Aggiorno in anticipo l’Alberello per festeggiare il compleanno di una ragazza deliziosa, che qualche giorno fa ho avuto il piacere di conoscere:
_ichigo_85. Tanti auguri, Mika! Spero che questo pensierino ti piaccia e ti auguro di realizzare tutti i tuoi desideri! Buon Compleanno e 100 di questi giorni!
Ringrazio la mi Morgana personale, Narcissa63, per il suo betaggio come sempre eccelso.
La frase stavolta è di
koorime_yu … ah, era troppo maliziosa per poterla ignorare! *--*
X° Ramo
Artù serra la mascella e chiude gli occhi per un attimo, mentre quello si china e cerca in qualche modo di ripulire tutto. (Koorime)
E’ tutta la settimana che Merlino si comporta in modo strano, anche più del solito, il che è tutto dire.
Sussulta ogni volta che il giovane Pendragon lo chiama e trema come un fuscello quando sono particolarmente vicini. Se poi per caso si sfiorano, scatta addirittura come fosse una molla e si allontana da lui.
Quella sera, mentre il valletto serve la cena al suo signore nelle stanze di quest’ultimo, i loro sguardi s’incontrano per caso ed il mago si blocca di colpo. Le sue mani perdono la presa sulla brocca di vino che sta reggendo e questa precipita a terra, spargendo il proprio contenuto sul cavallo dei pantaloni del principe e sul pavimento.
Artù serra la mascella e chiude gli occhi per un attimo, mentre l’altro si china e cerca in qualche modo di ripulire tutto, tamponando con uno straccio i suoi calzoni.
-Idiota, si può sapere che diavolo ti prende in questi giorni?! E…per favore…smettila!- sibila l’Erede al trono, afferrandogli i polsi sottili, quando il tocco incosciente di quelle mani rischia di creare scomode conseguenze .
Lo Stregone solleva il capo imbarazzato, senza riuscire ad emettere fiato. Come spiegare che la sua sola vicinanza gli causa un tumulto di sensazioni che non riesce nemmeno lui a capire? E che, proprio a causa di queste, qualcosa lo spinge con sempre più insistenza a rivelargli il proprio segreto? -Scusatemi… non ho niente, davvero- borbotta vagamente.
Artù, però, afferra il suo mento tra pollice ed indice, obbligandolo ad alzare lo sguardo e scruta attentamente quelle iridi blu come il mare. Un soffuso rossore si sparge sulle guance del suo servitore, accelerandogli il battito cardiaco, poiché non si era accorto di quanto fossero vicini.
-Quando siamo soli, puoi parlarmi di qualunque cosa ti passi per la testa, non uscirà da questa stanza. Se stai per cacciarti nei guai, preferisco saperlo subito- asserisce il Delfino con il suo solito tono duro e burbero, che sembra proprio incapace di addolcire.
Ma l’altro non può che sentirsi scaldato da quelle parole; esse gli danno la certezza che il suo Principe tenga davvero a lui e che, ai suoi occhi, lui non sia uno qualunque. In ginocchio ai suoi piedi, afferra tra le sue dita esili la mano grande e forte di quel condottiero e, deglutendo a fatica, mormora: -Sono un Mago…solo per te, per proteggerti. Metto ogni mio potere al tuo servizio- e chiude gli occhi, attendendo il suo giudizio, mentre lo sente trattenere il fiato alla sua rivelazione.
Una palmo calloso gli si poggia sulla guancia scarna: -Ce ne hai messo di tempo, eh? Idiota…- risponde il suo signore, in un bisbiglio che s’infrange sulle labbra di Merlino, prima che Artù le copra con le sue.
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