoledì, quindi Iwaizumi non aveva dovuto accampare nessuna particolare scusa per uscire di casa presto ed evitare il proprio ragazzo per buona parte della giornata. Del resto Oikawa stesso aveva gli allenamenti di buon ora, lezione in università fino al primo pomeriggio e poi di nuovo allenamenti. Se così non fosse stato, sarebbe stato praticamente impossibile scollarselo di dosso e preparare a dovere la sorpresa che aveva in mente. Nonostante questo, fu comunque un'impresa impedire che gli si appendesse al collo con espressione affranta mentre tentava di attraversare l'ingresso.
« É il mio compleanno e mi abbandoni! Iwa-chan, sei insensibile e crudele! » gli piagnucolò su una spalla.
« Non dire sciocchezze, lo sai che devo andare a lezione. Se perdo queste spiegazioni poi sarà un'impresa dare l'esame. » lo rimproverò Hajime, sforzandosi di non essere troppo brusco.
« Ma oggi salterai anche gli allenamenti... » continuò Oikawa per nulla intenzionato ad arrendersi.
Iwaizumi gli lanciò un'occhiata esasperata.
« Ti ho già spiegato il motivo, non farmelo ripetere. Ti vengo a prendere all'uscita della palestra, vedi di non farmi aspettare! »
Stava finalmente per guadagnare la porta, quando l'altro gli si appese ad un braccio.
« Iwa-chan, insomma! Neanche un bacino di buon compleanno?! Sei davvero insensibile! »
Un ringhio basso uscì dalle labbra dello schiacciatore mentre si voltava verso il compagno.
« Va bene, va bene! Buon compleanno! » esclamò, schioccandogli un bacio sulla guancia ed approfittando della sorpresa di Tooru - che di certo non si aspettava di venire assecondato - per darsela a gambe.
Fortuna che non tutte le mattine era il compleanno di Oikawa o avrebbe fatto tardi a lezione per sempre.
Il cielo si stava già tingendo delle luci dorate del tramonto quando finalmente Oikawa uscì dalla palestra al termine egli allenamenti. Iwaizumi lo aveva aspettato all'angolo della via in modo da evitare i compagni e le loro probabili, scomode domande. Quando lo vide arrivare non poté trattenere un cenno d'insofferenza.
« Sei in ritardo! » esclamò.
Oikawa sfoderò un sorrisetto irritante.
« Mi dispiace, ma sai, i ragazzi ci tenevano a farmi gli auguri. A differenza di qualcuno... »
Iwaizumi non dissimulò nemmeno la smorfia indispettita che nacque spontanea sul suo volto.
« Smettila di dire sciocchezze e sbrigati, il taxi non ci aspetterà per sempre. »
Lo stupore che fece spalancare gli occhi ad Oikawa lo ripagò di tutta l'attesa e di tutta la presupposta irritazione. Se a quell'espressione ne fosse poi seguita una d'incredulità e quel sorriso spontaneo tanto amato quanto raro, allora il suo intento avrebbe potuto dirsi raggiunto.
« Un taxi? Mi porti a cena, Iwa-chan? Sto proprio morendo di fame! Ah, ma non ho il vestito adatto e avrei davvero bisogno di una doccia. Non possiamo passare da casa? Almeno per cambiarmi! »
Iwaizumi sospirò tentando di mettere un freno a quella cascata di obiezioni.
« Non stiamo andando in un ristorante e non hai davvero bisogno né di vestiti eleganti né di una doccia. »
Quel commento scatenò una serie pressoché infinita di rimostranze dalle quali Iwaizumi decise di estraniarsi riflettendo su come muoversi nei prossimi momenti. Tutto stava procedendo come previsto, il regalo per Oikawa era pronto - ma in fondo lo era da molto più tempo di quanto l'alzatore potesse immaginare - e la cornice sarebbe stata perfetta, o almeno così si augurava. Inoltre c'era quella piccola aggiunta su cui aveva cominciato a riflettere di recente e che solo quel giorno aveva definitivamente deciso di mettere in pratica. Oikawa a volta sapeva essere davvero una persona insopportabile, ma era la sua persona insopportabile e meritava un compleanno perfetto.
Quando il taxi si fermò davanti ad un palazzo apparentemente anonimo, le proteste di Oikawa si zittirono in un silenzio perplesso.
« Iwa-chan...? » iniziò con espressione guardinga.
« Niente domande. » fu la risposta, mentre Iwaizumi pagava la corsa, lo invitava a scendere e si avviava a sua volta verso l'ingresso.
Varcata la soglia si trovarono in una normalissima portineria alla quale il giovane si avvicinò con aria noncurante
« Appartamento 203, Matsukawa. » disse e il custode gli allungò pigramente una chiave.
« Stiamo andando a casa di Mattsun?! » se ne uscì invece Oikawa, spalancando gli occhi.
Iwaizumi sospirò.
« Non dire scemenze, sai benissimo dove abita Matsukawa. »
« Allora stai usando il suo nome per coprire il mio rapimento e nascondermi in un appartamento sconosciuto dove nessuno mi troverà mai? »
« Se non la smetti immediatamente ti rinchiuderò in un appartamento sconosciuto sul serio. »
Oikawa ridacchiò per nulla intimorito e si accodò a lui verso l'ascensore.
Quel posto sembrava davvero un normale palazzo residenziale e questo era senza dubbio un sollievo.
Davanti alla soglia dell'appartamento designato, Iwaizumi esitò per un istante: e se ad Oikawa quell'idea non fosse piaciuta? Se avesse preferito qualcosa di più sobrio? Dopotutto ormai erano degli adulti. Tuttavia l'idea di associare ad Oikawa la parola “sobrio” gli fece storcere il naso. E poi da quando aveva così poca fiducia in sé stesso?
Infilò quindi la chiave nella serratura ma prima di aprire la porta allungò una mano per coprire gli occhi del compagno. Oikawa s'irrigidì appena sotto le sue dita.
« I-Iwa-chan...? »
« Ssh... É una sorpresa, no? » fu la risposta mormorata direttamente al suo orecchio.
Quando Oikawa si sentì spingere leggermente, mosse un paio di passi avanti. Non gli era possibile sbirciare niente attraverso dita di Hajime e non sapeva se esserne inquietato o meno. In fondo però moriva dalla curiosità di scoprire cosa il suo ragazzo avesse in serbo di tanto speciale per quella sera, al punto da non permettergli nemmeno di fare una capatina a casa a cambiarsi.
Hajime era nervoso, Tooru lo sentiva chiaramente, ma ancora non ne aveva chiaro il motivo.
« Ok, ci siamo. » annunciò infine Iwaizumi, allontanando la mano che gli oscurava la visuale.
Oikawa aprì gli occhi e impiegò un istante a mettere a fuoco l'ambiente circostante, dopodiché... si ritrovò nello spazio.
Ovunque volgesse lo sguardo incontrava solo la luminosità delle stelle in contrasto con il buio infinito del cosmo in cui gli sembrava di essere sprofondato. Solo dopo diversi secondi trascorsi a bocca aperta di fronte a quello spettacolo inaspettato si rese conto di trovarsi in una stanza allestita e decorata a tema, avvolta nella penombra rischiarata solamente dalle luci tenui delle stelle e da alcune lampade che diffondevano bagliori rossi e azzurrini creando un'atmosfera surreale. Al centro di essa si trovava un piccolo tavolo apparecchiato dove facevano bella mostra di sé un candelabro, una bottiglia di spumante, due calici e un piatto coperto che lasciava presagire una nuova, gustosa sorpresa. Su un lato troneggiava invece un enorme letto ricoperto di cuscini blu notte. Anche le lenzuola erano scure, ma decorate di tanti punti luminescenti, come a riflettere il soffitto della stanza. L'intera parete accanto ad esso era occupata da un enorme specchio che dava l'illusione di trovarsi in un ambiente molto più grande. Oikawa fissò per un istante la propria immagine riflessa, ma quando il pensiero che quello di ampliare la stanza non fosse davvero lo scopo ultimo dell'arredatore gli attraversò la mente, si ritrovò a distogliere velocemente lo sguardo. Lo spostò sul lato opposto per scoprire che era occupato da una vasca da bagno infossata nel pavimento, grande abbastanza da essere considerata una piccola piscina con tanto di scalini per entrarvi. Era ricolma di schiuma morbida ed invitante, e circondata da candele e dalle medesime luci colorate che rendevano l'atmosfera magica e quasi irreale.
Il pensiero che Iwaizumi avesse cercato un posto del genere per trascorrere la sera del suo compleanno era commovente.
Con gli occhi spalancati e un'espressione adorante, si voltò quindi verso il ragazzo gettandogli le braccia al collo.
« Iwa-chan! É... è incredibile! Stupendo! » esclamò. « Come hai scovato questo posto? Non sembra uno di quegli sciocchi alberghi a ore che pubblicizzano su riviste di dubbio gusto! »
Iwaizumi tentennò per un attimo davanti all'irruenza del suo entusiasmo e si grattò la nuca vagamente imbarazzato.
« Non lo è, non ti avrei mai portato in postacci del genere. Hai mai sentito parlare di alberghi diffusi? Ecco, è una cosa del genere: sono camere a tema con tanto di servizio ristorazione, situate in varie parti della città ma gestite da un unico proprietario. »
« So cos'è un albergo diffuso, solo non mi aspettavo che ne esistesse uno con una camera tanto speciale! É così bello, Iwa-chan! Sembra di essere davvero nello spazio! »
Se Oikawa notò l'impercettibile sospiro di sollievo di Iwaizumi, non lo diede a vedere, si limitò a baciare il proprio fidanzato con tutto il trasporto possibile per mostragli la propria gratitudine.
Era tutto così incredibile che non sapeva da che parte cominciare, se dal brindisi, dal bagno di schiuma o stendersi sul letto ad ammirare le stelle. Ci pensò Iwaizumi a decidere, conducendolo verso il tavolo e versando lo spumante. Era chiaramente in imbarazzo a compiere un gesto del genere, che di certo considerava una “smanceria”, ma sollevò comunque il calice.
« Buon compleanno, Tooru. » disse, guadagnandosi un sorriso intenerito da parte dell'altro.
Sorriso che si trasformò di nuovo in un'espressione incredula quando la copertura del piatto venne sollevata, rivelando una torta completamente ricoperta di glassa luminescente. Perfettamente in accordo con l'atmosfera della stanza, anche la torta era stata decorata utilizzando colori che richiamavano lo spazio e cosparsa di cristalli di zucchero argentati che sembravano vere e proprie stelle.
« É così bella che è quasi un peccato mangiarla! » esclamò Oikawa estraendo dalla tasca dei pantaloni l'immancabile cellulare. « Dobbiamo immortalare il momento! Iwa-chan, vieni qui! »
I selfie scattati prima di poter finalmente affondare il coltello nel pan di spagna e nella crema furono innumerevoli e l'alzatore si stupì che il compagno non protestasse più di tanto. Per contro ne risultarono degli scatti deliziosi che avrebbero intenerito anche il peggiore dei cuori di pietra e che, a tempo debito e con i filtri adatti, avrebbero fatto il giro dei social network a caccia di like. Oikawa non vedeva l'ora di mostrare al mondo quanto speciale fosse il suo Iwa-chan.
« … E quanto è buona questa torta! » esclamò mentre la dolcezza della glassa gli si scioglieva sulla lingua, appena mitigata dal frizzantino lasciato dallo spumante.
Mentre posava il piattino sul tavolo, il suo sguardo scivolò verso la vasca da bagno che sembrava chiamarlo: sentiva ancora addosso la stanchezza degli allenamenti e immergersi in quella schiuma profumata sarebbe stato ristoratore. Sbirciò di sottecchi Iwaizumi e, quando si rese conto che il suo sguardo era ricambiato, gli strizzò l'occhio ed iniziò a sollevarsi la maglietta con atteggiamento provocante. Lo stava facendo palesemente apposta, era un gioco e si aspettava di venire rimproverato da un momento all'altro. Certo non pensava, una volta rimasto a torso nudo e rialzato lo sguardo sul compagno, di ritrovarselo di fronte con le guance rosse e lo sguardo sfuggente.
« Smettila di rendermi le cose più difficili... » lo sentì borbottare.
« Iwa-chan...? »
Iwaizumi scosse la testa e risollevò lo sguardo.
« Niente. Godiamoci questa vasca, a casa non potremmo mai permetterci un lusso del genere! »
Si sfilò a sua volta maglia e pantaloni e ripiegò tutto su una sedia. Se fosse stato per Oikawa, i vestiti di entrambi sarebbero volati per tutta la stanza, ma il suo ragazzo era un perfetto uomo di casa insospettabilmente ordinato e, non appena lo vide accennare un movimento strano, lo fulminò con lo sguardo e gli tolse tutto di mano.
« Poi non lamentarti se hai i vestiti stropicciati! » fu il rimbrotto che fece ridere Oikawa di gusto.
Tuttavia c'era qualcosa di strano, Iwaizumi sembrava impacciato e nervoso, cosa che, per reazione, metteva sul chi vive anche Oikawa nonostante non capisse quale fosse il problema. Forse era solamente in imbarazzo per quel regalo così “intimo” e se così fosse stato ci avrebbe pensato lui a farlo rilassare a dovere.
Evitando quindi di porre ulteriormente l'accento sulla propria nudità per non mettere ancora più a disagio l'altro, scese i gradini della vasca e si immerse nella schiuma fino alle spalle prima di voltarsi e chiamarlo.
« Dai, Iwa-chan, vieni anche tu! É un paradiso! »
Forse Hajime era solo stanco, dopotutto stava studiando un sacco in quel periodo e anche gli allenamenti erano impegnativi. Non avrebbe dovuto preoccuparsi anche di organizzare una serata come quella, ad Oikawa sarebbe andato bene anche cenare a casa, gli era sufficiente stare insieme. Se il suo compagno era teso, allora avrebbe trovato il modo di rasserenarlo, gli avrebbe mostrato la sua gratitudine nel modo più consono al momento.
Finalmente Iwaizumi finì di ripiegare i vestiti di entrambi sulla sedia e lasciò sul bordo della vasca l'asciugamano che si era legato in vita prima di entrare in acqua. Si sedette al suo fianco, chiuse gli occhi e appoggiò la testa all'indietro sospirando. Sembrava che quella dell'acqua calda fosse stata una buona idea.
« Hai le spalle tese, posso farti un massaggio. » propose Oikawa in tono morbido, accennando ad avvicinarsi.
L'altro però lo sorprese con un rifiuto.
« Non ce n'è bisogno, sto bene, grazie. »
Questo poteva significare solo due cose: o era così stanco da non volere la sua vicinanza, ma non avrebbe avuto senso in un contesto del genere, o non aveva capito dove voleva andare a parare. Era praticamente ovvio che l'ipotesi più plausibile fosse la seconda.
Oikawa si spostò lentamente verso di lui, approfittando che l'altro tenesse ancora gli occhi chiusi, e, con movimenti calibrati, gli si sedette in grembo circondandogli le spalle con le braccia...
Salvo poi ritrovarsi scaraventato all'indietro e con la testa sott'acqua.
« Ma che diavolo, Iwa-chan?! » sbraitò quindi riemergendo tra un colpo di tosse e l'altro e strofinandosi gli occhi. « Pensavo che mi avessi portato qui per passare una serata romantica, non per affogarmi! »
Quando però scostò la frangia gocciolante dagli occhi si rese conto che l'espressione di Iwaizumi aveva qualcosa di anomalo, le sue guance erano troppo rosse e non per l'irritazione.
Oikawa non ci capiva più niente, ma doveva esserci di certo una spiegazione per tutte quelle stranezze.
« Senti. » iniziò imponendosi la calma. « Se hai cambiato idea e vuoi andare a casa, se sei stanco, non importa. Adoro questo posto e il fatto che tu mi ci abbia portato, ma possiamo tornarci in qualunque momento. »
« Cosa?! No! »
Iwaizumi balzò a sedere e lo afferrò per un braccio, spiazzandolo per l'ennesima volta. Si grattò la nuca imbarazzato e sviò lo sguardo.
« Non sono stanco e non me ne voglio andare. E non pensare che non voglia... insomma, hai capito.»
Sì, Oikawa aveva capito, ma restava comunque confuso e perplesso da quell'atteggiamento.
« Ascolta. Davvero. Vorrei che ti godessi questo posto il più possibile, visto che ti piace tanto ma... diciamo che non vorrei farlo nella vasca quando c'è un letto che sembra tanto comodo. Tutto qui. »
Era una spiegazione poco convincente ed era certo che Iwaizumi se ne rendesse perfettamente conto, ma era altrettanto certo che avesse i suoi motivi quindi perché non assecondarlo? Inoltre la serata era lunga e non aveva senso rovinarsi subito tutto il divertimento.
« Vaaaa bene~ » gli miagolò quindi in un orecchio. « Ma non pensare che per questo me ne starò raggomitolato in un angolino della vasca. »
Oikawa non aveva creduto ad una virgola di quello che aveva detto, Iwaizumi ne era assolutamente certo. Gli aveva dato corda per qualche motivo che non si spiegava, ma era certo che stesse ancora rimuginando su quale fosse il punto. Il problema era che lo stava facendo mentre gli si strusciava addosso, lasciando baci leggeri sulla sua pelle, che risalivano dal collo lungo la mandibola, a caccia delle sue labbra. Non che Iwaizumi ne fosse infastidito, anzi aveva preso a rispondere attivamente ai baci e alle carezze, ma quello andava del tutto contro l'idea che si era fatto e che voleva assolutamente mettere in pratica. Non era lui quello che doveva ricevere piacere e attenzioni.
« Ehi... fermati. » disse quindi ad un tratto, restando però in un primo momento del tutto inascoltato.
« Ho detto fermati! » ribadì quindi più bruscamente, allontanando l'altro e rischiando di farlo finire di nuovo malamente sott'acqua.
Oikawa gli rifilò un'occhiata ferita e confusa, allontanandosi definitivamente da lui, alzandosi e uscendo dalla vasca con aria imbronciata.
Ovviamente Tooru non capiva e Hajime si sentiva mortalmente in imbarazzo a spiegare.
Si alzò dunque a sua volta, afferrò l'asciugamano lì accanto e se lo avvolse attorno al corpo strofinandosi, per poi annodarlo attorno alla vita. Senza nemmeno finire di asciugarsi, Oikawa si sedette sul letto, non preoccupandosi di coprirsi. Era seccato, si vedeva lontano un miglio e questo complicava le cose, ma quando un uomo prende una decisione non torna indietro.
Iwaizumi si avvicinò con passo deciso e con un gesto inaspettatamente brusco lo spinse all'indietro sul materasso. Oikawa gli lanciò un'occhiata stralunata e fece per dire qualcosa, ma Iwaizumi lo prevenne.
« Non dire niente. » lo ammonì salendogli a cavalcioni sul bacino. « Stasera facciamo a modo mio.»
Tooru strabuzzò gli occhi, incredulo. Di tutte le cose che poteva aver immaginato quella doveva essere stata davvero l'ultima ipotesi possibile.
« Iwa-chan... »
« Ti ho detto di non dire una parola, guai a te! »
Era già abbastanza imbarazzante così com'era, se Oikawa si fosse anche messo a fare i suoi soliti commenti ironici, non ce l'avrebbe mai fatta. La sua non era stata una decisione dettata dal capriccio ma da un sentimento profondo e dal desiderio di donarsi completamente alla persona che amava come già lui faceva, ma il fatto che la soglia dell'imbarazzo di Iwaizumi fosse molto più bassa di quella di Oikawa era innegabile. Per questo motivo lo ringraziò tra sé quando non aggiunse altro e rilassò l'espressione in un mezzo sorrisetto di aspettativa: si stava affidando a lui come faceva di solito, dimostrandogli tutta la sua fiducia.
Rinfrancato, Iwaizumi socchiuse gli occhi e lasciò che le sue mani, finalmente, accarezzassero il corpo di Oikawa, che lo sfiorassero come se lo stessero scoprendo. Si chinò in avanti e permise alla sua bocca di assaporarne la pelle del petto, delle spalle, del collo. Ne cercò le labbra, trovandosi ben presto coinvolto in un bacio più appassionato dei precedenti. Sentiva una mano di Oikawa tra i suoi capelli ma, più di tutto, avvertiva quanto quell'inversione di ruoli lo stesse eccitando. Il suo corpo stesso scottava in un modo che non avrebbe mai immaginato e che non si avvicinava neanche lontanamente alle sensazioni che aveva provato quando, in solitudine, aveva tentato di prepararsi a quel momento.
Tra un bacio e l'altro, una carezza e un sospiro, indirizzò la propria mano al di sotto dell'asciugamano che ancora lo copriva e si decise davvero a prepararsi per il momento fatidico. Di solito era lui a farlo ad Oikawa e l'altro non se ne era mai particolarmente lamentato, ma farlo da sé non era esattamente così piacevole. Fu dopo che gli sfuggì un lamento di fastidio, nonostante l'impegno e la concentrazione che stava impiegando, che si rese conto che l'asciugamano era caduto e una mano di Tooru aveva raggiunto la sua. La sentì prima sovrapporsi alla propria, poi scansarla delicatamente per prenderne il posto. Le dita di Oikawa erano sottili ma forti, allenate alla massima precisione. Si trattava delle dita di un alzatore di prim'ordine, ma Iwaizumi non aveva mai avuto dubbi in merito al fatto che sapesse farne buon uso anche fuori dal campo. Ne ebbe ulteriore conferma quando dovette mordersi le labbra per non lasciarsi sfuggire un gemito, questa volta più di piacere che di fastidio, in reazione ad un tocco particolarmente sapiente del compagno.
Quando di azzardò a socchiudere gli occhi e abbassare lo sguardo, si rese conto che Oikawa lo fissava con un'espressione di pura adorazione: si era aspettato quasi di vedere un'aria compiaciuta o quello stupido sguardo da seduttore che a volte gli lanciava, invece Tooru sembrava completamente rapito da quello che stava vedendo e non staccava gli occhi dai suoi.
« Iwa-chan... sei bellissimo... » lo sentì mormorare.
Se avesse avuto le mani libere, se ne sarebbe schiaffata una in faccia e l'altra sarebbe finita inevitabilmente a colpire la nuca del compagno.
« Cosa avevo detto riguardo alle chiacchiere? » lo ammonì quindi, tentando vanamente di tenere a bada il rossore sulle guance.
« Aaaah, lo so, scusami! É che sei così bello in questo momento che non posso fare a meno di dirlo!»
« Falla finita! »
Iwaizumi sapeva benissimo che era Oikawa quello dotato di una bellezza fuori dal comune, che in momenti come quello risplendeva come non mai. L'espressione stravolta, il respiro corto, i capelli arruffati e gli occhi brillanti erano per lui la maggiore manifestazione di quel fascino speciale e per una volta non costruito.
Per zittirlo definitivamente, Hajime non trovò di meglio da fare che chinarsi nuovamente e catturarne le labbra, già rosse per i baci precedenti, chiedendosi, nell'annaspare vago e confuso delle sensazioni che lo stavano sopraffacendo, perché lasciasse ad Oikawa campo libero così raramente.
Poi Tooru decise che il tempo dei giochi era finito e Hajime stabilì che mettere da parte la razionalità e spegnere il cervello sarebbe stata la scelta migliore. Scelta che si rivelò del tutto azzeccata quando, poco dopo, si ritrovò con la schiena sul materasso e Tooru sopra di lui, in un susseguirsi di sensazioni incredibili che gli tolsero il fiato e gli resero arduo tenere a freno la voce.
Oikawa batté le palpebre e fletté le dita della mano destra un paio di volte, per poi lasciarle scivolare sulla stoffa stropicciata delle lenzuola sotto di sé. Lo sguardo rivolto al soffitto non riusciva a distogliersi dai punti luminosi che occhieggiavano nel buio. Rapito, scivolò di lato, lungo la parete, fino ad incontrare lo specchio e i suoi stessi occhi. Iwaizumi era steso al suo fianco, la testa leggermente reclinata sulla sua spalla e gli occhi chiusi. Vista così, attraverso il riflesso, era un'immagine di pace assoluta e tranquillità, tutto l'opposto di poco prima, quando aveva avuto l'impressione di avere fuoco liquido sotto le mani.
Era stato incredibile, non si sarebbe mai più tolto dalla mente l'immagine di Iwaizumi con gli occhi socchiusi per il piacere e il cielo stellato alle spalle, che si rifletteva in bagliori suggestivi sui suoi capelli scuri e sulla pelle ambrata. Le labbra appena dischiuse, incapaci di trattenere ansiti e suoni che non si sarebbe mai aspettato di udire, le guance arrossate, il velo di sudore che ricopriva la pelle, sentirsi dentro di lui e allo stesso tempo appartenergli totalmente e in maniera irreversibile: era qualcosa che Oikawa aveva impresso a fuoco nella sua mente e nel suo cuore, che non avrebbe mai dimenticato.
Era stato il compleanno perfetto e quello che aveva ricevuto era il miglior regalo che si potesse immaginare.
Iwaizumi si mosse al suo fianco e sollevò la testa, strofinandosi un occhio.
« Mi sono addormentato? » mormorò con voce assonnata.
« Solo cinque minuti, Iwa-chan. » rispose Oikawa con un sorriso, nonostante, se fosse dipeso da lui, sarebbe rimasto ore a rimirare il suo ragazzo che dormiva sulla sua spalla.
« Ah, accidenti... É già passata la mezzanotte? Non avrei dovuto togliermi l'orologio... »
Sentendolo borbottare mentre si alzava, Oikawa si sporse verso di lui per trattenerlo.
« Non importa che ore siano, Iwa-chan, resta qui. Si sta così comodi! »
Aveva sfoderato la sua vocetta implorante, ma l'altro non gli diede retta e si spostò sul bordo del letto per poi alzarsi velocemente come in cerca di qualcosa.
« Ah! Ti consiglierei di non... »
Non fece in tempo a finire la frase che l'altro si bloccò per poi piegarsi in avanti con espressione dolorante.
« Dannazione alla schiena. E dannazione a te, Stupikawa! » gli inveì contro massaggiandosi la zona lombare e lanciando uno sguardo fulminante al compagno tutt'ora sdraiato comodamente.
« Te lo stavo giusto dicendo di non fare movimenti bruschi, ma non mi dai mai il tempo di parlare.» ribatté Oikawa alzando le mani in segno di resa. « Vuoi che ti porti in braccio, Iwa-chan? »
« Vuoi che ti ammazzi seduta stante? » fu la poco lusinghiera e ancora meno romantica risposta. « E piantala di fissarmi mentre non ho niente addosso! »
Oikawa avrebbe voluto ribattere che non ne aveva davvero motivo e che quella sera aveva visto cose che gli sarebbero bastate per tutta la vita, ma preferì limitarsi a sogghignare tra sé mentre seguiva con lo sguardo l'altro che si avvicinava ai propri vestiti ripiegati.
Iwaizumi tornò poi ad arrampicarsi sul letto tenendo qualcosa di piccolo stretto in una mano.
Erano pochi gli oggetti che si potevano tenere in un palmo e la fantasia di Tooru fece il resto, portandolo a spalancare gli occhi e coprirsi la bocca con le mani.
Davanti a quella reazione, Hajime sbiancò per un attimo, intuendo all'istante il fraintendimento.
« No, no, frena! Non è quello che stai pensando! Non farti certi viaggi! »
Oikawa s'imbronciò e incrociò le braccia: non era certo piacevole vedere i propri sogni stroncati in quel modo, anche se doveva ammettere che era un'ipotesi alquanto azzardata e forse anche un po' prematura quella di riceve in dono un anello. Quindi, avvolto nel lenzuolo blu notte tempestato di stelle e con l'espressione di chi si sforza di contenere la curiosità dietro una finta offesa, rimase in attesa di vedere cosa il suo ragazzo aveva in serbo come ultimo regalo.
« Ti ricordi quando, l'anno scorso, proprio di questi tempi, sono tornato a Miyagi per dei problemi di famiglia? » esordì Iwaizumi schiarendosi appena la voce.
« Sì, mi hai abbandonato qui solo e malato nonostante fosse il mio compleanno! »
« Sì, sì... Il fatto è che c'era in ballo l'eredità di un mio prozio e vari parenti da mettere d'accordo. Questo prozio aveva un discreto patrimonio, quindi ci è voluto un po'... »
« Iwa-chan, sei diventato un giovane ereditiere senza dirmelo? Ora mi accuseranno di stare con te solo per i tuoi soldi, sai che il mondo del gossip è spietato! »
Oikawa si rendeva conto che quello che Iwaizumi stava tentando maldestramente di intavolare fosse un discorso piuttosto serio, ma quel genere di atmosfere lo rendevano sempre troppo nervoso e propenso alla battuta sdrammatizzante. Cosa che Hajime, ovviamente, non sembrava apprezzare in modo particolare.
« O chiudi quella bocca o giuro che lancerò quello che ho in mano fuori dalla finestra. E quando saprai di cosa si tratta, fidati, te ne pentirai. »
Sembrava una minaccia piuttosto seria, quindi era meglio dargli ascolto.
Quando ebbe appurato che il momento delle sciocchezze era finito, Hajime continuò.
« Di tutto quel patrimonio, a mia madre è andata una villetta fuori città con un piccolo giardino. É una casa modesta, niente di pretenzioso e, come pensavamo, mia madre ha detto che non se ne sarebbe fatta nulla. Stavamo già pensando di venderla, ma poi... beh, hanno pensato di intestarla a m... »
« Mi stai chiedendo di venire a vivere con te?! »
L'esclamazione di Oikawa coprì le ultime parole di Iwaizumi, carica di un entusiasmo che nemmeno il diretto interessato credeva di poter esprimere.
« Beh, tecnicamente viviamo già insieme, ma quando finiremo l'università... »
« Sì! Sì! Sì! Mille volte sì!! »
Abbandonò il lenzuolo che lo avvolgeva per gettare le braccia al collo del compagno e finire così entrambi distesi sul materasso, mentre la chiave che Iwaizumi aveva avuto in mano fino a quel momento, gli sfuggiva e cadeva tintinnando sul pavimento.
« Questo è molto meglio di uno sciocco anello! »
Iwaizumi non rispose ma gli restituì un sorriso pieno di calore. Di certo sapeva da tempo che Oikawa era preoccupato per quello che sarebbe stato di loro una volta terminati gli studi, cosa sarebbe successo al loro rapporto se la sua carriera da professionista lo avesse portato lontano e se non avessero più avuto un punto in comune dove ritrovarsi. Una casa, la casa di entrambi, sarebbe stato un luogo perfetto per costruire qualcosa di ancora più duraturo di quello che avevano ora.
« Iwa-chan, ma tu... ci stavi ragionando su da un anno? Da quando sei tornato a Miyagi la prima volta? »
Era davvero un sacco di tempo ed era incredibile che Hajime fosse riuscito a preparare una proposta così importante senza farglielo minimamente sospettare.
« In realtà all'inizio pensavo che fosse solo una scocciatura ma poi mi sono reso conto che potevo sfruttare l'idea per farne qualcosa di bello... » borbottò Iwaizumi in risposta, all'apparenza imbarazzato dalla sua stessa proposta.
« Ne hai fatto qualcosa di bellissimo, come sempre. » mormorò Oikawa con un sorriso. « E spero che più tardi, nella vasca, mi permetterai di ringraziarti come si deve. »
E, steso accanto a lui sulle lenzuola blu notte, sotto una coltre stellata e luccicante, cercò di nuovo le sue labbra per suggellare con un bacio una promessa che andava ben oltre il semplice augurio di compleanno.
*-*-*-*Matsukawa riagganciò il telefono e spostò lo sguardo perplesso su Hanamaki che, al suo fianco, stava beatamente sorseggiando una bibita.
« Che succede? Non hanno posto? » chiese quest'ultimo. « É un peccato, l'idea dell'albergo diffuso con le stanze a tema è molto interessante. Mi sarebbe piaciuto provare. »
« No, il posto c'è, ma... Hanno detto di avere già una prenotazione a mio nome e... Aspetta un attimo! »
Gli sguardi dei due s'incrociarono e l'intesa fu istantanea, mentre sulle loro labbra sbocciavano due sorrisetti diabolici.
« Oh, come sei prevedibile, Iwa-chan! Qualcosa mi dice che domani avremo una recensione di prima mano! »