Titolo: Drove as far as we could go (just to get away)
Fandom: DC Comics
Beta:
cialy_girlPersonaggi: Eddie Bloomberg/Rose Wilson (nominati: Zach, vagamente pure il Gruppo di Titans Più Inutile che Sia Mai apparso sul Pianeta Terra)
Rating: PG13
Parole: 585
AVVISI: SPOOOOOOOOOOOOOOOOILER! S P O I L E R! S P O I L E R! S P O I L E R! SPOILER!
Note: Spoilerspoilerspoiler. SPOILER, What If...?
- scritta per, dedicata a, merito di
cialy_girl ♥
- Ambientati nel numero 71 di Teen Titans, con riferimenti al 69. Tutto questo per evitare il 74 *piange* MA ZACH E ROSE LO AVEVANO AVVISATO, GLIELO AVEVANO DETTO ç_ç
- Cassie fa schifo! Cassie fa schifo! Cassie fa schifo! Chi è che fa schifo? Cassieeee!
- Titolo fregato a Everytime dei Simple Plan
Disclaimer: Non sono miei, ma dovrebbero, non ci guadagno, ma chi lo fa non se lo merita. Tutto ciò è scritto esclusivamente per consolazione.
Eddie ha sempre cercato di migliorare la sua vita. Aveva speso tempo e denaro per provare a diventare qualcuno, tanto da arrivare a rovinarsi con le sue stesse mani - tanto da perdere tutti i soldi e la sua anima. Ma c’erano i Teen Titans, e questo bastava a rassicurarlo, a dargli l’idea che poteva passare il resto della sua vita libera da Neron nel modo giusto, appartenendo a qualcosa.
Poi il patto era stato spezzato e la squadra aveva cominciato a frantumarsi. Non capiva bene da dove sbucassero fuori i nuovi membri, con quale criterio di valutazione venissero scelti, né che funzione avessero all’interno del team, ma avere gente in giro lo distraeva dall’assenza di Rose, quindi li accoglieva come fossero davvero una famiglia, come se non si sentisse tremendamente fuori posto e a disagio. La Titans Tower non era considerata più una casa, e lo sapevano tutti, ma nessuno osava dirlo chiaramente - forse per timore o disprezzo di Cassie, forse per non peggiorare ulteriormente la situazione.
Infine, era tornata Rose.
Rose non aveva mai avuto nessun attaccamento di sorta per il gruppo. I suoi alti e bassi con Wonder Girl e il resto del team rendevano facile capire come sarebbe andata a finire. Era stato Eddie a chiederle di tornare indietro, sperando che le cose potessero somigliare un po’ di più ai vecchi tempi, ed era stato Eddie il primo a comprendere, che, invece, non c’era speranza. Quelli certamente non erano i Teen Titans, e certamente Rose non sarebbe rimasta per sopportare gli insulti, i giudizi e le minacce di gente che non aveva la minima idea di cosa lei avesse passato.
Rose non ha mai avuto bisogno dei Teen Titans, forse. Eddie sì, Eddie ne aveva l’assoluta necessità, voleva una famiglia e una casa in cui potersi sentire a suo agio, voleva conoscere eroi e poterli definire amici. Non si scompone quando gli dice che se ne andrà - l’aveva capito - ma è incredulo davanti alla sua proposta.
Andare con lei sarebbe una pazzia: significherebbe abbandonare un posto al caldo, sicuro, dalla parte dei giusti, ignorare ogni azione compiuta per la squadra e rinnegare tutto quello che aveva sempre desiderato. Andarsene significa perdere la sua anima un’altra volta.
Gli tornano in mente le parole di Zach, improvvisamente, quel fa un favore a te stesso e liberati di questa gente - ovvero del solo agglomerato di gente che potesse definire famiglia, e che Zachary pare disprezzare così tanto.
Secondo le due persone - le uniche - che sembrano tenere davvero ad Eddie, quel posto non fa per lui. Secondo loro, la Titans Tower non è casa.
Ma da così tanto tempo Eddie ha perso la capacità di fidarsi di chi ama.
Torna nella sala riunioni e li guarda senza vederli davvero. Sono talmente diversi ed estranei a quello che lui adesso è da dargli l’idea netta di una separazione. Per un istante è come se non li riconoscesse. Per un istante si chiede cosa ci facciano quei tizi strani a casa sua.
Poi si rende conto di chi è davvero l’intruso.
Il suo nome lo urla con tutto il fiato che ha nel corpo: mentre corre giù dalle scale, mentre scivola sul pavimento lucido, mentre arriva in garage, mentre lei preme il piede sull’acceleratore: «ROSE!»
È sicuro che non lo sentirà, che scapperà via come un fulmine, e che lui non la vedrà mai più; è sicuro di averla persa per sempre.
Ma la moto non parte, e lei si volta; e dopo un attimo di stupore, sorride.