Salve a tutti, finalmente dopo tanto tempo ho trovato il tempo (ma sopratutto la voglia XD ) di riscrivere qualcosa. Oggi vi presento il secondo capitolo della mia storia. Spero che sia di vostro gradimento.
P.S. se ci fossero degli strafalcioni di ortografia, me li potete far notare, cosi procederò presto alla correzione. Grazie ^^ .
Capitolo 02
Seduti sul bordo di una fontana, Allen e Lelithia , ridevano e scherzavano come se si conoscessero da una vita.
-Posso chiederti una cosa?- chiese Allen e Lelithia gli rispose con un cenno d’approvazione.
- Oggi all’uscita eri molto di fretta. Dove stavi andando?-
- Siamo curiosi, mi pare- sorridendo maliziosamente- Andavo alla Torre del cielo!
Perplesso dalle parole della ragazza, Allen chiese- Ma non è la sede dei Reishin? I guerrieri che si occupano della caccia ai Raksha?
Sfoderando un sorriso radioso- Si esattamente. Dalla prossima settimana n’entrerò a fare a parte ufficialmente -.
- Senza neanche un periodo d’apprendistato? Ti faccio i miei complimenti -.
Squillo il cellulare di Lelithia, e notando che ora si era fatta esclamò- Ma è tardissimo! Mio padre mi ucciderà! Scusa devo scappare, di nuovo. Ci vediamo domani a scuola -.
- Si d’accordo, ciao!- rispose sorridendo, ma quando Levitai si allontanò, l’espressione del ragazzo si fece più cupa e il suo sguardo divenne malinconico.
- Speriamo di non rivederci più- sussurò- per il suo bene.
Lelthia stava camminando per uno dei corridoi della Torre del Cielo, indossando la divisa dei Reishin. La divisa era composta da una giacca in stile militare bianca con l’abbottonatura sul lato sinistro, con tre bottoni d’argento e i bordi del collo e delle maniche blu; una gonna blu che arrivava poco sopra le sue ginocchia e degli stivaletti neri. Ormai era passati sei mesi da quando era diventata una Reishin. Sei mesi dall’ultima volta che aveva visto Allen. Mentre camminava ripensava ai pochi momenti passati con quest’ultimo.
Come mai è sparito cosi nel nulla?
Perché ha abbandonato la scuola senza dire niente?
Perché non riesco a togliermi il suo volto dalla testa?
Sempai! Sempai!
Gridarono due voci femminili dal fondo del corridoio. Due ragazze si diressero a corsa verso Lelithia.
Salve ragazze- Rispose con un sorriso -Però potreste smettere di chiamarmi sempai? In fondo siamo coetanee.-
-Ma noi siamo diventate da poco adepte, mentre tu ricopri già la carica di Reishin. Per noi sei un mito.-
Ma… dai…. Non dite cosi, mi mettete in imbarazzo-
-Però è la pura verità- disse una voce proveniente da dietro le tre ragazze. Nel corridoio c’era un ragazzo. Aveva i capelli lunghi capelli biondi raccolti in una coda a cavallo, con una lunga ciocca che gli cadeva sul lato destro del viso, i suoi occhi erano azzurri e sembravano come lame di ghiaccio, il suoi lineamenti erano femminile e indossava una divisa militare completamente nera. I suoi movimenti erano quasi regali e si avvicinava con passo sicuro e deciso verso le tre ragazze.
-Mia cara Lelithia, non devi essere modesta. Poche persone sono giunte al tuo livello senza neanche un periodo d’addestramento, è più che naturale che ti considerano un mito.
-Tatsuki! Sei tornato presto dalla tua missione- disse Lelithia.
-Sai com’è? Non riuscivo a stare troppo lontano dalla te- prendendo le mani della Reishin tra le sue- Il mio cuore è stato rapito dalla tua bellezza, purtroppo mi rattrista che non sono riuscito a fare la stessa cosa col tuo-.
- Sono molto lusingata, ma come ti ripeto sempre: non mi piace uscire con qualcuno che mi tradirebbe perfino con gli uomini -.
-Come?- pronunciarono le due adepte per la sorpresa.
- Dovete saper che Tatsuki è un valido Reishin, ma i sono i suoi gusti sono alquanto discutibili. Uomini o donne per lui non fa molta differenza- pronuncio mentre liberava le mani dalla presa del collega.
- Sono una persona di mente aperta, pronto ad ogni nuova esperienza-.
- Ma anche manica! Fai addirittura una classifica di chi ti piace di più, sia per gli uomini sia per le donne -.
- Si è vero- ammise Tatsuki- e tu mia cara sei in cima a quella femminile -.
- Per mia sfortuna. Solo per curiosità, chi sono gli sventurati che si trovano in cima a quella maschile?-.
-Bè, la primo posto troviamo il capitano Kusagi, un uomo cosi distinto non poteva essere che essere in cima. Al secondo posto c’è il tuo amico Mishima…
- Povero Haru!- con tono compassionevole.
-… e poi al terzo posto, ma non per importanza, c’è un ragazzo che tu non conosci, non è della base-.
- Davvero? Di chi si tratta?- esclamarono incuriosite le due giovani ragazze.
- Si tratta un ragazzo meraviglioso, l’ho soprannominato White snow!
- Poverino! Gli hai addirittura affibbiato un nomignolo stupido -.
- Dovete sapere- disse ignorando Lelithia - che è un ragazzo carinissimo e puro, ma anche talmente ingenuo che mi verrebbe voglio….- si soffermò un attimo per poi esclamare con tutta la gioia-… di mangiarlo dalla testa ai piedi -.
Le due giovani adepte rimasero perplesse dalle parole dell’uomo, mentre Lelithia era ormai rassegnata, non trovava altre parole per rispondere al pervertito. Ma tutto questo fu interrotto da un annuncio.
-Lelithia Denski e Tatsuki Morgan! Si rechino immediatamente nell’ufficio del capitano Kusagi! Ci sono dei disordini nel quartiere Shijouko!
Pochi minuti dopo che il capitano Kusagi li aveva informati della missione, i nostri eroi giunsero nel quartiere a loro indicato. Lo scenario che avevano trovato, li lascio alquanto stupiti. Sapevano che c’era stato un attacco di un raksha che aveva fatto tre vittime, ma sembrava più che altro ci fosse stata una vera e propria guerra. Parte della strada era stata come ribaltata e le mura d’alcuni edifici erano state demolite.
- Cavolo! D’accordo che molti raksha sono come bestie violente, ma questo è assurdo!- disse Tatsuki osservando incredulo lo scenario -.
- Effettivamente è strano. Il loro obiettivo di solito e divorare le persone e per farlo le attaccano rapidamente quando meno se lo aspettano - replico Lelithia.
- Qui sembra che ci sia stata una battaglia. Mi domando ch…..- Tatsuki fu interrotto da un boato poco lontano da loro.
In un primo momento rimasero sorpresi dall’avvenimento, ma una volta superato, senza dire niente i due si diressero a gran velocità nella direzione del boato.
Giunti sul luogo del boato si ripropose uno scenario simile a quello precedente. Non c’era niente di particolare e soprattutto non c’era nessuno. I due Reishin decisero di separarsi in modo da indagare su un’area più vasta.
Lelithia osservava accuratamente ogni singolo dettaglio dello scenario di distruzione che gli si presentava di fronte, in cerca d’indizi che gli facilitassero la sua ricerca. Il silenzio regnava sovrano lungo quelle strade. Improvviso come un lampo, qualcosa si schiantò a pochi metri di distanza dalla reishin. Una coltre di polvere avvolse il luogo dell’impatto. Dalla nube usci una creatura. Era un raksha.
Il suo corpo massiccio mostrava possenti muscoli, coperti: sulle spalle, sulle gambe e sugli avambracci da una pelliccia bruna. Dalla sua spalla sinistra si diramavano due esili braccia se messe al confronto del suo unico, ma massiccio braccio destro. Dal collo e dal centro del petto si estendevano due teste dalla forma molto simile a quelle di un orso.
Il raksha torreggiava per nella strada desolata. Ignorava totalmente Lelithia, continuando ad osserva con il suo sguardo ferino la nube di polvere da cui era uscito, che cominciava a diradarsi.
Il fumo spari. In piedi sul luogo della caduta c’era un ragazzo che reggeva uno scudo di ghiaccio, che s’infranse in milioni di schegge che probabilmente aveva parato un potente colpo del raksha.
La giovane reishin lo osservava chiedendosi chi fosse. Lentamente il ragazzo si voltò ricambiando lo sguardo di quest’ultima.
Lelithia fu colta da un enorme sorpresa quando si rese conto che la persona di fronte a lei era Allen.
-Ma tu che …..- Lelithia non fece in tempo a finire la frase, che il raksha si avvento con gli artigli
alzati verso Allen, che prontamente li scansò, compiendo un rapido salto indietro.
Il raksha attaccava senza tregua. Sembrava che lo scontro fosse già deciso. Che Allen non aveva speranze, che fosse giunta la sua fine, ma non era cosi. Osservando bene il combattimento, Lelithia notò che Allen riusciva con gran facilità a schivare i colpi della bestia. Per qualche strana ragione non tentò neanche una volta di contrattaccare. La ragazza non capiva il motivo, però decise che doveva fare qualcosa.
-Azarat kitos- una volta pronunciate queste parole il bracciale che aveva al polso destro s’illuminò, per poi trasformarsi un lungo bastone dorato con una stella a quattro punte in cima. La reishin impugno saldamente con entrambe le mani, la propria arma, dalle tre punte più esterne del bastone si protesero delle lame d’energia, trasformando il bastone in una picca.
Ultimati i preparativi, si scagliò verso la bestia, colpendola ala schiena mentre era impegnata ad attaccare Allen. Il raksha urlò tutto il suo dolore. Si girò di scatto con l’artiglio destro proteso e falcio l’aria. Lelithia con un salto aggraziato verso alto, evitò l’attacco, e né mentre che cadeva era già pronta a vibrare un altro colpo della sua arma. Allo stesso tempo il raksha era in attesa della sua caduta, già pronto a dilaniarla con i suoi artigli.
Lo scontro tra le due forze fu interrotto da Allen che prese tra le sue braccia Lelithia, togliendola dalla traiettoria della bestia; per poi allontanarsi dalla luogo dello scontro.
Il raksha rimase sorpreso dalla sparizione della preda, e cominciò a guardarsi attorno per localizzarla. Nel frattempo Allen aveva portato al sicuro Lelithia.
- Che diavolo fai? E Soprattutto come mai sei qui?- Esclama la reishin appena furono distanti dal mostro.
- Rispondendo in sequenza: Ti salvo. Cerco di abbattere quel mostro - rispose prontamente Allen.
- Abbatterlo? È già tanto che non ti abbia ancora ucciso!-
- Ehi!
- È vero. Da quando ti ho visto combattere, hai solo schivato i suoi colpi.
- Molto semplicemente perché sto cercando di realizzare un piano che mi permetta di eliminarlo in un istante- rispose con gran sicurezza.
- E quale sarebbe questo “piano”?
- Portarlo al lago nel parco!
- Come? Tutto qui? - rispose perplessa
- Bè non è un piano geniale ma se riesco a portarlo là, credo di riuscire ad abbatterlo. L’unico problema che la bestia non m’insegue oltre questa via. Pensare che ci sono meno di trenta metri dal parco.
Allen iniziò a mettersi le mani nei capelli per la rabbia di non riuscire a mettere in atto il suo piano; a differenza sua invece Lelithia si mise a riflette con calma, dopo qualche secondo chiese
- Hai bisogno per forza del lago?
- In realtà mi basterebbe una gran massa d’acqua.
- Mi ci vorrà un po’ di tempo, ma penso di poterti dare quel che ti serve. Tu intrattieni la bestia!
- Ci proverò
Senza dire altro, Lelithia cominciò a pronunciare delle formule magiche, Nell’aria danti a se si formarono due circoli d’energia con dei particolari simboli al loro interno, uno rosso ed uno blu. Nel frattempo Allen senza alcun preavviso, si scagliò verso la creatura ferina, e là colpi con un violento calcio. L’orrida chimera sussultò indietro a causa del colpo, e senza dare un attimo di tregua, il guerriero dai capelli bianchi fece avvolgere il braccio destro da un flusso d’acqua per poi ghiacciarlo all’istante, creando una lama di ghiaccio molto affilata con cui apri una profonda ferita nel petto del suo avversario.
Il raksha indietreggia sopraffatto dalla dall’irruenza del suo avversario, ma non durò molto. All’attacco successivo afferrò la lama di ghiaccio e la scaraventò col proprietario contro un muro.
L’urto fu violento. Numerose crepe si formarono sulla struttura in mattoni. Allen a causa del colpo stava a stento in piedi. Tre forti zampe lo scaraventarono nuovamente contro il muro, bloccandolo. Le fauci di una delle due teste si spalancarono, per poi richiudersi sulla spalla destra della sua preda.Un urlo di dolore usci dalla gola d’Allen. Gocce di sangue, rosse come rubini, scivolarono lungo il suo braccio. Socchiuse per un attimo gli occhi, e quando li riaprì il suo sguardo fu diverso da prima. Il suo occhio sinistro era diverso da quello degli esseri umani, era come fatto d’onice con due cerchi concentrici rossi lì dove ci sarebbe la pupilla. Non era l’unica cosa fuori dall’ordinario. Dietro alla creatura iniziarono ad accumularsi le particelle d’acqua nell’aria fino a formare una serie di globi che si scagliarono come proiettili verso quest’ultimo. Profondi solchi si formarono dopo il passaggio delle frecce d’acqua sulla schiena del mostro. Le fauci sulla spalla d’Allen lasciarono la presa e le due teste emisero grugniti e altri strani versi per manifestare il dolore. Il guerriero appena senti la presa della bestia allentarsi, riuscì con un calcio a mettere un po’ di distanza tra se e il suo antagonista.
I due avversari si osservarono a lungo. A causa delle ferite sentivano le proprie energie abbandonarli. Il prossimo colpo sarebbe stato quello decisivo.
Il giovane dai capelli bianchi formulò vari pensieri. Tutti con esito negativo nei suoi confronti. Ormai era convinto che avrebbe raggiunto i suoi antenati nell’aldilà.
Un grido interruppe il silenzio che regnava sovrano - MIZU ARCANA: WATER LAND-. Lelithia era riuscita a lanciare con successo il proprio incantesimo. Dalle crepe e dai tombini della strada uscirono come geyser colonne d’acqua che ricadendo travolsero il raksha. Veniva trasportato da violente onde. Sballottato da una parte all’altra.
Quando finalmente le acque si calmarono, la bestia riemerse, rimanendo allibita nell’osservare come lo scenario era cambiato. Le strade erano completamente inondate. L’acqua gli arrivava fino all’addome. Inoltre non c’era traccia del suo avversario. Anzi no. Il ragazzo dai capelli bianchi si ergeva sul ciglio del lago improvvisato. Rimaneva in piedi come se si trovasse su di un terreno solido.
Il suo sguardo a causa dell’occhio sinistro, era inquietante. Lo sguardo di un demone. L’istinto della bestia si rendeva conto del pericolo. Gli imponeva di scappare. Ma era già troppo tardi.
Allen tese il braccio destro verso la creatura. Una miriade di piccoli flussi si alzavano dal filo dell’acqua, avvolgendo il braccio. La massa dell’acqua aumentava sempre più. I muscoli del braccio si contrarino. La massa d’acqua si scagliò ad alta velocità verso il raksha. Come un fiume in piena. Nello sguardo della bestia si leggeva il terrore puro.
L’acqua lo travolse portando dietro di se gran parte del lago artificiale. Dopo il suo passaggio, l’unica cosa che rimase del raksha era una struttura di ghiaccio. Qualche secondo dopo s’infranse in una nube di cristalli di ghiaccio. Lo scontro era finito.
Allen si sedette per terra. Ormai del fiume che inondava le strade era rimasta solo qualche pozzanghera. Lelithia si avvicino ancora incredula allo spettacolo che aveva assistito. Osservò il ragazzo. Il suo occhio sinistro era tornato normale.
Com’è riuscito a fare tutto questo?
Chi è in realtà?
- Ascolta. Vorrei saper……- La giovane reishin non poté finire la frase. Venne interrotta dall’arrivo del collega Tatsuki.
- Mia cara tutto bene? Mi spieghi che diavolo è successo? Cos’è tutta quest’acqua?
- Non mi è chiara la situazione neanche a me. Dovresti chiederlo a lui- indicando Allen.
Tatsuki sposto il suo sguardo verso di lui. Per un attimo rimase impietrito. Poi sul suo volto si dipinse un sorriso di gioia. Stessa cosa successe ad Allen, con l’unica differenza che suo volto apparve una smorfia di terrore. Come se avesse visto un fantasma.
-WHITE SNOW!!- Grido il nobile dai capelli biondi mentre si scaglio ad abbracciare il ragazzo, mentre il ragazzo cominciò ad urlare e cercava di allontanare il nuovo aggressore.
Lelithia osservava alquanto perplessa la scena. Non sapeva più cosa dire. Poi osservò la strada e gli edifici, ormai devastati.
- Come faccio a spiegare ad Aran tutto questo?- ormai rassegnata agli strani eventi che gli erano capitati quel giorno.
In lontananza, dalla cima di un palazzo, un uomo avvolta da un mantello ed una bambina osservavano i tre individui.
-Shiro-chan ce l’ha fatta!- esultò la bambina.
-Non è ancora in grado di usare il suo potere- rispose l’uomo- è lontano il giorno in cui ci potrà essere utile per il nostro piano- rispose freddamente, lanciando uno sguardo glaciale ad Allen.
Fine capitolo 02
Ecco l’immagine del nuovo personaggio della storia .
Tatsuki Morgan
Ha 28 anni ed è un reishin molto abile nell’uso in coppia di due spade corte. Il suo stile di combattimento sfrutta una serie di tecniche basate sulla danza, ma possiede altre caratteristiche che vi illustrerò più avanti nella storia. Si tratta di un uomo dalle “ampie” vedute e quando si innamora di qualcuno non fa differenza tra uomini e donne.