Titolo: ...but the past would not stay put
Fandom: Titans
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levyrasputinPersonaggi: Donna Troy (nominari Robert e Terry)
Rating: G
Conteggio parole: 374
Riassunto:
La catenella del suo primo ciuccio, qualche fotografia sparsa sul fondo, in disordine, due paia di calzini che Robert non usava più, il braccialetto identificativo e una bustina trasparente con un ciuffo di capelli rossi.
Note:
* il titolo è tratto da Loose Ends, brano del musical The Witches Of Eastwick
Aprì il cassetto, lo fece con le mani ferme, decise, anche se dentro di lei ogni cellula del suo corpo tremava di paura, vera.
Eppure, le sue mani erano state indescrivibilmente salde, risolute quando le aveva appoggiate sul pomello dell’ultimo cassetto del mobile di camera sua, con la sola intenzione di aprirlo, di guardare un’altra volta al suo interno anche se sapeva perfettamente cosa vi avrebbe trovato.
Ricordava a memoria cosa quel cassetto contenesse, era un pensiero fisso nella sua mente, da quando il giudice le aveva tolto la custodia di Robert e Terry lo aveva allontanato da lei, tanto da trasferirsi, tanto da non permetterle di cercarlo.
Era sempre sicura di sapere cosa avrebbe trovato: la catenella del suo primo ciuccio, qualche fotografia sparsa sul fondo, in disordine, due paia di calzini che Robert non usava più e che Terry le aveva lasciato da buttare quando si era trasferito assieme al figlio, il braccialetto identificativo e una bustina trasparente con un ciuffo di capelli rossi.
Era sicura di ricordarsi cosa vi avesse lasciato, ma a volte le capitava di volerlo ugualmente aprire ancora.
Ogni volta era come se Donna, guardando all’interno di quel cassetto dopo tanto tempo, sperasse di trovarci qualcos’altro, qualcosa in più rispetto a ciò che ricordava di averci messo, nonostante nessuno lo avesse più riaperto, nonostante nessuno a parte lei fosse a conoscenza di quella sua piccola, materna debolezza.
Invece non c’era altro, esattamente come l’ultima volta, o quella precedente, o quella ancora prima. Sperava di aver dimenticato oggetti che c’erano sempre stati, così da riscoprirli, così da ricordarlo più forte, soprattutto in quelle rare volte in cui Donna, per un attimo, sentiva il pensiero di Robert lontano.
Perché Donna non lo fa notare a nessuno, ma a Robert pensa sempre.
E’ il sottofondo di ogni suo gesto, di ogni sua parola, di ogni emozione e quando questo pensiero che sta alla base di tutto viene a mancare, anche solo per un attimo, Donna torna in camera sua, si inginocchia davanti al mobile della specchiera e con le mani ferme, fermissime, riapre il cassetto e ci lascia un altro pezzettino della propria anima.
Non trova mai niente di più di quello che ricorda perfettamente di avervi riposto, ma il pensiero di Robert ricomincia a circolare nelle sue vene, regolare.