Titolo: Anna dai capelli rossi
Fandom: RPF, musicisti
Beta:
cialy_girlPersonaggi: J. Ax, Irene Viboras (vagamente, ma proprio vagamente, J. Ax/Irene)
Rating: VM14, per linguaggio XD
Parole: 300 (W)
Prompt:
Nomi propri (
it100)
Note: Sentite, non è colpa mia.
Cioè. Sono loro a istigarmi. Ecco.
- 4/12, bwahahahahah.
- Per
waferkya <3
- Che poi, Irene è J. Ax al femminile, quindi è come shippare J. Ax/J. Ax!female. E infatti XD
Disclaimer: Non li conosco, nulla di quelllo descritto nella ficcy vuole rappresentare la realtà, J. Ax è un bravo marito fedele (*muore dalle risate*) e ama la sua mogliera (al contrario di noi fangirl). Non guadagno un centesimo bucato scrivendo ciò e non penso che sia andata così, non lo vorrei nemmeno, in realtà. Tanto amore e tante care cose.
È certamente un pensiero che ha qualcosa di malato, il tuo. Perché in questo momento vorresti essere una donna. Anni spesi ad amare la propria mascolinità buttati nel cesso alla vista di una maledetta Anna dai capelli rossi. O, per meglio dire, ascoltando la dannata Anna dai capelli rossi. Che ti dicono si chiama Irene, che ti dicono è in gamba, e tu vorresti rispondere che sono tutti dei coglioni perché, merda, una voce così.
Una voce così. Per una voce così saresti disposto a cambiare sesso, a vendere la tua anima al Papa e, forse, potresti pure diventare suora. È quasi ingiusto che esista un essere umano con quella voce, ecco.
Quando la canzone finisce, e la ragazza abbassa la testa di scatto, per poi rialzarla - i capelli che vanno su e giù e sembrano, boh, stupendi - ti rendi conto che Miss Voce Splendida è pure bella di suo. E non è un’oca, ti dicono. E non è una povera imbranata, ti dicono. E deve esserci un cazzo di errore giudiziario, perché non può essere perfetta, quella - dov’è finita la legge della compensazione?
Così, lei alza la testolina e ti fissa. Ti aveva notato anche prima, ovvio, ma ora ti guarda e sembra che ti stia sfidando. Quello è un che cazzo vuoi? Ma lei è troppo fine o troppo lontana per dirtelo, perciò ti parla a suon di sguardi. Ti ci vuole qualche minuto per ricordarti che sei già sposato e che non puoi gettarti in ginocchio davanti a lei e chiederle la sua mano. Devi limitarti a sgusciare dietro il palco, ad aspettarli. Appena hanno finito, e li vedi avvicinarsi a te, mostri il tuo sorriso più cordiale. Porti la mano avanti, lei l’afferra.
«J. Ax.» ti presenti.
«Irene Viboras.»
E, come disse qualcuno, era solo l’inizio.