Capitolo 4 - Kevin Price e Cindy Dodge
(Prima Parte)
Niente da fare... C'è qualcosa che mi sfugge sicuramente con questo livejournal del popò!!
Beh, dopo tanta fatica però ecco il capitolo!
Enjoy! S.
Dopo aver raccontato a Peter la sua vita, Nathaniel passò il restante pomeriggio sul water del bagno, a sputacchiare saliva cercando di vomitare ancora.
Fu soltanto quando sentì la serratura della porta scattare, che cercò di ricomporsi e rendersi presentabile.
- Amorino mio dolceeee! - Esclamò una voce femminile dall'entrata. - Sono arrivata, sei a casaaa? - Continuò mielosa.
Nathaniel si lavò la faccia e i denti e sospirò; ora che era sobrio si stava pentendo di aver accettato questo scambio, lui non sapeva nulla di questa ragazza, effettivamente neanche il suo nome... Era qualcosa some Sara... Sendra... SI! Sandy! Era sicuramente Sandy!
- Certo Sandy, sono in bagno! - Rispose a voce alta. Una parte di lui era curioso di vedere la ragazza di Peter, è vero, gli aveva promesso che non avrebbe fatto niente con lei, ma se fosse stata carina... Magari un pensierino ci poteva stare.
Lei aprì la porta con un sorrisone stampato in faccia, il quale appena lo vide si cancellò subito.
Anche se, senza apparente motivo, sembrava già arrabbiata con Peter, era carina, aveva un visetto molto innocente, e i capelli rossi la rendevano ulteriormente pura, invece di "sporcarla".
- Non sei ancora pronto???!! - Scandì inorridita.
Pronto? Per cosa sarebbe dovuto essere pronto? Peter non gli aveva detto nulla al riguardo...
Aprì la bocca incerto per controbattere, dopotutto era una persona civile e da come gliene aveva parlato Peter anche lei doveva essere una persona civile, chiedere per cosa sarebbe dovuto essere pronto non sarebbe stata la fine del mondo...
- Sempre la stessa storia!!!! - Sbraitò lei improvvisamente. Nathaniel trasalì dallo spavento. Ora che aveva il viso trasfigurato in questa strana smorfia non sembrava più tanto carina...
- Quando tuo padre ci invita per cena fai sempre la solita scenetta!! Ma questa volta non è una cena, è solo un aperitivo a casa di tuo fratello!! Mi pareva di aver capito che tu volessi andarci!! Ora cos'è questa nuova scenetta? Forza, forza! Dimmi che cavolo c'è questa volta!!!! - Urlò lei diventando tutta rossa in viso.
- Ehm... - Davvero Nathaniel non sapeva cosa dire, un attimo prima aveva avuto la sensazione che lei fosse uno di quegli angeli pieni di bontà che era sceso dal cielo, ora gli sembrava un diavolo isterico, anche la sua faccia era dello stesso colore delle fiamme, e quasi si confondeva con il colore dei capelli.
Sentiva che se non fosse stato attento il sorriso che minacciava di sfiorargli le labbra a momenti, avrebbe avuto la meglio; si morse la lingua in una smorfia.
- BRAVO, non rispondere!! - Tuonò lei voltandosi ed uscendo dal bagno, continuando ad urlare. - Sai che ho ragione io, come sempre! Ora smetterai di fare il bambino e ti vestirai, perché siamo già in ritardo!! - Continuò lei rientrando nella stanza e agitandogli dei vestiti eleganti (e intrisi completamente di talco) in faccia.
- Ehm... - Ancora Nathaniel non sapeva cosa dire... Dov'era finito il "amoree sono arrivataaa" che aveva detto quando era entrata? Questa donna sembrava a dir poco un'altra persona!
E ora? Perché lo stava fissando accigliata? Si aspettava che lui si cambiasse davanti a lei?? Ma che diavolo!! Era una situazione troppo ridicola! Lui non la conosceva, non si voleva cambiare di fronte a lei!
- Beh, aspetti che l'erba cresce?? - Disse lei con un tono di voce molto stizzito.
Senza negare a se stesso di essere un po' intimorito da questa ragazza Nathaniel cominciò controvoglia a svestirsi e ad indossare i nuovi abiti che lei gli porgeva.
E ora che diavolo sta guardando? Pensò Nathaniel intercettando lo sguardo obliquo di lei che continuava a percorrergli il torace e il braccio tatuato.
- E quello???????????? - Disse lei sgranando gli occhi e avvicinandosi per osservare meglio il tatuaggio.
Oh porca!!! E ora, cosa si sarebbe inventato Nathaniel? Al tatuaggio non ci aveva proprio pensato minimamente!!
- Ehm... - Disse ancora lui. Stava cominciando a dargli ai nervi questa incapacità di rispondere.
- Oh amoree!!! - Disse lei inaspettatamente guardandolo adorante.
Nathaniel la guardò con un mezzo sorriso stampato in faccia, nel suo parere sembrava più uno sguardo agghiacciato, ma lei non parve notarlo. Questo repentino cambio di umore a cosa era dovuto, ora?
- Lo hai fatto per me!! - Esclamò.
Sembrava convinta di quello che affermava, come se uno come Peter potesse decidersi di farsi un tatuaggio, solo ed esclusivamente perché piaceva a lei... - Quando l'altro giorno ti ho detto che volevo un cagnolino... Allora mi hai preso sul serio veramente!! - Disse lei mielosa cingendogli la vita.
Il ragazzo era a dir poco inorridito, non solo aveva scambiato il cane a tre teste dell'inferno di Dante, Cerbero, per un'adorabile cagnolino, ma gli si era anche incollata come una piovra e ora tentava di baciarlo in bocca.
- Mmm, amore, ma sei anche andato in palestra senza dirmelo? - Commentò lei sorniona cominciando ad accarezzargli gli addominali scolpiti con tanta fatica.
Quello era troppo per Nathaniel, la spinse via con decisione e decise di prendere la parola una volta per tutte.
- Non eravamo in ritardo? - Disse deciso.
Lo sguardo di lei, dapprima sensuale e disponibile si tramutò improvvisamente in metodico.
- Hai ragione. - Scattò velocemente uscendo dal bagno. - Chiamo Kevin per dirgli che ritardiamo di un po', tu fai in fretta a prepararti. - La sentì dire lui da dietro alla porta.
Nathaniel non se lo fece ripetere 2 volte e indossò all'istante il completo, anche se si bloccò nel fare il nodo alla cravatta, quella dannata cosa era proprio obbligatoria??
Non aveva mai indossato una cravatta nella sua vita, neanche per il colloquio di lavoro andato male la mattina; perché diavolo doveva cominciare adesso??!
Se la sfilò irritato e stava per lanciarla da qualche parte nella stanza, quando avvoltoio Sandy entrò di nuovo nella stanza.
- Lascia, faccio io. - Disse sospirando. - Amore, devo assolutamente raccontarti cosa è successo oggi! - Continuò lei con fare complice, mentre armeggiava con la sua cravatta e formava un nodo perfetto.
Nathaniel annuì e fece un mezzo sorriso.
Sentiva che la sensazione di mezzo panico e sorpresa che aveva provato da quanto Sandy era rientrata in casa si stava affievolendo, e ora cominciava davvero a rendersi conto della situazione surreale in cui si trovava; lei che parlava animatamente pensando di trovarsi davanti il suo fidanzato, e invece non sapeva di avere di fronte tutta un'altra persona; a Nathaniel scappò un'altra risatina.
- Ti fa ridere il fatto che la mia collega Beth mi abbia preso in giro per le caviglie grosse?? - Esclamò lei indignata.
Nathaniel la osservò, con le mani puntate nei fianchi e lo sguardo arrabbiato aveva un non so ché di uccello... Ecco, assomigliava ad una cornacchia, se non fosse stato per gli occhi verdi e i capelli color carotina.
- Nono... - Farfugliò Nathaniel con il sorriso sulle labbra. - Ovviamente pensavo a quanto è assurdo che Beth abbia potuto dire una cosa simile. Vai pure avanti! - La spronò lui facendole l'occhiolino e sedendosi malamente sul sedile del passeggero.
L'intero tragitto da casa di Peter fino a casa di Kevin fu dedicato esclusivamente al racconto di lei della sua giornata nei minimi dettagli.
Nathaniel cominciò a pensare che se doveva vivere con questa donna per un periodo avrebbe dovuto munirsi di tappi, perché non prendeva neanche fiato per parlare!
Da come parlava, poi, sembrava proprio che fosse un'abitudine, e per la prima volta da quando lo aveva conosciuto, Nathaniel provò pena per Peter, costretto a sorbirsi quella cornacchia ogni giorno da 3 anni. E forse anche di più.
Chissà dove ha nascosto le sue palle questa matta, sicuramente in un posto dove si possano calpestare costantemente, Pensò Nathaniel ridacchiando tra sé e sé.
Poi, proprio il fatto che lei gli parlasse come se non fosse un perfetto sconosciuto, continuava a farlo sorridere, gli sembrava tanto di star commettendo una qualche sorta di crimine e ciò gli causava una sensazione particolare... Ovviamente non aveva sentito una parola di quello che lei gli stava dicendo, erano solo parole vuote, e se l'avesse ascoltata sicuramente si sarebbe addormentato come in quei film noiosissimi.
Ma sentiva, però, tutte le sue lamentele per il fatto che rideva, le quali erano sempre precedute da un pugno su una qualche parte del corpo a caso di Nathaniel.
Arrivarono presto davanti alla casa del fratello di Peter, (Grazie a Dio!, Pensò disperato tra sé Nathaniel) e il sollievo di essere sceso dalla macchina e quindi non doverla più sentire quasi superò la sensazione scomoda che stava cominciando a provare ad ogni passo mentre si avvicinava alla casa...
Stava per conoscere davvero i suoi veri genitori? E come sarebbero stati? Simpatici? Antipatici?
Ora che era sobrio del tutto un po' si pentiva di non aver ascoltato nulla del racconto dettagliato di Peter (Oddio, è proprio come lei! Ecco perché si sono messi insieme!! Pensò agghiacciato per un secondo) magari sarebbe stato più preparato a ciò che lo attendeva...
Questo piccolo esame di coscienza fu seguito da uno sbuffo; lui aveva la sua famiglia ed era contento di quella, non gliene serviva un'altra, ne tanto meno una disastrata come quella di Peter, avrebbe superato la serata come faceva sempre in quelle situazioni.
Sandy suonò al campanello, e poi si voltò a guardarlo con un sorriso comprensivo, quasi come a voler dire "non ti preoccupare restiamo poco". Nathaniel non capì, ma ricambiò il sorriso, non aveva voglia di un'altra scenata di pazzia.
Se da fuori sembrava una casa "normalissima ed anonima", dentro Nathaniel ebbe la sensazione che ogni soprammobile fosse messo lì per urlare "voglio farmi vedere!!" "sono qui guardami!!!!!"
- Buonasera Peter, Cindy, non preoccupatevi per il ritardo, in questa mezz'ora abbiamo potuto discutere diversi argomenti con libertà. - Affermò Kevin altezzosamente prendendo il soprabito di Sandy, o Cindy?; e regalando un sorriso tirato a Nathaniel che alzò le sopracciglia di rimando.