Titolo: Shakespeare in love
Fandom: RPF Storico, Marlowe/Shakespeare
Note: dedicata a
gondolin_maid e scritta per il 3° pOrnfest; con il prompt "RPF Storico, Christopher Marlowe/William Shakespeare, Shakespeare in Love".
La fic si basa non tanto sulla storia reale quanto su una rivisitazione del film "Shakespeare in Love" da me ideata mentre stavo cucinando. (Ehssì, è mentre cucino che mi vengono le idee demenziali.); dedicata a tutti gli amanti del film in questione e di quel pezzo di gnocco di Joseph Fiennes Mastro Shakespeare, enjoy!
Warnings: demenzialità a gogo, oralsex, imprecisioni storiche di vario genere a mio carico.
William Shakespeare corse su per le scale, spalancando la porta della stanza che si trovava proprio sopra il teatro.
L'uomo che era steso sul letto si sfregò gli occhi, rigirandosi su un fianco e sbadigliando.
"Shakespeare, per le gonne della regina, che diavolo...?"
"L'ho trovato!" esclamò quest'ultimo, senza dargli il tempo di sedersi in modo decente che già era sul letto accanto a lui, il viso a pochissimo centimentri dal suo.
"Trovato... chi?" l'uomo sbuffò, poggiandosi alla parete e aprendo del tutto gli occhi cerchiati. A braccia conserte, scrutò l'espressione estasiata che aveva l'amico e sorrise suo malgrado, spingendo via le coperte ed alzandosi mentre il ragazzo restava semi sdraiato con quell'aria sognante.
"Lui! E' perfetto! Seriamente, perfetto!"
Christopher Marlowe si gettò l'acqua gelida sul viso, tentando di svegliarsi. Erano due notti che non dormiva per stare dietro alla cosa che quell'altro stava scrivendo e che ancora non si era capito bene di quale argomento dovesse trattare. L'unica certezza era che gli serviva un tizio molto bravo come protagonista, ecco. Si asciugò e lanciò il piccolo telo in faccia al drammaturgo.
"Spero sia la volta buona, io questa notte voglio dormire."
Shakespeare si alzò, andandogli incontro e prendendogli il viso fra le mani. Il sussurro che gli arrivò sulle labbra lo fece eccitare in maniera inverosimile.
"E' perfetto, non capisci? Adesso potrò iniziare a provare seriamente!"
Marlowe scosse la testa, mordendogli il labbro inferiore prima di scostarsi ed indossare una camicia pulita - la meno lurida che riuscì a trovare in quella stanza piena di fogli sporchi d'inchiostro.
"Sì, va bene, ho capito. Allora andate e provate, Mastro Shakespeare, chissà che questo Romeo non vi soddisfi anche più di me."
Scese le scale e attraversò il palco del teatro, prima di uscire per strada e mischiarsi fra la gente di Londra; non pensò neanche per un istante che l'altro potesse seguirlo, immerso come sempre nella stesura della prossima scena per quel Romeo e... Già, poi. Come si chiamava la tipa?
"Christopher!"
"Giuro sulla testa di mio padre che ti..." non riuscì a finire la frase perchè il ragazzo gli era praticamente addosso, le mani che gli stringevano le spalle in modo stranamente agitato. Marlowe aprì gli occhi e si trovò di fronte un Mastro Shakespeare bianco come un canovaccio, con gli occhi sbarrati ed il fiato corto. Gli accarezzò una guancia, detergendola dal sudore e soffiò appena sugli occhi dell'uomo, prima di dargli un piccolo schiaffo per farlo rinsavire. Quando William lo rimise a fuoco, Christopher si limitò a sospirare, passandogli un braccio attorno al collo e costringendolo a stenderglisi accanto. L'altro gli baciò la spalla nuda, prima di chiudere gli occhi come affranto.
"Allora? Mi hai svegliato per niente?"
William scosse la testa e sospirò, senza però rispondergli. Christopher sbuffò infastidito, prima di scostarsi e di scendere lungo il corpo ancora vestito del teatrante, scostando le coperte e gli indumenti mano a mano. Liberatolo dalla calzamaglia prese ad accarezzargli il membro che piano piano si risvegliò, prendendo vita una volta che le sue labbra lo baciarono, premendo e schiudendosi, così che la lingua potesse accarezzarlo. William emise un gemito strozzato, una mano che stringeva convulsamente il lenzuolo già appallottolato. Marlowe continuò, la lingua che danzava sul suo membro creando piccole frasi inesistenti, prima di prenderlo fra le labbra e succhiare con foga, solo per sentire il ragazzo che produceva un verso piacevolmente sorpreso. Sorrise, lasciando che si spingesse dentro di sè, iniziando a sostenere un ritmo con il quale assecondava le spinte lievi del bacino senza dislocarsi la mascella. I gemiti di William lo elettrizzavano, così aumentò il ritmo con il quale la propria lingua lo leccava, intrufolando una mano e cominciando ad accarezzarlo, così da sentire nella propria bocca la sua eccitazione che cresceva fino a che, con un grido soffocato, non assaporò il suo piacere esplodere.
Si ritrasse solo dopo essersi assicurato che non ne rimanesse neanche una goccia, sollevandosi e lasciando che Shakespeare si appoggiasse al suo petto con gli occhi chiusi ed il respiro che diveniva più regolare. Gli accarezzò i capelli, cercando di districare quei riccioli indomabili e chinò il capo, al che lo sentì mormorare qualcosa a voce troppo bassa per essere capito.
"Cosa? Will, ti prego, cosa c'è?"
"E'..."
"..."
"E' una donna."
Marlowe rimase per un attimo in silenzio, cercando di collegare il senso delle parole del poeta a qualcosa che lo potesse riguardare. Poi sollevò con due dita il mento del ragazzo, così che lo guardasse negli occhi. Lo baciò lentamente, prima di iniziare a ridere senza riuscire a fermarsi, cercando invano di rispondere.
"Romeo è una donna?!"
"Io ti ammazzo, William Shakespeare!"
Questo, ovviamente, non fermò il drammaturgo dal gettarsi sul letto accanto a lui per l'ennesima volta. Christopher era già seduto al bordo di questo e lo fissava con l'intenzione di incuotergli una sorta di timore reverenziale, cosa che non sarebbe mai accaduta - e lui lo sapeva benissimo, ma tanto valeva tentare.
"Cosa c'è questa volta? Dopo aver scoperto che è una donna, cosa vuoi fare della tua bellissima Romeo?"
"Chris...mi ha baciato. Ancora."
Marlowe lo squadrò, lo sguardo omicida che diventava terribilmente serio.
"Ancora?"
William si alzò, iniziando a camminare per la stanza e a gesticolare in preda all'agitazione.
"Sì, la prima volta, l'altra sera, mi ha baciato e allora ho scoperto che era una donna e che... che le piacevo."
"Tu piaci a Romeo?!"
William si fermò di fronte a lui, chinandosi appena come a chiedergli aiuto.
"Sì, ma come faccio? Non posso mica cacciarla via, mi serve!"
"Shakespeare, è una donna. Le donne non recitano."
"Ma è Romeo!"
"E ti ha baciato."
Christopher si mise a ridere nel guardare l'espressione rassegnata e sconsolata del compagno, dandogli una pacca sulla spalla come se volesse consolarlo. William si lascò cadere a terra, sedendosi malamente e prendendosi la testa fra le mani.
"Come faccio adesso, eh? La mia tragedia!"
"Non era una commedia?'"
Will lo guardò di sottecchi e Marlowe rise ancora di più, chinandosi e baciandolo con passione, sollevandolo da quella posizione a forza e abbracciandolo.
"Oh, Mastro Shakespeare, avete provato a spiegare a Romeo che non siete interessato al gentil sesso e che amate essere corteggiato da un drammaturgo poeta?"
Lo avvertì annuire contro il proprio petto e sospirare, mentre iniziava a lambirgli un capezzolo con le labbra.
"E cosa avrebbe risposto?"
Shakespeare si fermò per un attimo, il tempo di scostare le poprie labbra e dire:
"Si è messa a ridermi in faccia."