[Jeeves & Wooster] Jeeves e la cura contro l'insonnia

Feb 14, 2009 16:05

Titolo: Jeeves e la cura contro l'insonnia
Fandom: Jeeves & Wooster
Pairing: Bertie/Jeeves
Rating: PG13
Conteggio Parole: 387 (W)
Prompt: "letto" (14 febbraio) @ Chocolate Trilogy Fest (fanfic_italia)
Note: Primo tentativo di racconto in prima persona con lo stile (eh?) di Bertie. Così così, ma migliorerò col tempo.

Il mio valletto, Jeeves, è sempre il primo a coricarsi. Le sere in cui resto a casa, alle dieci in punto mi serve il mio whisky and soda serale e mi chiede sempre nello stesso tono, con la stessa espressione da gufo impagliato: “È tutto, signore?”. E io gli rispondo da dietro il mio Rex Stout: “Sì, grazie, Jeeves. Buonanotte”. Lo seguo di sottecchi con lo sguardo mentre sparisce silenzioso dentro la stanza, richiudendo la porta senza fare rumore.

Sono un animale notturno, avvezzo a passare gaie nottate mondane girovagando da un locale all’altro o impegnato nelle attività più diverse al Drones Club; alle dieci i miei occhi sono ancora aperti come fanali e prima di mezzanotte non c’è verso di prender sonno. Una volta, per disperazione, ho commesso l’errore di prendere in prestito il volume primo delle opere di Spinoza, il filosofo che piace tanto a Jeeves: mi sono addormentato sul divano alla seconda pagina e così Jeeves mi ha trovato alle cinque del mattino, attorcigliato come un polpo nella rete e dolorante come Gussie Fink-Nottle quella volta che Spode l’ha trovato impegnato a rimuovere una delle sue salamandre dal decolleté di una cameriera di Totleigh Towers.

Alle dieci e mezza, sorseggiato tutto il sorseggiabile con la più lenta sorseggiabilità possibile, abbandono Rex Stout al suo destino e mi avvio verso la camera da letto. Non occorre accendere la luce; il mio pigiama è sul cuscino, come sempre, e le lenzuola già aperte ad angolo per risparmiarmi la fatica. Giunti a questa fase, il letto è caldo come il nido di una famiglia di uccellini particolarmente numerosa. Cerco la borsa dell’acqua calda con le dita dei piedi, incontrando un’altra serie ordinata di dita dei piedi (dieci, di solito) che si fanno avanti a riscaldare le mie. Un braccio largo e possente come la pala di un remo mi stringe la vita e una testa - fiero contenitore del cervello più sviluppato d’Inghilterra - mi raggiunge sul mio cuscino, applicando con invidiabile perizia la sua fine coppia di muscoli labiali su quelli del vostro affezionato.

“Oh, Jeeves” dico a questo punto, perché il nome ha una risonanza piacevole nel silenzio della casa.

“Sì, signore” risponde Jeeves a questo punto.

Non me ne voglia Spinoza, ma anche nel campo delle cure contro l’insonnia nessuno è in grado di superare Jeeves.

fic, fic: jeeves & wooster, language: italian, pairing: bertie/jeeves, challenge: chocotrilogy

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