Title: Arcana
Rating: NC-17
Pairing: Sergio Ramos/Fernando Torres - Daniel Agger/Martin Skrtel
Warnings: alternative universe, slash
Disclaimer: This is a work of complete fiction.
Summary: Arcana. A story of love, magic, blood and tears.
Se era vero che Ade poteva sentire Gholem ovunque fosse, era anche vero che Gholem poteva sentire Ade.
Il piccolo demone non si era reso conto che il Signore dell’Ade aveva frugato nella sua mente, ma quando Ade si avvicinò alle grotte lui lo sentì arrivare e questo lo spaventò.
Perché mai Ade stava andando da loro?
Gholem cominciò a ragionare e le risposte che gli vennero in mente non erano per niente rassicuranti. Si voltò a guardare Misa e Lys che, seduti su una coperta, cercavano di scacciare l’ansia giocando svogliatamente, il piccolo demone sentì un brivido di paura perché se Ade era li per quello che lui pensava, non avevano scampo.
Provò a contattare Haxa e quando non ci riuscì capì che era accaduto qualcosa. Si avvicinò a Misa che gli sorrise ma vedendo la sua preoccupazione si agitò
“cosa succede Gholem?”
“non lo so ma credo sia meglio che prendiate la piccola bambina del mio Syn e la teniate stretta a voi”
Misa afferrò subito Lys guardandosi intorno spaventato
“c’è qualcuno Gholem?”
“sta arrivando e non è una cosa buona”
Misa si alzò in piedi
“allora dobbiamo uscire da qui e scappare”
ma il piccolo demone lo guardò tristemente
“è troppo tardi..”
Misa fece per ribattere ma Gholem sgranò gli occhi
“è qui …”
al centro della caverna apparve un gigante e Misa urlò mentre Lys ringhiava aggrappata a lui.
Ade era spaventoso, non per il suo aspetto fisico, anche se le sue enormi dimensioni incutevano timore, ma per l’alone di oscura crudeltà che emanava. Era cattiveria pura, era il male.
Misa si addossò alla parete stringendosi forte Lys al petto e Gholem, con molta cautela, si mise fra loro e Ade
“mio Signore che sorpresa vedervi qui”
Ade non lo degnò di uno sguardo puntando invece gli occhi sulle sue prede e il piccolo demone ebbe così la conferma ai suoi sospetti.
Gholem era un piccolo demone verde, piccolo nelle dimensioni e nei poteri, un demone inferiore, un servitore; nell’Ade era considerato al pari di un ratto se confrontato con i demoni guerrieri, ma c’era una cosa che tutti sottovalutavano: il suo amore sconfinato per la Regina dell’Ade.
Non l’amore romantico ma l’amore riconoscente, l’amore devoto e incondizionato verso la persona che gli aveva dimostrato di avere così tanta fiducia in lui da mostrargli anche il suo lato debole. Haxa gli aveva lasciato vedere il dolore della sua perdita, aveva condiviso con lui i ricordi del suo Syn, gli aveva permesso di stare al suo fianco quando era così straziata dal dolore da non sopportare nemmeno l’idea di vivere ancora. Era l’unico che lei aveva tenuto vicino dopo essersi rinchiusa nell’Ade.
E quando tutto era cambiato, quando lei aveva ritrovato il suo Syn, invece di abbandonarlo aveva condiviso con lui anche quella gioia, lo aveva reso parte di quel momento regalandogli la possibilità di seguirla anche fuori dall’Ade e lui le era così riconoscente per tutti quei doni, che aveva giurato a se stesso che avrebbe sacrificato la sua vita per lei se fosse stato necessario.
E ora era arrivato il momento di mantenere quel giuramento.
Ade si mosse verso Misa e Lys che erano sempre più terrorizzati, il figlio di Kronos sembrava godere della loro paura e Gholem sapeva che avrebbe fatto loro del male perché Ade era così, la sua anima era nera e si nutriva del dolore che procurava.
Misa strinse più forte Lys e come una bestiolina in trappola cercò il modo di fuggire ma non ne trovò, quel gigante era sempre più vicino e lui non sapeva come fare per proteggere la bambina, scivolò lungo la parete nel tentativo di allontanarsi ma l’uomo sorrise sadicamente e lui si ritrovò paralizzato da una forza invisibile che lo strinse così forte da fargli scricchiolare le ossa. Urlò e Lys con lui perché la stessa morsa stringeva anche lei, la morsa si allentò un poco e il dolore diminuì
“ora voi due verrete con me”
disse Ade e allungò una mano verso di loro ma, prima che potesse fare qualsiasi cosa, Gholem saltò e lo azzannò al braccio che tendeva.
Ade fu così sorpreso che si deconcentrò e la forza che teneva Misa e Lys bloccati sparì, il ragazzo allora cominciò a correre verso l’uscita, ma Ade si riprese in fretta e Misa si ritrovò sbalzato in aria e lanciato contro la parete accanto.
Gholem affondò ancora di più i denti nel braccio di Ade e si aggrappò anche con le unghie dei piedi e delle mani, graffiando, strappando, lacerando, Ade lo colpì con una violenza tale che Gholem si sentì frantumare dentro ma non mollò.
Misa scuotendo la testa per la botta presa nell’impatto si rialzò, barcollava ma Lys sembrava stare bene e doveva portarla fuori di li, la spalla sinistra non funzionava più e gli faceva un male cane, ma le gambe lo reggevano anche se un po’ traballanti e lui riprese la strada verso l’uscita, era quasi arrivato, vedeva la sabbia e con lei una speranza ma Lys ringhiò con forza e poi tutto divenne nero.
Dopo il primo colpo ricevuto Gholem aveva rafforzato la presa ma il secondo colpo lo tramortì, sentiva le forze abbandonarlo, nessuno era arrivato in loro soccorso e lui non poteva fare altro, si sentì misero ed inutile, incapace del compito affidatogli e quando Ade gli sferrò il terzo colpo Gholem crollò al suolo.
L’ultima cosa che vide fu Ade avventarsi su Misa e Lys e, mentre sentiva la vita fluire via, chiese perdono alla sua Signora per aver tradito quella fiducia per cui tanto lui l’aveva amata.
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Kronos era rimasto a guardare gli dei intrappolati nella sua rete, aveva goduto nel vederli sbattere e agitarsi come uccelli in gabbia nel tentativo di liberarsi e aveva goduto ancora di più nel vedere la loro frustrazione aumentare ad ogni fallimento.
Ora mancava solo il gran finale.
Ade apparve accanto a lui e nella rete calò il silenzio, lui invece guardò il figlio e quello che stringeva tra le mani e scoppiò a ridere
“questa si che è una splendida giornata figlio mio”
gridò e rise ancora più forte.
Quando Apollo vide cosa Ade stringeva tra le mani gli si fermò il cuore.
Con gli occhi sgranati fissò il corpo immobile di Misa, che Ade reggeva tenendolo per i capelli come se fosse una bambola di pezza senza valore.
La presa di Ade era crudele, stringeva con forza e doveva essere molto dolorosa, ma Misa non si muoveva, non accennava nemmeno una smorfia e il terrore che fosse morto fece incrinare qualcosa dentro Apollo, provocandogli un dolore di un’intensità mai provata.
Accanto a lui Martin respirava a fatica perché, con l’altro braccio, Ade sorreggeva Lys.
A differenza di Misa la bambina era sveglia, e Ade la teneva per la vita senza farle male, ma piangeva ed era ferita al viso, l’angoscia di Martin esplose e ruggì così forte che Kronos smise di ridere, sentendolo Lys lo cercò e quando lo vide intrappolato sotto di lei, rispose al suo richiamo guaendo e cercando di allungarsi verso di lui.
Martin si lanciò contro la rete, sapeva che non l’avrebbe sfondata e infatti ricadde al suolo, ma almeno la bambina capì che lui avrebbe fatto qualsiasi cosa per andare a prenderla.
Kronos si beava della vista degli dei sconvolti e ghignando, allungò una mano per accarezzare la bambina
“sento il potere che scorre nel suo sangue. Sento la sua forza distruttrice”
Daniel lo maledì lanciandogli contro la sua spada che rimbalzò contro la rete e ricadde al suolo, Kronos lo guardò e gli sorrise
“non preoccuparti umano, quando berrò il suo sangue non la farò soffrire. Mi prenderò il suo potere e lei non si accorgerà nemmeno di quello che le sta accadendo”
Daniel e Martin rimasero impietriti, avevano sempre pensato che Kronos volesse allevare la bambina per poi usarla contro gli dei, non che volesse ucciderla
“non puoi macchiarti della morte della bambina. Il potere di Fenrir si ritorcerà contro di te”
ringhiò Haxa e Kronos la fulminò con gli occhi
“IO posso fare quello che voglio! Non ho nessun interesse nell’allevare una serpe che potrebbe rivoltarsi contro di me! E ti sbagli sul potere di Fenrir:io posso controllarlo e usarlo meglio di chiunque altro, e te lo dimostrerò uccidendoti per prima!”
l’oscurità di Haxa la avvolse rivelando la sua furia
“ricordati che per farlo dovrai farmi uscire da questa rete vigliacco! allora vedremo chi morirà!”
Kronos non la degnò di una risposta e spostò lo sguardo su Apollo, che ancora fissava Misa
“Apollo! Il preferito di Zeus, il suo soldato più forte, il suo figlio più amato”
Apollo lo guardò e Kronos gli regalò uno sguardo di puro disprezzo e odio
“Zeus ti ha dato tutto Apollo”
allungò una mano e afferrò per un braccio Misa, strappandolo dalla presa di Ade e sollevandolo in modo che fosse ben visibile a tutti quelli nella rete
“guardate il dono più grande di Zeus ad Apollo, lo ama così tanto che ha creato una stirpe solo per lui”
quando Kronos passò la mano sul viso di Misa e questi aprì gli occhi, Apollo smise di respirare.
La felicità di vedere che era vivo, durò il tempo che lui ci mise a capire quello che Kronos aveva in mente, la paura cominciò a strisciare nel suo petto, come una serpe velenosa che gli mordeva la carne ad ogni battito del cuore, Kronos la vide e se ne nutrì godendo
“te l’avevo detto Apollo: io mi prenderò tutto quello che è tuo, e tu dovrai guardare mentre te lo porto via”
con rabbia ruotò la mano con cui reggeva Misa e gli spezzò il polso facendolo urlare di dolore
“e lo farò un pezzo per volta Apollo”.
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Sergio fece appena in tempo a coprire la bocca di Fernando, che quando sentì l’urlo di Misa urlò anche lui, tenendolo forte, avvicinò la bocca al suo orecchio
“stai calmo amore ti prego”
Fernando tremando annuì e Sergio gli liberò la bocca.
Avevano eliminato i Karmet ed erano giunti alla porta che dava sulla sala qualche attimo prima, avevano assistito a tutta la scena nascosti nell’ombra, ed ora fremevano di rabbia guardando Apollo che, fuori di se, cercava di abbattere la rete colpendola con tutta la sua forza
“dobbiamo andare subito Kyara”
ringhiò Sergio
“ci muoviamo al mio segnale”
disse lei, poi Misa urlò ancora, più forte della prima volta, chiamò il suo Febo con tutta la voce che aveva e nella sala esplose l’inferno perchè tutti gli dei si lanciarono contro la rete
“ora!”
gridò Kyara e tutti e tre svanirono.
Kyara riapparve dietro Kronos nell’istante in cui Sergio e Fernando apparvero alle spalle di Ade, tutto si svolse velocemente, e nessuno capì cosa stava accadendo fino a quando non finì.
Kyara trafisse la schiena di Kronos con la spada che le aveva dato Sergio, e nello stesso istante Fernando infilzò Ade.
Prima di attaccare, l’Oracolo aveva incantato le spade e quando colpirono, la magia sulle lame paralizzò i due dei per qualche istante, questo diede il tempo a Kyara di rubare la spada che Kronos portava al fianco (che era l’unica in grado di frantumare la rete magica) e di lanciarla a Sergio, che la prese al volo e si lanciò giù dalla balconata conficcandola nella rete e squarciandola mentre cadeva a terra.
Fernando afferrò Lys e svanì, mentre Kyara afferrava Misa scomparendo un secondo dopo.
Quando Sergio toccò terra, la rete magica era completamente aperta, Martin e Apollo si lanciarono contemporaneamente verso Kronos e Ade assetati di sangue, ma l’effetto dell’incantesimo di Kyara svanì, e i due riuscirono a fuggire prima che li raggiungessero.
I ruggiti di frustrazione di Martin e Apollo fecero tremare i muri della sala, poi calò il silenzio.
Artemide si lanciò sul figlio stringendolo con forza
“grazie a Zeus sei salvo!”
Sergio ricambiò l’abbraccio
“sono felice che anche voi state bene, ma dobbiamo andarcene da qua”
una mano calò sulla sua spalla e quando si girò, vide Apollo e Martin che lo fissavano angosciati
“Misa e Lys sono alle grotte, ci aspettano li”
corsero tutti fuori dalla Rocca per recuperare Akry, poi svanirono, andandosene finalmente da quel posto maledetto.