Titolo: Tentazione
Fandom: Religione
Beta:
cialy_girlPersonaggi: Eva, Adamo, il Serpente (nominati: Dio, Lilith)
Rating: Pg13
Note: Non è blasfema, solo femminista.
- In realtà, il Serpente ha semplicemente detto, ad Eva: "diventerai come Dio!", e poco altro. E' speculazione, la mia.
- Data la presenza di Lilith, credo si rifaccia più al Corano che alla Bibbia é_è"
Disclaimer: Niente mi appartiene, non ci guadagno sopra, pace e amore! ç_ç
C’era un’altra, prima di lei, questo Eva lo sa. Conosce il suo nome - Lilith - grazie ai sussurri del suo compagno, durante l’accoppiamento. Dio non ha mai proferito parola riguardo a questo, né lei ha mai osato porre una sola domanda; neanche al suo consorte. Però ogni tanto si ritrova al confine del Giardino, giusto per sbirciare il Mondo - così grande e così spaventoso. Sa che l’altra è là fuori, ha come l’impressione di poter sentire il suo sguardo addosso.
Il timore più grande è di fare la sua stessa fine, di essere scacciata per chissà quale assurdo motivo - eppure Adamo pensa a lei ancora, eppure è a lei che immagina, durante la notte. Ha cercato di essere perfetta, di obbedirgli sempre, di essere tutto quello che lui desiderava; ha annullato se stessa per fargli piacere.
Ma sembra che nulla basti a saziare i desideri di Adamo, il suo comportamento è totalmente incomprensibile, la ignora continuamente, avvicinandosi solo quando vuole il suo corpo.
Nei momenti di sconforto ama passeggiare per il Giardino, il rumore del vento e i versi degli animali riescono a tranquillizzarla - riescono a darle la forza per tonare da lui, per restargli accanto. È in uno di quei momenti che si ritrova davanti all’Albero.
E al Serpente.
La Creatura le parla. Adamo è lì vicino, eppure ha l’impressione che si trovi in un altro mondo - un mondo più semplice del suo. Ovviamente non li sta ascoltando, non sente quello che la Creatura le dice. E il Serpente parla tantissimo, sibila segreti. La testa di Eva comincia a dolerle, tutti quei ragionamenti e quelle frasi si insinuano nei suoi pensieri, rinnovano la sua angoscia.
C’era un’altra prima di lei, Eva lo sa. Si è ribellata contro Adamo, lo ha rifiutato, Eva sa anche questo. Ma ci sono tante, tante altre cose che non sa - e quel Frutto renderebbe tutto così semplice, tutto così giusto.
Magari imparerebbe a smettere di piangere, magari il Frutto potrebbe liberarla - anche l’idea che potrebbe condurla alla morte diventa improvvisamente allettante -, troverebbe il modo di cancellare completamente tutta quella tristezza, non avrebbe più bisogno di piangere, la notte, premendo le mani sulla bocca per non svegliare Adamo e non disturbare Dio.
Si rende conto di aver teso il braccio verso la Bestia solo quando quella vi posa il Frutto. Il Serpente continua a fissarla dai rami, nel suo sguardo non percepisce alcuna pretesa. Non le ha ordinato di mangiare il Frutto. È una scelta che lei e solo lei può compiere, non esiste né Dio né uomo che possa farla al suo posto.
Questo le piace, e forse non dovrebbe.
Nemmeno Lilith avrebbe osato tanto, figuriamoci Adamo - che non la chiama, che non cerca di allontanarla dall’Albero, che, come sempre, la ignora.
Un morso solo, si dice Eva. Un morso solo, che male potrà mai fare?