Title: Arcana
Rating: NC-17
Pairing: Sergio Ramos/Fernando Torres - Daniel Agger/Martin Skrtel
Warnings: alternative universe, slash
Disclaimer: This is a work of complete fiction.
Summary: Arcana. A story of love, magic, blood and tears.
Epilogo.
Alexis sospirò esasperato
“ma perché mi devi intrecciare i capelli? Io non sono una damigella, sono un guerriero”
Haxa, in ginocchio sul letto dietro la sua schiena, lo colpì con le nocche sulla testa
“taci idiota! E’ il giorno più importante della vita di mio figlio e non voglio che tutti vedano quanto sei troglodita!”
Alexis voltò la testa e la guardò con un sopracciglio sollevato
“questa notte non mi sembrava che tu odiassi così tanto il mio essere troglodita”
Haxa avvampò e lui la adorò ancora di più se fosse possibile, soprattutto quando lei cercò di colpirlo di nuovo, le afferrò il polso e la strattonò facendola finire tra le sue braccia
“allora Signora dell’Ade, rispondimi: quanto odi questo troglodita?”
“tantissimo!”
rispose lei cercando di liberarsi, anche se con poca convinzione, e lui le sorrise
“anche io ti odio tantissimo”
poi la baciò con passione, godendo nel sentirla sciogliersi tra le sue braccia.
Qualche tempo prima Haxa era diventata l’unica Signora dell’Ade, e quando Zeus le aveva assegnato il Regno, lei aveva chiesto ad Alexis di stare al suo fianco.
E lui ovviamente aveva detto di sì.
Vivere nell’Ade non era facile, e anche vivere con Haxa non lo era, c’erano volte dove lui avrebbe voluto decapitarla, (e una volta ci aveva anche provato), ma i giorni belli al suo fianco erano così tanti, che quelli brutti a confronto non significavano nulla.
E poi poteva contare sempre su Domino e Catalina, che non volendo dividersi da lui, avevano scelto di seguirlo nell’Ade. Per la grandissima gioia di Catalina.
Bussarono alla porta e lui tornò alla realtà
“mia signora è ora di andare” Gholem …“quel brutto gigante non vorrà farci fare tardi anche questa volta vero!”
e no, Gholem nonaveva ancora digerito la presenza di Alexis accanto ad Haxa, e non mancava di ricordarlo a tutti.
Alexis sbuffò e Haxa rise
“no Gholem, non gli permetterò di farci fare tardi. Arriviamo subito”
“se lei lo bruciasse come le avevo detto di fare, non dovremmo preoccuparci tutte le volte”
gridò Gholem, e Haxa si alzò tra le proteste di Alexis
“non brontolare. Gholem ha ragione, ci hai fatto fare tardi alla cerimonia di Apollo e Misa. E’ stato davvero scortese da parte tua”
“Quante volte dovrò scusarmi ancora? Non l’ho fatto apposta a perdermi nei meandri dell’Ade!”
Haxa rise mentre indossava la tunica cerimoniale che aveva preparato per il matrimonio del figlio
“così impari a seguire Catalina nelle sue esplorazioni. Lo sai che quando vede un demone che non ha mai visto perde la testa e lo rincorre per tutto L’Ade!”
Alexis sospirò
“l’ho imparato a mie spese”
“dai, ora vestiti e accompagnami a vedere mio figlio che si sposa”
Alexis la raggiunse e appoggiandosi alla sua schiena la abbracciò
“sei felice mia Regina?”
Haxa annuì
“come mai nella mia vita”
“e mi ami?”
Haxa voltò la testa e gli sorrise
“come potrei non amarti? Sei tutto ciò che ho sempre sognato”
e Alexis la baciò, perché eranoquesti i momenti che rendevano lo stare accanto ad Haxa,la gioia più grande della sua vita.
Sergio, appoggiato allo stipite della porta, guardava Martin finire di vestirsi
“allora amico mio, questa volta ti sposi davvero”
Martin sorrise allacciandosi i calzoni
“almeno che non mi abbiate fatto uno scherzo, si, finalmente mi sposo”
Sergio scosse la testa
“finalmente dici? Quando mi hai chiesto di farti da testimone, eri terrorizzato all’idea di sposarti”
Martin sorrise
“non avevo paura di sposarmi, avevo paura di non riuscire a prendermi cura di Daniel e Lys. E’ diverso”
“e ora non hai più paura?”
Martin scosse la testa
“no, non ho più paura. So di poterlo fare. Ma se dovesse accadere qualcosa, ho una famiglia che mi aiuterà a prendermi cura di loro. Non sarò solo”
in quel momento qualcosa volò dentro la finestra lanciandosi veloce come un razzo su Sergio, e prima che lui potesse scansarsi, si ritrovò le labbra di Shere stampate sulle sue
“Shere!”
gridò Martin, e andò a strappare via la ragazza drago dal suo testimone
“lo vuoi lasciare stare??? Lo sai che Fernando ha giurato che ti strappa le ali se baci ancora Sergio”
Sergio sbattè gli occhi un po’ frastornato dall’assalto, Shere gli fece l’occhiolino, poi sorrise a Martin
“ma Fernando non è qui a vedermi, e tu non farai la spia, vero fratellino?”
Martin le diede una pacca sul sedere
“Ti ho già detto che non sono il tuo fratellino! Sparisci!”
“Haxa ha detto che io e te dobbiamo comportarci come due fratelli.Quindi tu se il mio fratellino e io la tua sorellina preferita!”
“preferita un corno! Sei la sorellina più dispettosa che potesse capitarmi!”
“lo hai detto! Hai detto che sono la tua sorellina! E ora non puoi più rimangiartelo!!!”
gridòShere, poi gli fece la linguaccia e volò fuori dalla finestra.
Martin dovette respirare profondamente per ritrovare la calma, poi si voltò verso Sergio
“tu dovresti dirle qualcosa quando ti bacia”
Sergio ghignò e allargò le braccia
“e cosa potrei dirle io che voi non le avete già detto? Non è colpa mia se sono così affascinante ed irresistibile. Lei esprime solo i suoi sentimenti, e lo sai che reprimere i sentimenti delle persone non è un bene. Deve sentirsi libera di esprimersi, o crescerà con seri problemi”
Martin sfoderò le zanne
“i seri problemi li causerò io a te se non la pianti di giocare con mia sorella. Non credo che a Fernando farà piacere sposare un eunuco”
Sergio si staccò dalla porta
“hey io non ho fatto proprio niente a tua sorella! E’ lei che mi bacia tutte le volte che Fernando non è in giro. E poi cosa diavolo è un eunuco???”
“uno a cui hanno strappato i gioielli di famiglia! Ecco cos’è un eunuco!”
gridò Martin e Sergio strinse le gambe di riflesso
“chi sta per diventare un eunuco?”
i due ragazzi si voltarono verso Daniel, che uscì in quel momento dal bagno fresco come una rosa, sorrideva radioso
“immagino che Shere abbia baciato ancora Sergio”
commentò ridendo, e Sergio brontolò
“non è colpa mia!”
“sì che è colpa tua! tu devi dirle di smettere”
lo rimproverò ancora Martin e Daniel intervenne
“piantala Martin, sono affari loro non tuoi”
Martin si imbronciò
“ma Shere finirà nei guai se continua così. Fernando è uno psicopatico, lo sai, le strapperà davvero le ali”
Sergio si offese
“hey, non chiamare Nando così! Lui non è psicopatico!”
Martin e Daniel si voltarono verso di lui contemporaneamente, e le loro espressioni esprimevano lo stesso identico concetto: “stai scherzando vero?”
Sergio perse un po’ della sua sicurezza, e si schiarì la voce
“lui … lui è solo pieno d’amore verso di me. Non è colpa sua se prende fuoco quando diventa geloso, o se le cose intorno a lui bruciano. E’ solo amore il suo”
Daniel si mise le mani sui fianchi
“abbiamo dovuto cambiare non so quanti stallieri, servitori, guardie e solo Zeus sa cos’altro, perché basta che qualcuno ti guardi un po’ troppo a lungo che lui gli dà fuoco”
“non è vero! Sta solo imparando a controllare i suoi poteri! Non è facile saper dare fuoco alle cose e non poterlo fare quando si è arrabbiati! Ci vuole tanto autocontrollo!”
“lui è controllatissimo! Lui vuole dare fuoco a tutti quelli che ci provano con te, e lo fà!”
Sergio non sapendo più cosa dire puntò un dito contro Daniel
“smettila di trattare male il mio Nando capito!”
Daniel sfoderò le zanne
“toglimi quel dito da davanti alla faccia o te lo stacco”
le dita di Sergio divennero artigli e i suoi capelli si arruffarono, come la criniera del leone pronto all’attacco
“io non tolgo niente fino a quando tu non ritirerai quello che hai detto su Nando”
“io non rit…”
urla di terrore che provenivano dal giardino bloccarono Daniel a metà frase
“ma che diavolo succede?”
sibilò Martin e andò alla finestra, un attimo dopo si affacciarono accanto a lui anche Sergio e Daniel, giusto in tempo per vedere Dalemak, il sarto di corte, correre per il cortile cercando di spegnere le fiamme che gli stavano incendiando i vestiti.
Sergio si pietrificò, mentre Daniel e Martin lo fissarono in cagnesco e cominciarono a contare
“3 - 2 - 1”
Fernando apparve nel cortile fissando crudelmente il povero Dalemak
“nessuno tocca il mio Sese hai capito!”
“non volevo toccarlo!” gridò il sarto “volevo solo fargli provare i calzoni nuovi prima della cerimonia”
“tutte scuse!”
gridò Fernando poi sparì, come sparì anche il sarto, che corse fuori dalle mura della città senza più voltarsi indietro.
Sergio si allontanò dalla finestra sotto lo sguardo inferocito di Daniel e Martin
“io … io credo sia meglio che vada”
balbettò e fece appena in tempo a svanire prima che i due futuri sposi lo assalissero contemporaneamente.
Sergio riapparve nelle stanze che divideva con Fernando e lo trovò seduto sul letto
“Nando …”
Fernando si irrigidì e non si voltò verso di lui
“Sese … mi sa che ho combinato un altro guaio”
Sergio si avvicinò piano e gli si sedette accanto, Fernando si mordeva un labbro e aveva lo sguardo triste
“il sarto?”
gli chiese Sergio e Nando annuì
“credo che non tornerà più …”
Sergio sospirò
“lo credo anche io”
Fernando alzò gli occhi verso di lui
“sei arrabbiato con me Sese?”
“no amore, non sono arrabbiato con te. Ma credo che al Consiglio ci striglieranno per bene”
le labbra di Fernando tremarono
“mi dispiace Sese. E’ che io ti amo troppo …”
e Sergio, come ogni volta che Fernando gli diceva quelle parole, si sciolse in un mare di amore
“lo so amore mio. E ti amo tanto anche io”
lo baciò dolcemente, sfiorando le sue labbra imbronciate, e poi chiedendo gentilmente il permesso di varcarle, così da far scivolare la lingua nella sua bocca e assaporare il suo gusto.
Fernando sospirò felice, quando il bacio terminò Sergio si alzò in piedi e gli porse la mano
“dai, andiamo ad affrontare le ire del Consiglio, prima lo facciamo e prima ci togliamo il pensiero”
Fernando non replicò, prese la sua mano e, a testa china, lo seguì fuori dalla camera.
La sala del Consiglio era stata costruita appositamente per ospitare il Nuovo Consiglio dei Tre Regni, nato dopo la sconfitta di Kronos e la morte di Re Brendan.
Quando Sergio e Fernando arrivarono,i Consiglieri erano già tutti lì, seduti intorno al grande tavolo di legno di quercia ad attenderli
“era ora”
borbottò Calad, e Blue e Daniel gli diedero ragione, Sergio diede loro un’occhiataccia e, insieme a Fernando, andò ad occupare gli ultimi due posti liberi del Consiglio.
Si perché il Consiglio dei Tre Regnierano loro: Fernando e Sergio per il Regno del Sud, Calad, Natanian, Dae e Blue per il Regno degli elfi, e Daniel e Martin per il regno del Nord.
Natanian prese la parola
“bene, prima di passare ad altro, facciamo tutti i nostri migliori auguri a Dae e Blue, che finalmente si sono liberati della condanna a morte del Consiglio dei Divini” ci fu un applauso generale “l’intervento di Zeus in loro favore è stato determinante, e per questo avrà la nostra eterna gratitudine”
“ce lo doveva” disse Martin “gli abbiamo salvato il culo catturando Kronos, e lui lo sa”
unaltro applauso accolse le parole del nuovo Principe dell’Ade
“vero” proseguì Natanian “ ma un po’ di gratitudine non guasta, vista la capacità che abbiamo noi otto di metterci nei casini. Credo che prima o poi avremo ancora bisogno del suo aiuto, quindi, teniamocelo buono”
e tutti dovettero concordare anche con questo.
“Ora, a proposito di Kronos, Apollo mi ha riferito che la bolla in cui lui e Ade sono imprigionati, è passata sotto la custodia dei divini. Saranno loro ad assicurarsi che quei due non escano mai più da lì dentro”
Blue fece una pernacchia davvero poco aggraziata, e tutti si voltarono a guardarlo
“cosa avete da guardarmi?”
Natanian sollevò un sopracciglio
“una pernacchia Blue? E’ questo il tuo arguto commento?”
il Divino alzò il mento piccato
“sapete che ero contrario, potevamo occuparci noi di quei due, quindi si, una pernacchia è quello che ho da dire”
sapevano tutti che sarebbe stato inutile continuare quella discussione, Blue aveva dichiarato pubblicamente il suo disprezzo per il Consiglio dei Divini per il modo in cui avevano trattato lui e Dae, e non c’era verso di limitarlo nelle sue esternazioni
“bene” proseguì Natanian “e pernacchia sia. Ora passiamo ad un tema decisamente scottante”
tutti si girarono automaticamente verso Fernando, che si fece piccolo piccolo sulla sua sedia
“oggi la torcia umana era il sarto Nando?”
Fernando fece per rispondere ma Natanian lo bloccò
“fermo. Prima di dire qualsiasi cosa, ascolta cosa ho da dire Io, e sappi che parlo a nome di tutti. Quando siamo usciti dalla bolla, ci siamo resi conto subito che quello che avevamo vissuto ci aveva profondamente cambiato, e che ci aveva uniti in modo indissolubile. Non eravamo più le persone di prima, e anche i Tre Regni erano cambiati perché anche se avevamo vinto,era tornata la paura.E così noi otto abbiamo preso una decisione forte: cambiare tutto. E’ per questo che ci siamo riuniti e abbiamo creato questo Consiglio, abbiamo deciso di cambiare le regole e di regnare insieme su tutte le terre, perchè uniti eravamo più forti. I Re si sono fatti da parte e ci hanno consegnato il potere.Abbiamo creato nuove leggi e le abbiamo fatte rispettare. E abbiamo fatto un grande lavoro, perchè la gente ora non ha più paura, si fida di noi e ci ama. Ora ...” prese un gran respiro “Siamo venuti ad Ithil, perchè è al centro esatto dei Tre Regni, e abbiamo deciso di vivere qui tutti insieme, perchè siamo una famiglia, e nessuno vuole vivere lontano dalla propria famiglia. Abbiamo dovuto imparare a convivere, perchè anche se ci vogliamo bene, non siamo perfetti e abbiamo le nostre abitudini e i nostri difetti. Ci siamo aiutati e sostenuti, ma tutto ha un limite Fernando, e noi non possiamo più lasciare che tu bruci altra gente”
le labbra di Fernando cominciarono a tremare e Sergio intervenne
“sapete che non lo fa apposta! E’ solo che quando si arrabbia perde il controllo, e i suoi poteri sono forti, deve solo imparare a controllarli.”
“lo sappiamo” intervenne Dae “ma la gente ha paura di lavorare per noi, hanno paura di Fernando”
“Helda no” sussurrò mortificato Fernando “e nemmeno le persone che sono venute a lavorare qua da Aurora. Loro mi vogliono bene. Qui non conosco nessuno a parte voi, non so di chi fidarmi e di chi no, non sono mai tranquillo perché tutti vogliono qualcosa, non mi parlano mai solo per chiedermi come sto, vogliono solo favori o altro. Ad Aurora la gente non si comporta così, sono gentili e riservati e mi fido di loro. Non brucio mai nessuno a casa, perché loro mi vogliono bene davvero.”
maanche loro amavano Fernando, era impossibile non amarlo, bhè almeno che non ti avesse dato fuoco chiaramente, Dae guardò gli altri che annuirono quindi riprese a parlare
“è vero Nando, la vita qui non è facile, la politica è fatta di falsità, e intorno a noi ce n’è tanta. Abbiamo visto quanto questo ti stia facendo male e, dato che siamo una famiglia e ti vogliamo bene, abbiamo deciso di trasferirci tutti nel Regno del Sud”
Fernando alzò la testa così velocemente che si strappò i muscoli del collo
“cosa????”
Dae gli sorrise dolcemente
“la tua terra ti manca da morire, e nessuno dovrebbe essere obbligato a stare lontano da un posto che ama, qui stai male, là stai bene, quindi: visto che è un posto stupendo, e che noi non abbiamo nessun problema a spostarci, andremo tutti a vivere li. Così tu non brucerai più nessuno. Perché non brucerai più nessuno se andremo li vero?”
Fernando scosse la testa con forza
“lo giuro! non lo farò più! lo giuro! Ma ... il Consiglio?”
Daniel scrollò le spalle
“la sede del Consiglio resterà ad Ithil, tanto ci basterà smaterializzarci per essere qui in pochi secondi,separare casa e lavoro è un’ottima idea”
“bellissima idea”
squittì Fernando e Daniel rise
“sì bellissima”
Fernandoli guardava con gli occhi pieni di emozione
“e lo fareste per me?”
i ragazzi annuirono e lui scoppiò a piangere, poi si alzò e andò ad abbracciarli tutti, tornando infine da Sergio, che lo prese sulle ginocchia e lo abbracciò
“ma non andremo a vivere ad Aurora”
disse Martin e Fernando si raddrizzò si raddrizzò di colpo
“come no????”
“se vogliamo stare lontani dalla politica, allora anche Aurora non va bene. E’ il centro del Regno del Sud, e in poco tempo la nostra presenza lì, trasformerebbe Aurora in un'altra Ithil. E noi non lo vogliamo giusto?”
Fernando scosse la testa
“no … ma quindi dove volete andare a vivere?”
“a Psyra”
Sergio sgranò gli occhi e Martin gli sorrise
“Ci ho fatto un giro pochi giorni fa, ed è un posto fantastico proprio come avevi detto tu Sergio: sereno, tranquillo, la gente è riservata e gentile, e l’isola è stupenda. Penso che sia la scelta perfetta” poi guardò Fernando “tu che ne dici? Vivere a Psyra invece che ad Aurora sarebbe un problema per te?”
Fernando scosse la testa, ancora più emozionato di prima se possibile
“certo che no, amo Psyra forse più di Aurora, e amo la casa di Sese, li staremo benissimo vedrete”
“bene” disse Martin alzandosi “ allora è deciso: Psyra sarà la nostra nuova casa. Ora però, se non vi dispiace, io e Daniel vorremmo sposarci. Possiamo dichiarare chiuso questo Consiglio?”
un sì corale mise fine a quella riunione e tutti lasciarono la grande sala.
Il matrimonio di Daniel e Martin fu splendido.
Non per lo sfarzo, ma perchè tutte le persone che loro amavano erano lì con loro.
Un matrimonio d’amore, pieno di gioia e allegria, di romanticismo e dolcezza. Anche un po’ di inquietudine, perchè buona parte degli abitanti del Regno dell’Ade, era voluta venire a rendere omaggio al loro neo Principe, e la presenza di tutti quei demoni non era certo fonte di serenità, ma quando l’ambrosia cominciò a scorrere nelle gole degli invitati, l’inquietudine svanì e la festa proseguì allegramente.
I due sposi erano raggianti, il loro amore li circondava come un alone brillante, tenendosi sempre mano per mano avevano affrontato la cerimonia con una serenità incredibile, non avevano mai smesso di guardarsi negli occhi, invece di recitare promesse separate, ne avevano recitata una insieme, mostrandosi al mondo per quello che erano: un anima ed un cuore solo.
Helda e Sergio avevano condiviso l’emozione della cerimonia stando al loro fianco, testimoni di un amore che, sapevano per certo, sarebbe durato fino alla fine dei tempi.
A quel matrimonio assistettero demoni, dei, elfi, umani e divini, e nessuno di loro, ebbe il minimo dubbio sull’immensità dell’amore dei due sposi
Finita la cerimonia la festa proseguì, vagando nel giardino affollato di ospiti, Apollo vide Sergio appoggiato ad un muretto da solo, e gli si avvicinò
“hey, cosa fai qua tutto solo?”
Sergio gli fece posto accanto a se
“pensavo”
Apollo fece una faccia stupita
“davvero??”
Sergio lo sgomitò ridendo
“sì davvero”
“e dimmi nipote, a cosa pensavi così intensamente?”
Sergio sorrise ancora, ma era un sorriso strano, si raddrizzò e passò ad Apollo il bicchiere che aveva in mano
“te lo mostro”
gli disse, poi si sciolse la lunga treccia e si incamminò verso un punto poco distante da loro.
Fernando stava parlando con sua madre quando Sergio arrivò, lo guardò divertito
“Sese perchè ti sei sciolto i capelli?”
ma Sergio non rispose e lo prese per mano trascinandolo via
“Sese, ma cosa fai?”
Sergio lo portò fino al centro del giardino, e poi sulla pedana rialzata che avrebbe accolto da lì a poco chi voleva ballare. Fernando sempre più confuso lo guardò fermarsi e mettersi di fronte a lui
“Sese,non si può ballare ancora, e poi ci stanno guardando tut..”
le parole gli morirono in gola quando Sergio si inginocchiò di fronte a lui, mentre intorno a loro tutti gli ospiti si fermavano a guardarli in silenzio.
Sergio invece, guardandolo negli occhi, cominciò a parlare
“ci ho messo 15 anni a capire Fernando, 15 lunghissimi anni, ma ora lo so, tu sei tutto quello che voglio, e voglio che tutto il mondo lo sappia”
allungò una mano e prese quella di Nando che era pietrificato per l’emozione
“oggi, qui, di fronte a tutti, di fronte alle nostre famiglie e alle persone che amiamo, io, Sergio dico a tutti che ti amo Fernando, ti amo da morire, e voglio stare al tuo fianco per sempre”
strinse la presa sulla mano di Nando
“Mi vuoi sposare Fernando?”
sembrava così tranquillo Sergio in quel momento, Fernando invece cominciò a tremare.
Lui che aveva pianificato quel momento da sempre, lui che sognava solo quel momento da 15 anni, era così sconvolto da boccheggiare. Non riusciva a riprendersi quel tanto che gli sarebbe bastato per dare la risposta che era da tutta la vita che voleva dare, voleva gridare SI a pieni polmoni, ma non riuscì a fare altro se non iniziare a piangere.
E il tempo passava.
Lui piangeva, gli invitati trattenevano il fiato, e Sergio aspettava.
E il tempo passava.
Ma Fernando non smetteva di piangere e soprattutto non rispondeva, gli invitati cominciavano ad andare in debito d’ossigeno, e Sergio cominciava ad avere paura, allora, facendosi coraggio ci riprovò
“Nando?” deglutì vistosamente “mi vuoi sp…”
lo scatto di Fernando fu così rapido e improvviso, che Sergio urlò quando il suo compagno gli si lanciò tra le braccia facendogli perdere l’equilibrio
“sì, sì, sì, sì, sì, sì, sì, sì, sì, sì, sì, sì, sì, sì, sì”
un fiume di sì, intervallato da un mare di baci che gli ricoprivano la faccia
“sì, ti sposo, sì, sì, sì, sì, sì, sì, sì, sì, sì, sì, sì, sì, sì, sì, sì, sì, sì, sì, sì, sì”
Sergio scoppiò a ridere, sdraiato a terra come una tartaruga rovesciata, mentre Fernando lo tempestava di baci e la gente intorno a loro scoppiava in grida di gioia e applausi
“per gli Dei mi hai fatto morire di paura Nando” era difficile parlare in quella raffica di baci, ma Sergio aveva sempre avuto sorprendenti abilità nascoste “pensavo non mi volessi sposare”
Fernando singhiozzò, lo baciò, rise, lo baciò
“scusami Seseee” bacio, singhiozzo, bacio, risata, bacio “ non riuscivo a rispondereeee” bacio, singhiozzo, bacio, bacio, bacio, bacio, risata, bacio “ero così felice che non riuscivo a parlareeee”
Sergio rise ancora e lo strinse forte, poi sopra di loro apparvero i volti di Martin e Daniel
“pensate di stare sdraiati sulla pista da ballo ancora per molto?”
chiese Daniel
“perché questo è il nostro matrimonio e voi due esibizionisti ci state rubando tutta la scena!”
sorrideva mentre lo diceva, e Sergio gli fece la linguaccia, poi si fece aiutare ad alzarsi da Martin, che dopo aver rimesso in piedi lui e Fernando, li abbracciò per congratularsi, poi li buttògiù dalla pista e guardando Daniel allungò una mano
“mi concedi l’onore del primo ballo amore mio?”
e quando Daniel annuì, l’attenzione tornò tutta sugli sposi, così come doveva essere quel giorno.
Fernando si imbronciò rialzandosi da terra
“ma che brutto carattere che ha Martin. Mi ha fatto cadere”
Sergio lo aiutò a risistemarsi
“in effetti non è stato molto carino lanciarci giù dalla pedana”
sistemò i capelli di Nando pettinandoli con le dita, poi si fermò e gli sorrise
“ma credo che anche tu, il giorno del nostro matrimonio, non vorresti che qualcuno ti rubi la scena”
gli occhi di Fernando si illuminarono all’improvviso
“oh Sese … il nostro matrimonio. Devo pensare ad un sacco di cose. Quando ci sposiamo? No, meglio che la scelga io la data, se no tu mi farai aspettare altri 15 anni. Ci sposeremo a Psyra, si, sulla spiaggia. Nessuno lo sa perché amo tanto quella casa, ma tu si vero Sese? Li io e te abbiamo fatto l’amore per la prima volta. E quanti ospiti vuoi invitare? Tantissimi. Si. Voglio tutta Psyra piena di gente che balla, e voglio anche ….”
e mentre il fiume di parole di Nando continuava, Sergio ringraziò gli Dei per avergli donato quel ragazzo così meraviglioso.
Apollo, quatto quatto, si defilò ai margini della folla, ed era quasi riuscito ad infilarsi nel portone della Reggia, quando qualcuno si schiarì la voce dietro di lui
“vai da qualche parte?”
il dio del sole si bloccò, poi si voltò lentamente
“no, certo che no amore”
Misa, a braccia conserte e con un sopracciglio alzato lo osservava perplesso
“ah no? E allora cosa fai qui? La festa è dall’altra parte”
“stavo …. stavo andando in bagno”
Misa sollevò anche l’altro sopracciglio
“ti sembro scemo?”
Apollo sospirò
“no”
“bhè grazie. Quindi cosa hai intenzione di fare? Scappare e non tornare a casa più”
Apollo si pettinò i capelli come faceva solo quando era nervoso
“proprio più no, magari posso tornare fra due o tre anni?”
Misa lo colpì ad uno stinco con un calcio facendolo guaire
“razza di idiota!”
Apollo saltellava reggendosi lo stinco dolorante
“mi hai fatto male Misa”
“ed è ancora poco! Ma è mai possibile che tu debba avere paura di una bambina di un anno????”
Apollo spalancò gli occhi al pensiero della bambina che Misa aveva voluto adottare a tutti i costi
“io non ho paura di lei!” provò a difendersi “ma lei piange sempre quando la prendo in braccio io! Piange anche solo se mi avvicino! E mi sputa addosso se le do da mangiare! Mi odia!”
Misa lo colpì ancora
“non ti è venuto in mente che forse fa così perché non ti conosce??? Sei un gigante e lei è con noi solo da una settimana, potresti farti conoscere invece di scappare!”
“con te non fa così!”
gli ringhiò contro Apollo e Misa si dovette trattenere per non colpirlo ancora
“perché io la conosco da più tempo di te, sono mesi che vado da lei. Se tu ti fidassi di me invece di scappare come un lupo ferito, vedresti che le cose con lei migliorerebbero”
Apollo lo guardò di traverso
“io mi fido di te, ma non voglio farle paura. Odio fare male ai bambini.”
Misa si tranquillizzò un po’
“non le farai male Apollo. Avete solo bisogno di conoscervi”
“ma lei…”
“basta” lo interruppe Misa e Apollo si zittì “mi ami Apollo?”
“ti ho reclamato davanti ai sacerdoti come mio unico compagno, certo che ti amo”
Misa annuì e gli si avvicinò fino a poterlo toccare, gli appoggiò le mani sul petto e si schiacciò contro di lui, sollevando la testa per guardare il suo gigante negli occhi
“allora se mi ami, farai uno sforzo e avrai pazienza con la bambina”
Apollo sospirò
“e se non andasse bene? Io sono un disastro in queste cose Misa …”
“andrà benissimo, fidati di me”
e Apollo si fidava di lui, il suo prescelto, il suo compagno, il suo amore. Nonostante fosse così giovane, era anche così saggio a volte, da stupire Apollo. Il dio del sole gli circondò la vita con le braccia
“va bene”
“smetterai di scappare allora?”
Apollo annuì e a Misa si illuminarono gli occhi
“sono davvero felice. E senti, ho pensato che potremmo chiamare la bambina …”
“e no, il nome lo scelgo io. L’Oracolo ti ha salvato la vita, il minimo che posso fare per ringraziarla è dare il suo nome alla bambina”
Misa non ebbe niente da replicare
“mi piace, e Kyara sia. Pensi che potremmo andarcene a casa ora Apollo?”
“subito? Perché così presto?”
Misa abbassò gli occhi
“bhè, la balia che abbiamo scelto era malata, e io non sapevo cosa fare, così ho dovuto lasciare Kyara con mia madre
ad Apollo si drizzarono i capelli sulla testa
“oh per Zeus! Povera bambina! Dopo un giorno intero passato con tua madre, io le sembrerò un coniglietto rosa”
e Misa non potè che essere d’accordo con lui, così un attimo dopo si smaterializzarono per correre a salvare la loro bambina.
Era notte fonda, ma gli ospiti non sembravano avere nessuna intenzione di lasciare la festa, i giardini della Reggia di Ithil non erano mai stati così pieni di vita.
Gli sposi, seduti ad un tavolo, si prendevano un attimo di pausa, Martin con Lys in braccio e Daniel appoggiato al suo fianco, con la testa sulla sua spalla, mentre accarezzava la bambina che dormiva
“Martin …”
“dimmi amore”
“ma è tutto vero?”
“cosa?”
“tutto questo. A volte ho il terrore di svegliarmi e scoprire che era solo un sogno”
Martin gli baciò la testa
“mi dispiace amore ma è tutto vero. Haxa è mia madre per davvero, Lys è tua figlia per davvero, e tu sei il marito del Principe dell’Ade per davvero”
Daniel rise
“ma quanto ti piace dire che sei il Principe dell’Ade?”
“tantissimo”
rispose con un gran sorriso Martin
“me ne sono accorto. E dimmi Principe dell’Ade, io e Lys dobbiamo veramente venire la sotto con te? Perché l’idea non mi piace molto, anche se si tratta di pochi giorni”
“ah lo so bene che non ci vuoi venire. Hai rinviato la visita quante volte oramai? Cinque, sei?”
Daniel sghignazzò
“sei”
“già sei. Gholem ha preparato sei feste per riceverti, e ha avuto sei crolli nervosi quando tu non sei arrivato”
“hey, ho sempre avvisato in anticipo!”
Martin voltò la testa per guardarlo malissimo
“avvisare la mattina, dicendo che a pranzo non ci saresti stato, non è in anticipo. E’ oggi per oggi.”
“due volte l’invito era per cena!”
provò a difendersi, ma Martin gli mostrò le zanne, e lui si arrese
“ok, è oggi per oggi. Lo ammetto. Ma quel posto mi mette ansia, e poi Lys è piccola, non può andare nell’Ade”
“a lei piace un sacco l’Ade”
“e tu come fai a saperlo? Non c’è mai stata”
Martin rise e Daniel prima lo guardò confuso, poi sgranò gli occhi
“hai portato Lys nell’Ade senza di me????”
Martin rise più forte
“certo, se aspettavo te mia figlia avrebbe visto l’Ade a 20 anni!”
“ma … ma ….”
“ma cosa? Eri tu a non voler venire, non lei”
“è piccolaaa!!!”
“prova a chiederlo ai demoni Charrak se è piccola!”
Daniel spalancò la bocca scioccato
“chi??????”
“sai quei demoni che rincorrevano sempre Gholem? Quelli che si moltiplicavano, con i tentacoli che ti bruciano se ti toccano? Bhè, ora non lo rincorreranno mai più. Fidati”
a Daniel sfuggì un gridolino strozzato
“co… cosa è succ… successo??”
Martin guardò la figlia dormire con lo sguardo pieno di orgoglioso
“Lys gli ha staccato i tentacoli a morsi”
gli occhi di Daniel si allargarono così tanto da superare quasi il contorno del viso
“ma bruciavanooo!!!”
Martin fece spallucce
“a lei no”
ci fu un attimo di silenzio, poi Daniel passò dallo stato di shock, allo stato di pura incazzatura sovrannaturale, si alzò in piedi troneggiando sul marito
“TU HAI LASCIATO CHE MIA FIGLIA AZZANNASSE DEI DEMONI VELENOSI???”
Martin sentì un brivido lungo la schiena, Daniel era davvero arrabbiato
“io, bhè, non è che me lo ha chiesto. Loro sono arrivati, a Lys non è piaciuto come trattavano Gholem e glie lo ha fatto capire”
Daniel fumava dal naso
“STACCANDOGLI I TENTACOLI???”
“E cosa poteva fare??? Sei stato tu a dirle di non parlare con gli estranei! E lei non voleva disobbedirti”
la furia di Daniel evaporò
“davvero?”
Martin annuì
“certo! Ama troppo il suo papà Daniel per disobbedirgli. Ha dovuto trovare un modo alternativo per farsi capire”
Daniel, (chiamato anche il Grande Pollo dei Tre Regni), si sciolse come burro al sole, con gli occhi a cuore guardò sua figlia
“la mia bambina mi ama tanto”
“tantissimo”
“mi obbedisce sempre”
“sempre”
tornò a sedersi e riappoggiò la testa sulla spalla di Martin
“ha fatto bene allora a staccargli i tentacoli”
“quando si sveglierà sarà felicissima di sapere che sei orgoglioso di quello che ha fatto”
Daniel annuì
“molto orgoglioso”
“e che la prossima volta che lo rifarà avrà il tuo appoggio”
“assolutamente sì”
Martin guardò Daniel
“amore?”
“si?”
chiese Daniel alzando gli occhi verso di lui
“ti prego, non cambiare mai, perché amo davvero tanto la tua capacità di importi sull’educazione di nostra figlia”
Daniel gli sorrise felice
“grazie amore”
“prego”
una risata alle loro spalle li fece voltare e videro che l’Oracolo in piedi dietro di loro
“oh Martin, forse avrei dovuto chiamarti Astuzia, non Forza” rise di gusto vedendo Martin arrossire “ma penso che siano ottime qualità entrambe, quindi va bene”
si avvicinò e accarezzò Lys
“che meravigliosa creatura che è questa bambina” sussurrò “sappiate che vi ripagherà per ogni grammo di amore che le date. Sarete orgogliosi di lei.”
“lo siamo già”
rispose Daniel e Kyara gli sorrise
“oh ma lo sarete molto di più. Lei farà cose che voi non potete nemmeno immaginare.”
in quel momento giunsero Dae e Blue
“che succede?”
le chiese Dae sedendosi al tavolo e prendendo Blue sulle sue ginocchia
“io non vado da nessuna parte, che sia chiaro” brontolò il divino “sono stufo di deserti, battaglie, bolle, e Dei cattivi” alzò le mani e le sue meravigliose farfalle apparvero sopra di lui “non voglio più tenere le mie bambine nascoste o farle soffrire”
Kyara scosse la testa
“stai tranquillo Blue, non dovrete andare da nessuna parte per ora, se non a Psyra a vivere la vostra vita”
“qualcuno ha nominato Psyra?”
chiese Sergio che era apparso con Fernando accanto a loro
“oh ecco i futuri sposi”
sbuffò Martin e Fernando gli lanciò un’occhiataccia
“tu mi hai lanciato giù dalla pedana, non pensare che me lo scordo”
Martin ghignò diabolicamente
“potrai fare lo stesso con me quando, il giorno del tuo matrimonio, attirerò l’attenzione di tutti su di me, rubandola a te”
Fernando sussultò
“non lo abbiamo fatto apposta”
Martin gli mostrò le zanne
“io invece lo farò apposta”
“NON OSARE FARLO”
Fernando si accese come una torcia, ma Natanian, che era arrivato in quel momento con Calad, gli versò una brocca di acqua in testa
“basta fuoco Nando! Avevi giurato!”
scioccato e fradicio Fernando si voltò verso di lui
“tu … tu mi hai versato l’acqua addosso …”
Natanian si sistemò le trecce con noncuranza
“si, e ringraziami che mi sono limitato ad una brocca”
ne nacque una discussione animata che coinvolse anche gli altri, Sergio si alzò per prendere le difese di Nando ma Kyara intervenne
“SILENZIO!”
tutti tacquero all’istante e l’Oracolo, con un solo sguardo severo, li fece sedere buoni e tranquilli, quando fu soddisfatta dei loro musi imbronciati e meravigliosi, sorrise
“Vi amo. Tutti” disse sincera e con il cuore in mano “siete il mio esercito e io vi amo”
i ragazzi si sciolsero a quelle parole, qualcuno arrossì, di certo il malumore passò a tutti.
Kyara continuò
“dunque eccovi qui, vivi, felici e vittoriosi. Vi guardo e vedo questa meravigliosa famiglia che siete diventati. Scruto il futuro e vedo i miei ragazzi che realizzano i loro sogni, vedo la vostra gloria, vedo il mondo ai vostri piedi. E ne sono così fiera che mi scoppia il cuore”
alzò per un attimo gli occhi e alle loro spalle vide Haxa con Alexis, Catalina e Domino, Ares con Elettra, Artemide, Apollo con Misa e la piccola Kyara che erano ritornati alla festa, Gholem, Shere, Helda, c’era anche Re Samael e accanto a lui Tobias, che ora era la sua guardia personale, e dietro a tutti Akry.
Kyara allargò le braccia
“Tutti voi siete parte di questo futuro. Molte cose dovranno ancora accadere, ma nessuna sarà mai troppo dura per voi. Insieme vincerete sempre” guardò solo i suoi 8 ragazzi “INSIEME”
ripetè e i ragazzi annuirono.
Kyara riabbassò le braccia e il suo tono divenne improvvisamente serio
“QUANDO IL SIGNORE OSCURO ALLUNGHERA’ I SUOI TENTACOLI …”
“oh no! Un'altra previsione no!”
sbottò Sergio interrompendola
“altre frasi criptiche Kyara? Ma basta!”
la rimproverò Apollo, e Kyara li guardò con gli occhi sgranati
“ma io stavo per dire una cosa importante!!!”
“ne siamo sicuri” disse scocciato Martin “ma questo è il mio matrimonio! portaci le tue disgrazie un'altra volta”
“disgrazie???? io non porto disgrazie!!!”
squittì l’Oracolo e tutti annuirono alzandosi in piedi
“sì, si, come no” rispose Misa “intanto quando tu parli noi finiamo nei casini! Non ci freghi più!”
“MA DOVE STATE ANDANDO TUTTI ???”
ma nessuno le rispose, e se ne andarono lasciandola sconvolta a guardare le loro schiene
“se ne sono andati …”
balbettò mortificata mentre li guardava mischiarsi tra gli invitati, quando scomparvero le labbra cominciarono a tremarle
“mi hanno abbandonata ….”
poi l’aria scintillò per un secondo e all’improvviso tutti le riapparvero intorno gridando
“FREGATAAAAAAAA!”.
Kyara urlò per lo spavento, mentre gli altri ridevano a crepapelle, Ares le mise un braccio intorno alle spalle, era così scioccata che tremava
“piccola Kyara, quanto ci ami adesso?”
lei lo guardò, guardò tutti gli altri, poi scoppiò a piangere
“TANTISSIMOOOOOOOOOOOOOO”
e colei che, fin dall’inizio di questa storia, aveva lavorato affinché tutto quello fosse possibile, si lasciò andare, felice di annegare nel mare di abbracci che la sommerse.
Fine.