Fandom: Le Cronache di Narnia;
Pairing: Edmund/Peter;
Rating: NC17;
Genere: Erotico, Introspettivo, Romantico;
Warning: Incest, Sesso descrittivo;
Summary: Peter, dopo essere tornato da Narnia, non riesce ad abituarsi al suo corpo da adolescente ed a tutto ciò che vivere in Inghilterra implica …
SPOILER: Post “Il Leone, la Strega e l’Armadio” e pre “Il Principe Caspian”.
Tra le tue Braccia…il nostro Mondo.
Accettami e vedrai, insieme cresceremo
qualche metro in più e il cielo toccheremo
Più alti dei giganti, più forti di Godzilla
Faremo una crociera su una nave tutta gialla
Andremo su un isola che sembra disegnata
Con colori enormi e un mare da sfilata
Per quanto mi riguarda ho fatto già il biglietto
ti prego non lasciarlo accanto a un sogno in un cassetto.*
La luce pallida del sole di Londra filtra dalle imposte socchiuse, risale lungo il letto e bagna i tuoi capelli dorati, mentre svogliatamente sfogli un libro di testo che non stai affatto studiando. Ti senti sperduto, fuori posto, intrappolato in un corpo da ragazzino che non è più il tuo. L' unico desiderio che ti pervade è tornare a Narnia, il tuo vero mondo, in cui hai vissuto una vita intera, là dove sei un uomo, un re dall’autorità indiscussa e riconosciuta, un guerriero, un condottiero. Dove puoi amare liberamente la persona che per te è più importante, dove quella persona è un tuo pari, un uomo come te, non un altro ragazzino, non…tuo fratello.
-Peter…- una voce preoccupata ti chiama ed una mano sottile ti accarezza dolcemente il viso -Sei dimagrito… sciupato.-
Prendi quella mano - piccola, pallida, morbida, priva di calli - tra le tue e ne baci il palmo: -Voglio andare a casa, Edmund. Cosa aspetta Aslan a riportarci indietro? Non volevamo tornare qui, è stato uno sbaglio, abbiamo solo seguito il viale perduto dei ricordi, ma questo non è il nostro posto!-
-Vieni con me, Re Peter, possiamo ricreare Narnia insieme- ti esortano la sua voce morbida ed i suoi occhi penetranti.
Docilmente ti lasci condurre fuori dalla vostra camera, lungo le scale, su in soffitta, sino a quella stanza e senti un tuffo al cuore quando vi ritrovate davanti a quell'armadio, con le dita intrecciate e le vostre divise del college addosso. Edmund apre lentamente l’anta intarsiata, che cigola dolcemente con un suono nostalgico, scosta le pellicce all’interno, facendo un po’ di spazio, e poi si arrampica dentro il mobile, tirandoti dentro con sé sino a poggiare la schiena sul fondo. Ora è schiacciato tra il tuo corpo e la parete di legno, l’armadio è chiuso, lo spazio è buio e claustrofobico ma, incurante di tutto, lui ti cinge il collo con le braccia ed, alla cieca, cerca la tua bocca con la sua.
-Ed…no, non dovremmo…- cerchi di fermarlo, ma lui ti placa con un dolce -Shhht…- e ti bacia con più decisione. Improvvisamente tutto sembra svanire, il tempo scivolare via, le sensazioni materiali frammentarsi e scomparire. C’è solo il tocco delle sue mani su di te che ricorda il sole caldo di Narnia, il profumo pungente di pino della sua pelle, i suoi sospiri che hanno la voce della brezza ed il suo sapore, unico ed inconfondibile, che è comunque lo stesso e non è mai cambiato. La sua vita sottile e spigolosa è quella di sempre e gli dona, come quand'era adulto del resto, una figura longilinea e slanciata. I suoi capelli neri sono seta tra le tue dita. Le sue labbra impudenti e birichine sanno bene come farti impazzire. I vestiti scivolano a terra, uno strato dopo l’altro, spogliandovi non solo di indumenti inutili, ma anche di tutte le imposizioni di quel mondo che non è più il vostro. E quando entri in lui, i vostri corpi si plasmano l’uno sull’altro, combaciando come una spada col suo fodero. La passione v'infiamma e vi rapisce, bruciando ogni pensiero, ogni timore, ogni pudore. La curva del suo collo affusolato è il rifugio per il tuo viso, così come il suo intero essere è il rifugio per la tua anima. I gemiti trattenuti di Edmund raccontano di lunghe notti passate a fare l’amore tra lenzuola di seta, dopo ore di duri allenamenti, udienze, cerimonie, ed assemblee legislative.
-Non andarci così leggero, Peter…non mi rompo…- ansima al tuo orecchio, chiedendoti di più, ricordandoti che la sua fragilità è solo apparenza e che non è mutato nulla, è sempre il tuo compagno.
Spingi più velocemente, con più forza, e catturi le sue labbra soffici con l’unico desiderio di naufragare e perderti in lui per l'eternità. E’ così caldo, così accogliente, sembra darti il benvenuto ogni volta che i suoi fianchi ti vengono incontro… e non c’è niente di più giusto e perfetto.
-Ti amo…- riesci a sussurrare afferrando il suo sesso, schiacciato fra i vostri addomi, ed accarezzandolo allo stesso ritmo di quell’amplesso disperato. Lui mormora il tuo nome incessantemente, come una preghiera, e poi si tende e viene, trascinandoti con sé in un orgasmo che cancella ogni cosa.
Quando, infine, crollate a terra esausti e ti accasci tra le sue braccia, hai quasi la sensazione che quella sotto le tue ginocchia sia erba fresca ed il legno contro cui siete poggiati somigli alla ruvida corteccia di un albero.
FINE.
*La frase d’introduzione è presa da “Una su un milione” di Alex Britti.
Potete trovarla anche su:
EFP;
Fire&Blade;