L'interminabile breve scena della giovane Deryn (farsa molto tragica) - Capitolo 11

Mar 04, 2013 00:32


Alloooooooooooooooooraaaaa! L'ultima volta siamo rimasti con l'aggiornamento di simmetry_sims, e sarebbe dovuto toccare a lady_lithea. Purtroppo ha avuto problemi con il pc, quindi eccomi qua, pronta ad anticipare il mio turno (gran lavoro.... °-°). :D

Ho letto gli scorsi aggiornamenti, e vi avverto che DI SICURO NON sarò all'altezza.
Ma è un gioco, io amo questa simmola qua (di pirate_otty, non parliamo mica di pizza e fichi, eh!) e dato che non ho un cazzo da fare fino a giovedì, ho usato questa giornata di domenica per scrivere qualcosa (NON ditelo alla mia prof di italiano! Che poi mi accoppa e si incazza perchè non le ho ancora portato quella merda di racconto che ha dato da fare solo a me :3).
Bene, buona (?) lettura. :D




"Ora basta!"
Tre teste si girarono insieme verso quella voce rabbiosa proveniente dall'oscurità.



La voce che le aveva richiamate all'ordine era quella decisa, con una nota di dolcezza, di una donna.
Una donna che doveva contare pur qualcosa, dato che aveva azzittito con due sole parole le due ragazze che
stavano lì con lei, pronte ad acchiapparla nel caso di un suo tentativo di fuga.
"Tu cosa ci fai qui? Non dovresti essere da Lei?"



La voce di Annette risuonava rabbiosa nella stanza. Sembrava delusa per il non essere riuscita ad uccidere Deryn quando invece l'avrebbe voluto tanto.
"Io lavoro per La Signora. Non devo spiegazioni a due esseri che potrei schiacciare tra le mie stesse dita."
"Non importa per chi lavori!! Vogliamo sapere che ci fai qua!!"



Se la voce di Annette era roca, pronta ad esplodere, la voce di Finn era tutto l'opposto: uno squittio continuo, talmente acuto da far venire l'emicrania.
Deryn prese a massaggiarsi la fronte con delicatezza.
Ormai, che poteva succedere di peggio?
"Sono venuta a prendere la ragazza. Ordini della Signora. Devo condurla nelle sue stanze."
Ecco. Mai parlare o pensare in certi casi.
Annette di voltò verso il muro, con il volto nero dalla rabbia, mentre Finn, la indicava alla donna.
"Vieni Deryn, vieni. Nessuno ti vuole far del male...."



La voce della donna era quasi ipnotica, a tal punto che la stessa Deryn non si accorse che le sue gambe, e i suoi piedi avevano cominciato a muoversi quasi da sole.
Si sentiva attratta, e la seguì senza indugio, senza chiedersi dove stavano andando, senza porsi alcun dubbio riguardo la natura di quella donna dai lunghi capelli rossi.
La seguì per svariate rampe di scale, per corridoi pieni di quadri e statue, e durante tutto questo tragitto la sensazione era una sola: benessere.



Fu il bussare ad una porta da parte della donna che la fece risvegliare. La sensazione di benessere era scomparsa, e la preoccupazione e i brividi gelidi lungo la schiena tornarono a farla compagnia.



"Oh, ciao Agatha. Vedo che non sei sporca di sangue. Di conseguenza non hai dovuto uccidere Annette"
"Mio caro Xavier, sai bene che, in ogni caso, non avrei avuto nessun tipo di problema a farlo"
Un sorrisino comparve sul volto di quell'uomo che aveva appena aperto la porta.
Un volto che era familiare a Deryn, un volto che aveva già visto da qualche parte.



Ci volle poco a Deryn, per riconoscerlo. Era l'uomo del cimitero. Era colui che l'aveva portata via da là, in compagnia della donna dai capelli corvini, dopo la scoperta della reale natura di Matt.
"Che volete farmi? Che sta succedendo?"
Deryn non ce la faceva più e la sua voce ormai era rotta sia dal pianto che stava tentando di trattenere al ricordo di Matt sia dalla stanchezza, fisica e psicologica, che le attanagliava il corpo.



I due la guardarono e, senza pronunciare niente, la trascinarono dentro alla stanza e, incuranti della possibilità del farle male,la fecero sedere su una poltrona elegante, ricoperta di broccato rosso.
Dalle finestre di quell'enorme stanza, Deryn poteva vedere il paesaggio e l'alba nascente. I raggi tiepidi che la colpivano attraversando le grandi finestre le attivarono la mente, e di conseguenza i pensieri.



Matt per primo, insieme a quello che le rivelò al cimitero.
Mentre Xavier e Agatha le facevano cambiare abito, la pettinavano e la truccavano, nessuno dei tre osò proferire parola.Solo alla fine di quell'interminabile periodo di torture CON pettini, pennelli e aghi, Xavier pronunciò qualcosa.
"Mia cara Deryn, la Signora ti sta aspettando. Ma al suo cospetto non ci si presenta, e COSì mai sarà, con un paio di volgari jeans e una t-shirt da mercato delle pulci".



"Xavier, basta così."
Le parole di un'altra donna risuonarono nella stanza.
Una donna dai lunghi capelli castani e dai profondi occhi verdi era appena entrata là dentro, con una leggerezza tale che perfino una farfalla avrebbe  fatto rumore.
"Agatha, complimenti. L'hai resa perfetta per l'incontro con la Signora."
"Ti ringrazio Cassidy."



"Xavier, complimenti anche a te. Ora puoi andare. Gwen ti sta aspettando nella sala da pranzo. D'ora in poi, alla ragazza, ci penseremo io, Agatha e la Signora.."
"D'accordo. Arrivederci Cassidy."



La donna osservò l'uomo uscire dalla stanza, e subito dopo  si voltò di nuovo verso Deryn. Il suo sguardo era tanto serio, quanto ipnotizzante.
Deryn continuò a fissare gli occhi verdi della donna, ma, per quanto si sforzasse di cercare un qualche bagliore di speranza in lei, la paura regnò sovrana. Il suo corpo era praticamente paralizzato, il battito cardiaco non lo sentiva più e anche il respiro era praticamente scomparso.
"Deryn, mia cara. La paura è una condizione psicologica. Se io provassi a convincerti che non c'è nulla di cui aver paura, tu smetteresti di averne. Anche quando in realtà dovresti averne eccome...."
"Che cosa vuole dire?"



La donna si avviò verso la porta, quasi come se la domanda di Deryn non fosse mai fuoriuscita dalla sua bocca.
"Agatha, Lei sta aspettando. Cambiati anche tu e portala da Lei. Lo sai che non ama aspettare."
"Subito."



"E tu, mia cara Deryn, capirai ben presto, forse anche troppo, cosa volevo dire con le mie parole".

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Ok. La prossima volta sarà il turno di fefi18. Vedrete da lei cosa succederà. :D
Poi le masserò per MP qua (o su FB) Cassidy, Agatha e informazioni varie su download vari. Se a qualcuno interessa sapere qualcosa, faccia un fischio. ;)

E ora passo a fare un breve riassunto della real life:
1) La scuola va da Dio!!! Ho una sfilza di voti mai avuti prima che i miei, dopo 5 mesi di scuola non ci credono ancora. :D
2) Mio fratello mette ansia: quest'anno ha la maturità e di conseguenza in casa mia si parla solo di esami e università. Mettendoci in mezzo anche me, che fino ad aprile prossimo non ne voglio sapere.=_____=''
3) Abbiamo ricevuto un'offerta per la casa, che abbiamo accettato subito. Indi per cui, quest'estate la passeremo a Roma a fare trasloco. ç___ç
4) HO QUELLA MERDA DI FOGLIO ROSA! Ho passato l'esame della teoria al primo colpo (\m/), e ho cominciato le guide. Quando ho letto IDONEA, stavo per scoppiare a piangere in motorizzazione. :°) Poi è intervenuto Stefano (quello che ci faceva il corso, alias il titolare/figo della scuola guida), che mi ha cominciato a parlare e non ho potuto più fare altro. :°)
Caruccio lui, sebra provarci con me. Però abbiamo un sacco di cose in comune e andrò a giocare a tennis con lui venerdì. :D

Basta. Direi che ho finito. Ah, un'ultima cosa: ringrazio pirate_otty che si è messa in testa l'idea di questa storia. E' una figata assurda. :D



storia a staffetta, deryn

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