pOrnFest 3^ Edizione - Rinoa/Squall, Obblighi

Jan 04, 2010 22:17

Note: Visto che i pg qui descritti non appartengono a me bensi' alla osannata Squaresoft, e visto che io non gioco a FF VIII da secoli, e' possibile che la storia/i caratteri siano lievemente OOC. Vi prego di farmelo presente se cosi' dovesse essere.

Piacere e dovere.

Odiava dover alzarsi cosi' presto la mattina per andare a lezione.
Scosto' le lenzuola sbuffando appena, facendo attenzione a non svegliare Rinoa, per poi dirigersi verso il bagno.
Aspetto' con impazienza che l'acqua della doccia fosse calda abbastanza, osservando i giochi di luce che si riflettevano sulla sua pelle e rimandavano uno strano bagliore, soprattutto se osservato attraverso lo specchio. Riscuotendosi si mise sotto il getto bollente, chiudendo gli occhi e pensando alla giornata che aveva di fronte, ne' migliore ne' peggiore delle altre. Quale insegnante a Balamb riscuoteva abbastanza successo, cosi' come aveva fatto quand'era studente, ma tutte le ragazze si limitavano a ridacchiare in sua presenza e ad adocchiarlo a lezione, ben sapendo che non aveva occhi che per Rinoa.
Una folata di aria fredda lo riscosse, e ai suoi occhi si presento' la ragazza, che entrava in doccia con un sorriso malizioso sulle labbra.
Squall indietreggio' fino a poggiare la schiena alla parete umida, scuotendo appena la testa con finta disapprovazione.
"Sai benissimo che non posso fare tardi a lezione, i miei alunni mi aspettano."
Lei rise appena, posandogli le mani fredde sul petto e baciandolo in modo languido.
"Si', lo so. Tu ed i tuoi obblighi. Che insegnante... lodevole."
Squall si trovo' a ridacchiare, mentre approfondiva il bacio stringendo il corpo della ragazza al proprio quasi con forza.
Lei inizio' ad accarezzarlo, tracciando con le dita linee immaginarie prima sul petto, poi sulle anche ed infine piu' giu', sfiorandolo in modo da strappargli un mugolio di piacere. Si scosto' appena, sorridendo per quel dispetto, mentre prendeva ad insaponarsi i capelli, canzonandolo.
"Riesci sempre ad ampiere ai tuoi doveri verso l'Accademia e gli studenti, ma arrivi a trascurare me per-"
Non riusci' a finire la frase perche' si senti' sollevare dalle sue braccia e si trovo' al suo posto, rabbrividendo per il contatto con le piastrelle umide e l'improvviso cambiamento di temperatura. Il ragazzo prese a baciarla sul collo, scendendo poi verso i seni mentre mormorava.
"Intendi dire che non ti soddisfo? Se faccio tardi il piu' delle volte e' per causa tua."
Chino' il capo, baciandola fino a che non senti' una mano stringergli le ciocche bagnate con forza mentre avvertiva il suo corpo fremente al tocco delle proprie mani. Erano le stesse mani che l'avevano tratta in salvo molte volte e che ora la prendevano per i fianchi, sollevandola e quasi schiacciandola fra il proprio corpo ed il muro.
L'acqua scorreva sulla loro pelle, ed il ragazzo sembrava attendere ancora una risposta. Si spinse dentro di lei lentamente, sospirando il suo nome e baciandole una spalla, per poi fermarsi e guardarla in viso, ora soffuso dal piacere.
"Allora, ti trascuro?"
Rinoa emise un verso di diniego, spingendosi per quanto possibile contro di lui, le proprie gambe che si stringevano attorno ai suoi fianchi. Lui le si appoggio' contro tentando di non schiacciarla con il proprio peso, chiudendo gli occhi e posando le labbra accanto al suo orecchio.
La ragazza gli si strinse, aumentando il ritmo con il quale i loro corpi collidevano, il respiro affannoso che gli arrivava alternato ad un sussurro incoerente, al che poggiava la testa al muro afferrandogli la nuca per costringerlo a baciarla. Arrivo' a modergli le labbra per soffocare un gemito, aggrappandosi alle sue spalle nel momento in cui senti' che raggiungeva il culmine. Attese che il respiro tornasse regolare e si rilasso', distaccandosi da lui e lasciandosi scivolare sino a terra. Sollevo' lo sguardo, osservando quel corpo che conosceva come se stessa uscire dalla doccia dopo essersi velocemente insaponato e sciacquato.. Attese finche' l'acqua non divenne fredda e non udi' la porta dell'appartamento richiudersi alle spalle dell'insegnante; solo allora si alzo', chiudendo il getto e prendendo un asciugamano con il quale si deterse le gocce che le imperlavano la pelle. Con i capelli bagnati si diresse in camera da letto, trovando un biglietto sul tavolino.
"Prima il piacere e poi il dovere. Ti amo."
La ragazza rise appena nella stanza vuota e satura di vapore, prima di prenderlo e, avendolo ripiegato con cura, lo mise nella tasca della giacca.
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