[DC Lovvoverse] Solo malinconia e dolcezza

Feb 08, 2010 22:29

Titolo: Solo malinconia e dolcezza
Fandom: DC Lovvoverse [Lovvoverse]
Beta: cialy_girl
Personaggi: Michelangelo Asaro/ Lena Luthor
Rating: PG14
Parole: 706 (W)
Prompt: DC Lovvoverse; Michelangelo Asaro/Lena Luthor; Possono conquistare il mondo, insieme per la Settimana Nera
Note: Titolo così perchè non avevo voglia di cercarmene uno ._.
- Lena sembra umana... o_O
- Linda la bramava tanto <3 quindi è dedicata a lei *_*
Disclaimer: Er XD non mi appartiene, e quando appartiene alle lovve e moi non ci guadagno comunque XD


Lena ha fatto degli errori, nel corso della sua carriera. Alcuni abbastanza gravi le si ritorceranno contro, in futuro, ed è pronta a subirne le conseguenze; di altri non riesce bene a visualizzare quanto possano rivelarsi pericolosi.
Eppure suo padre l’ha sempre messa in guardia: non bisogna affezionarsi alle persone, in particolar modo quando le utilizzerai come pedine di una scacchiera. Tutti devono essere sacrificabili per un bene superiore - che sarebbe il bene dei Luthor -, e tutti rischiano grosso se entrano nel loro campo di gioco, è logico, quindi, che siano in pochi ad uscirne illesi fisicamente e psicologicamente. È già tanto se qualcuno riesce semplicemente a sopravvivere, ma prima o poi il male chiede il conto - questo non glielo ha mai detto chiaro e tondo, solo tra le righe - e soffrire per una persona può portarti a compiere decisioni sbagliate.

Ma capita di voler bene alla gente. Ci prova a fingere che non sia così e non crea mai situazione che potrebbero portarla a provare sentimenti in generale, però non riesce ad evitare né a prevedere l’arrivo di Allan nella sua vita. O quello di Michelangelo.

È il ragazzo con cui deve combinare più affari in assoluto, diventano quasi l’uno la spalla dell’altra, e Lena è addirittura intenerita dalla cotta che Michelangelo ha per il suo maggiordomo.
Si diverte a stuzzicarlo e adora le sue reazioni - sbuffi e alzate di spalle. In poco tempo Michelangelo, con la propria ubbidienza e la propria precisione - seppur inconsapevolmente -, conquista la sua stima.

Non le capita spesso di fidarsi o affezionarsi; quando capita, però, è totalmente incapace di staccarsi dalle persone a cui si è legata - Allan e Jim ne sono una prova schiacciante. E infatti Michelangelo diventa una presenza troppo costante perché possa rinunciarci.
Allan non è un alleato, la ama ma prende le distanze dai suoi piani, Jim troppo spesso pensa alla vita che ha abbandonato nonostante non abbia alcuna intenzione di ripercorrere quei passi, Mario ha ancora dei risentimenti nei suoi confronti, per quanto tenti di non darlo a vedere.
L’unico con cui ha un rapporto reale è, appunto, Michelangelo.

Per questo davanti a quel corpo riverso a pancia in su, Lena capisce di non poter arrendersi alla sua perdita. Si fionda al suo fianco ignorando i pericoli e gli avvertimenti di Mario, che cerca l’assalitore di Michelangelo con lo sguardo. «Andrà tutto bene.» promette, rendendosi conto di tremare, mentre posa delicatamente una mano sul petto per assicurarsi che il cuore batta ancora, l’altra che va ad accarezzare i capelli: «Ci sono io, Michi. Ci sono io.»
Sa che la vita del ragazzo è distrutta, ma si ripromettere di essere una di quelle cose che lui non perderà.

Poi è la vita di Lena ad essere distrutta, e Michelangelo si rivela una delle poche cose che non ha perso.
Torna solo per lei in quel Paese che gli ha tolto ogni cosa - il rispetto, l’identità, il suo stesso viso -, per starle accanto in un momento di grande dolore, per cercare di attutire la caduta.
E Lena gliene è grata.

Gli anni spesi ad Arkham l’hanno segnata profondamente in una maniera che non avrebbe mai immaginato; ha visto la pazzia negli occhi degli altri prigionieri e l’ha vista troppo spesso riflessa nei suoi, davanti allo specchio. Il suo desiderio più grande è marcire in quel luogo, lontana dalla persone che può ferire, ma è un desiderio che sa essere irrealizzabile.
L’Injustice League è venuta a trovarla, le hanno esposto i fatti e convinta a riprendere in mano le redini del mondo - quel mondo che l’ha distrutta - e domani mattina smetterà di essere una paziente per diventare una donna nuovamente libera.
La mano di Maschera Nera si posa delicatamente sulla sua spalla.
«Andrà tutto bene, Lena.» le promette, con quella voce che non riconosce più. «Ci sono io.»
Lei inclina la testa e afferra la mano dell’uomo, stringendola. C’è stato un tempo in cui, insieme, avrebbero potuto conquistare il pianeta, erano giovani e forti, invincibili. Ora si appoggia a lui e sorridendo bisbiglia un grazie, contemplando quello che sono diventati - i fantasmi di quel che erano - senza provare sentimenti particolarmente ostili: solo malinconia e un po’ di dolcezza.

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