Haruka non chiede, e non aspetta che sia Makoto a chiedere. Non ne hanno mai bisogno. Non hanno neanche bisogno di sfiorarsi, di un cenno, di incrociare lo sguardo. Lo sentono nell’aria, quando cambia odore, sapore, consistenza, quando un pensiero di passaggio si fa fantasia insistente. Non si parla. Non si chiede. Haru si alza in piedi, cammina lento lento fino al divano dove Makoto sta sprofondato, libri ovunque, sulle ginocchia, sui cuscini, sul pavimento impilati in tre colonne da cinque ciascuno, si ferma proprio lì di fronte, le gambe nude che sfiorano le sue, ed incrocia i polsi davanti a sé
( ... )
Makoto lo strattona verso il divano. Un colpo netto, che gli stringe la cintura attorno ai polsi. Può già vedere i segni sulla pelle. Li vede sotto la cintura, li sente, perché sa che ci sono. Gli unici segni che Makoto gli abbia mai lasciato addosso. (Sempre e solo segni che sbiadiscono. Così da doverli ricalcare spesso
( ... )
Si muovono insieme, e Makoto detta il ritmo, veloce da subito, forte da subito. Non lo scopa, lo sbatte. Il divano trema sotto di loro, anche se si appoggiano appena. Scivola in avanti, strisciando contro il pavimento, ma nessuno dei due lo sente. L’aria è pesante di gemiti soffocati, del ripetersi continuo dei loro nomi mentre si chiamano l’un l’altro solo per la curiosità di scoprire di cosa sa poterlo fare
( ... )
Sousuke viene letteralmente adescato da Nagisa e i due hanno un appuntamento. Che potrebbe o non potrebbe finire in copiosi limoni (No angst e no sensi di colpa verso Rei e Rin)
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[Liz I'm looking at you]
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Rin è un imperatore, Haru è il suo Antinoo: bellissimo e selvatico, da domare come una bestia esotica.
[non c'è bisogno di farlo angst come la vera Adriano/Antinoo, but non mi lamenterei. Preferirei comunque il porn, eh.]
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