Titolo: Momenti di debolezza
Fandom: DC Comics
Beta:
cialy_girlPersonaggi: (Entrambi OC)
Lily Bloomberg/
Zachary Zatara JrRating: PG
Parole: 509
Prompt:
11. Isa (
24_runes) -
“Devi essere per forza tanto arrogante tutto il tempo?” “Ehi, sono un mago e sono super-forte. Posso anche guardarti attraverso il vestito, volendo. Ti pare che non debba essere arrogante?” (
Gomitoli)
Disclaimer: Un po' mi appartengono ò_ò però non ci guadagno nulla comunque ù_ù
Note: Il titolo di questa maledetta fanfic intitolabile e solo ed esclusivamente merito di Linda ò__ò capite perchè amo questa donna? ò__ò
A Zachary, in realtà, piacevano tante cose. Si guardava bene dal mostrarlo, non serviva dare al mondo intero delle armi per poterlo ferire, qualunque debolezza andava nascosta con cura. Di conseguenza il suo atteggiamento sembrava, agli occhi degli estranei, un mix di bastardaggine, cinismo e presunzione - elementi presenti nel suo carattere, ma in dosi meno elevate di quanto si possa pensare. Davvero. Non ridete.
“Devi essere per forza tanto arrogante tutto il tempo?”
Sul divano, seduta accanto a lui, Lily lo guardava inespressiva. Dopo un semi-litigio con Beast Boy e Cyborg, conclusosi con il pianto del primo e l’uscita di scena del secondo, si aspettava un cazziatone di quelli tosti, da Allan o da Slade; ma Lily? Lei amava questi episodi, prendeva dei pop-corn e, divertita, osservava la gente scannarsi. Ricambiò lo sguardo alzando le sopracciglia.
“Ehi, sono un mago e sono super-forte. Posso anche guardarti attraverso il vestito, volendo. Ti pare che non debba essere arrogante?”
Lei sospirò, gli si avvicinò maggiormente, posò la testa sulla sua spalla e non rispose.
Lily e il contatto fisico erano un’accoppiata che andava d’amore e d’accordo. Fin da bambina aveva questa mania di invadere lo spazio personale della gente; se poi le si dava una certa confidenza smetteva di esistere qualsiasi tabù: Zachary ricordava bene che gli gettava le braccia al collo stringendolo in un abbraccio senza alcun motivo apparente, per staccarsi subito e agire come se nulla fosse, il modo in cui gli prendeva la mano ogni volta e i baci del tutto innocenti sulle guance, come fratelli - ed era sopportabile/comprensibile da bambini, finché non ha cominciato a gradire troppo il calore del suo corpo, finché non ha cominciato a fissare la mano della ragazza nell’attesa che afferrasse saldamente la sua, finché gli altri ragazzi non hanno cominciato ad essere fastidiosi - del tipo Lily che appoggia la testa sulla spalla del mostriciattolo verde -, finché, del tutto casualmente e senza alcuna volontà da parte di Zach, la sua testa non ha cominciato a girarsi leggermente ogni volta che Lily cercava di stampargli un bacio sulla guancia, finendo inevitabilmente con lo sfiorare le sue labbra - cosa che però sembrava non toccarla minimamente.
“Non credo che faresti una cosa del genere…” cominciò lei, e gli ci volle qualche istante prima di capire a cosa si riferisse.
“Guardarti attraverso i vestiti?”
“Mh.”
“E cosa diavolo ti fa pensare che non l’abbia già fatto?”
“Beh… hai paura di mia madre.”
Roteò gli occhi. “Come qualsiasi essere vivente.” Lo ignorò.
“E mi vuoi bene. E mi rispetti. Credo sia per questo.”
S’irrigidì. “Sì, certo Lily, come vuoi. Sono sicuro che pure Babbo Natale e la Befana concorderebbero con te.” La sua voce tradiva un certo nervosismo, ma sperava che il significato della frase - come sempre - occultasse il tono.
Di nuovo Lily non diede alcun segno di averlo anche solo ascoltato, si limitò ad afferrargli la mano.
C’erano tante, tante cose che Zachary amava, e nessuno avrebbe mai dovuto capirlo.
Peccato che certe volte non riusciva a trattenersi dal ricambiare quella stretta.
Davvero un peccato.