[DC Earth 618/Lovvo] The Open Door

Aug 29, 2010 22:03

Aver visto da poco JL Crisis on Two Earths + trailer del dcuo + viaggi nel tempo di Earth 618 + Lena Luthor = Namida rovinata per sempre.

La domanda "E se Lena mettesse le mani su Eplhie?" è UNA COSA PERICOLOSISSIMA, VOI NON POTETE CAPIRE, MA CAPIRETE DOPO AVER LETTO.

Titolo: The Open Door
Fandom: X-over tra (una sorta di) earth_618 et (una sorta di) lovvoverse
Per la precisione, dato che non potevo usare la timeline del lovvo, è stata creata Terra 333. I personaggi sono sempre quelli, ma hanno un background lievemente (ahahah) diverso. Comunque, suppongo che per leggere tutto ciò basti avere una vaga coscenza dei pg del Lovvo e di Earth XD
E un'aspirina, sì, anche quella aiuta XD
Beta: cialy_girl
Personaggi: Lena Luthor (Terra 333), Elphie Logan (Earth 618), altra gente tra cui l'Inustice League tutta (Terra 333), Lian Harper (???), Iris West (Terra 333), Jai West (Terra 333), Allan Wilson (Terra 333), Lily Bloomberg (Terra 333) e varie comparsate.
Rating: Pg16
Parole: 2.634 (W)
Avvisi: Viaggi Dimensionali, Viaggi nel tempo, delirio sui mondi paralleli, vago splatter.
Note: E DOPO QUESTO KIT, LEVY E LINDA MI CACCIERANNO A CALCI IN CULO DA EARTH 618 E IL LOVVOVERSE, MA NON IMPORTA, SONO UNA FANGIRL FELICE.
(Linda mi ha già perdonata, anyway XDDD che cara donna).
- ICness, saltami addosso che mi scanso.
Disclaimer: I personaggi non mi appartengono, earth 618 è di Levy e Kit e dopo ciò se la terranno stretta e toglieranno il permesso generale di poter scrivere dandolo solo a pochi fedeli, non ci guadagno nulla, mi diverto tanto XDDD


(Terra 333, un passato)

Non succede sempre. Non sempre. Ogni tanto, quando Elphie è sovrappensiero ed apre una porta, si ritrova da qualche altra parte, circondata da persone che non ha mai visto e che, tecnicamente, nemmeno esistono.
Quella specifica volta, la peggiore di tutte, Elphie aveva aperto la porta e lasciato che Josh entrasse per primo - non ricorda nemmeno perché avesse fatto una cosa così stupida e immatura, davvero, come se non conoscesse il suo potere e le conseguenze che poteva comportare.
Elphie aveva aperto la porta e lasciato che Jeoshua passasse per primo, per poi seguirlo, e percepire solo quando aveva attraversato anche lei il varco quel formicolio dietro la nuca, una sorta di premonizione.
Era successo qualcosa di orrendo.
Non ebbe tempo di evitarlo.
“E voi chi cazzo siete?”

Erano ovviamente disorientati, perché le luci e gli odori di quel mondo erano nettamente diversi da quelli del loro. Josh afferrò la sua mano, mentre i contorni assumevano le giuste forme.
A fissarli con astio c'erano una ragazza dai capelli rossi e gli occhi verdi, un pagliaccio, una donna con una marionetta e un uomo ben vestito armati, che li tenevano sotto mira, un uomo-bestia accucciato poco distante, che mostrava loro i denti, e una donna-pianta adagiata sulla scrivania, che nella sua mitezza sembrava essere perennemente pronta ad attaccare.
Fu Josh il primo ad arretrare, spingendola verso il portale, ma prima ancora che potessero voltarsi lo sbattere di una porta li fece sussultare.
Davanti alla loro salvezza se ne stava un velocista, con le braccia incrociate.
“La signora ha fatto una domanda.” Fece notare loro.
I due tornarono ad incrociare lo sguardo della donna dai capelli rossi, senza lasciarsi la mano.
“Ve lo ripeto per l'ultima volta.” Parla con calma, ma c'è qualcosa di terribilmente folle in quegli occhi: “Chi cazzo siete?”

*

Non c'erano assolutamente porte. Avevano portato via Josh prima di rinchiuderla in un luogo senza porte. Era questo a spaventarla davvero, l'assenza di porte e di Jeoshua, perché significava non avere nessuna via di fuga. Le avevano fatto indossare dei bracciali davvero pesanti, uniti tra di loro, con dei simboli strani sulla superficie grigia, poi l'avevano accompagnata dentro ad un cubo di vetro che si apriva solo dall'esterno, tramite una parete che si abbassava fino a scomparire, e all'interno di quello, in un quadrato di vetro ancora più piccolo, avevano rinchiuso lei. Non riusciva nemmeno a muovere le gambe tanto era ristretto lo spazio. Dubitava di avere aria sufficiente a sopravvivere più di un giorno.
Ed era così stanca, da quando le avevano messo quei bracciali, era certa che stessero succhiando via ogni minima goccia di vita nel suo corpo.
Era in uno stato di dormiveglia quando la prima lastra si aprì, e non sentì i passi avvicinarsi, né il quadrato venir sollevato. Cadde a terra.

La ragazza rossa era accompagnata da un ragazzo strano.
“Ti assicuro che è lei.” Disse, con tono pieno di orgoglio.
Il ragazzo inclinò la testa, e si accucciò. La fece sedere, e sfiorò i bracciali, che caddero a terra. Immediatamente Elphie sentì le forze ritornare, gradualmente, e, quando lui le porse le mani per aiutarla a rialzarsi, fu stupita di riuscire a reggersi sulle proprie gambe.
Si erano rinchiusi con lei nel cubo più grande. Elphie si guardò intorno confusa.
“Dov'è mio fratello?”
“Puoi confermarmi che è la nipote di Trigon?”
Il ragazzo le afferrò i polsi, e le braccia di Elphie presero a bruciarle come se fossero andate a fuoco. Urlò di dolore e le ginocchia smisero di sostenerla, se lui non l’avesse tenuta ben salda sarebbe scivolata per terra. Fu qualcosa di completamente inaspettato.
Lui ci mise due minuti prima di lasciarla, e quando finì Elphie non smise di soffrire. Erano apparsi strani simboli rossi sulle mani e le braccia, e percepiva con una chiarezza dolorosa qualcosa di malvagio e corrotto nel proprio sangue.
“Jeoshua...” riuscì a dire.
“E' una nipote di Trigon.” Confermò.
La ragazza sorrise: “Allora è lei.”
Le afferrò il mento tra le dita, chinandosi, e la baciò.
“MH!” Elphie prese a colpirgli il petto e a scalciare, ma solo quando gli morse il labbro quello si scostò, dandole uno spintone e facendola cadere. Elphie si pulì le labbra, cercando di riprendere fiato.
“Non è Leonor.”
“Che sciocchezza, è certamente lei.”
“No. Quasi, ma non proprio.”
La donna sbuffò. “D'accordo. Rimettile i bracciali. Ma vedi di non farti scappare niente, va bene? E' tutto confidenziale.”
Lui annuì, e recuperò i bracciali mentre l'altra si stava allontanando. Elphie lo colpì con un calcio.
Ovviamente, lui non se lo aspettava.
Prima che potesse reagire, Elphie aveva già afferrato per il colletto Lena, ma lei disse: “Ricordati che ho tuo fratello.”
Elphie rimase imbambolata mentre Dylan le allacciava i bracciali e la riaccompagnava sotto il quadrato, che scese lentamente, senza che lei riuscisse a muoversi.

*

Poche ore dopo la trascinarono via. Riuscì a fare qualche passo, per crollare poco dopo. L’uomo bestia la portò in braccio per tutto il tragitto, finché non si ritrovò in una stanza troppo buia, davanti ad una porta messa lì quasi per scherzo. Lena era seduta davanti a lei, con il gomito appoggiato al bracciolo della sedia.
“Quindi, tu puoi aprire le porte.” E mentre diceva questo, le tolsero i braccioli per sostituirli ad un lazo dorato. Strinsero più forte che poterono, e il ragazzo che teneva ben saldo l’altro capo parlò: “Prova.”
Una violenta scossa elettrica le divorò tutto il corpo. Elphie cadde nuovamente in ginocchio.
“Il lazo funziona.”
“Bel lavoro, Conner.” Si congratulò la donna dai capelli rossi. “Allora, ragazzina. Che ne dici di aprire qualche porta per me?”
Elphie le lanciò un’occhiataccia. Ma in pochi istanti comparve una gabbia, trascinata dal velocista, che tolse il telo. Suo fratello era sdraiato per terra. Sembrava deperito e stanco.
“JOSH!”
Provò a raggiungerlo, ma Conner tirò il lazo verso di sé, trattenendola.
“Ci tieni molto a lui, vero?” gli occhi della donna le facevano paura: “Apri la porta.”
Elphie la guardò disperata: “Ti prego. Lascialo andare.”
“Forse.” Sorrise lei. Elphie abbassò la testa, e si avvicinò alla porta.

Le mostrò cinquantadue dimensioni. Non che le fossero bastate, ma era evidente che Elphie era al limite delle sue capacità. Jeoshua si era svegliato, e guardava la scena con occhi terrorizzati.
“E per caso puoi…” fece per domandare Lena, ma il suono di una porta che si apriva interruppe il suo discorso.
Dietro di loro era apparsa un’altra Elphie. La ragazza trattenne il fiato, sconvolta, mentre Lena sorrideva. “Sì, puoi viaggiare nel tempo…” La porta venne richiusa.
Si alzò con grazia e le accarezzò la testa. “Niente male, ragazzina.”
“Lascia mio fratello, ti prego…”
“Prima o poi.”

“Siamo sicuri che la gabbia possa trattenerla?” Chiese Michelangelo, quando la ragazza fu portata via.
“È studiata apposta.” Lo tranquillizzò Leonard.
“Sì, ma…” Si intromise Jeoshua Logan dalla gabbia, mentre lo liberavano, cambiando forma fino a diventare uguale ad Elphie: “Prima o poi scoprirà che abbiamo già ammazzato il poppante.”
“Nessuno di voi ha capito niente…” Mormorò Lena, e nei suoi occhi era ben visibile quella luce sinistra: “Non ha importanza. Posso ucciderglielo davanti ai suoi occhi talmente tante volte da farla impazzire.”

*

(Terra 333, un presente)

Il rumore dell’ennesima esplosione li costringe ad abbassare la testa e avvicinarsi al muro.
“Io non mi fido di te.” Afferma Iris, guardandola negli occhi. Lian ricambia lo sguardo con lo stesso disprezzo. “Non mi fidavo di questa Lian, perché dovrei credere in una che nemmeno conosco?”
“E quale sarebbe la tua alternativa?” È decisamente una domanda retorica, dato che la ragazza la supera per cominciare a scendere le scale che la porteranno al Tempio di Fratello Sangue.
“Perché la stiamo aiutando?” Sbotta Iris, voltandosi verso il fratello, ma nel viso del gemello non scorge rabbia, solo un forte dolore.
“È proprio lei.” Bisbiglia.
“Jai…”
L’esplosione che segue è più vicina. “Iris, andiamo.”
La velocista annuisce, ma non smette di pensare che tutta questa storia sia solo una grandissima fregatura.

I due si bloccano all’entrata, dove Lian fissa qualcosa, terrificata.
Lily Bloomberg è davanti al cadavere di Brother Blood, con ancora in mano il suo cuore palpitante. Elphie Logan galleggia nel sangue del pozzo.
“Non moriva mai, e non mi ha permesso di salvare mia cugina.” Spiega, con voce flebile.
Lian è la prima a riprendersi. “Merda.” Impreca, e corre verso Elphie, mentre Iris afferra le spalle di Lily. “Abbiamo bisogno di tutto l’aiuto possibile.”
Lily annuisce, gli occhi ancora spenti, mentre Jai e Lian riportano il corpo di Elphie fuori dal sangue. La coprono immediatamente con un mantello, cercando di farla rinvenire.
“Elphie? Elphie, mi senti?”
La ragazza apre gli occhi lentamente.
“Elphie, ti supplico, dimmi che hai assorbito abbastanza potere…” la prega Lian.
Elphie schiude le labbra: “Sì.”

*

“Non capisco.”
Lena è appoggiata alla parete, ha lo sguardo confuso. Fuori continuano a rimbombare suoni di spari.
“Davvero non capisco perché si diano tanto da fare. Non ha importanza… non ha assolutamente importanza.”
“Pelatona, ti rendi conto che ci stanno facendo il culo?” Le chiede il Joker, divertito.
“E allora? Per ogni mondo in cui perdo ce n’è uno in cui regno sovrana… proprio adesso, sto vincendo. Da qualche parte, Anybody è ancora vivo. È tutto senza importanza, come dicevo.”
Il Joker scoppia a ridere: “Pf, che nervi però, comincio a pensare che non riuscirò mai a mettere in salvo tutti gli innocenti, se esistono così tanti universi.”
Jim sistema meglio la sua sacca, guardando il resto della squadra.
Allan Wilson è davanti all’entrata, seduto a gambe incrociate con la spada sul grembo, in attesa. Michelangelo, Conner e Maeve sono vicini a Lena, il Joker con la schiena appoggiata alla parete più distante è immobile, mentre Cheetah, poco lontano, stringe ancora il corpo di Clara. Jim respira piano.
È snervante, l’attesa.

Elphie non sa bene quando abbia perso la propria sanità mentale. Forse la quinta volta che Lena ha ucciso sua madre, o la prima volta che l’ha costretta a guardare Trigon mentre violentava Arella. Certe volte le sembra di essere impazzita addirittura prima di Lena.
Dietro di lei quella manciata di eroi rimasti sembra motivata e pronta, nonostante le morti e i dolori. Ovviamente hanno tutti perso la ragione, perché non puoi mantenerti sano in un luogo del genere, ma la stanno aiutando, quindi va bene.
Lian è rimasta indietro, e anche i gemelli dovranno fermarsi per affrontare l’energumeno che sta caricando contro di loro. Sia lei che Lily riescono ad evitarlo facilmente, mentre i West cominciano a corrergli intorno.
Quando aprono la porta, la prima cosa che vedono è la spada di Allan Wilson.
“Lui è mio.” Sibila Lily.

Il cozzare delle spade rimbomba per tutta la stanza. I presenti restano perfettamente immobili mentre i due Wilson si fronteggiano. Elphie li supera.
“Allan, non farla avvicinare.”
Quando l’uomo lancia due coltelli, mirati alla schiena di Elphie, Lily riesce a soffiare abbastanza fuoco da farli scogliere, schivando un suo colpo e finendo dietro di lui.
“L’avevi previsto…” dice, stupefatto: “Hai usato il siero.”
Lily respira forte: “Quello originale. Non la merda piena di kryptonite liquida che ti sei fatto iniettare tu.”
Allan annuisce: “Ben fatto, Liliane. Morirai come una vera Wilson.” E attacca.

Lena è seccata quando Elphie si inginocchia per terra a pochi metri da lei e il suo gruppo. Alza la mano, tuttavia, perché nessuno l’attacchi.
“Anomalia in prossimità del sole.” Dice Elphie, gli occhi che diventano completamente bianchi e l’energia nera che l’avvolge. Lena aggrotta le sopracciglia.
“Cosa?”
“Era soltanto un’anomalia in prossimità del sole. Quante volte puoi cambiare il passato? Quante volte puoi salvare il mondo?” domanda, rabbiosa. Le sue mani sono leggermente sollevate da terra, come se stringesse due pomelli: “Marzo. Terra 618.” L’energia nera assume una forma rettangolare, sul pavimento davanti alla demone. “Gli eroi si preparano ad affrontarli.”
Lena e i suoi arretrano più vicino al muro. I due Wilson continuano a fronteggiarsi senza curarsi di nulla.
“Nel marzo di Terra 618 gli eroi del pianeta si riuniscono per affrontare quelli che la stampa ha definito i Black Holes, tutti riuniti in prossimità del sole.” Dal naso della ragazza cola un po’ di sangue. Un forte rumore, come di qualcosa che si schianta, riempe la stanza.
“Bussano, Lena. È per te.”

*

(Terra 618, Anno 3, un passato)

Nell’Universo non ci sono suoni. Gli eroi se ne stavano fermi e ben dritti in quel punto in mezzo al nulla, mentre quel contorto miscuglio nero si avvicinava ad una velocità troppo elevata, tutto nel più completo, assoluto, silenzio. A certi sembrava che persino i loro cuori stessero cercando di battere a bassa voce.
Alcuni pensarono che questa volta non l’avrebbero scampata, ma non si mossero di un millimetro.

(Terra 618, Anno 3, un presente)

Quando dei contorni neri si realizzano ben distanti da loro, proprio davanti ai Black Holes, cominciano a mettersi in guardia, spaventati all’idea di un nuovo trucco delle creature.
Ma queste spariscono nel nulla, lasciando gli eroi spaesati.

*

(Terra 333, un presente)

Elphie rialza le braccia lentamente, finché non si ritrovano a formare una perfetta linea retta. Dal portale, ad alta velocità, i Black Holes si dirigono verso il cielo a causa della forte rincorsa presa contro gli eroi. Distruggono il tetto, si fermano a mezz’aria, nel cielo di Metropolis, e cominciano immediatamente ad avventarsi sulle forme di energia che percepiscono.
La testa mozzata di Lily rotola fino ad Elphie. Lena ridacchia, gli altri si preparano ad attaccare.
“Hai portato qui i Black Holes… hai distrutto il mondo. Adesso chi è il cattivo?”
Elphie sbatte le palpebre, confusa. “No… io ti ho sconfitta…”
“Se così credi…” sorride lei.
“Non correte!” La voce nervosa la spinge a voltarsi verso l’entrata. Allan è fermo a guardare il cielo con disattenzione, mentre i West e Lian cercano di capire se possono passare. Alla fine, è Iris ad avvicinarsi, cercando di non usare il proprio potere, imitata poi dagli altri due. Nessuno li attacca.
Riescono a sollevare Elphie e a portarla verso la porta.
“Riuscirò a farlo solo un’unica volta…” Ammette, quasi al limite.
“Basterà.” Le promette Jai. Nessuno cerca di fermarli, e questo è terrificante.
“Elphaba?”
La ragazza si volta con uno scatto nervoso verso Lena.
“La pagherai.”
“Lasciala perdere e apri questa cazzo di porta!”
Elphie obbedisce.

*

C’è un silenzio irreale mentre Lena si stiracchia.
“Va bene. Andiamo.”
Jim le si avvicina porgendole un dispositivo.
“Serve per riconoscere i mondi. Tuo padre- o Bruce Wayne… ne avevano inventato uno simile.”
Lena inclina la testa “Oh. Perché lo dai a me?”
“Perché resto qui.”
Il volto della donna si indurisce immediatamente.
“Se è questo quello che desideri.” Dice, ma sembra stia sputando veleno. Jim si allontana senza dire altro.
“Resto anch’io.” Afferma Allan.
“E per quale motivo?” adesso il suo nervosismo è ben distinguibile tra la nube di preoccupazione che emettono i suoi sottoposti.
“Ibn Al Xu’ffasch è ancora vivo.”
“Allan, fammi il favore, posso farti uccidere tutti gli Ibn che vuoi se vieni con me.”
“Ne voglio solo uno.” Dice lui, prima di incamminarsi.
“ANDATE AL DIAVOLO!” Urla: “NON HA IMPORTANZA! POSSO AVERNE DIECIMILA DI VOI! POSSO AVERNE DI MIGLIORI!”
Scatta verso la porta blindata, superando gli altri, e scende le scale che portano al bunker. Nessuno dice una parola.

*

Quando Lena entra, le bambine le corrono incontro abbandonando Leonard.
Hope è la prima ad abbracciarle le gambe, mentre le dieci Elphie - ormai solo suo fratello riesce a riconoscere quali siano quelle rapite e quali i cloni -, di età diversa, la circondano senza toccarla. Sorridono e sembrano felici.
“Ciao, biscottini.” Le saluta Lena. Gli occhi vagano a studiarle una ad una.
Tutti i mondi, tutte le vite, tutte le possibilità, e nulla che abbia la benché minima importanza.
“Chi di voi ha voglia di aprire una porta?”

CoseCheViHannoLasciateConfuse:
- TUTTO QUESTO NON E' CANON E NON VUOLE ESSERE CANON. (Ma va? XDDDD)
- La prima differenza che salta tra la timeline principale del Lovvo e Terra 333, è che Conner Kent Jr. ha preso le parti di Lena Luthor (mi serviva il lazo di Cassandra Sandsmack per tenere a cuccia Elphie *ride*).
- La Lian qui presente credo sia quella di Earth 618 (o UNA delle Earth 618... Kit, Levy, se ora volete uccidermi vi capisco perfettamente).
- I poteri di Elphie sono aumentati, qui, ed è riuscita ad aprire un varco senza bisogno di una vera porta perché ha palesamente ucciso Trigon e/o assorbito i suoi poteri, o si è fatta incintare da Fratello Sangue e ha usato i poteri del bimbo o NON LO SO E NON LO VOGLIO SAPERE XDDD Nel bel mezzo di tutto ciò, Leonor è stata uccisa XDDD
Però cazzo, anche voi eh, potevate farla verde e trasformarla in un cagnolino, invece no! Apre le porte! Levy, Kit, ve la siete andata a cercare!!! XD
- Dark!Elphie è una strafiga che ha dato filo da torcere a Lena O_O
- Mi dispiace aver ucciso Josh ç_ç
- Ibn e Allan, in questo verse, sono ancora più fighi O_O e io dovrò scrivere uno spin-off su di loro, sì *___*
- E appropò di Allan, qui è ancora più fuori di testa perché, nel siero modificato dai Luthor, è stata aggiunta della kryptonite liquida che l'ha fatto impazzire. Sia lui che Ibn sono immortali - Ibn è stato buttato in un Pozzo di coso rinforzato da Ra's, che doveva provare l'efficacia su un tizio random, ed essendo lì vicino il cadavere del nipote c'ha buttato lui (che bel nonnino amorevole *_*).
- Lily ha una benda su un occhio *_* non sono riuscita ad infilarlo da nessuna parte, ma è così!
- ... yeah XD

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