La fangirl accese il computer e si sedette.
*
Giorgio non sapeva bene perché si trovava in quel letto. Ciò che era indubitabilmente vero è che lui fosse lì, questo era poco ma sicuro, e che Maicol fosse accanto a lui, sdraiato fra le coperte e intento a fissare il soffitto. Tutto il resto - come ci fosse arrivato, perché in primo luogo si fosse mosso da casa e soprattutto per quale motivo non ricordasse nemmeno di essersi spostato, figurarsi spogliato integralmente e infilato in un letto con Maicol - era una nuvola di confusione. Parole casuali si aggiravano per il suo cervello, dotate di pratiche alucce con le quali si spostavano piroettando da un neurone all’altro. Poteva quasi vederle lasciarsi dietro una scia di vapore azzurrino. Le temeva. Lui e le parole non erano mai andati d’accordo. E nemmeno lui e il cervello.
- Ronchini. - sbuffò Maicol, sospirando e cercando una posizione più comoda, - Piantala di pensare. Hai gli ingranaggi così arrugginiti che si sente il rumore fin qua. Mi disturba.
Una volta, sua madre gli aveva detto “Giorgio, sta’ attento. Un tipo come te avrà un mucchio di problemi, nella vita.” Forse perché era scemo.
Maicol gli tirò addosso un cuscino e poi cominciò a strillare per farsi portare la colazione a letto. Giorgio si alzò mestamente e si diresse in cucina, preparandosi ad una vita ricca di situazioni come quella ripetute ogni mattina per i secoli dei secoli, finché fosse sopravvissuto.
*
“8D”, disse la fangirl, e ricominciò a digitare.
*
Noah e Luke non erano abituati a tutta quella confusione. Oddio, per essere propriamente sinceri, essendo loro due personaggi gay semi-protagonisti di una soap opera americana in onda nella fascia pomeridiana, per la verità comprendevano come la confusione potesse regnare in generale sul mondo. Tutti i baci che erano scomparsi dalle loro scene e tutte le volte in cui la regia s’era piegata ad inquadrare il vischio, il caminetto, le stanze vuote o anche i maiali nel cortile pur di non mostrarli al mondo mentre, limonando, rendevano noto allo stesso il loro amore, erano ormai passati alla storia. Ma una confusione come quella, proprio no, era del tutto nuova.
- Ma cosa sta succedendo? - chiese Noah, guardandosi intorno con aria un po’ persa, - Perch ci sono parole che volano intorno a noi?
- …perch? - chiese Luke, guardandolo con aria incerta, - Che fai, ti perdi le lettere?
- …non so che dire. - sbottò Noah, incerto, - Non esce la é finale. Perch. - provò a dire, - Non esce! Perch. Perch! Perch!!! - e subito scoppiò a piangere.
Luke gli fu immediatamente accanto, stringendolo a sé.
- Lascia che io ti abbraccia. - disse, e poi spalancò gli occhi, - Abbraccia. Abbraccia! Non riesco a parlare correttamente!!!
*
La fangirl ghignò soddisfatta. “Pare che le cose stiano andando per il verso giusto,” commentò allegra. E poi scrisse “*muore*” su Twitter.
*
- Okay. - disse Sammy, cercando di darsi un’aria competente, - C’è palesemente qualcosa che non va.
Mario annuì lentamente, fissando Zlatan appena apparso nel mezzo del campo, davanti ad entrambi, dal nulla.
- Ma che cazzo sta succedendo?! - imprecò lo svedese, gesticolando animatamente, - Ma cosa minchia (cont)
http://tl.gd/udgy6- …questa è una cosa ancora più strana. - deglutì Mario, cominciando a pensare che forse sarebbe stato meglio tornare in camera, fingere di non essersi mai svegliato e scivolare tranquillamente nel letto accanto a Davide per qualche coccola o qualcosa in più.
- In pratica, - riprese Sammy, grattandosi pensieroso il mento, - non solo è apparso dal nulla, ma si è anche messo a parlare come, boh, come se i suoi post fossero troppo lunghi per Twitter.
- Ma non ha senso! - sbraitò l’attaccante, - Io non sono un fottuto post di Twitter! Sono un essere umano e (cont)
http://tl.gd/f7g6f- Che poi - ragionò Mario, - è anche un Twitlonger automatico privo di criterio. Voglio dire, se contiamo i caratteri, non sono mica più di centoquaranta. Vorrà dire qualcosa?
- Forse lo scopriremo, - propose Sammy, positivo, - se riusciamo a capire dove cliccare per raggiungere il tweet per esteso.
Mario rifletté per qualche secondo, inclinando il capo per osservare Zlatan con piglio quasi scientifico. Quindi allungò un braccio e gli pigiò il naso.
Zlatan lo guardò senza battere ciglio per qualche secondo.
- Ma andatevene a fan (cont)
http://tl.gd/f8g7g *
La fangirl rise ad alta voce, e quando sua madre, dopo averla ascoltata ridere da sola per minuti interi, preoccupata, si affacciò dalla stanza accanto per chiederle cosa avesse, lei scosse il capo, rispose dolcemente “niente” e riprese a scrivere.
*
xddd era triste. Da quando stava con xdddddddd la sua vita aveva preso pieghe inaspettate e deprimenti. Inizialmente, tutto era sembrato andare per il verso giusto. Si amavano, erano felici insieme, erano anche reciprocamente attratti l’uno dall’altro. Insieme si divertivano, avevano un senso dell’umorismo molto simile - per quanto alle volte xdddddddd fosse decisamente più esagerato, ciarliero e ridanciano di lui - le loro famiglie si rispettavano a vicenda e la loro storia sembrava destinata a fiorire rigogliosa nel prossimo futuro. xddd, da sempre un romantico, amava sognare il giorno in cui avrebbero vissuto insieme, generando milioni di piccoli xd che sarebbero poi cresciuti sani e forti, riempiendoli d’orgoglio.
- Che ti prende, adesso? - gli chiese xdddddddd, stendendosi accanto a lui sul materasso dopo averlo osservato scostarsi e raccogliersi in una piccola palla d’angoscia e frustrazione nel punto del letto più distante da lui in assoluto, - Cosa c’è che non va?
xdddddddd era bello, bellissimo, e xddd non riusciva a parlargli con la disinvoltura di cui avrebbe avuto bisogno. Soprattutto per confessargli una cosa simile.
- Io non… - cominciò incerto, - non te lo posso dire.
- C’è qualcosa che non puoi dirmi? - chiese xdddddddd, quasi inorridito, - Ma no, xddd! Tu puoi dirmi tutto, puoi parlarmi di ogni cosa, ogni singolo problema! C’è forse qualcosa che non va? Non siamo forse felici? Forse non ti piace come mi comporto con te, o come esprimo il mio amore nei tuoi confronti?
- No… - piagnucolò xddd, sempre più abbattuto, - Mi piaci tanto, xdddddddd, e ti amo, e sono felice con te, certo che lo sono, ma… - deglutì, - non posso fare a meno di sentirmi inferiore, guardandoti. Sei troppo lungo, per me.
*
“Insomma,” disse la beta, “è per questa storia che sei rimasta in paranoia tutta la notte fino ad oggi?”
La fangirl chinò il capo, mestamente. “*piange*” digitò su MSN, depressa.
“Guarda che puoi pure smettere,” rise la beta, riempiendo tutta la finestra di faccine, “L’avevo detto io che non poteva essere altro che stupenda! E infatti…”
“Ma…” biascicò la fangirl, ancora incerta, “Le ragazze su LJ hanno detto che il tema del duetto doveva comunque essere presente…”
“E cosa c’è di più duettante delle xd che si accoppiano, scusa?!” insistette la beta, ridendo allegramente.
“Ma che ne so!” piagnucolò ancora un po’ la fangirl, “Dici che c’entra col tema della challenge? Mi sento così insicura…”
“Vedo!” la prese in giro la beta, occhieggiando l’rss feed di fcinternews che le annunciava che qualcuno era stato visto nudo in allenamento, anche se non si sapeva ancora chi. “Siete delle zoccole,” pensò fra sé ridacchiando, e poi riprese a leggere quello che la fangirl stava blaterando su MSN, trillando per interromperla. “Tu sei assolutamente fuori di melone,” le disse la sua beta, scorrendo il documento word con gli occhi.
“Non ti piace?” chiese la fangirl, angosciata.
“Scherzi?” rise la beta, rovesciandosi indietro sulla propria sedia, “È assolutamente folle! E tu sei pazza! Ossignore, lo sapevo che stare a guardare mentre in giro fiorivano tutti quei challenge ti avrebbe fatto male.”
La fangirl sorrise entusiasta, giungendo le mani sotto il mento.
“Grazie! Quindi dici che la posso postare?” chiese speranzosa, gli occhi che brillavano di una nuova luce.
“Ma sì, vai con dio,” concesse la beta, “Adesso devo andare, ho da fare. Pare che ieri Ricky si sia spogliato quasi integralmente durante l’allenamento mattutino, e internet aspetta solo che io mi metta a batterlo in lungo e in largo alla ricerca di foto e video. Divertiti, eh!” si raccomandò, chiudendo MSN.
La fangirl batté le mani, soddisfatta, e cominciò ad organizzarsi mentalmente per aprire Photoshop e realizzare un bannerino degno per la propria fanfiction. Prima, però, passò da Twitter.
“NCLPF,” scrisse, e - ridacchiando - aspettò le reply.