[Una serie di sfortunati eventi] The cold embrace of fear
Titolo: The cold embrace of fear
Fandom: Una serie di sfortunati eventi
Pairing: /
Words: 351
Genere: Gen
Rating: SAFE
Warnings:
Note: Scritta per la prima settimana del COW-T, team Ysmaros, con il prompt "Paura" per la missione numero 1. Bonus partecipazione titolo va a Marty, che supporta e piange con me.
I giovani Baudelaire avevano scoperto il significato della parola paura - che sicuramente sarà conosciuta, e indica la sensazione di forte preoccupazione, di insicurezza o di angoscia davanti a pericoli reali o immaginari - solo avanti nelle loro giovani vite. Almeno, due di loro possono trovarsi in questa categoria. La piccola Sunny, d’altro canto, aveva abbracciato l’emozione con la precisa concezione di un poppante, ossia inclinando la boccuccia, e esprimendo la propria preoccupazione verso i fratelli con un mugolio sconsolato.
Tutto questo era successo grazie al termine perire. Per essere precisi, ne era stato veicolato, poiché l’incendio, per sé, era la causa della morte prematura dei coniugi Baudelaire, e non - sebbene lo sarebbe potuto essere, considerata la mancanza di tatto con cui era avvenuta - il modo grottesco in cui l’infausta notizia era stata recapitata ai bambini.
Sebbene tutti e tre avessero la certezza di avere l’un l’altro, la notizia aveva risucchiato tutta l’aria dai loro polmoni, e li aveva lasciati soli, piccoli e minuscoli, nel mezzo della terra, senza nessun luogo in cui guardare, e nessun posto dove andare. Fatta eccezione per un parente che non avevano mai sentito nominare, di certo scelto con cura dalla mamma e dal papà. Doveva essere così.
Però non era stato l’incendio, o la spiaggia, o una parola a far rendere loro conto di quanto orribile la situazione potesse diventare; non erano stati i funerali, a cui avevano assistito a fianco di un banchiere.
Violet credeva, prima, che si trattasse di una giornata nuvolosa alla spiaggia. Solo perché il cielo era grigio, e il vento freddo, non significava che si sarebbe trattato di una brutta esperienza. Forse, avrebbero solo trovato tutto lo spazio che volevano per stendere il loro telo. Voleva credere, mentre bussavano alla porta della casa più brutta che i suoi occhi di bambina avessero mai visto, che non si trattasse di niente senonché il lato positivo di una cattiva apparenza.
Violet, Klaus e Sunny, però, non sapevano che avrebbero desiderato, di lì a poco, il ritorno di una giornata di sole. O che la paura, quella vera, doveva ancora arrivare.
Fandom: Una serie di sfortunati eventi
Pairing: /
Words: 351
Genere: Gen
Rating: SAFE
Warnings:
Note: Scritta per la prima settimana del COW-T, team Ysmaros, con il prompt "Paura" per la missione numero 1. Bonus partecipazione titolo va a Marty, che supporta e piange con me.
I giovani Baudelaire avevano scoperto il significato della parola paura - che sicuramente sarà conosciuta, e indica la sensazione di forte preoccupazione, di insicurezza o di angoscia davanti a pericoli reali o immaginari - solo avanti nelle loro giovani vite. Almeno, due di loro possono trovarsi in questa categoria. La piccola Sunny, d’altro canto, aveva abbracciato l’emozione con la precisa concezione di un poppante, ossia inclinando la boccuccia, e esprimendo la propria preoccupazione verso i fratelli con un mugolio sconsolato.
Tutto questo era successo grazie al termine perire. Per essere precisi, ne era stato veicolato, poiché l’incendio, per sé, era la causa della morte prematura dei coniugi Baudelaire, e non - sebbene lo sarebbe potuto essere, considerata la mancanza di tatto con cui era avvenuta - il modo grottesco in cui l’infausta notizia era stata recapitata ai bambini.
Sebbene tutti e tre avessero la certezza di avere l’un l’altro, la notizia aveva risucchiato tutta l’aria dai loro polmoni, e li aveva lasciati soli, piccoli e minuscoli, nel mezzo della terra, senza nessun luogo in cui guardare, e nessun posto dove andare. Fatta eccezione per un parente che non avevano mai sentito nominare, di certo scelto con cura dalla mamma e dal papà. Doveva essere così.
Però non era stato l’incendio, o la spiaggia, o una parola a far rendere loro conto di quanto orribile la situazione potesse diventare; non erano stati i funerali, a cui avevano assistito a fianco di un banchiere.
Violet credeva, prima, che si trattasse di una giornata nuvolosa alla spiaggia. Solo perché il cielo era grigio, e il vento freddo, non significava che si sarebbe trattato di una brutta esperienza. Forse, avrebbero solo trovato tutto lo spazio che volevano per stendere il loro telo. Voleva credere, mentre bussavano alla porta della casa più brutta che i suoi occhi di bambina avessero mai visto, che non si trattasse di niente senonché il lato positivo di una cattiva apparenza.
Violet, Klaus e Sunny, però, non sapevano che avrebbero desiderato, di lì a poco, il ritorno di una giornata di sole. O che la paura, quella vera, doveva ancora arrivare.