“Rin-chan è un po’ iperprotettiva nei miei confronti. Non so cosa le abbia fatto pensare che voi mi stiate maltrattando, perché sono sicura che nessuna di voi sia mossa da cattiveria. Vero? Però non posso tenerla sempre sotto controllo.”
È un chiaro ‘A me quello che dite e che fate non mi tocca. Non posso dire lo stesso per la mia ragazza(e?) e non rispondo né della vostra incolumità né della vostra reputazione.’
“La prossima volta vi ammazzo, capito?” Borbotta Rin, passandole accanto ed alzandosi in punta di piedi per baciarle l’angolo delle labbra. Non fossi paralizzata dalla paura di quello che mi può fare ‘sta squilibrata, vomiterei solo a vederle.
“Capito, capito. Sarà meglio che vada a recuperare Haru da sotto la doccia prima che si prenda un accidente… E salutami Ai-chan!”
Meglio sparire e non tentare più la sorte. Ci teniamo alla nostra pelle, vero ragazze?
Da quando aveva nuotato nel medley relay, il senpai Rin si era fatto più dolce. Di una dolcezza che Aiichiro in passato aveva già intuito, nascosta dietro le sue asperità, una dolcezza indecisa, però istintiva, limpida un momento, celata in un altro. Come i bambini lui si vergognava, di quella dolcezza. La metteva in tasca di nascosto, a volte, fingendo che non ci fosse, però lo faceva sempre tardi, sempre dopo che per uno o due secondi aveva già brillato
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«Il mio problema è il tempismo» gli disse un giorno. Iniziava sempre a parlare così, senza un’introduzione, e Aiichiro doveva aggrapparsi al filo sporgente dei suoi pensieri e seguirlo come un aquilone. Non che fosse difficile, in quel caso: stavano tornando da Iwatobi
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Il giorno dopo il senpai lo trovò addormentato sul suo diario, trincerato dietro il caos della sua scrivania. Lo svegliò scuotendolo un po’ bruscamente, ma parlando con la voce bassa, soffice, che gli salì in punta di piedi lungo la schiena. Guardandolo così, mentre era ancora assonnato, pensò lucidamente che sì, il senpai era davvero, davvero bellissimo
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Nagisa ha perso il sorriso e non sa proprio come ritrovarlo; non che non sappia dove andare a cercare - ricorda perfettamente dove l’ha perduto -, ma non ha né la voglia né il coraggio di provare a riprenderlo
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E poi gli parla dei ragazzi, raccontando le giornate all’Iwatobi in ogni minimo dettaglio, come per ricordargli chi sono e che non deve mai dimenticarli. Lo fa anche un po’ per se stesso, perché parlare di loro riempie quel buco che Rei non può riempire completamente, perché Rei non può rispondergli, non può guardarlo, non può toccarlo e non può fare riflessioni sulla bellezza e la psicologia dei colori
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Comments 854
Genderswap!AU
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È un chiaro ‘A me quello che dite e che fate non mi tocca. Non posso dire lo stesso per la mia ragazza(e?) e non rispondo né della vostra incolumità né della vostra reputazione.’
“La prossima volta vi ammazzo, capito?” Borbotta Rin, passandole accanto ed alzandosi in punta di piedi per baciarle l’angolo delle labbra. Non fossi paralizzata dalla paura di quello che mi può fare ‘sta squilibrata, vomiterei solo a vederle.
“Capito, capito. Sarà meglio che vada a recuperare Haru da sotto la doccia prima che si prenda un accidente… E salutami Ai-chan!”
Meglio sparire e non tentare più la sorte.
Ci teniamo alla nostra pelle, vero ragazze?
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Feels evriuer, un gendeswap degno di questo nome u.u *manda amore*
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Rin porta Nitori con sé per scusarsi del suo comportamento e gli fa conoscere i suoi amici. Ovviamente alla fine si fanno tutti.
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Death!fic.
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COME PUOI
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