Fino all'inizio del mondo

Apr 19, 2007 02:37



Ascolto country e fanculo. Sono qua a pensare sul letto. Sul mio letto nella stanza senza porta. Oggi c'era un agente del cazzo che mi urlava "Figlio di puttana, figlio di puttana". Con la sua divisa del cazzo nera e il suo cappello del cazzo vecchio di cent'anni. Mi sono avvicinato e gli ho fracassato la faccia a pugni. Non è neanche riuscito a tirare fuori l'inibitore ad acqua. Lo stronzo. "Chi è figlio di puttana ora, chi è?". E aveva la faccia rossa come all'inizio della sua stupida vita. Non ha più il naso. Piccolo e all'insù come sua madre che l'ha partorito così disgustosamente effemminato. Io non lo sono. Nè effemminato nè tanto alto. Cioè ho le spalle larghe e pochi capelli. Pelle un po' scura ma non tanto da sembrare quelli. Mi piaceva il suono dei suoi denti sul selciato. Oggi Hiroshima, capitale del Settore Oriente, ha tirato altre due bombe di qua. Non ho sentito fragori. Da dieci anni quei cazzo di orientali di merda l'hanno vinta. Con le loro divise semi nude e i capelli lisci lunghi e sempre pettinati. Come nei loro manifesti coi disegni sopra. Con gli occhi grandi che non sembrano neanche loro. Non sembrano neanche i miserabili che sono. Meritano soltanto di rotolarsi nella loro ricca e colorata miseria. Ho preso due di quelle pillole blu per dimenticare. Forse erano verdi. Io sono quel tipo di persona che non sa distinguere il blu dal verde. E così sia. Mi affaccio e vedo le macerie e qualche troia passeggiare sotto. Fanno servizietti per qualche litro di combustibile. Vecchie per lo più. Una di quelle vecchie che ogni tanto mi scopo sul cofano di qualche macchina che non producono più e che mi lasciano sempre impolverato. Sono di quelle senza denti che sorridono sempre. Ogni tanto ne prendo a pugni qualcuna per vedere come va. Forse a loro piace. Di sicuro a me sì. Mi piace seguire le ragazze coi capelli rosa naturali. Prenderle per i capelli e sbatterle contro il muro in una delle tante vie deserte e buie. Le stupro un po' e poi mi stanco. Mi piace quando mi sputano in faccia la loro strana saliva di colore indefinito. Da che io ricordi è sempre buio. Non proprio buio tipo notte, ma tipo senza sole. Il cielo è coperto da uno spesso strato di polvere. Da quando sono scoppiate quelle bombe tutte assieme e han fatto secca mezzo Settore Occidente c'è una nube di polvere che oscura tutto. Quando ero piccolo dicevano che sarebbe successo, questo prima che saltassero tutte le comunicazioni. Cioè dicevano un mucchio di cazzate su un uomo del futuro che raccontava di qualcosa come una guerra. Beh non aveva capito un cazzo. Era su quel mezzo con gli schermi e i fili del quale ora mi sfugge il nome. Ma era tanto tempo fa. E lui non esisteva come nessuno sa che esisto io. Certo è che sono un bersaglio mobile. A nessuno frega chi cazzo sono basta che mi colpiscano con i sensori a freddo. Beh sono un Bersaglio, uno fra tanti. Alla fine conta sterminarne tanti e poi uno ad uno. Con quelle palline bianche e un po' nere che rotolano e poi esplodono. E se ti va bene rimani senza gambe a sanguinare un po' là. Quando ne vedo qualcuno mi avvicino e vedo se ha qualcosa che mi interessi nelle tasche dei sudici pantaloni. Mica come quelli del Settore Occidentale, la parte che non ho visto, quelli con tanti soldi. Quelli che facevano parte di quella che una volta si chiamava Ameriq o qualcosa del genere. Appena scoppiato il casino quelli ricchi e le puttane bionde con le tette grosse sono andati via su un' isola. Anni fa comunque. Si dice che passino il tempo a contare soldi, che tra l'altro non si usano più da un pezzo, vestirsi bene e uccidersi tra loro ogni tanto. Con quelle armi rudimentali del secolo scorso dove premi una levetta e parte una piccola bomba rotonda che ti esplode dentro. Ce ne sono addirittura di diversi tipi. Alcune lunghe altre no. Comunque passo il tempo andando in giro qua e là, e mi sporco sempre gli stivali neri con la polvere. Non li ho mai puliti ma si sporcano sempre. Con tutta questa polvere che ti entra nel cervello e nelle orecchie e in tutte le pieghe ho rischiato di ammalarmi. Ho quasi preso l'ADDS una volta. La sindrome da deficienza acquisita, dalla polvere poi. Anche se alla fine è un'altra trovata del Settore Orientale per sterminarci tutti. Cioè uno ad uno. Vengono delle macchie bianche addosso. Poi vomiti forse e tossisci un po'. Ce ne sono tanti. Anche per strada che rantolano. Chiedono la grazia per qualcosa che hanno fatto e per qualcuno che non meritavano. Poveri stronzi. Sì sì perchè l'importante è essere teneri non dolci. Cioè credono questo e si fanno un sacco di problemi. Mentono forse. Tanto ci vuole così poco. A me poi interessano solo le pillole blu o verdi o comunque siano. Io sono uno di quelli che non sa distinguere il rosa dall'arancione. Quelle pillole sono fantastiche perchè ti ricordi solo quello che vuoi. Il resto dimentichi tutto. Cioè mi ricordo un po' di cose su come è cominciato tuto perchè mi serve per sopravvivere. Alla fine se c'è una maceria là devo saperlo, perchè se poi inciampo magari mi colpiscono anche. Poi non posso prendere pillole. Se non mi becca qualche agente mi sfamo anche con qualche cane. Quelli con quattro zampe, quelli con tre sono troppo magri ed escono sempre dal buio come un vecchio cieco. E non mi piacciono. Se poi capita che sono fortunato trovo anche un fuoco appiccato e riesco a mangiare qualcosa che diventa un po' nero e che ribolle sulla superficie. Sennò crudo fa lo stesso, non si preoccupi.
E' un po' che osservo una vecchia casa su una strada deserta. Tempo fa c'era qualcuno che ci passava. La casa ha parte della facciata crollata e riesco a vedere dentro. C'è qualcuno e mi interessa. Magari ha qualche cosa per me, delle pillole o altro. Magari qualcosa che luccica. La casa è ancora un po' gialla, ma poco. Lo osservo da giorni. E' un ragazzo giovane, magro, troppo magro. Ha i capelli un po' lunghi, con una frangia che lo copre un po'. Neri. E' uno di quei froci. Ne sono certo. Uno di quelli che è qualcuno e non altri. Piange da circa due giorni per un sanguemisto che non s'è visto più. E' una testa di cazzo e un frocio di merda. Piange piange finchè può. A volte si tiene la pancia come se dovesse partorire. Partorire il finocchio che è. Odio quei lineamenti regolari. E' lì che si dispera per qualcuno a cui non è mai importato un cazzo di lui. Così vedo io. A me di lui importa, non dovrebbe disperare.
Salgo le scale. Lo trovo lì seduto, alla solita sedia, di spalle. Mi sente, dice "Chi sei?". "Ma sono io" dico "sono io". "Sei tornato?" non si gira, crede che sia qualcuno di inadeguato. "Non ce la faccio a ricominciare tutto da capo". Ed è lì che lo afferro per la gola, e nella casa non c'è nulla. Quindi posso anche distrarmi un po'. Allora, lo lego alla sedia ben stretto. Gli metto un bel pezzo della mia maglia che mi sono strappato in bocca. Gli chiedo "Sei un frocio?". Lui dice qualcosa ma non so. "Sei un frocio?". E' sempre lì che mugugna con quella cosa in bocca e non capisco. "Rispondi, sei un frocio?". Beh se non vuole rispondere affari suoi. A questo punto gli dò un pugno in faccia e lui cade in terra con tutta la sedia. Io lo rialzo e gli dò un bacio sulla fronte. Ora gli dò un altro pugno, più piano perchè non voglio farlo cadere di nuovo. Penso che potrei slegarlo. Però prima prendo un grosso pezzo di legno e lo colpisco un po' sulle braccia e sulle gambe, lui urla un po' ma tanto non sento bene. Quando ho finito lo slego e lo stendo per terra. "Allora frocio vuoi scopare?" gli chiedo con gentilezza. Non risponde, non risponde e ha lo sguardo un po' così. Beh io credo che voglia e decido per lui. Estraggo il pezzo di vetro lungo e appuntito che ho nella tasca. Gli sollevo piano la maglia fin poco sopra l'ombelico. Lui grida e grida e io lo sopporto sempre meno. A questo punto gli infilo il pezzo di vetro poco sotto l'ombelico dove è molle. C'è un po' di sangue qua e là ma fa lo stesso. Faccio bene attenzione a fare un buco preciso. Lui sviene un po' e un po' no. Ora è svenuto. Mi abbasso i pantaloni e gli sono subito sopra. Sento l'odore della sua tristezza e questo mi eccita di più. Penso che prenderò una di quelle cose piccole e rosse. No, ora è meglio di no. Gli sono sopra e gli infilo tutto il mio cazzo, che non è molto grande, nel buco che gli ho generosamente praticato prima. E con tanta tanta cura. Ecco ora lo scopo e sento distintamente la sensazione di caldo e bagnato che il sangue mi dà. E che mi bagna i pantaloni. E sento sfregare, sfregare i lembi di carne lacerata contro di me. E' la sensazione più bella al mondo, dico davvero. Quando ho finito mi risistemo e guardo giù dalla parte crollata dell'edificio. Non c'è nulla. Non so come ma il ragazzo si riprende e si riprende, pur rimanendo sdraiato per terra perchè non riesce a muoversi. Chissà poi perchè. Allora, prima di dissanguarlo come vorrei gli sono di nuovo sopra. "Ti è piaciuto finocchio?". Non dice no non dice sì. "...piaciuto finocchio?". Beh gli infilo tre dita nel buco di prima, quello solit,o e tiro su come se dovessi strappare qualcosa. Tiro tiro ma non mi diverte granchè. Cioè mi stanca subito. Poi mi dà fastidio il sangue sulle mani. Prendo il pezzo di vetro che avevo prima in tasca e che ora è per terra. Cioè mi dev'essere caduto nella foga di prima. A questo punto comincio a tagliare dalla spalla destra. Voglio vedere se è carino anche senza un braccio. Al primo affondo un getto di sangue schizza vigoroso su di me e un po' là. Esalto il dolore così bene. Poi continuo a fare avanti e indietro col pezzo di vetro su e giù e un po' di qua e un po' di là. E ormai il pezzo di vetro è un pezzo di vetro rosso. Lui grida grida e io sento finalmente la carne viva lacerarsi sempre di più e sento raschiare contro l'osso e
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