La Tempesta

Apr 30, 2009 15:34

Prompt: 117. Pirati;
Fandom: Pirati dei Caraibi;
Pairing: Jack/Will;
Rating: NC17;
Genere: Angst, Erotico, PWP, Romantico;
Warning: Scene di sesso descrittivo;
Summary: Calypso ha concesso ai marinai una notte calma, ma in realtà la tempesta infuria comunque e lo fa TRA voi, IN voi.
Info: Storia scritta per la Big Damn Table del Marauders Yaoi Forum.



La Tempesta

Amore è un faro sempre fisso
Che sovrasta la tempesta e non vacilla mai;
È la stella che guida di ogni barca,
Il cui valore è sconosciuto, benché nota la distanza.*

Solo lo sciabordio dell’acqua contro lo scafo e la brezza leggera che gonfia le vele infrangono la quiete della sera. E le stelle luminose che, silenti, si specchiano sulla superficie del mare sono le uniche testimoni del peccato che state consumando.
Calypso ha concesso ai marinai una notte calma, ma in realtà la tempesta infuria comunque e lo fa tra voi, in voi.
Ormai sono tutti sottocoperta e non ricordi più nemmeno come siate finiti lì, stesi a poppa della Perla, seminudi, mentre i vostri respiri affannati saturano l’aria.
Morsi leggeri si posano sulla tua nuca, i suoi capelli raccolti in treccine ti piovono addosso e, nel frattempo, i suoi palmi esplorano la tua schiena forte.
Oh, è così ridicolo che porti il cappello perfino quando fa l’amore! Eppure è proprio da lui ed è esattamente ciò vuoi, no? Proprio come chiunque altro, desideri semplicemente catturare il famigerato Capitano Jack Sparrow…vuoi che sia TUO, almeno per una volta.
Le cicatrici bianche, che ti sono state inferte dalla frusta stretta dalle mani del tuo stesso padre - per gentile concessione di Davy Jones - vengono esplorate dalle sue dita sottili e poi una lingua umida e calda ne segue l’intricato disegno, facendoti ansimare per la maggiore sensibilità di quei tratti di pelle.
Il suo braccio destro, su cui spicca un tatuaggio raffigurante una rondine che vola a pelo d'acqua, ti cinge la vita e puoi sentire sotto il tuo palmo la “P” che gli è stata marchiata a fuoco appena sopra il disegno. Ne delinei i contorni con i polpastrelli che poi fai strisciare sino a raggiungere la sua mano, stretta sul tuo sesso.
Il suo membro scorre di taglio tra le tue natiche ed è una sensazione maledettamente esaltante, non riesci a fare a meno di spingerti verso di esso e poi tra le dita che ti danno piacere.
-Lo vuoi, Will?- sussurra al tuo orecchio e non hai bisogno di vederlo in viso per sapere che le sue labbra sensuali sono arcuate in un sorriso.
Sei ancora in tempo per fermarti, per pensare ad Elisabeth e non fare quello che di certo, domani, classificherai come l’errore più grande della tua giovane vita…ma non riesci a pensare, non così, stretto tra le braccia di Jack, investito dal suo profumo e dal suo calore.
-Ti prego…- è tutto ciò che riesci ad articolare, prima di morderti con forza un labbro per soffocare un grido, quando la sua lingua viziosa s’insinua nel tuo accesso più nascosto. Poco dopo ad essa si aggiungono le sue falangi per prepararti a ricevere qualcosa di ben più consistente, che ormai sei smanioso d’avere. -Adesso, Jack, adesso!- ringhi quando ormai la ragione ti ha del tutto abbandonato... e finalmente lo senti farsi strada in te, togliendoti il fiato, spianando un sentiero bruciante nel tuo corpo bisognoso. E maledizione! Ti senti così assurdamente aperto e pieno ed è così dannatamente bello.
Sei un egoista, nient’altro che un egoista. Lo siete entrambi, come ogni pirata che si rispetti. Tutto ciò che conta è quel che desiderate e ve lo prendete senza troppe remore. Ma in quest'istante non t'importa, non ora che il Capitano comincia a muoversi lentamente dentro di te, cancellando ogni altra cosa, ogni pensiero, emozione o sensazione all’infuori del tuo corpo stretto al suo. Stordendoti. Catturandoti.
Poi, improvvisamente, una logorante sensazione di abbandono ti uncina lo stomaco, quando lui esce da te.
-Non... così...- ansima prima di voltarti, facendoti stendere sulle assi di legno e possedendoti nuovamente.
E puoi solamente gemere, avvinghiandoti alle sue spalle forti, affondando le unghie nella sua pelle ambrata, sentendolo inoltrarsi in te con decisione, sempre più forte, ma ancora ad un ritmo maledettamente frustrante. Agguerrito ribalti le posizioni, facendolo sdraiare sotto di te ed osservando i suoi capelli spargersi come arabeschi sul pavimento, mentre ti cali ancora ed ancora su di lui, sempre più veloce, posando le mani sul suo torace muscoloso per fare leva.
Non reagisce subito, troppo sorpreso forse, poi con un colpo di reni si porta seduto, ti cinge la vita con un braccio e chiude la mano libera sulla tua virilità dolorante.
E puoi solo perderti nei suoi occhi di mogano, prima che la sua bocca trovi finalmente la tua. Il suo sapore ti esplode sulla lingua e ti rende ebbro. Sa dei litri di rum che vi siete scolati insieme al resto dell’equipaggio, di vento, di pioggia e di qualcosa d’indefinibile che profuma di “libertà” ed è solo “Jack”.
Poi le sue labbra ti scivolano sulla giugulare, le clavicole, lo sterno, aggiungendo al piacere dei fremiti inattesi. Ti sta spingendo nuovamente in basso e lo lasci fare, intrecci le gambe attorno alla sua vita ed infine lo graffi profondamente lungo la schiena, facendolo inarcare.
Lui ti passa il pollice sul glande, stuzzicando il frenulo e ti morde con forza un capezzolo, mentre spinge con insistenza contro la tua prostata ed all’improvviso è tutto troppo... puoi solo cedere alla lussuria e venire violentemente tra le vostre membra sudate, soffocando un grido contro il suo collo.
Lo osservi gettare la testa indietro, dando gli ultimi fortissimi affondi, prima di percepire il suo seme bollente riempirti e marchiarti come fuoco liquido. Poi ti crolla addosso e finalmente il silenzio vi accoglie nel suo abbraccio, simile alla quiete dopo la tempesta. Ansimanti, rimanete immobili permettendo alla brezza di asciugare i vostri corpi madidi, sinché il battito dei vostri cuori non riprende una parvenza di normalità.
Poco più in là scorgi il suo cappello, che ha perso in un momento imprecisato, con un sorriso beffardo lo afferri e lo indossi: -I miei effetti- lo imiti provocatoriamente.
Jack storce la bocca ed afferra il copricapo, rimettendolo dove deve stare, sulla sua testa: -Questa non è roba per te, caro Will- replica.
-Un giorno potrei essere anch'io Capitano- ribatti più per infastidirlo che per altro, perché sai bene che il tuo destino è a Port Royal, nella tua officina di fabbro.
-Vorrei proprio esserci quel giorno, dovresti morire e rinascere per diventarlo!- asserisce lui.
-Pensavo mi considerassi un pirata- obietti fintamente offeso.
-Il mare ti chiama Will, come fa con tutti noi, ma non sarai mai libero finché non rinuncerai alla favoletta del “rispettabile gentiluomo sposato”…comprendi?- chiarisce, spostandosi leggermente di lato, puntellandosi su di un gomito e posando la testa su una mano.
Sotto il cielo stellato, il suo fisico statuario, vestito solo di quel cappello, ti appare ancor più affascinante ed inafferrabile.
-E tu non hai mai desiderato una vita rispettabile, Jack?- domandi, sinceramente curioso.
-Una vita rispettabile?? E perdermi tutto questo?! MAI! Il mio posto è in mare, sulla Perla- esclama ed è proprio vero: Jack Sparrow e la Perla Nera sono un unico essere, quell’uomo non esisterebbe senza la sua libertà, è nato per fare quella vita…a differenza tua.
Quello non è luogo per te e all’alba sarà tutto come prima.
Ciò che non puoi sapere è che, da giorni, la bussola di Jack continua ad indicare solo ed unicamente TE e lo farà per molto tempo ancora.

FINE.

*La frase d’introduzione è tratta dal “Sonetto CXVI” di William Shakespeare ed il titolo della fiction è quello dell’omonima commedia di questo stesso autore.

Potete trovare (e commentare, se vi va) questa fic anche su:
Fire and Blade;
EFP;
Marauders Yaoi Forum;

pirati dei caraibi, big damn table

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