Titolo: Hai bisogno del male per definire ciò che sei
Fandom: DC Comics
Beta:
izzieannePersonaggi: Dick Grayson (nominati: Slade Wilson, Bruce Wayne, Barbara Gordon, vagamente pure Roy Harper)
Coppie: Dick/Chiunque, compreso il Dick/Babs (che come sempre è una anti-Dick/Babs)
Rating: PG13
Parole: 709 (W)
Note: Scritta per Chez, che mi ha chiesto una Slade/Dick. Ne è uscita questa roba XD
- Ambientato tra il numero 112 al 117 di Nightwing, scritto da Devin Grayson. Per megio capirci, Dick!Renegade. Yes.
Disclaimer: Non sono miei, ma dovrebbero, non ci guadagno, ma chi lo fa non se lo merita. Tutto ciò è scritto esclusivamente per consolazione.
Gli errori di valutazione sono sempre stati un po’ il suo forte, una specie di marchio di fabbrica che si porta dietro da tempo immemore (l’idealizzazione di Bruce è stata un errore di valutazione, il primo gruppo di Titans è stato un errore di valutazione, quasi tutte le sue fidanzate, amanti e amichette di vario tipo sono state un grave errore di valutazione). Se solo prima di commettere certe cazzate si fermasse a riflettere, beh, in quel caso non sarebbe Dick Grayson, semplicemente. Così vomitare addosso a Slade tutti i suoi fallimenti e le sue paure gli sembra perfettamente normale e per nulla rischioso - ha ormai toccato il fondo e non concepisce proprio come potrebbe cadere ancora più in basso. Un errore di valutazione, appunto, l’ennesimo da aggiungere alla lista.
Non è mai riuscito a considerarlo come un vero e proprio nemico. Slade è una figura contorta e oscura, che agisce per vie traverse e a volte indecifrabili - e sa un po’ di già visto, una cosa più irritante e difficile da ammettere. È un assassino ed un uomo crudele, eppure non è in grado di togliersi di dosso la sensazione che non sia una persona così orrenda - forse è più una speranza, la sua, ma non saprebbe dirlo.
Credeva di aver toccato il fondo e invece si sbagliava. Scopre che sotto di lui il terreno è vuoto, pronto a franare, con l’aiuto di Slade uomo-non-così-crudele Wilson. E mentre cade, peggiora lo stato d’animo di Rose, come se lei avesse bisogno anche di questo, combatte contro Roy - contro il suo migliore amico -, mette in pericolo l’ennesima innocente e delude Batman. Così, nonostante i suoi buoni proposti, crollata la terra, si ritrova ancora più in basso, dove non arriva nemmeno la luce del giorno a gettare una minima speranza.
Quando risale in superficie, quando torna Nightwing, è difficile capire cosa sia andato storto e cosa sia andato bene, gli avvenimenti si sono susseguiti troppo velocemente perché riesca a catalogarli e a dar loro la giusta importanza. È accaduto, fine della storia.
Ma non riesce a levarsi dalla testa l’idea che non ci sia stato un maledetto finale, che è tutto solo all’inizio.
E quello che ne seguirà non avrà nulla di buono.
Babs sembra arrivare come una salvezza, come colei che potrebbe essere in grado di trattenerlo. Vuole sistemare la sua vita, vuole che non accada più nulla del genere, vuole passare il resto dei suoi giorni dalla parte giusta, senza il terrore constante di diventare come lui o il suo opposto. Vuole, vuole, vuole, tra tutte queste pretese Babs è solo un mezzo per raggiungerle, e la consapevolezza arriva come una scarica elettrica. Mentre si baciano la vocina nella sua testa gli fa notare che questo è un altro errore di valutazione, e che a soffrire tra di loro sarà solo una persona: quella che non se lo merita, quella che ha già sofferto abbastanza. Ma Dick ancora vuole, vuole, vuole, così mette a tacere ogni tentativo di salvezza.
Non lo rivede per un po’, e quasi gli manca. Deathstroke è sempre stato una specie di “amico di famiglia”, troppo presente per non essere impresso nella memoria, troppo assente per essere preso sul serio come nemico o per essere odiato. Nonostante quello che ha fatto, nonostante quello che è, a Dick piacerebbe rivederlo e poter combattere - poter mettere tutto al suo giusto posto, Slade dalla parte dei cattivi e lui da quella dei buoni.
I suoi fallimenti, il secondo - o terzo? - matrimonio mancato non gli rendono semplice guardare il mondo con gli stessi occhi. Ma Slade, ovviamente, ha ben altro di cui occuparsi, gente da ammazzare, governi da far cadere, guerre da combattere. Dick invece ha la pessima e costante sensazione che non gli sia rimasto nulla - che non abbia mai avuto niente - ed è questo che fa scattare l’invidia e la paura. Non vuole assolutamente diventare come loro, e sa che deve rimboccarsi le maniche per riprendersi tutto quello che aveva e che ha distrutto. Per questo si allontana, finalmente, dalla linea, recuperando il suo posto anche senza fantomatici combattimenti - ma l’invidia resta ancora laggiù da qualche parte nel suo cuore, a macinare, a chiedersi se vuole davvero riprendersi ciò che era suo, ma non suo soltanto.